Salve, sono una donna di 36 anni che ha fatto uso di esilgan prima di coricarmi e xanax a
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Salve, sono una donna di 36 anni che ha fatto uso di esilgan prima di coricarmi e xanax a seguito di una consulenza neurologica. Il medico mi aveva diagnosticato pavor nocturnus a seguito di sogni ricorrenti che mi facevano saltare dal sonno con terrore,ansia e tachicardia. Al terzo controllo il medico ha ammesso di aver sbagliato la diagnosi, e che si trattava invece di un disturbo post traumatico avvenuto a seguito della morte di mio padre sette anni fa, alle 5 del mattino, improvvisamente svegliata dalle urla di mia madre . Detto ciò resosi conto dell’errore mi prescrive una sfilza di farmaci da assumere, al quale io mi rifiuto categoricamente di assumere, in quanto preferirei l’aiuto di uno psicoterapeuta. A tal punto ho interrotto i farmaci che assumevo (esilgan e xanax) esilgan prendendone già poco ho dovuto per forza interromperlo bruscamente mentre lo xanax per aiutarmi a riposare l’ho spostato di sera. Adesso pian piano sto levando anche lo xanax ma non riesco a riposare, mi sveglio ogni volta che mi addormento, ogni ora circa…cosa posso fare?
Buonasera,
credo sia importante affidarsi ad uno specialista, uno psichiatra che possa monitorarla nello scalaggio farmacologico, in secondo luogo ritengo possa esserle utile anche valutare un percorso di psicoterapia mirato ad elaborare la perdita dolorosa che ha subito.
Saluti
Roberta De Bellis
credo sia importante affidarsi ad uno specialista, uno psichiatra che possa monitorarla nello scalaggio farmacologico, in secondo luogo ritengo possa esserle utile anche valutare un percorso di psicoterapia mirato ad elaborare la perdita dolorosa che ha subito.
Saluti
Roberta De Bellis
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
per quanto riguarda il farmaco credo sia meglio rivolgersi al proprio medico curante, figura professionale più competente in materia ma tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
per quanto riguarda il farmaco credo sia meglio rivolgersi al proprio medico curante, figura professionale più competente in materia ma tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Gent.ma, sogni ricorrenti e pavor nocturnus sono esperienze psichiche che frequentemente hanno a che vedere con la propria esperienza personale. Ma come per ogni situazione, anche questa va clinicamente valutata prima di iniziare un trattamento. Se sente che le esperienze che riferisce possano avere qualche attinenza col suo disagio, chieda una consultazione. Non è da escludere che possa trovare beneficio con un appropriato lavoro psicoterapeutico: e qualora si rendesse necessaria l’introduzione di una terapia farmacologica, avrà la possibilità di parlarne col terapeuta che, con ogni probabilità, potrà indicarle anche un collega medico per una consultazione. SG
Gentile Utente, possiamo solo immaginare cosa significhi perdere il papà in quel modo, anche solo leggendolo smuove qualcosa. Non è difficile immaginare che la mente l'abbia subito come episodio, e le abbia lasciato in eredità uno stato di allarme che pregiudica il sonno. In questi casi il massimo beneficio deriva dalla terapia farmacologica e dalla psicoterapia; laddove i farmaci non hanno lo scopo di stordire la mente per non farla entrare in contatto con il dolore, quanto di abbassare quest'ultimo quel tanto che basta perché la psicoterapia possa lavorarci su. Consulti uno psichiatra e prenda poi contatto con uno psicoterapeuta, non necessariamente in quest'ordine, iniziando un lavoro che li veda entrambi coordinarsi sulle sue specifiche necessità. Dopo un trauma, la mente resta in allarme perché è in attesa di elaborare contenuti che fatica a digerire, proprio perché sono molto carichi emotivamente. Come nel suo caso. Un caro saluto
Gentile utente,
mi dispiace molto per il Suo dolore, ritengo indispensabile che Lei intraprenda un percorso psicoterapeutico per riuscire a cicatrizzare la sua ferita, che rischia di rimanere aperta e di infettarsi continuamente.
“Il trauma è una realtà della vita, ma non per questo dev’essere una condanna a vita.“ P. A. Levine
Tra le terapie più efficaci nel trattamento dei traumi troviamo la terapia breve strategica, che ha mostrato un’efficacia ed un’efficienza molto elevata. Secondo le ricerche condotte dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo (Cagnoni e Milanese, 2009, vedi bibliografia), infatti, l’89% delle persone che ha seguito questo tipo di terapia è riuscita a superare il problema. In media sono stati necessari 9 incontri, con una variabilità compresa tra i 3 ed i 27 colloqui, a seconda del caso.
A disposizione,
saluti. dr. Germi
mi dispiace molto per il Suo dolore, ritengo indispensabile che Lei intraprenda un percorso psicoterapeutico per riuscire a cicatrizzare la sua ferita, che rischia di rimanere aperta e di infettarsi continuamente.
“Il trauma è una realtà della vita, ma non per questo dev’essere una condanna a vita.“ P. A. Levine
Tra le terapie più efficaci nel trattamento dei traumi troviamo la terapia breve strategica, che ha mostrato un’efficacia ed un’efficienza molto elevata. Secondo le ricerche condotte dal Centro di Terapia Strategica di Arezzo (Cagnoni e Milanese, 2009, vedi bibliografia), infatti, l’89% delle persone che ha seguito questo tipo di terapia è riuscita a superare il problema. In media sono stati necessari 9 incontri, con una variabilità compresa tra i 3 ed i 27 colloqui, a seconda del caso.
A disposizione,
saluti. dr. Germi
Buongiorno, l'aiuto di uno psicoterapeuta può esserle indicato per permetterle di cercare di dare significato agli accadimenti della sua vita e al superamento di eventuali episodi traumatici che possono avere influito sul suo riposo notturno. Sovente i farmaci possono essere anche di aiuto nei momenti di difficoltà come da lei ha espresso. Può eventualmente usufruire di un altro consulto medico che le permetta di recuperare un pò di fiducia riguardanti i piani terapeutici anche farmacologici.
Cordiali saluti DR.ssa Mezzenga Lorella
Cordiali saluti DR.ssa Mezzenga Lorella
Salve, credo che il suo bisogno di affrontare il disagio con l'aiuto di uno psicoterapeuta sia molto coerente con la situazione che sta affrontando, quindi le consiglio vivamente di farlo. Le consiglio anche di consultare uno psichiatra di cui possa fidarsi, che la aiuti a individuare una terapia farmacologica meno invasiva, che lei possa seguire con maggiore motivazione. Infatti soprattutto all'inizio di una psicoterapia sarà a mio parere utile, per lei, attenuare i sintomi per poter convogliare le sue risorse in un lavoro (quello terapeutico) che comporta impegno e concentrazione. In un secondo momento, e sempre gestendo la cosa con l'aiuto di psicoterapeuta e psichiatra, potrà senz'altro scalare i farmaci. In bocca al lupo! D.ssa M.Rita D'Onofrio
Salve, deve farsi assistere da un medico per interrompere gradualmente i farmaci , è una cosa seria che non deve fare autonomamente. In seguito contatti uno psicologo per affrontare la questione e analizzare i motivi per il suo disagio emotivo notturno analizzando tutti gli aspetti e valutare quale percorso iniziare. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buon pomeriggio, forse è un periodo in cui le risulta difficile affidarsi ad un medico e comprendo la sua difficoltà ma è importante che lei abbia delle indicazioni terapeutiche per lo scalaggio dei farmaci. Inoltre, sarebbe importante intraprendere un percorso psicoterapeutico per lavorare su questo stato di forte ansia che vive durante le ore notturne.
Un saluto.Dott.ssa Daniela Chieppa
Un saluto.Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile utente mi dispiace per ciò che sta affrontando ; per quanto riguarda l'uso dei farmaci le consiglio di parlarne con il medico che glieli ha prescritti e non fare un autogestione , in più le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia . Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione . Cordiali saluti
Gentile utente mi dispiace molto per il periodo difficile e molto delicato che sta affrontando e posso immaginare cosa stia provando dopo una perdita così importante, tuttavia, le consiglio di consultare uno psichiatra che le possa monitorare il dosaggio dei farmaci o sostituirli con altri e successivamente di contattare uno Psicoterapeuta per intraprendere un percorso in cui poter individuare e modificare eventuali pensieri disfunzionali e ad elaborare il materiale traumatico connesso con la sofferenza che ha in questo momento. A tal fine, è molto utile un approccio EMDR. E' molto importante a mio avviso che un approccio farmacologico sia associato ad un percorso psicoterapeutico. Le auguro un grande in bocca al lupo! Resto a disposizione, anche online. Un caro saluto
Dott.ssa Daniela Gioiosa
Dott.ssa Daniela Gioiosa
Gentilissima,
sicuramente un collega psichiatra saprà guidarla al meglio sulla questione farmacologica.
Per il resto, qualunque essa sia la diagnosi, le consiglierei di valutare un percorso che possa aiutarla ad elaborare questi vissuti forti che le si affacciano soprattutto di notte e che sicuramente vogliono comunicarle qualcosa attraverso la via dell'inconscio.
Resto a disposizione, cordialmente.
sicuramente un collega psichiatra saprà guidarla al meglio sulla questione farmacologica.
Per il resto, qualunque essa sia la diagnosi, le consiglierei di valutare un percorso che possa aiutarla ad elaborare questi vissuti forti che le si affacciano soprattutto di notte e che sicuramente vogliono comunicarle qualcosa attraverso la via dell'inconscio.
Resto a disposizione, cordialmente.
Buonasera
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica e di consultarsi con uno psichiatra per la gestione dei farmaci .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica e di consultarsi con uno psichiatra per la gestione dei farmaci .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Grazie per aver condiviso il suo dolore. Quello che mi sento di dirle è di affidarsi a uno specialista che l'aiuti a gestire meglio l'aspetto farmacologico e sarebbe utile associare un percorso di terapia che l'aiuti a elaborare vissuti e le emozioni legate al trauma emerso in seguito al lutto di suo padre. Resto a disposizione anche un online. Un caro saluto Dott.ssa Lina Robertiello
Gentile utente,
Il disturbo del sonno è una condizione molto comune e che offre tanto materiale per iniziare ad esplorare la sofferenza che c'è nel suo animo.
Ora al di là della mancata fiducia che mi sembra ormai esserci verso lo specialista che la stava seguendo, le consiglio di trovare un terapeuta competente che possa aiutarla a fare ordine.
Il disturbo del sonno è una condizione molto comune e che offre tanto materiale per iniziare ad esplorare la sofferenza che c'è nel suo animo.
Ora al di là della mancata fiducia che mi sembra ormai esserci verso lo specialista che la stava seguendo, le consiglio di trovare un terapeuta competente che possa aiutarla a fare ordine.
Salve, i traumi non risolti lasciano degli strascichi importanti. Soprattutto al livello emotivo. Le sue intrusioni nei sogni probabilmente ne sono testimonianza.
In questi casi è consigliabile un trattamento a base mediante l’EMDR, una tecnica psicoterapeutica specificamente dettata per il lavoro sui traumi.
Cerchi vicino a lei, troverà senz’altro qualche professionista che la utilizza.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
In questi casi è consigliabile un trattamento a base mediante l’EMDR, una tecnica psicoterapeutica specificamente dettata per il lavoro sui traumi.
Cerchi vicino a lei, troverà senz’altro qualche professionista che la utilizza.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente per la gestione dei farmaci e lo scalaggio, consulti uno psichiatra e segua le sue indicazioni, non proceda autonomamente. Ottima la decisione della psicoterapia. Cordiali saluti SR
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