Salve. Sono una donna di 30 anni ed ho un problema con mia suocera. Premetto che non mi ha mai vista

17 risposte
Salve. Sono una donna di 30 anni ed ho un problema con mia suocera. Premetto che non mi ha mai vista di buon occhio perché non ho mai lavorato sotto dipendente ma bensì solo lavoretti sotto pagati. Da circa un anno convivo con lei, mio marito e mio suocero causa morte di mia madre e prossima apertura attività . Non ho altri parenti prossimi se non mia zia e mio cugino. Il detto è che si lamenta che non parlo mai con lei dei mie problemi e quando lo faccio inizia a sputare veleno dicendo che lei non può far niente per aiutarmi, di accantonare il passato per il bene di mio marito. Poi è sempre fredda e se non fai ciò che dice lei si arrabbia e fa delle facce strane. Ho provato a parlare con mio marito e ogni volta mi dice che ho astio con lei.
Cosa devo fare? Se le parlo di queste cose inizia a piangere dicendo che è di peso e più di così non sa cosa fare x me. A volte brontola per sotto.
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Credo che per lei sia opportuno intraprendere un percorso psicologico per ritagliarsi uno spazio. Inoltre, potrebbe essere per lei una opportunità per lavorare anche sui confini.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Buonasera, situazioni come la sua sono piuttosto frequenti. In tali circostanze capita spesso che il tentativo di spiegare quello che si prova e quello che causa sofferenza si riveli inefficace. Dato che non si può convincere una persona a cambiare le proprie posizioni, neanche attraverso la mediazione di un esperto, ciò che lei può fare è concentrarsi su se stessa e sulle sue reazioni ad una personalità che non sembra compatibile con la sua. Potrebbe esserle d'aiuto un percorso psicoterapeutico, eventualmente estendibile anche a sua marito. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Buongiorno , comprendo la difficoltà di queste dinamiche.,e come in questa fase lei non intraveda uno sbocco .Le convivenze con le suocere sono decisamente sconsigliabili ...le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico che la rinforzi e le permetta di trovare una sua strada personale per uscire da questi condizionamenti familiari e dal suo isolamento Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Gentile utente di mio dottore,

lei in questo momento è portatrice di una problematica di tipo familiare. Sarebbe opportuno intraprendiate un un percorso di psicoterapia familiare con l'obiettivo di sciogliere i nodi e i problemi provenienti dalle relazioni dall'intero nucleo familiare. La terapia in questo caso non può essere individuale ma di gruppo per poter modificare i meccanismi e le dinamiche relazionali fonte di disagio dell'intero sistema.
Nella speranza con queste poche righe di aver accolto ed orientato la sua richiesta di aiuto.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Buongiorno,
Il rischio che mi sembra di intravedere è che possa iniziare una guerra solitaria contro la suocera. E' importante invece coinvolgere suo marito, chiedendo il suo appoggio per capire insieme come intervenire a vantaggio del benessere di coppia.

Sarebbe opportuno intraprendere un percorso di coppia dove essere entrambi aiutati a capire come contenere le interferenze della suocera e come far rispettare i rispettivi confini. Insieme potrebbe essere più facile difendere la vostra armonia di coppia.
Qualora questa proposta incontrasse le resistenze del marito, potrebbe iniziare un percorso individuale con l'obiettivo di sentirsi più sicura di sè e delle proprie scelte, anche lavorative, così da non farsi mettere troppo in crisi dalle modalità della suocera.

Salve, la cosa migliore è concentrarsi su se stessa, lasci il resto fuori. compreso che è difficile poiché convivete ma dei confini è comunque possibile, e necessario metterli.
in bocca al lupo!
Buona sera, la ringrazio per averci raccontato le sue difficoltà.
Comprendo che la situazione per lei sia critica e che il vissuto emotivo sente è veramente importante.
Le consiglio di intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta per capire come gestire questi episodi e per trovare in lei delle risorse utili a fronteggiare queste difficolta.
Un'alternativa potrebbe essere la terapia di coppia in quanto sarebbe utile coinvolgere suo marito in un percorso comune. In questo modo si lavorerebbe sui confini, sull'importanza della coppia e del vostro rapporto in modo da rafforzarlo.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Salve, ci sono sicuramente tanti elementi da approfondire rispetto alla natura di queste incomprensioni e conflittualità, è difficile avere un’idea su quali siano i meccanismi che si attivano in tutti voi, sicuramente lei potrebbe cercare uno spazio personale di definizione, in cui elaborare strategie di risposta adeguata alla gestione delle relazioni e, perché no, delle provocazioni.
Un caro saluto. G.S.
Salve. La convivenza con i genitori di uno dei due coniugi non è facile. Spesso è la causa della crisi di tante coppie. Come mai lei dovrebbe parlare dei suoi problemi con sua suocera?
E perché sua suocera sputa veleno dicendole che non può aiutarla? In cosa dovrebbe aiutarla? Comprendo che se vivete insieme è perché possono esserci delle difficoltà che impediscono di vivere autonomamente ma non può lasciarsi travolgere in una dinamica che le toglie energie. Poiché mi sembra di aver capito che il problema lo vive prevalentemente lei, valuti la possibilità di un consulto psicologico o un percorso psicoterapeutico per chiarire e definire meglio ciò che la coinvolge e che le impedisce di mettere i confini per pensare più a sé. Distinti saluti
Buongiorno a lei. Ha già avuto modo di parlare con suo marito del suo malessere? Lei ha il diritto di sentirsi a suo agio nel contesto abitativo in cui si trova, per questo anche io le consiglierei di intraprendere un percorso suo personale per sciogliere determinati nodi, oppure un percorso di coppia, nel caso in cui senta che il disagio che vive riguarda anche la relazione con suo marito. Un saluto.
Francesca Giovannelli
Buongiorno, la situazione che descrive sembra molto triste. Mi dispiace! Anche se è difficile, credo che dovrebbe riuscire a staccarsi dalla famiglia di origine di suo marito. Non ho capito il motivo per cui vivete con i genitori di suo marito, immagino siano motivi economici... da come descrive la situazione mi sembra difficile poterla risolvere continuando a vivere sotto lo stesso tettontutti insieme. Il mio consiglio è quello di focalizzare le sue forze ed energie per riuscire a creare una vita più autonoma per lei e suo marito. In bocca al lupo
Un saluto
Claudia m
Buonasera, certamente non può cambiare sua suocera e non credo che le sole parole possano aiutare in tal senso. Sarebbe utile, una volta avviata l'attività, provare a cercare una casa tutta vostra lontano da suoceri o convivenze allargate. In alternativa può richiedere un aiuto di tipo psicologico che può aiutarla a vivere le situazioni diversamente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara signora, le dinamiche delle “famiglie allargate” sono sempre complesse e comprendo che si trovi in difficoltà.
Le consiglio un percorso individuale e se possibile famigliare perché possiate tutti trovare un buon equilibrio nella convivenza.
Cordiali saluti.
Giada Bruni
Salve. La comunicazione che descrive con sua suocera sembra essere fatta di "doppi legami" ovvero, in breve, di messaggi contraddittori che la confondono. Ho notato che le sono venuti a mancare punti di riferimento importanti nella sua vita, questo può essere molto destabilizzante e il bisogno di parlare é più che legittimo. Si dia la possibilità di avere un ascolto esperto con un professionista che sappia cosa fare in queste situazioni, di cui potersi fidare. In sua suocera non può trovare l'accoglienza empatica di cui avrebbe bisogno al momento. I miei migliori auguri
Buongiorno, certo la convivenza forzata mi sembra di capire che non aiuti ovviamente, il mio consiglio è cercare di ritagliarsi un proprio spazio prima di tutto mentale in attesa di poterlo fare fisicamente, parlarne con un/una terapeuta potrebbe aiutarla a capire come farlo.
Gentile signora,
mi rendo conto della complessità della sua situazione: sembra vivere in una condizione di ospite nella casa dei suoi suoceri. Si sente giudicata da sua suocera e, se ho capito bene, è difficile trovare un sano e rispettoso equilibrio nella relazione con lei. In questa difficoltà sembra sentirsi sola. Penso che alcuni colloqui con uno psicologo le potrebbero essere utili per chiarire meglio i suoi bisogni e desideri e cercare di trovare, nel breve periodo, la miglior mediazione possibile da attivare in questa casa non sua; e, nel lungo periodo, la potrebbero sostenere nella progettazione di un futuro più felice e sano per lei.
Un caro abbraccio
Paola
Gentile signora,
leggendo il suo racconto mi sembra di cogliere come le aspettative reciproche siano molto importanti nel definire i ruoli e il valore di ciascuno all'interno del vostro sistema familiare. Tuttavia, come deve essere una "buona suocera"? Quali caratteristiche deve possedere una "brava moglie"? E come si comporta una "brava nuora", o un "buon marito"? Forse le risposte a queste domande sarebbero molto differenti per ciascuno di voi... Per lei potrebbe essere positivo acquisire maggiore consapevolezza sulla posizione che occupa nel suo sistema familiare attuale, e riflettere allo stesso tempo su come si senta in questa posizione. Ritengo che affidarsi ad un professionista possa essere il primo passo per comprendere come le premesse personali di ciascuno possano diventare delle "lenti opache" che, a lungo andare, ci rendono difficile vedere le persone per quello che sono, riducendole ad un ruolo o ad un copione spesso parziale e ristretto. Insieme a lui potrebbe inoltre capire che tipo di percorso terapeutico ha desiderio di intraprendere: uno spazio individuale di sostegno, una terapia familiare oppure di coppia - dove per coppia si può intendere non solo marito/moglie ma anche, perchè no, nuora/suocera.
Spero di esserle stata utile e rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Sala Roberta

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