Salve sono una donna con due figli, rispettivamente 10 anni e 12 mesi. Sto studiando e lavorando da

16 risposte
Salve sono una donna con due figli, rispettivamente 10 anni e 12 mesi. Sto studiando e lavorando da quando mio figlio aveva un mese di vita. Ho dovuto affrontare la crescita di mio figlio da sola anche se mio marito mi aiuta ma io mi sento sola e inadeguata e ho perso il mio entusiasmo e ottimismo.Tra pochi giorni ci sarà il Concorso e io mi sento ancora di più inadeguata e abbattuta perché penso che avrei potuto fare di più se avessi avuto un aiuto nella cura di mio figlio piccolino.Ho iniziato a soffrire anche sporadici attacchi di panico la notte e la mia gastrite è peggiorata.Ho paura di non superare questo concorso che rappresenta una via di uscita a un lavoro precario come quello che svolgo . Vorrei tanto ritrovare il mio entusiasmo ma non so più come fare perché sono sola nell'affrontare tutto. Cosa mi consigliate?
Buongiorno e grazie per aver esposto qui le sue perplessità. Dalle sue parole si evince un forte senso di solitudine dovuto probabilmente alla comprensione che non sente di avere dalle persone che la circondano. Gli attacchi di panico così come la gastrite potrebbero essere la conseguenza di un forte senso di insoddisfazione che prova in questo momento della sua vita. Potrebbe sembrarle scontata la mia proposta, ma se non ha ancora iniziato un percorso di psicoterapia, glielo consiglio vivamente. affinchè possa trovare uno spazio in cui capire come poter gestire al meglio la sua vita e soprattutto come potersi prendere gli spazi che merita nella sua quotidianeità. Immagino non sia facile con i suoi impegni iniziare una psicoterapia ma oggi c'è anche la possibilità di svolgere il percorso on-line. Resto a disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento.

Luana Pagano- Psicologa-psicoterapeuta.

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Cara Donna brava direi! ha fatto tante belle cose nella sua vita e ora non deve smarrirsi o per un concorso. Tutte le prove che dobbiamo affrontare ci portano ansie e dubbi , ma dobbiamo fare e andare avanti.
sia coraggiosa, cerchi di ritrovare momenti di calma e respirare profondamente .
magare per un breve periodo può avere un supporto di psicoterapia anche online se le è più facile .
tanti auguri
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso le sue difficoltà. Solitudine e inadeguatezza sono un pesante carico che influenzano l’umore e la portano a filtrare la realtà secondo le lenti negative del fallimento e della perdita.
Così, il concorso che potenzialmente rappresenta un’opportunità di crescita, viene vissuto con timori e come una situazione che porta con sè il rischio del fallimento totale. Certo che mettersi in gioco è faticoso, ma non perchè il rischio è che non ce la faccia ma perchè può anche riuscirci. Io le domando quindi: cosa significherebbe per lei farcela? come teme così tanto questa riuscita? cosa significa per lei uscire da un lavoro precario? quali cambiamenti di vita dovrebbe apportare e che la spaventano? e collegandomi a questa domanda si potrebbe spiegare anche l’insorgenza, avvenuta proprio ora, degli attacchi di panico.
Mi sembra stia facendo il possibile per muoversi da una situazione che non la fa stare bene, cercando di dare una direzione alla sua vita. Il concorso che immagino sia voluto e atteso mi pare un’ottima alternativa all’immobilismo e la strada giusta per ritrovare l’entusiasmo.
Penso infine che potrebbe beneficiare di un percorso di psicoterapia per esplorare tutti questi vissuti oltre che aiutarla nella gestione degli attacchi di panico. Resto disponibile, anche online. Dott.ssa Magliocca Sara
Salve, le suggerisco di rivolgersi quanto prima ad un professionista perché lei ha una grande responsabilità, ovviamente anche il suo compagno ma è lei che sembra stare in crisi al momento, cioè quello di crescere non solo fisicamente ma anche psicologicamente i suoi figli oltre che realizzarsi come donna. Un abbraccio
Gentile Signora, si è mai fermata a pensare a quante cose importanti e difficili ha affrontato in questo ultimo anno? Crescere un neonato è un dei compiti più faticosi al mondo e lei ha anche dedicato del tempo allo studio! È stata bravissima.
Immagino la sua stanchezza e le auguro di riuscire in questo concorso, ma se non dovesse andare come spera non se ne faccia una colpa, lei ha fatto il possibile, e non tutto dipende da noi.
Se sente che la stanchezza fisica e mentale è troppa può rivolgersi ad un professionista per guardarla meglio.
Io sono anche Psicologa Perinatale e se ha piacere ricevo anche on Line.
In bocca al lupo per tutto.
Cari saluti,
Dott.ssa Emanuela Graziano
Buonasera, credo che abbia chiesto molto a se stessa e che soprattutto in presenza di sintomi fisici, sia giunto il momento di crearsi uno spazio personale dove ricercare chiarezza, forza e sostegno. Consulti uno psicoterapeuta che la possa aiutare in tal senso. Non sempre si può fare tutto da soli.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Si può sempre fare di più....ma anche di meno! Se da un lato è comprensibile la sua "voglia" di farcela, biasimarsi troppo diventa controproducente. Glielo dice uno che di concorsi ne ha fatti tanti, nessuno può garantirle la certezza della prova, ma lei può fare il meglio che può al netto dei suoi principali impegni, ad esempio avere due figli di cui uno ancora molto dipendente dalle cure materne. Le consiglio di evitarsi rimproveri inutili e controproducenti come fosse uno studente che ha fatto baldoria e si è dimenticato di studiare e di riconoscersi invece i meriti che ha. Non è da tutti riuscire a fare tutto quello che ha descritto. Non demorda!
Buonasera,
Da quanto scrive, mi pare di capire che lei sia una persona abituata a fare da sola, nel senso che nonostante suo marito presti il suo aiuto, lei avverte il peso della gestione dei bambini da sola.
Quindi credo che il primo passo da fare che può aiutarla a superare l'empasse in cui si trova ora, è provare a condividere il suo peso con suo marito, parlando di come si sente, di ciò che prova.
Questo è importante per fare in modo che il suo malessere sia in qualche modo esternato e condiviso, compreso da qualcuno.
Se ciò non fosse sufficiente, le consiglio di richiedere una consulenza psicologica, anche on line, finalizzata a trovare uno spazio di ascolto, comprensione e soluzione delle sue difficoltà.
Le auguro il meglio!
Cara utente, ciò che mi sento di dirle in un prima analisi è quello di poter provare a parlare al suo partner di cosa le sta accadendo, le comunicazioni oneste aperte e sincere aiutano la coppia. Spesso gli altri non ci aiutano poiché non sanno cosa ci passa per la mente.
Inoltre ritagliarsi uno spazio per se stessa dove dare voce ai suoi vissuti potrebbe essere per lei molto utile.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentilissima, i sintomi ansiosi che racconta sembrano essere amplificati in questo periodo dalla sua aspettativa rispetto ad un grande cambiamento. Per prima cosa, le faccio un grande in bocca al lupo per il suo concorso; credo poi che, a prescindere da come andrà, sia importante iniziare (o ri-prendere) a progettare degli spazi che siano solo suoi. Spazi di crescita, lavorativi e anche individuali, in cui potersi sperimentare a prescindere dal ruolo di mamma e di moglie. Dedicarsi alla crescita dei figli è un lavoro a tempo pieno, spesso ne veniamo completamente sopraffatti e per risparmiare energie varie, tempo e fatica perdiamo di vista i nostri personali bisogni. Dalle sue parole, mi sembra ci sia l'esigenza di riportare il focus su di sè e può farlo ricercando luoghi di cura dedicati a se stessa; con "luoghi di cura" non intendo solo la possibilità di concedersi l'accesso ad un percorso di psicoterapia - certamente consigliato - ma anche ad altri contesti/percorsi/corsi in cui nutrire anima e corpo, risperimentando o scoprendo nuove passioni, come corsi artistici, la meditazione, lo sport all'aria aperta, luoghi dedicati alla bellezza e al benessere del corpo... per ritrovare quell'entusiasmo spento, che, le assicuro, non è sicuramente andato troppo lontano da lei!
Salve signora, grazie per avere condiviso il disagio sperimentato ultimamente.
Dalle sue parole emergono le difficoltà e la complessità nel riuscire ad integrare e conciliare i diversi ruoli che ciascuno di noi assume nella vita quotidiana. Mi sembra importante sottolineare la forza e lo spirito propositivo che la spingono a fare e a mettersi in discussione. Forse però deve anche concedersi una pausa per stare e capire quali sono i suoi bisogni prioritari e quali possono essere eventualmente rimodulati senza vivere il fallimento. Le consiglio di considerare la possibilità di parlarne all'interno di uno spazio di ascolto. Cordiali saluti.
Dott.ssa Antonia Amodeo
Buongiorno,

le suggerirei di farsi aiutare in questo periodo cosi complesso. Il supporto di uno specialista potrebbe farle meglio approfondire le ragioni del suo malessere. Ha da poco avuto un altro figlio e sta cercando di cambiare lavoro. Sarebbe ad esempio importante capire come mai non abbia l'aiuto di nessuno, potrebbe essere uno spunto di riflessione da cui partire.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Signora
Sta vivendo una situazione altamente stressante perché studiare per un concorso , con un figlio di un mese, anche lavorando, credo sia un’impresa titanica. Mi sembra che stia superando i limiti umani e i limiti del tempo.
Deve essere orgogliosa di se stessa,
Senza aiuti lei non può certo fare di più di quello che sta facendo.
Cordialmente
Sara Chiara Pompili

Buongiorno, grazie per la condivisione. Penso a proposito che sarebbe interessante esplorare in un percorso di psicoterapia le situazioni che la portano a queste emozioni. È importante cercare supporto professionale per affrontare l'ansia e gli attacchi di panico. In psicoterapia può lavorare sui disturbi d'ansia e sviluppare strategie di gestione di questa, come la respirazione diaframmatica, le tecniche di rilassamento e la consapevolezza del corpo.
Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni
Gentilissima, innanzi tutto un sentito riconoscimento per tutto quello che ha fatto in questi 10 anni: crescere una famiglia, il lavoro e lo studio. In questo momento non serve fare bilanci. Lei è molto preoccupata per il concorso, e la capisco bene. Una volta superato quello, potrà rimettere le sue energie sulle altre cose importanti della sua vita. Visto questo grande senso di solitudine che prova, ci sarebbe da comprendere meglio come funziona la coppia con suo marito e se lui è disponibile a parlarne. Lo ha già provato? Avrà avuto poco tempo per coltivarle, ma le relazioni amicali sono importantissime e soprattutto per chi è sola sono una compagnia validissima: sostengono, danno affetto, aiutano e veramente non ti fanno sentire sola. mi bisognerebbe vedere la sua storia e capire questo aspetto come va. Per concludere, quando se la sente può rivolgersi a uno/una psicoterapeuta per dedicarsi a sè, dopo che si è dedicata ad altro. Io sono disponibile, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia ragni
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