Salve, sono una donna che da 12 anni sta con un uomo con 2 figli che vivono con la madre. Quando mi
19
risposte
Salve, sono una donna che da 12 anni sta con un uomo con 2 figli che vivono con la madre. Quando mi sono messa insieme ero giovane e ignara di tutti i disturbi e le sofferenze che mi avrebbe portato un uomo con bagaglio simile. Ho sempre cercato di tenere un rapporto civile con "la sua famiglia" ma avendo avuto grossi problemi con la tiroide ho sempre sofferto di sbalzi d'umore e dopo uno screzio con la sua ex mi è venuto un blocco rispetto a tutta la situazione con ansia di cui non avevo mai sofferto e persino attacchi di panico. Non sono più riuscita a passare del tempo coi suoi figli e chiuso i rapporti con la sua ex. Paradossalmente io sono innamorata di lui, aspetto il secondo figlio ma a volte vado nel panico pensando che è diventata una storia tossica e che non mi fa bene continuare... per lui non ci sono problemi, vede i figli quando può cercando di non farmelo pesare ma io sento sempre questo senso di angoscia e solitudine che non va via. Scusate lo sfogo, sono già andata in psicoterapia ma sono stata forse peggio con frasi del tipo "lo sapevi" o mettendo in dubbio il mio amore per lui, il problema è che sto perdendo me stessa in questa relazione ma siccome ne sono innamorata e non voglio destabilizzare i miei figli vorrei tanto trovare una soluzione al mio malessere, è come se io non avessi ancora accettato la sua situazione, la realtà, e non c'è verso che possa stare meglio. Coi suoi figli non siamo mai riusciti a creare un rapporto familiare da entrambe le parti, ci salutiamo e qualche frase di circostanza ma ora quando li vedo mi viene ansia e ormai ci convivo da anni anche durante le gravidanze. Datemi un consiglio.
Grazie
Grazie
Buonasera, vista la situazione delicata in cui si trova, le consiglierei di svolgere una consulenza psicologica che l’aiuterà a fare chiarezza rispetto a queste dinamiche e le consiglierà se sia opportuno seguire un percorso di terapia di coppia.
Saluti
Saluti
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Salve, probabilmente anche la condizione che vive adesso contribuisce ad acuire il problema.
Si trova nella condizione tipica di chi,in una condizione di famiglia allargata, non trova più i normali confini del proprio nucleo di riferimento.
Per cui la invito ad un nuovo tentativo di psicoterapia ristrutturante rispetto alle credenze finora portate in primo piano.
Se vuole stare meglio è necessario che lavori su se stessa e sul suo modo di vedere la realtà complessiva che la circonda.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Si trova nella condizione tipica di chi,in una condizione di famiglia allargata, non trova più i normali confini del proprio nucleo di riferimento.
Per cui la invito ad un nuovo tentativo di psicoterapia ristrutturante rispetto alle credenze finora portate in primo piano.
Se vuole stare meglio è necessario che lavori su se stessa e sul suo modo di vedere la realtà complessiva che la circonda.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, non le serve un consiglio. Le serve comprendere bene l'origine del suo malessere. Per quale ragione fatica ad accettare la storia passata di lui? Non credo sia in dubbio il suo sentimento, le difficoltà nascono dal riuscire a creare per lei una situazione di equilibrio. Molte domande sorgono in merito al tipo di rapporto che lui ha con la sua ex, madre dei suoi figli e con i suoi figli, di cui non conosciamo l'età... Molto credo dipenda dal modo in cui all'inizio lei ha provato ad introdursi e a presentarsi e da quello screzio forse non digerito... Può darsi che la gravidanza e quindi l'arrivo di un figlio faccia tornare a galla sue paure e la faccia sentire minacciata dalla presenza di figli non suoi? Provi a valutare la possibilità di una nuova consulenza psicologica, che potrebbe essere più efficace. Le auguro giorni più sereni. Dott.ssa Franca Vocaturi
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Salve,
Mi dispiace molto per la sua situazione e posso comprendere quanto sia complesso e doloroso affrontare queste emozioni, soprattutto quando ci si sente divisi tra l'amore per il proprio partner e il peso emotivo che la relazione comporta. Avere a che fare con una "famiglia allargata", con la presenza di figli di una relazione precedente, può creare dinamiche molto delicate che, unite ai propri vissuti personali, possono alimentare ansia e senso di frustrazione.
Il fatto che stia aspettando il secondo figlio e che provi amore per il suo compagno, però, non significa che debba mettere da parte il suo malessere. È importante riconoscere e accettare che, anche se ama quest'uomo, il contesto in cui vive può essere estremamente impegnativo per lei. A volte, il malessere non nasce dalla mancanza d'amore, ma dalle difficoltà nel gestire le circostanze che fanno parte della relazione.
Può essere utile riflettere su ciò che potrebbe alleviare almeno parzialmente il suo disagio. Ad esempio, ha mai esplorato la possibilità di migliorare il rapporto con i figli del suo compagno in modo graduale, a piccoli passi? Non significa forzare un legame stretto, ma forse cercare modi meno stressanti per convivere con la loro presenza, magari stabilendo dei confini che la proteggano dal sentirsi sopraffatta. Potrebbe anche aiutare comunicare apertamente con il suo compagno, non per farlo sentire responsabile, ma per esplorare insieme come rendere la situazione meno pesante per entrambi.
Non ha bisogno di avere fretta di trovare una soluzione definitiva. Il primo passo potrebbe essere accogliere le sue emozioni senza giudicarle: la frustrazione, l'angoscia e la solitudine che sente sono del tutto valide. Riconoscere che questa situazione è più difficile di quanto si aspettasse non vuol dire che non possa funzionare, ma piuttosto che ha bisogno di supporto per affrontarla nel modo migliore possibile.
Se sente che la terapia precedente non l'ha aiutata, forse il percorso terapeutico giusto potrebbe essere diverso, più orientato a comprendere le sue emozioni e a trovare strategie pratiche per gestirle. Se lo desidera, posso offrirle il mio supporto come psicologa per aiutarla ad esplorare meglio questi sentimenti e a lavorare verso un equilibrio che le consenta di vivere questa relazione in modo più sereno.
Non è sola in questo percorso, e il fatto che stia cercando aiuto è già un segnale di grande forza.
Mi dispiace molto per la sua situazione e posso comprendere quanto sia complesso e doloroso affrontare queste emozioni, soprattutto quando ci si sente divisi tra l'amore per il proprio partner e il peso emotivo che la relazione comporta. Avere a che fare con una "famiglia allargata", con la presenza di figli di una relazione precedente, può creare dinamiche molto delicate che, unite ai propri vissuti personali, possono alimentare ansia e senso di frustrazione.
Il fatto che stia aspettando il secondo figlio e che provi amore per il suo compagno, però, non significa che debba mettere da parte il suo malessere. È importante riconoscere e accettare che, anche se ama quest'uomo, il contesto in cui vive può essere estremamente impegnativo per lei. A volte, il malessere non nasce dalla mancanza d'amore, ma dalle difficoltà nel gestire le circostanze che fanno parte della relazione.
Può essere utile riflettere su ciò che potrebbe alleviare almeno parzialmente il suo disagio. Ad esempio, ha mai esplorato la possibilità di migliorare il rapporto con i figli del suo compagno in modo graduale, a piccoli passi? Non significa forzare un legame stretto, ma forse cercare modi meno stressanti per convivere con la loro presenza, magari stabilendo dei confini che la proteggano dal sentirsi sopraffatta. Potrebbe anche aiutare comunicare apertamente con il suo compagno, non per farlo sentire responsabile, ma per esplorare insieme come rendere la situazione meno pesante per entrambi.
Non ha bisogno di avere fretta di trovare una soluzione definitiva. Il primo passo potrebbe essere accogliere le sue emozioni senza giudicarle: la frustrazione, l'angoscia e la solitudine che sente sono del tutto valide. Riconoscere che questa situazione è più difficile di quanto si aspettasse non vuol dire che non possa funzionare, ma piuttosto che ha bisogno di supporto per affrontarla nel modo migliore possibile.
Se sente che la terapia precedente non l'ha aiutata, forse il percorso terapeutico giusto potrebbe essere diverso, più orientato a comprendere le sue emozioni e a trovare strategie pratiche per gestirle. Se lo desidera, posso offrirle il mio supporto come psicologa per aiutarla ad esplorare meglio questi sentimenti e a lavorare verso un equilibrio che le consenta di vivere questa relazione in modo più sereno.
Non è sola in questo percorso, e il fatto che stia cercando aiuto è già un segnale di grande forza.
Dal suo quesito si percepisce molto bene la grande sofferenza che prova tuttavia sono molto sfumate le ragioni che non le fanno accettare una precedente vita del suo compagno. Forse quando definisce la sua relazione "tossica" vuole affermare una sua responsabilità rispetto al malessere che prova che sfocia in attacchi d'ansia e di panico. Probabilmente lei non accetta di non avere un' "esclusiva" in quanto donna e madre e ritengo che l'unica soluzione nel suo caso sia iniziare un percorso di psicoterapia che indaghi nella sua storia di vita sino ad arrivare alla causa della sua non accettazione. Soltanto se farà un percorso di questo tipo potrà decidere consapevolmente nel rispetto dei suo bisogni e di quelli dei suoi figli. Le faccio un enorme in bocca al lupo.
Gentile utente, grazie per aver condiviso le difficoltà che sta vivendo.
Non deve essere facile continuare una relazione nonostante il suo malessere.
L'unico consiglio che sento di poterle dare è quello di cercare il supporto di un* psicoterapeuta che la possa supportare nel gestire le relazioni con il suo compagno e la sua famiglia, considerando anche il delicato momento che sta vivendo.
Ricevo anche online se avesse bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Non deve essere facile continuare una relazione nonostante il suo malessere.
L'unico consiglio che sento di poterle dare è quello di cercare il supporto di un* psicoterapeuta che la possa supportare nel gestire le relazioni con il suo compagno e la sua famiglia, considerando anche il delicato momento che sta vivendo.
Ricevo anche online se avesse bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Salve. La situazione che descrive è abbastanza complessa. Bisognerebbe capire da che parte si è schierato il suo compagno nel caso il contrasto sia nato tra lei e la madre dei suoi figli o se lei per difendere lui ha attaccato la sua ex moglie. Capire i termini del contrasto sarebbe importante per dare il significato che da al suo malessere, ovvero, si sente tradita da lui perchè non sufficientemente difesa o ignorata per il tentativo del suo compagno di salvare tutto e tutti? Oppure teme per un futuro poco lineare e trasparente visto che lui ha un buon rapporto anche con gli altri figli? Insomma, sarebbe importante capire meglio quali sono i pensieri che nutrono la sua ansia. Inoltre indagare nella sua infanzia potrebbe aiutare a capire se la situazione attuale agisce da trigger su vissuti del passato. Tutto questo andrebbe affrontato in terapia. Mi rendo disponibile in questo senso. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Dott.ssa Marina Bonadeni
Prenota subito una visita online: Psicoterapia online - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile Signora, comprendo la complessità della situazione, e credo sia importante cercare un aiuto concreto per costruire una situazione di maggior benessere psicologico. Quella che definisce una relazione tossica non deve diventare la sua normalità; non bisogna abituarsi a respirare "veleni" ma, al contrario, è indispensabile trasformare energie negative, ove possibile in nutrimento e risorse. Ma si tratta di un processo complesso che non dovrebbe fare da sola. La natura dei problemi che affrontiamo come esseri umani sono generati da situazioni collettive e sociali, perciò la soluzione ai nostri problemi non possono che implicare il coinvolgimento di una pluralità di persone. Questo vuol dire che innanzitutto non deve chiudersi in questa situazione cercando di cavarsela da sola. Si faccia aiutare e si conceda un aiuto. Esistono varie modalità con cui questo aiuto può essere messo in opera: la psicoterapia può svolgersi in maniera individuale, di coppia o familiare, ma occorre partire da un consulto iniziale con cui iniziare ad affidarsi. Mi sento di dirle che la psicoterapia non può e non deve far stare peggio. In alcuni sfortunatissimi casi si può cadere nelle mani sbagliate oppure si può avere difficoltà a trovare un terapeuta affine a sé. Ma con un po' di pazienza e cercando con attenzione sono sicuro che sia pieno di colleghi e colleghe competenti che possano aiutarla in maniera valida e concreta. Le auguro di trovare la sua strada.
Dr Vecchi
Dr Vecchi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Capisco che la situazione sia complessa poichè probabilmente si intrecciano vari vissuti, sia ciò che prova verso il suo compagno sia ciò che prova per la famiglia di lui. Sarebbe importante capire quali vissuti profondi le si sono attivati; si potrebbero aprire varie domande, ad esempio come mai sente questo vissuto di solitudine, come mai ha provato un blocco rispetto a tutta la situazione, che cosa le sta creando ansia. Accade spesso che le situazioni della propria vita che creano disagio risveglino dei vissuti che ci si porta dietro dall'infanzia, vissuti relativi alle esperienze avute coi genitori o con altre figure importanti della propria vita. Sarebbe importante nel suo caso comprendere le ragioni profonde del disagio che sta vivendo, e comprendere se e come questo disagio vada a intaccare l'immagine che lei ha di sé o se le risvegli antiche paure. Rimango a disposizione per domande o chiarimenti. Cordialmente, dott.ssa Chiara Tumminello.
Salve, mi dispiace per la situazione. avete mai pensato ad intraprendere un percorso di coppia? Queste dinamiche di cui parla vanno affrontate con entrambi i Partners.
Buon giorno, da quanto scrive traspare grande sofferenza, quasi si sentisse intrappolata in una situazione che ha vari livelli.
Nelle relazioni di coppia, in cui ci sono anche storie precedenti con famiglie allargate, le dinamiche diventano ancor più complesse. Ci sono bisogni, desideri ed aspettative che coinvolgono molti soggetti. Credo che, come in ogni storia, non si possa mai sapere in anticipo, con esattezza, come andrà o quali potranno essere i nostri bisogni e desideri (che possono essere mutevoli nel tempo).
Forse iniziare ad indagare ciò che ora vuole e di cosa ha bisogno potrebbe essere un primo passo.
Un caro saluto
Dott.ssa Lorena Ghiotto psicoterapeuta e psicodrammatista
Nelle relazioni di coppia, in cui ci sono anche storie precedenti con famiglie allargate, le dinamiche diventano ancor più complesse. Ci sono bisogni, desideri ed aspettative che coinvolgono molti soggetti. Credo che, come in ogni storia, non si possa mai sapere in anticipo, con esattezza, come andrà o quali potranno essere i nostri bisogni e desideri (che possono essere mutevoli nel tempo).
Forse iniziare ad indagare ciò che ora vuole e di cosa ha bisogno potrebbe essere un primo passo.
Un caro saluto
Dott.ssa Lorena Ghiotto psicoterapeuta e psicodrammatista
Buongiorno grazie per aver condiviso con sincerità la sua situazione, so che non è facile esprimere tali sentimenti. Quello che descrive riflette un carico emotivo e psicologico importante. La complessità della sua relazione e il "bagaglio" che ha accettato può essere molto difficile da gestire, soprattutto se combinata con le sfide personali come gli sbalzi d'umore che lei riferisce accusare.
Il senso di angoscia e di panico che prova è una reazione comprensibile di fronte a una situazione di conflitto interno, dove i suoi sentimenti per il partner si scontrano con le difficoltà pratiche ed emotive nell'accettare le dinamiche familiari legate alla situazione del suo compagno. Pur tuttavia sta aspettando il secondo figlio e allargando il suo nucleo familiare......
Il senso di appartenenza è un aspetto importante all'interno di una famiglia e mi domando se lei vive questa dimensione o se il vissuto di “solitudine” è da sempre presente... anche prima di diventare genitore.. e in che modo è o è stato affrontato insieme al suo partner .
È possibile ipotizzare che vi siano delle sfide irrisolte che stanno alimentando il suo malessere, che non escludo abbiano a che fare con la relazione di coppia....e che ad ogni modo andrebbero comprese e accolte per trovare alternative possibili che le consentano di vivere ed affrontare tale situazione in modo più funzionale.
Vivere queste emozioni mentre si è incinta o si gestisce una famiglia può amplificare ulteriormente il suo stress. É importante comprendere quanto le sta accadendo attraverso un processo di accettazione che la legittimi del fatto che può sentirsi sopraffatta senza attribuirsi necessariamente colpe o prima ancora di mettere in dubbio i sentimenti che prova.
Naturalmente tutto ciò implica un approfondimento adeguato che andrebbe affrontato durante il percorso di psicoterapia.
Un Cordiale Saluto
Dott.ssa Annalisa Calabrese
Il senso di angoscia e di panico che prova è una reazione comprensibile di fronte a una situazione di conflitto interno, dove i suoi sentimenti per il partner si scontrano con le difficoltà pratiche ed emotive nell'accettare le dinamiche familiari legate alla situazione del suo compagno. Pur tuttavia sta aspettando il secondo figlio e allargando il suo nucleo familiare......
Il senso di appartenenza è un aspetto importante all'interno di una famiglia e mi domando se lei vive questa dimensione o se il vissuto di “solitudine” è da sempre presente... anche prima di diventare genitore.. e in che modo è o è stato affrontato insieme al suo partner .
È possibile ipotizzare che vi siano delle sfide irrisolte che stanno alimentando il suo malessere, che non escludo abbiano a che fare con la relazione di coppia....e che ad ogni modo andrebbero comprese e accolte per trovare alternative possibili che le consentano di vivere ed affrontare tale situazione in modo più funzionale.
Vivere queste emozioni mentre si è incinta o si gestisce una famiglia può amplificare ulteriormente il suo stress. É importante comprendere quanto le sta accadendo attraverso un processo di accettazione che la legittimi del fatto che può sentirsi sopraffatta senza attribuirsi necessariamente colpe o prima ancora di mettere in dubbio i sentimenti che prova.
Naturalmente tutto ciò implica un approfondimento adeguato che andrebbe affrontato durante il percorso di psicoterapia.
Un Cordiale Saluto
Dott.ssa Annalisa Calabrese
Buon pomeriggio,
spiacente per il vissuto che scrive. Il consiglio che posso darLe è di intraprendere un nuovo percorso e cercare uno spazio in cui possa sentirsi accolta e in alleanza elaborare questi vissuti-percezioni-bisogni-aspettative con cui ha, più o meno quotidianamente, a che fare.
Un saluto
spiacente per il vissuto che scrive. Il consiglio che posso darLe è di intraprendere un nuovo percorso e cercare uno spazio in cui possa sentirsi accolta e in alleanza elaborare questi vissuti-percezioni-bisogni-aspettative con cui ha, più o meno quotidianamente, a che fare.
Un saluto
Buongiorno, queste situazioni, purtroppo, mettono molto a disagio. Mi spiace. Dalle cose che dice si sente che è molto dibattuta: da una parte sente che è una relazione "tossica" e che non "le fa bene continuare", d'altra parte, si sente innamorata e aspetta il secondo figlio. Nella sua situazione, innanzitutto dovrebbe verificare se il suo compagno è disponibile ad una terapia di coppia venendo incontro alle criticità che lei pone in questo momento. Se non vi sono le condizioni per una terapia di coppia può scegliere di tutelare questo suo momento così importante per lei con una psicoterapia individuale. Il bisogno che esprime in questo momento è un bisogno di coppia e dovrebbe verificare se sussistono le condizioni per la terapia di coppia. In un secondo momento, eventualmente dovesse affrontare da sola questi suoi stati d'animo, la scelta della psicoterapia di coppia sarebbe meno faticosa. Cordiali Saluti G. Lombardo
Gentilissima, il suo malessere è comprensibile ed indubbiamente la situazione è complessa. Quando ci sono figli di un precedente matrimonio è molto raro che tutto sia in armonia, anche per le pressioni degli adulti. E' importante che lei ritrovi un suo equilibrio e un suo posto in questa situazione, anche per la serenità dei suoi figli. Le suggerisco due possibilità, poi valuti lei. Intraprendere un percorso psicologico (questa volta con persona non giudicante, è il minimo per uno psicoterapeuta), così da potersi concentrare su stessa, lavorare sull'aspetto dell'accettazione, oppure proporre al suo compagno una psicoterapia di coppia, per confrontarvi su cosa e come vivete questo rapporto che ha già 12 anni.Decida lei, ha ricevuto molti pareri, l'importante è che esca da questo stato d'animo che le rovina anche quello che c'è di bello. Rimango a disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile utente la sua è una storia complessa, con tanti personaggi che la costellano, c' è un compagno, una ex, un secondo figlio in arrivo e sicuramente delle famiglie di origine a far parte di questa costellazione familiare. Quello che posso cons è di dare nuovamente fiducia ad un percorso terapeutico che possa darle la possibilità di snodare i fili di questa intricata matassa. Cordialità dott Gaetano Marino
Buon giorno, da quanto da Lei scritto si percepisce la sua sofferenza e il suo bisogno di prendersi del tempo per fare chiarezza rispetto ai suoi vissuti. L'ansia di cui parla é un sintomo del malessere che la situazione le procura; é necessario che si prenda cura di sé e trovi un equilibrio che la possa aiutare a essere più serena per sé, i suoi figli e suo marito. Mi permetto di suggerirLe di iniziare con rinnovata fiducia un percorso di psicoterapia che la accompagni con empatia e la aiuti a riscoprire nuove risorse.
Cordialmente dr.ssa Daniela Pedrocchi
Cordialmente dr.ssa Daniela Pedrocchi
“Per affrontare il suo problema, le consiglio di considerare la psicoterapia breve strategica. Se desidera ulteriori chiarimenti o informazioni, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Scala
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.