Salve, sono una donna 31 anni e ho chiuso una relazione abusante, partner che mi urlava contro in
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Salve,
sono una donna 31 anni e ho chiuso una relazione abusante, partner che mi urlava contro in modo eccessivamente aggressivo, quotidianamente, bugie , manipolazioni, triangolazioni...ho improvvisamente scoperto una nuova realtà e che le varie ambiguità fossero tutte balle effettive. Questo è stato per me sconvolgente, a tal punto da trovarmi a piangere all'improvviso anche per i tradimenti subiti.
La questione è che credo ora dopo 1 settimana di essere entrata in dissociazione, non sento più nulla di niente.
Ad esempio se vedo una sua foto mi è indifferente, ma mi è indifferente tutto come avessi spendo un pulsante, mentre fino a qualche giorno fa avevo una forte nausea/vomito solo al ricordo .
Una cosa del genere mi è già capitata nella mia prima relazione in assoluto con una persona molto più grande, che peggio di questa era abusante , ma da tutti i punti di vista... mentale e non solo, e le dinamiche le riconosco molto simili anche se al tempo si spinsero oltre .
Ora io ho paura , perchè al tempo questa cosa deviò il corso della mia vita , ero molto piccola e erano successe cose molto gravi, non ho modo immediato di contattare il mio terapeuta, passerebbe almeno un mese , vorrei un consiglio sul da farsi , per non trovarmi incastrata in un trauma più grande o peggio tornare in un trauma di 15 anni fa . Non so se rivolgermi ad un centro anti violenza per supporto psicologico , non so se rientra nei canoni per il supporto, sono solo molto confusa e spaventata di cumulare un altro trauma. Cosa suggerite?
sono una donna 31 anni e ho chiuso una relazione abusante, partner che mi urlava contro in modo eccessivamente aggressivo, quotidianamente, bugie , manipolazioni, triangolazioni...ho improvvisamente scoperto una nuova realtà e che le varie ambiguità fossero tutte balle effettive. Questo è stato per me sconvolgente, a tal punto da trovarmi a piangere all'improvviso anche per i tradimenti subiti.
La questione è che credo ora dopo 1 settimana di essere entrata in dissociazione, non sento più nulla di niente.
Ad esempio se vedo una sua foto mi è indifferente, ma mi è indifferente tutto come avessi spendo un pulsante, mentre fino a qualche giorno fa avevo una forte nausea/vomito solo al ricordo .
Una cosa del genere mi è già capitata nella mia prima relazione in assoluto con una persona molto più grande, che peggio di questa era abusante , ma da tutti i punti di vista... mentale e non solo, e le dinamiche le riconosco molto simili anche se al tempo si spinsero oltre .
Ora io ho paura , perchè al tempo questa cosa deviò il corso della mia vita , ero molto piccola e erano successe cose molto gravi, non ho modo immediato di contattare il mio terapeuta, passerebbe almeno un mese , vorrei un consiglio sul da farsi , per non trovarmi incastrata in un trauma più grande o peggio tornare in un trauma di 15 anni fa . Non so se rivolgermi ad un centro anti violenza per supporto psicologico , non so se rientra nei canoni per il supporto, sono solo molto confusa e spaventata di cumulare un altro trauma. Cosa suggerite?
Buongiorno. Credo di avere compreso quanto voleva esporre in poche righe. La cosa migliore sarebbe parlare con il suo specialista. Sarebbe consigliabile non aggiungere ulteriori condizionamenti. Sembra verosimile che lei, con quello che definisce con "dissociazione", operi una fuga dal dolore. Se pensa che non sia possibile, può eventualmente considerare l'ipotesi di rivolgersi ad un altro specialista. Potenzialmente mi trova disponibile a una consultazione online, contattandomi attraverso questa piattaforma, prenotandosi. Un saluto
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Buongiorno gentile utente, mi dispiace per ciò che sta vivendo, quello che le sta succedendo è un sistema di autodifesa, dal momento che già le è successo in passato e al momento non può rivolgersi al suo terapeuta, Le consiglio di rivolgersi ad un altro specialista anche online, se lo crede opportuno mi può contattare prenotandosi, sarò lieta di fare con Lei, una chiacchierata conoscitiva. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buongiorno, sta descrivendo situazioni che si stanno ripetendo anche se con dinamiche leggermente differenti, e la reazione di dissociazione è una difesa tipica in risposta ad eventi emotivamente altamente attivanti e traumatici. Il consiglio è sempre quello di chiedere aiuto, se non fosse disponibile il terapeuta precedente le consiglierei di contattare un collega nella sua zona, facilmente reperibile. In questo primo momento mi sembra importante che lei possa sentire di non essere da sola a dover affrontare tutto e recuperare le risorse che le sono state di aiuto anche in passato. Un saluto cordiale
La situazione che descrive (non provare nulla) è una modalità del corpo e della mente di difendersi da un sentire troppo doloroso, è normale ma è un segnale sicuramente di allerta per una situazione importante e da non sottovalutare. Comprendo la paura nelle relazioni, che ha notato svolgersi sempre secondo uno stesso "copione" definito, nel quale probabilmente si trova senza accorgersene solo a cose fatte. Un contatto con il centro antiviolenza è sicuramente un buon punto di partenza per prendere in mano la situazione e poter avere un riferimento che possa aiutarla. Contemporaneamente penso sia importante per lei lavorare sulle relazioni, sulla scelta del partner e su questo "copione" che si ripete, per non ritrovarsi nuovamente in relazioni di questo tipo in futuro.
Un caro saluto
Un caro saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Signora, talvolta nella vita si procede "a salti", ovvero si accumulano per molto tempo pesi e frustrazioni a cui apparentemente non si reagisce, per poi sollevarsi e spiccare il salto verso uno livello superiore di autoconsapevolezza, nel quale ci si lascia alle spalle il passato opprimente. Lo si supera, semplicemente. Quello che prima ci angustiava e bloccava, perché gli davamo eccessiva importanza, improvvisamente non ci interessa più, non ha più il potere di ferirci e di frenarci.
Riveda semplicemente il suo modo di leggere i suoi stati interiori: se il ricordo del suo ex abusante non la turba più, non le provoca più vomito e stati ansiosi, va bene così, probabilmente significa che è pronta per andare oltre e cominciare a vivere in modo più sereno, facendo tesoro delle passate esperienze per non ripeterle.
Veda di elaborare quanto prima questo suo nuovo stato mentale e di tacitare le paure irrazionali che la assalgono, magari con l'aiuto del suo terapeuta o, se impossibilitato, ne cerchi un altro disponibile subito.
Se volesse parlarne con me, può prenotare una visita.
Le faccio comunque i migliori auguri.
Dott.ssa Emanuela Carosso,
psicologa - psicoterapeuta.
Riveda semplicemente il suo modo di leggere i suoi stati interiori: se il ricordo del suo ex abusante non la turba più, non le provoca più vomito e stati ansiosi, va bene così, probabilmente significa che è pronta per andare oltre e cominciare a vivere in modo più sereno, facendo tesoro delle passate esperienze per non ripeterle.
Veda di elaborare quanto prima questo suo nuovo stato mentale e di tacitare le paure irrazionali che la assalgono, magari con l'aiuto del suo terapeuta o, se impossibilitato, ne cerchi un altro disponibile subito.
Se volesse parlarne con me, può prenotare una visita.
Le faccio comunque i migliori auguri.
Dott.ssa Emanuela Carosso,
psicologa - psicoterapeuta.
Salve, si sta autodifendendo da un trauma, è il suo modo ma non basta, mi chiederei perchè lei sceglie persone di questo tipo, lavorerei su questo e sulla sua infanzia per capire le dinamiche, ok il centro antiviolenza ma poi bisogna andare a scavare sulla sua vita passata e lavorare a fondo sulle relazioni e su come lei le ha vissute,Forza
Buona sera
certo che può rivolgersi ad un centro antiviolenza perchè potranno ascoltarla ed accogliere il suo disagio, la sua paura e darle sia indicazioni che eventualmente il supporto psicologico e legale necessario.
Se ha bisogno di ulteriori indicazioni non esiti a contattarmi, saluti
dott.ssa Letizia Muzi
certo che può rivolgersi ad un centro antiviolenza perchè potranno ascoltarla ed accogliere il suo disagio, la sua paura e darle sia indicazioni che eventualmente il supporto psicologico e legale necessario.
Se ha bisogno di ulteriori indicazioni non esiti a contattarmi, saluti
dott.ssa Letizia Muzi
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Buongiorno, mi dispiace per ciò che sta vivendo, quello che le sta succedendo è un sistema di autodifesa, dal momento che già le è successo in passato e al momento non può rivolgersi al suo terapeuta, Le consiglio di rivolgersi ad un altro specialista anche online, se lo crede opportuno mi può contattare prenotandosi, sarò lieta di fare con Lei, una chiacchierata conoscitiva.
Dott.ssa Sara Passavanti
Dott.ssa Sara Passavanti
Buongiorno, può capitare che quando la mente non vuole rivivere certi mali, sia il corpo a ricordarceli. Ciò che ha subito lascia una traccia che potrebbe inchiodarla costantemente a colei che è stata abusata, ma per potersi confermare anche nella realtà servono abusanti. Il cambiamento coincide spesso con un modo diverso di vedere sé stressi, in questo penso che abbia delle possibilità.
Resto a disposizione per le sue necessità.
Dott. Festa Simone
Resto a disposizione per le sue necessità.
Dott. Festa Simone
Una relazione abusante con un partner aggressivo è una situazione complessa e potenzialmente molto pericolosa. Quello che le sta succedendo, questa sorta di “anestesia emotiva” potrebbe essere associabile all’attivazione di un meccanismo di difesa. Stia tranquilla, chieda consiglio al suo terapeuta, e se proprio non riesce a contattarlo, cerchi di costruire una rete supportiva intorno a lei con le persone che ritiene più adatte in questo senso.
Affrontare una relazione abusante è difficile e può sembrare opprimente, ma con il giusto supporto e le risorse adeguate, è possibile trovare sicurezza e ricostruire la propria vita. In bocca al lupo.
Affrontare una relazione abusante è difficile e può sembrare opprimente, ma con il giusto supporto e le risorse adeguate, è possibile trovare sicurezza e ricostruire la propria vita. In bocca al lupo.
Sono davvero dispiaciuta di sentirla così sofferente, spero che abbia avuto modo di confrontarsi con il suo terapeuta. Così insieme potete valutare la strada più giusta per la sua situazione. Se vuole può anche provare a contattare un centro antiviolenza e a farsi guidare dalla loro esperienza su come orientarsi. Purtroppo è normale sentirsi disorientati quando si finisce in queste situazioni, quello che le accade è normale. Ma il percorso in terapia è quasi d'obbligo a mio parere perché è necessario che lei sia aiutata a svincolarsi da questi meccanismi in modo da cogliere per tempo i campanelli d'allarme e mettersi prontamente in sicurezza. Dr.ssa Caterina Testa
Visto che prima di incontrare il suo terapeuta deve aspettare un mese, se lo desidera può rivolgersi ad un centro antiviolenza dove sicuramente incontra professionisti/e preparate/i. Credo sia importante che faccia un percorso personale che l'aiuti a capire ed a rispondere alle sue domande.
Dott.ssa Nicoletta Gentile
Dott.ssa Nicoletta Gentile
Buongiorno,
le consiglierei di contattare un altro specialista al fine di ricevere sostegno e supporto in questa fase della sua vita così delicata. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla nel superare gli abusi e la fine di questo rapporto, per quanto malato.
Nel caso resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
le consiglierei di contattare un altro specialista al fine di ricevere sostegno e supporto in questa fase della sua vita così delicata. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla nel superare gli abusi e la fine di questo rapporto, per quanto malato.
Nel caso resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
La ringrazio per aver condiviso le sue difficoltà, immagino possa non essere sempre un passo semplice.
Riconosco che sta attraversando un momento molto difficile e voglio che sappia che non è sol* in questo percorso. Il disagio che sta sperimentando è significativo e merita tutta l'attenzione e la cura possibili.
La sua domanda è importante, ha un contenuto rilevante, prezioso per amplificare delle riflessioni. Rispondere in questa modalità rischierebbe di semplificare troppo o banalizzare una preziosa opportunità di conoscenza di sé.
La incoraggio vivamente a considerare l'opportunità di iniziare un percorso psicologico. Un professionista qualificato può offrirle supporto e strumenti preziosi per affrontare e superare le difficoltà che sta vivendo. Fare questo passo può rappresentare un importante atto di amore e cura verso se stesso e il suo benessere.
Le invio un caro saluto.
La sua domanda è importante, ha un contenuto rilevante, prezioso per amplificare delle riflessioni. Rispondere in questa modalità rischierebbe di semplificare troppo o banalizzare una preziosa opportunità di conoscenza di sé.
La incoraggio vivamente a considerare l'opportunità di iniziare un percorso psicologico. Un professionista qualificato può offrirle supporto e strumenti preziosi per affrontare e superare le difficoltà che sta vivendo. Fare questo passo può rappresentare un importante atto di amore e cura verso se stesso e il suo benessere.
Le invio un caro saluto.
Gentile utente, mii dispiace sentire i suoi vissuti di sofferenza. Ha fatto bene a scrivere. Senz'altro ha bisogno di aiuto e da subito, non tra un mese. Intanto si tranquillizzi rispetto alla sua reazione. E' un meccanismo di autodifesa, quasi arcaico, che si mette in atto per preservarla dal dolore. Perciò lo consideri un "alleato" in questo momento. Potrebbe contattare un centro anti-violenza e sentire che cosa le possono suggerire. Oppure contattare uno psicoterapeuta privato. Le faccio tanti auguri, sono a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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