Salve. Sono un uomo di quasi 50 anni, così come mia moglie. Siamo sposati da circa 15 anni, con un f
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Salve. Sono un uomo di quasi 50 anni, così come mia moglie. Siamo sposati da circa 15 anni, con un figlio. Da qualche tempo mia moglie, in maniera più marcata (dico più marcata poichè spesso è una dinamica che è capitata in passato) è piuttosto aggressiva con me, mi risponde male e denigra, anche in presenza di altre persone. A volte, a momenti in cui si dimostra relativamente carina, alterna momenti di insofferenza verso di me, aggressività e denigrazione. Dopo che questi comportamenti, continuati in modo piuttosto forte nell'ultimo mese e mezzo, si sono ripetuti più volte, io ho smesso di uscire con lei, sebbene me lo chieda (non so con che convinzione, in realtà). Specifico che circa un mese fa, su mia insistenza, abbiamo parlato e mi ha detto che io e lei non stiamo bene insieme, da tempo. Alla mia domanda, diretta, se lei mi amasse ancora o meno, ha detto testualmente: "è più complicato di così". Ha tuttavia espresso la volontà di affrontare una terapia di coppia. Riporto pure che, nonostante i comportamenti di cui sopra vi siano spesso stati, specie dopo la nascita di mio figlio che ha 14 anni, mi ha detto spesso di amarmi e non ho motivo di credere che mentisse o non ne fosse convinta.
Io, dal canto mio, non so che pesci prendere. Mi sento deluso dal suo comportamento. Adesso ha smesso di cucinare, vantandosene con le amiche. A parte le lavatrici o la pulizia di casa, a mio figlio penso praticamente solo io. Io penso: passi che non cucini per me, ma per il figlio... E' pure capitato che sia stata aggressiva verbalmente anche con lui. Insomma, aiutatemi a capirci qualcosa. Potrebbero essere dei comportamenti che, con la vostra casistica di coppie esaminate, possono indicare qualcosa.
Io, dal canto mio, non so che pesci prendere. Mi sento deluso dal suo comportamento. Adesso ha smesso di cucinare, vantandosene con le amiche. A parte le lavatrici o la pulizia di casa, a mio figlio penso praticamente solo io. Io penso: passi che non cucini per me, ma per il figlio... E' pure capitato che sia stata aggressiva verbalmente anche con lui. Insomma, aiutatemi a capirci qualcosa. Potrebbero essere dei comportamenti che, con la vostra casistica di coppie esaminate, possono indicare qualcosa.
Buongiorno, mi dispiace per la situazione difficile che sta passando:
purtroppo è molto complicato dare un'interpretazione ai comportamenti di sua moglie senza avere la possibilità di parlarne direttamente con lei, e la casistica non viene in aiuto perché ogni caso ha dette caratteristiche uniche.
Quello che le posso dire è che se sua moglie vuole iniziare con lei una terapia di coppia, quello potrebbe essere il contesto in cui confrontarvi in maniera seria su quello che sta accadendo e su cosa determina questa situazione.
Cordialmente
Dott. Giacomo Caiani
purtroppo è molto complicato dare un'interpretazione ai comportamenti di sua moglie senza avere la possibilità di parlarne direttamente con lei, e la casistica non viene in aiuto perché ogni caso ha dette caratteristiche uniche.
Quello che le posso dire è che se sua moglie vuole iniziare con lei una terapia di coppia, quello potrebbe essere il contesto in cui confrontarvi in maniera seria su quello che sta accadendo e su cosa determina questa situazione.
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Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Salve,
È evidente che sta affrontando una situazione complessa e difficile che, come racconta, si riflette in dinamiche relazionali spesso tese e di difficile comprensione. Gli atteggiamenti di sua moglie, come l'aggressività verbale e l'alternanza tra momenti di distacco e piccoli segnali di vicinanza, possono indicare che sta vivendo un conflitto interno, in parte rivolto verso di sé e in parte verso la relazione. Molte coppie possono attraversare momenti simili, soprattutto in anni in cui si sommano cambiamenti personali, lavorativi e familiari.
Queste dinamiche, che si intensificano spesso dopo eventi come la nascita di un figlio o l’avvicinarsi di importanti fasi della vita, possono dipendere da diversi fattori. A volte, un senso di insoddisfazione non risolto può generare frustrazione, che viene espressa attraverso comportamenti distanti, denigratori o passivo-aggressivi. Altre volte, la difficoltà ad affrontare il cambiamento o a riconoscere esigenze personali può creare un senso di impotenza, che sfocia in irritabilità o tensione verso chi abbiamo più vicino.
La sua scelta di ridurre il contatto, nonostante le richieste di uscire insieme da parte di sua moglie, è comprensibile. È naturale voler prendere le distanze per proteggersi da situazioni che generano stress e delusione. Il desiderio di sua moglie di provare una terapia di coppia è un segnale che, nonostante le difficoltà e le parole riguardo ai sentimenti, ha un interesse a esplorare cosa c’è di recuperabile nel vostro legame.
Nel frattempo, continui a dare stabilità a suo figlio, e si ricordi che il benessere suo è prioritario per poter reggere i momenti più difficili. Sono disponibile ad accompagnarla in un percorso che possa dare più chiarezza su questi cambiamenti, e il mio supporto è qui anche per affrontare, con delicatezza, il confronto tra voi due.
È evidente che sta affrontando una situazione complessa e difficile che, come racconta, si riflette in dinamiche relazionali spesso tese e di difficile comprensione. Gli atteggiamenti di sua moglie, come l'aggressività verbale e l'alternanza tra momenti di distacco e piccoli segnali di vicinanza, possono indicare che sta vivendo un conflitto interno, in parte rivolto verso di sé e in parte verso la relazione. Molte coppie possono attraversare momenti simili, soprattutto in anni in cui si sommano cambiamenti personali, lavorativi e familiari.
Queste dinamiche, che si intensificano spesso dopo eventi come la nascita di un figlio o l’avvicinarsi di importanti fasi della vita, possono dipendere da diversi fattori. A volte, un senso di insoddisfazione non risolto può generare frustrazione, che viene espressa attraverso comportamenti distanti, denigratori o passivo-aggressivi. Altre volte, la difficoltà ad affrontare il cambiamento o a riconoscere esigenze personali può creare un senso di impotenza, che sfocia in irritabilità o tensione verso chi abbiamo più vicino.
La sua scelta di ridurre il contatto, nonostante le richieste di uscire insieme da parte di sua moglie, è comprensibile. È naturale voler prendere le distanze per proteggersi da situazioni che generano stress e delusione. Il desiderio di sua moglie di provare una terapia di coppia è un segnale che, nonostante le difficoltà e le parole riguardo ai sentimenti, ha un interesse a esplorare cosa c’è di recuperabile nel vostro legame.
Nel frattempo, continui a dare stabilità a suo figlio, e si ricordi che il benessere suo è prioritario per poter reggere i momenti più difficili. Sono disponibile ad accompagnarla in un percorso che possa dare più chiarezza su questi cambiamenti, e il mio supporto è qui anche per affrontare, con delicatezza, il confronto tra voi due.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, la ringrazio per la condivisione della sua esperienza. Posso comprendere quanto sia difficile e doloroso per lei quello che sta passando. Potrebbero esserci diverse cause alla base dell’aggressività, della denigrazione e dell’assenza di affetto, come, ad esempio lo stress e l'insoddisfazione personale o relazionale. Risulta importante considerare che i sistemi famigliari spesso sono complessi e la mancanza di comunicazione aperta può contribuire a malintesi. La richiesta da parte di sua moglie di intraprendere una terapia di coppia potrebbe indicare una volontà di affrontare i problemi insieme.
La invito a considerare l’idea della terapia che può fornire uno spazio sicuro per esplorare i problemi, le emozioni negative che sta sperimentando e migliorare la comunicazione.
Se ha dubbi o preoccupazioni ulteriori, sono disponibile.
Un saluto, Dott.ssa Margherita Raffaelli
La invito a considerare l’idea della terapia che può fornire uno spazio sicuro per esplorare i problemi, le emozioni negative che sta sperimentando e migliorare la comunicazione.
Se ha dubbi o preoccupazioni ulteriori, sono disponibile.
Un saluto, Dott.ssa Margherita Raffaelli
Gentile utente buongiorno.
La sua volontà di tenere vivo il rapporto con sua moglie è evidente, anche per salvaguardare un'armonia familiare in cui è compreso il benessere di suo figlio. Per tutto questo le va dato merito. Così come aver proposto a sua moglie di affrontare una terapia di coppia potrebbe essere un punto di svolta importante per questa condizione recente tra di voi, e il fatto che lei abbia acconsentito rivela che ci sia, anche da parte sua, una buona volontà a tentare di risolvere i problemi.
Intanto, le consiglio di fare qualche riflessioni sulle abitudini acquisite in casa e nella vita familiare, negli ultimi anni e negli ultimi mesi in particolare. A volte, si nega l'evidenza di alcuni propri comportamenti e si tende a puntare lo sguardo solo su quelli del partner, magari sottolineando gli aspetti negativi e fastidiosi. Questo potrebbe essere accaduto nel vostro casa da ambo le parti. Provi a capire, ad esempio, perché sua moglie ha cominciato a mostrare insofferenza e intolleranza nei suoi confronti, si metta in discussione su tante piccole abitudini che, nel tempo, potrebbero aver creato una somma di fastidi e sopportazioni.
Questa valutazione potrebbe aiutarla a comprendere lo stato d'animo di sua moglie e le sue esigenze. Ciò non toglie che sua moglie dovrebbe essere in grado di comunicare in un modo diverso, più assertivo e costruttivo nei suoi confronti, anche parlando di argomenti controversi. Quindi, non si metta sempre sulla difensiva: questo potrebbe condurla a negativizzare ogni parola e ogni gesto fatto da sua moglie nei suoi confronti, senza distinguere le buone e le cattive intenzioni; inoltre, darebbe adito a sua moglie di insistere nel trovare i difetti nel vostro rapporto, perché la vede passivo e impotente nell'imporre la sua opinione e di creare un ambito di discussione alla pari.
Questi sono consigli generali, ma la vostra situazione deve essere approfondita nello specifico dei contenuti del vostro vissuto familiare. Il setting terapeutico vi aiuterà, sicuramente, a trovare nuovi modi di conversare e riflettere insieme sulle vostre difficoltà del momento.
Tenga anche conto, ma è solo un'ipotesi, che la vostra età è molto delicata per le donne, che sono sottoposte a un cambiamento ormonale progressivo ma molto impattante, capace di orientare e modificare emotività e atteggiamenti.
Prendersi cura del rapporto coniugale e dell'ambito familiare, in generale, richiede molto impegno e una costante, giornaliera, attenzione ai propri e agli altri bisogni di benessere. Gli sforzi, se comuni e finalizzati allo stesso obiettivo, verranno ripagati da un rinnovato e migliorato equilibrio di benessere.
Un caro saluto e vi auguro il meglio. Dott. Antonio Cortese
La sua volontà di tenere vivo il rapporto con sua moglie è evidente, anche per salvaguardare un'armonia familiare in cui è compreso il benessere di suo figlio. Per tutto questo le va dato merito. Così come aver proposto a sua moglie di affrontare una terapia di coppia potrebbe essere un punto di svolta importante per questa condizione recente tra di voi, e il fatto che lei abbia acconsentito rivela che ci sia, anche da parte sua, una buona volontà a tentare di risolvere i problemi.
Intanto, le consiglio di fare qualche riflessioni sulle abitudini acquisite in casa e nella vita familiare, negli ultimi anni e negli ultimi mesi in particolare. A volte, si nega l'evidenza di alcuni propri comportamenti e si tende a puntare lo sguardo solo su quelli del partner, magari sottolineando gli aspetti negativi e fastidiosi. Questo potrebbe essere accaduto nel vostro casa da ambo le parti. Provi a capire, ad esempio, perché sua moglie ha cominciato a mostrare insofferenza e intolleranza nei suoi confronti, si metta in discussione su tante piccole abitudini che, nel tempo, potrebbero aver creato una somma di fastidi e sopportazioni.
Questa valutazione potrebbe aiutarla a comprendere lo stato d'animo di sua moglie e le sue esigenze. Ciò non toglie che sua moglie dovrebbe essere in grado di comunicare in un modo diverso, più assertivo e costruttivo nei suoi confronti, anche parlando di argomenti controversi. Quindi, non si metta sempre sulla difensiva: questo potrebbe condurla a negativizzare ogni parola e ogni gesto fatto da sua moglie nei suoi confronti, senza distinguere le buone e le cattive intenzioni; inoltre, darebbe adito a sua moglie di insistere nel trovare i difetti nel vostro rapporto, perché la vede passivo e impotente nell'imporre la sua opinione e di creare un ambito di discussione alla pari.
Questi sono consigli generali, ma la vostra situazione deve essere approfondita nello specifico dei contenuti del vostro vissuto familiare. Il setting terapeutico vi aiuterà, sicuramente, a trovare nuovi modi di conversare e riflettere insieme sulle vostre difficoltà del momento.
Tenga anche conto, ma è solo un'ipotesi, che la vostra età è molto delicata per le donne, che sono sottoposte a un cambiamento ormonale progressivo ma molto impattante, capace di orientare e modificare emotività e atteggiamenti.
Prendersi cura del rapporto coniugale e dell'ambito familiare, in generale, richiede molto impegno e una costante, giornaliera, attenzione ai propri e agli altri bisogni di benessere. Gli sforzi, se comuni e finalizzati allo stesso obiettivo, verranno ripagati da un rinnovato e migliorato equilibrio di benessere.
Un caro saluto e vi auguro il meglio. Dott. Antonio Cortese
Gentilissimo, comprendo il disagio, l'impotenza e la frustrazione che sta vivendo in questo periodo complesso. Le difficoltà individuali si compenetrano vicendevolmente in una relazione sentimentale e questo genera profonda sofferenza e incomprensione. Gli atteggiamenti descritti fanno pensare ad un comportamento molto ambivalente, probabilmente sua moglie sta attraversando un momento molto conflittuale, da una parte è aggressiva, svalutante, non cucina più per lei, dall'altra ogni tanto cerca di riparare la relazione e propone una terapia di coppia.
Credo che quella di partecipare ad una terapia sia una grande risorsa in questo momento, soprattutto se vi è difficile trovare uno spazio per comprendere il vostro punto di vista. Ciò che mi colpisce nella sua descrizione è che sua moglie sembra agire, fare delle cose ma non c'è alcun riferimento a stati mentali (bisogni, desideri) che potrebbero avere a che fare con questi atteggiamenti. Le direi di cercare di instaurare una conversazione con sua moglie che possa far luce su questi aspetti, su quali sentimenti, emozioni ci sono alla base e cercare empaticamente di avvicinarsi alle probabili difficoltà che sta percependo. In moda tale da avere poi anche lei il suo spazio per esprimere il suo punto di vista soggettivo.
Spero di esserle stato in qualche modo d'aiuto, un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Credo che quella di partecipare ad una terapia sia una grande risorsa in questo momento, soprattutto se vi è difficile trovare uno spazio per comprendere il vostro punto di vista. Ciò che mi colpisce nella sua descrizione è che sua moglie sembra agire, fare delle cose ma non c'è alcun riferimento a stati mentali (bisogni, desideri) che potrebbero avere a che fare con questi atteggiamenti. Le direi di cercare di instaurare una conversazione con sua moglie che possa far luce su questi aspetti, su quali sentimenti, emozioni ci sono alla base e cercare empaticamente di avvicinarsi alle probabili difficoltà che sta percependo. In moda tale da avere poi anche lei il suo spazio per esprimere il suo punto di vista soggettivo.
Spero di esserle stato in qualche modo d'aiuto, un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Gentile utente, grazie per aver condiviso questa sua situazione che l'addolora e la preoccupa. Le relazioni hanno andamenti che variano a seconda di tanti elementi che intervengono nel corso degli anni. 50 anni per una donna sono un'età di passaggio che può far emergere conflitti, insoddisfazioni ecc. Ora direi che è "il molto altro" che va esplorato. Sua moglie, nonostante l'aggressività, che sottende rabbia repressa, è disponibile a parlarne in una terapia di coppia. Colga al volo questa opportunità, non sempre succede che ci sia questa apertura. I problemi si risolvono solo affrontandoli, la terapia dii coppia è il contesto dove sua moglie potrà tirare fuori le cose che sente (anzichè agirle attraverso l'aggressività), e lei potrà portare i suoi sentimenti e punti di vista. Scegliete al più presto un terapeuta di coppia (in presenza o on line), ed iniziate questa fase di vita, che comunque vada sarà più costruttiva di quella di adesso, anche per vostro figlio. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno,
mi spiace molto per la situazione, sicuramente sua moglie in primis non sta attraversando un momento semplice di vita, quello che vi consiglierei e' di intraprendere un percorso di coppia che possa aiutarvi a chiarirvi. A volte e' difficile mettersi a parlare e trovare il momento idoneo, avere un ora fuori casa da dedicare alla vostra relazione vi fara' sicuramente bene. Se sua moglie non vuole intraprendere questo percorso le consiglio di andare lei a richiedere un supporto , in modo da capire anche quanto lei possa continuare a stare in questa relazione o cosa lei possa fare.
tanti auguri
mi spiace molto per la situazione, sicuramente sua moglie in primis non sta attraversando un momento semplice di vita, quello che vi consiglierei e' di intraprendere un percorso di coppia che possa aiutarvi a chiarirvi. A volte e' difficile mettersi a parlare e trovare il momento idoneo, avere un ora fuori casa da dedicare alla vostra relazione vi fara' sicuramente bene. Se sua moglie non vuole intraprendere questo percorso le consiglio di andare lei a richiedere un supporto , in modo da capire anche quanto lei possa continuare a stare in questa relazione o cosa lei possa fare.
tanti auguri
Salve,
capisco che si trovi a vivere una situazione complessa e dolorosa all'interno della sua relazione coniugale, caratterizzata da comportamenti ambivalenti e apparentemente contraddittori da parte di sua moglie. Da una parte, si riscontra un atteggiamento di aggressività, denigrazione e insofferenza, mentre dall'altra emergono momenti in cui sua moglie ricerca un contatto, persino esprimendo la volontà di intraprendere una terapia di coppia.
Le dinamiche descritte sembrano indicare un livello di tensione e conflitto irrisolto che si è intensificato negli ultimi tempi. Questo potrebbe suggerire un disagio interno alla relazione, che sua moglie manifesta attraverso comportamenti di distacco emotivo, svalutazione e rifiuto di svolgere alcune attività domestiche, come cucinare per la famiglia. Quando un partner alterna atteggiamenti di gentilezza e ostilità, spesso potrebbe trattarsi di una difficoltà a esprimere in modo chiaro e coerente i propri bisogni e le proprie emozioni, oppure di un segnale di conflitto interno riguardo alla relazione stessa.
Il fatto che sua moglie abbia espresso che "è più complicato di così" alla domanda diretta sull'amore potrebbe indicare che è in corso una fase di incertezza o confusione da parte sua. In molti casi, frasi di questo tipo sono un tentativo di comunicare che ci sono emozioni non facilmente definibili, forse ambivalenti, che rendono difficile una risposta netta. L'apertura verso la terapia di coppia, comunque, segnala una disponibilità a esplorare queste difficoltà e a cercare, eventualmente, delle soluzioni insieme.
Il comportamento di smettere di cucinare e vantarsene, così come le risposte aggressive, sembrano riflettere una forma di ribellione o rifiuto verso ruoli familiari predefiniti. Questo potrebbe derivare da una sensazione di frustrazione, risentimento o stanchezza accumulata. Quando tali comportamenti si estendono anche al figlio, la situazione diventa ancora più delicata, perché suggerisce che il disagio che sua moglie prova potrebbe non essere limitato al rapporto di coppia, ma coinvolgere anche il suo ruolo di madre.
In base all'esperienza clinica, tali dinamiche possono derivare da numerosi fattori, come il senso di insoddisfazione, il bisogno di essere riconosciuti o apprezzati, o sentimenti di stanchezza emotiva e mentale. È anche possibile che ci siano difficoltà a livello comunicativo: sua moglie potrebbe non sentirsi compresa o sostenuta in alcuni aspetti della sua vita, portandola a esprimere la sua frustrazione in modo aggressivo. Tuttavia, il quadro completo può essere delineato solo attraverso un dialogo approfondito, idealmente mediato da un professionista che vi aiuti a esplorare queste dinamiche e a rielaborarle.
In questo contesto, sarebbe importante per lei riconoscere il suo stato di delusione e frustrazione e capire quali sono le sue priorità nella relazione. La decisione di non uscire più insieme alla moglie è comprensibile, in quanto potrebbe rappresentare un modo per proteggersi dalle interazioni negative, ma potrebbe anche accentuare la distanza tra voi due. Esprimere i propri sentimenti e chiarire che tipo di cambiamenti ci si aspetta potrebbe essere utile per iniziare a ricostruire una base di comunicazione aperta e sincera.
Infine, è positivo che ci sia stata la proposta di una terapia di coppia, perché ciò indica che, nonostante le difficoltà, vi è una certa disponibilità a cercare di migliorare la situazione. Il percorso terapeutico potrebbe aiutarvi a esplorare le cause profonde di questi comportamenti, a trovare nuovi modi di comunicare e, soprattutto, a capire se esiste ancora un terreno comune su cui costruire la relazione.
Cari Saluti
capisco che si trovi a vivere una situazione complessa e dolorosa all'interno della sua relazione coniugale, caratterizzata da comportamenti ambivalenti e apparentemente contraddittori da parte di sua moglie. Da una parte, si riscontra un atteggiamento di aggressività, denigrazione e insofferenza, mentre dall'altra emergono momenti in cui sua moglie ricerca un contatto, persino esprimendo la volontà di intraprendere una terapia di coppia.
Le dinamiche descritte sembrano indicare un livello di tensione e conflitto irrisolto che si è intensificato negli ultimi tempi. Questo potrebbe suggerire un disagio interno alla relazione, che sua moglie manifesta attraverso comportamenti di distacco emotivo, svalutazione e rifiuto di svolgere alcune attività domestiche, come cucinare per la famiglia. Quando un partner alterna atteggiamenti di gentilezza e ostilità, spesso potrebbe trattarsi di una difficoltà a esprimere in modo chiaro e coerente i propri bisogni e le proprie emozioni, oppure di un segnale di conflitto interno riguardo alla relazione stessa.
Il fatto che sua moglie abbia espresso che "è più complicato di così" alla domanda diretta sull'amore potrebbe indicare che è in corso una fase di incertezza o confusione da parte sua. In molti casi, frasi di questo tipo sono un tentativo di comunicare che ci sono emozioni non facilmente definibili, forse ambivalenti, che rendono difficile una risposta netta. L'apertura verso la terapia di coppia, comunque, segnala una disponibilità a esplorare queste difficoltà e a cercare, eventualmente, delle soluzioni insieme.
Il comportamento di smettere di cucinare e vantarsene, così come le risposte aggressive, sembrano riflettere una forma di ribellione o rifiuto verso ruoli familiari predefiniti. Questo potrebbe derivare da una sensazione di frustrazione, risentimento o stanchezza accumulata. Quando tali comportamenti si estendono anche al figlio, la situazione diventa ancora più delicata, perché suggerisce che il disagio che sua moglie prova potrebbe non essere limitato al rapporto di coppia, ma coinvolgere anche il suo ruolo di madre.
In base all'esperienza clinica, tali dinamiche possono derivare da numerosi fattori, come il senso di insoddisfazione, il bisogno di essere riconosciuti o apprezzati, o sentimenti di stanchezza emotiva e mentale. È anche possibile che ci siano difficoltà a livello comunicativo: sua moglie potrebbe non sentirsi compresa o sostenuta in alcuni aspetti della sua vita, portandola a esprimere la sua frustrazione in modo aggressivo. Tuttavia, il quadro completo può essere delineato solo attraverso un dialogo approfondito, idealmente mediato da un professionista che vi aiuti a esplorare queste dinamiche e a rielaborarle.
In questo contesto, sarebbe importante per lei riconoscere il suo stato di delusione e frustrazione e capire quali sono le sue priorità nella relazione. La decisione di non uscire più insieme alla moglie è comprensibile, in quanto potrebbe rappresentare un modo per proteggersi dalle interazioni negative, ma potrebbe anche accentuare la distanza tra voi due. Esprimere i propri sentimenti e chiarire che tipo di cambiamenti ci si aspetta potrebbe essere utile per iniziare a ricostruire una base di comunicazione aperta e sincera.
Infine, è positivo che ci sia stata la proposta di una terapia di coppia, perché ciò indica che, nonostante le difficoltà, vi è una certa disponibilità a cercare di migliorare la situazione. Il percorso terapeutico potrebbe aiutarvi a esplorare le cause profonde di questi comportamenti, a trovare nuovi modi di comunicare e, soprattutto, a capire se esiste ancora un terreno comune su cui costruire la relazione.
Cari Saluti
Buongiorno, certamente il comportamento mutato di sua moglie indica un disagio, un malessere che sembra non facile da esprimere all'interno della coppia. Molto positivo che sua moglie abbia mostrato di voler intraprendere una terapia di coppia. Con l'aiuto di un terapeuta di coppia potreste essere facilitati a mettere in parola il vostro disagio e a comprendere quali strategie mettere in campo per superare le difficoltà del momento e rifondare la vostra coppia su nuove basi, se è questo quello che desiderate. Dott.ssa Franca Vocaturi
Buongiorno, intanto le dico che le sono molto vicina, sentirsi denigrato e subire aggressività dal proprio/propria partner non è auspicabile per nessuno. Non conoscendo la persona non posso posso esprimermi su sua moglie, anche se dalla sua descrizione sembrerebbe una persona molto aggressiva. Spesso l'aggressività può nascondere una sofferenza più profonda ma, come già detto, non conosco il caso. Il fatto che sia d'accordo per una terapia di coppia è sicuramente un ottimo segnale perché potrebbe significare che c'è la volontà di trovare soluzione ai conflitti. Provi a capire e a formulare la domanda che ci pone a noi, in modo che possiamo sapere come aiutarla. Dr.ssa Laura Raco
Buongiorno, io credo che se c'è la volontà da entrambe le parti di affrontare una terapia di coppia significa che vi siete resi conto tutti e due che qualcosa non funziona bene nella vostra relazione e forse siete consapevoli di non riuscire più ad avviare in autonomia una comunicazione chiara e diretta. Le consiglierei quindi di avviare questa terapia di coppia e non avere fretta di trovare delle risposte alle sue domande, il lavoro può essere lungo e le risposte che lei cerca potrebbero non arrivare nell'immediato. Se lei fatica ad accettare questa cosa potrebbe essere utile affiancare un percorso psicologico individuale per permetterle di capire come affrontare al meglio questo momento di incertezza della sua vita.
Cordialmente
Dott.ssa Chantal Danna
Cordialmente
Dott.ssa Chantal Danna
Salve gentile Utente, quello che descrive è una situazione emotivamente impegnativa e disorientante, in cui emergono dinamiche di coppia difficili da comprendere da soli. I comportamenti di sua moglie, come l’alternanza tra momenti affettuosi e atteggiamenti di aggressività, denigrazione o insofferenza, possono essere segnali di una complessità emotiva non espressa apertamente. La tensione sembra influire anche sul clima familiare, coinvolgendo indirettamente anche vostro figlio.
Nonostante i comportamenti difficili, il fatto che sua moglie abbia accettato di considerare una terapia di coppia può essere significativo. Questo passo suggerisce che, pur riconoscendo le difficoltà, entrambi abbiate una motivazione nel comprendere a fondo le radici del problema. La terapia di coppia potrebbe offrire un contesto sicuro per esplorare aspetti di incomprensione o frustrazione che, da soli, possono rimanere inespressi.
Le dinamiche che descrive (aggressività passiva, denigrazione, alternanza tra vicinanza e distanza) possono indicare insoddisfazione o un senso di disconnessione che, se non affrontato, spesso diventa cronico in molte coppie. Spesso, la fase della mezza età porta a riconsiderare aspettative e bisogni individuali, ma anche il proprio ruolo di genitore e partner. Non è infrequente che, quando uno dei due coniugi vive un periodo di autoriflessione, si creino momenti di distanza e incomprensione.
Iniziando un percorso di coppia, potrete esplorare insieme l’impatto che i cambiamenti personali e familiari hanno avuto su di voi, e anche il modo in cui potreste ritrovare un nuovo equilibrio. Con l’aiuto di un professionista, sarà possibile capire quali fattori contribuiscono ai comportamenti di sua moglie e come entrambi possiate sviluppare strategie comunicative più costruttive.
Questa strada potrebbe aiutarvi a chiarire quali aspetti della relazione abbiano bisogno di attenzione e a costruire modalità di interazione che portino serenità a lei, a suo figlio e a tutta la famiglia.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Nonostante i comportamenti difficili, il fatto che sua moglie abbia accettato di considerare una terapia di coppia può essere significativo. Questo passo suggerisce che, pur riconoscendo le difficoltà, entrambi abbiate una motivazione nel comprendere a fondo le radici del problema. La terapia di coppia potrebbe offrire un contesto sicuro per esplorare aspetti di incomprensione o frustrazione che, da soli, possono rimanere inespressi.
Le dinamiche che descrive (aggressività passiva, denigrazione, alternanza tra vicinanza e distanza) possono indicare insoddisfazione o un senso di disconnessione che, se non affrontato, spesso diventa cronico in molte coppie. Spesso, la fase della mezza età porta a riconsiderare aspettative e bisogni individuali, ma anche il proprio ruolo di genitore e partner. Non è infrequente che, quando uno dei due coniugi vive un periodo di autoriflessione, si creino momenti di distanza e incomprensione.
Iniziando un percorso di coppia, potrete esplorare insieme l’impatto che i cambiamenti personali e familiari hanno avuto su di voi, e anche il modo in cui potreste ritrovare un nuovo equilibrio. Con l’aiuto di un professionista, sarà possibile capire quali fattori contribuiscono ai comportamenti di sua moglie e come entrambi possiate sviluppare strategie comunicative più costruttive.
Questa strada potrebbe aiutarvi a chiarire quali aspetti della relazione abbiano bisogno di attenzione e a costruire modalità di interazione che portino serenità a lei, a suo figlio e a tutta la famiglia.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Buon pomeriggio e grazie per questa sua condivisione.
Capisco che come dice lei "non sappia che pesci prendere" ma, per poterle dare una risposta, sarebbe utile capire cosa sta attraversando sua moglie, poichè è con lei che si dovrebbe parlare per capire.
La casistica non è di aiuto poichè ogni situazione deriva da un retroscena, da un individuo , da una motivazione assestante che non necessariamente sia capace di adre una mano a lei o che anche se simile non può essere generalizzata.
Le consiglierei una terapia di coppia , utile per un confronto diretto ma mediato, che possa evitare ciò che accade da qualche tempo fra voi come dice lei , in maniera più marcata . L'eventuale verificarsi in presenza del terapeuta, potrebbe diventare il primo passo da cui iniziare a lavorare, capire da cosa deriva tale aggressività e le risposte denigratorie.
Lei dice , cito testualmente "A volte, a momenti in cui si dimostra relativamente carina, alterna momenti di insofferenza verso di me, aggressività e denigrazione", questo comportamento con risposte mutevoli possono essere indice di sbalzi umorali che poco hanno a ache fare con lei direttamente come conseguenza di sue azioni o disattenzioni, ma vanno indagati direttamente sulla signora.
Le consiglio una terapia di coppia anche con doppio terapeuta uomo -donna i quali ,se necessario, potrebbero decidere di occuparsi di voi in terapia individuale.
Le auguro il meglio e se ritiene, sono disponibile per un consulto .
cordialmente
dott.ssa Giusi Vicino
Capisco che come dice lei "non sappia che pesci prendere" ma, per poterle dare una risposta, sarebbe utile capire cosa sta attraversando sua moglie, poichè è con lei che si dovrebbe parlare per capire.
La casistica non è di aiuto poichè ogni situazione deriva da un retroscena, da un individuo , da una motivazione assestante che non necessariamente sia capace di adre una mano a lei o che anche se simile non può essere generalizzata.
Le consiglierei una terapia di coppia , utile per un confronto diretto ma mediato, che possa evitare ciò che accade da qualche tempo fra voi come dice lei , in maniera più marcata . L'eventuale verificarsi in presenza del terapeuta, potrebbe diventare il primo passo da cui iniziare a lavorare, capire da cosa deriva tale aggressività e le risposte denigratorie.
Lei dice , cito testualmente "A volte, a momenti in cui si dimostra relativamente carina, alterna momenti di insofferenza verso di me, aggressività e denigrazione", questo comportamento con risposte mutevoli possono essere indice di sbalzi umorali che poco hanno a ache fare con lei direttamente come conseguenza di sue azioni o disattenzioni, ma vanno indagati direttamente sulla signora.
Le consiglio una terapia di coppia anche con doppio terapeuta uomo -donna i quali ,se necessario, potrebbero decidere di occuparsi di voi in terapia individuale.
Le auguro il meglio e se ritiene, sono disponibile per un consulto .
cordialmente
dott.ssa Giusi Vicino
Salve, grazie per la condivisione.
Credo che nel suo caso sia necessario un percorso di coppia per aiutarvi a venire a capo di una situazione abbastanza complessa da come l'ha descritta. E' importante rivolgersi ad uno specialista della terapia di coppia perché è un setting diverso da quello individuale o familiare.
Cordiali saluti, PF
Credo che nel suo caso sia necessario un percorso di coppia per aiutarvi a venire a capo di una situazione abbastanza complessa da come l'ha descritta. E' importante rivolgersi ad uno specialista della terapia di coppia perché è un setting diverso da quello individuale o familiare.
Cordiali saluti, PF
Gentilissimo, grazie per aver condiviso questa situazione di difficoltà e malessere. Certamente non deve essere facile, ed è comprensibile che stia affrontando un periodo carico di incertezza e confusione. Il fatto che sua moglie abbia manifestato un interesse nel cominciare una terapia di coppia, è un importante punto di partenza, che potrà certamente esservi utile per poter esprimere i vostri pensieri, bisogni e sentimenti, cercando allo stesso tempo di conoscere e comprendere quelli dell'altro. Nel caso in cui non aveste ancora iniziato questo percorso, sarebbe fondamentale poterlo intraprendere, così da avere uno spazio vostro dove potervi confrontare, riportando il vostro vissuto di coppia e la situazione attuale. In alternativa o in aggiunta, potrebbe pensare anche ad un percorso di supporto psicologico individuale, così da poter trovare uno spazio solo per lei, dove poter esprimere ciò che pensa e prova a riguardo. Rimango a disposizione, anche online. La saluto e le auguro un buon proseguimento.
Dott.ssa Carlotta Cazzin
Dott.ssa Carlotta Cazzin
Buonasera,
grazie per la sua condivisione. Sicuramente la situazione non è semplice, e posso immaginare la sua difficoltà nel gestire il tutto, compreso il figlio che in tutto questo assorbe a livello emotivo questo malessere.
Una terapia di coppia potrebbe aiutarvi a COMUNICARE (e le assicuro che è la maggiore difficoltà che trovano le coppie), empatizzare con le fatiche dell'altro e vedere di trovare un punto in comune laddove ce ne fosse il margine. In caso contrario può essere un aiuto per prendere altro tipo di decisione, per il bene di ciascuno e del figlio.
Io ho un approccio SISTEMICO RELAZIONALE, mi occupo oltre che dell'individuo nel suo insieme, anche delle famiglie e delle coppie.
Mi rendo disponibile per consulenze on line.
In bocca al lupo!
grazie per la sua condivisione. Sicuramente la situazione non è semplice, e posso immaginare la sua difficoltà nel gestire il tutto, compreso il figlio che in tutto questo assorbe a livello emotivo questo malessere.
Una terapia di coppia potrebbe aiutarvi a COMUNICARE (e le assicuro che è la maggiore difficoltà che trovano le coppie), empatizzare con le fatiche dell'altro e vedere di trovare un punto in comune laddove ce ne fosse il margine. In caso contrario può essere un aiuto per prendere altro tipo di decisione, per il bene di ciascuno e del figlio.
Io ho un approccio SISTEMICO RELAZIONALE, mi occupo oltre che dell'individuo nel suo insieme, anche delle famiglie e delle coppie.
Mi rendo disponibile per consulenze on line.
In bocca al lupo!
Gentile Utente,
mi dispiace per la difficoltà emotiva che emerge dalla sua descrizione; è comprensibile che situazioni come questa generino sofferenza e disorientamento. Da quanto racconta, sembra che stiate vivendo una fase particolarmente critica, che richiede attenzione e un intervento adeguato per evitare che le tensioni si consolidino ulteriormente.
Il comportamento di sua moglie potrebbe essere legato a diverse possibili cause, come stanchezza, frustrazione, o insoddisfazione, e probabilmente è il risultato di un accumulo di malesseri non risolti. Talvolta, quando un partner manifesta insoddisfazione, l'altra persona può sentirsi colpita e confusa, soprattutto se i sentimenti di amore e affetto sembrano affiorare solo a tratti, come nel vostro caso. Tuttavia, è positivo che lei abbia espresso la volontà di intraprendere una terapia di coppia, un segnale che lascia intendere la sua disponibilità a esplorare le problematiche esistenti e a trovare, eventualmente, una via di soluzione insieme.
In contesti come questo, la terapia di coppia può aiutare a migliorare la comunicazione tra voi, favorendo uno spazio sicuro e neutrale dove ognuno possa esprimere apertamente le proprie insoddisfazioni e necessità. Durante il percorso terapeutico, si possono esplorare anche le dinamiche emotive che hanno caratterizzato il vostro rapporto finora e comprendere se esistono delle ferite pregresse che sono state trascurate o non elaborate. Spesso, accade che il malessere si manifesti sotto forma di atteggiamenti di svalutazione, distanza o aggressività, ma queste reazioni possono essere il sintomo di bisogni insoddisfatti o di emozioni non comunicate.
In questo momento, può essere utile per lei cercare di mantenere una certa calma e non prendere decisioni drastiche, come l'allontanamento, che potrebbero aumentare la frustrazione e il senso di isolamento. Al contrario, la partecipazione a una terapia di coppia può favorire il recupero di un dialogo costruttivo. È anche importante che lei, come marito e come padre, abbia cura di esprimere i propri bisogni e le proprie aspettative con chiarezza, non solo per affrontare il malessere attuale, ma anche per ripristinare una qualità di vita relazionale che sia soddisfacente per entrambi.
Con un supporto adeguato, potrebbe riuscire a fare luce sulle radici di questi comportamenti, comprendere le motivazioni di sua moglie e cercare, insieme, un modo per superare questo periodo di crisi. La terapia, in questo caso, non rappresenta solo uno strumento per cercare risposte, ma anche una possibilità per rinegoziare i ruoli e i confini all'interno del rapporto e, forse, ritrovare un equilibrio che possa restituire serenità a tutta la famiglia.
Rimango a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna
mi dispiace per la difficoltà emotiva che emerge dalla sua descrizione; è comprensibile che situazioni come questa generino sofferenza e disorientamento. Da quanto racconta, sembra che stiate vivendo una fase particolarmente critica, che richiede attenzione e un intervento adeguato per evitare che le tensioni si consolidino ulteriormente.
Il comportamento di sua moglie potrebbe essere legato a diverse possibili cause, come stanchezza, frustrazione, o insoddisfazione, e probabilmente è il risultato di un accumulo di malesseri non risolti. Talvolta, quando un partner manifesta insoddisfazione, l'altra persona può sentirsi colpita e confusa, soprattutto se i sentimenti di amore e affetto sembrano affiorare solo a tratti, come nel vostro caso. Tuttavia, è positivo che lei abbia espresso la volontà di intraprendere una terapia di coppia, un segnale che lascia intendere la sua disponibilità a esplorare le problematiche esistenti e a trovare, eventualmente, una via di soluzione insieme.
In contesti come questo, la terapia di coppia può aiutare a migliorare la comunicazione tra voi, favorendo uno spazio sicuro e neutrale dove ognuno possa esprimere apertamente le proprie insoddisfazioni e necessità. Durante il percorso terapeutico, si possono esplorare anche le dinamiche emotive che hanno caratterizzato il vostro rapporto finora e comprendere se esistono delle ferite pregresse che sono state trascurate o non elaborate. Spesso, accade che il malessere si manifesti sotto forma di atteggiamenti di svalutazione, distanza o aggressività, ma queste reazioni possono essere il sintomo di bisogni insoddisfatti o di emozioni non comunicate.
In questo momento, può essere utile per lei cercare di mantenere una certa calma e non prendere decisioni drastiche, come l'allontanamento, che potrebbero aumentare la frustrazione e il senso di isolamento. Al contrario, la partecipazione a una terapia di coppia può favorire il recupero di un dialogo costruttivo. È anche importante che lei, come marito e come padre, abbia cura di esprimere i propri bisogni e le proprie aspettative con chiarezza, non solo per affrontare il malessere attuale, ma anche per ripristinare una qualità di vita relazionale che sia soddisfacente per entrambi.
Con un supporto adeguato, potrebbe riuscire a fare luce sulle radici di questi comportamenti, comprendere le motivazioni di sua moglie e cercare, insieme, un modo per superare questo periodo di crisi. La terapia, in questo caso, non rappresenta solo uno strumento per cercare risposte, ma anche una possibilità per rinegoziare i ruoli e i confini all'interno del rapporto e, forse, ritrovare un equilibrio che possa restituire serenità a tutta la famiglia.
Rimango a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna
Gentile utente, mi dispiace per la sua situazione. Parlare di casistica generica purtroppo non ci viene in aiuto, perché ogni coppia è a sé e non si possono fornire informazioni specifiche se prima non si è vista la coppia e il parere di entrambi. Se la vostra volontà è quella di iniziare una terapia di coppia, mi rendo disponibile a fornire supporto e ulteriori informazioni. Cordialmente, dott.ssa Giulia Pelini
Gentile utente, mi spiace molto per la sua difficile situazione di coppia. E' davvero difficile dare una risposta ai suoi dubbi e in questi casi, solitamente, oltre alla terapia di coppia, consiglio un percorso personale individuale contemporaneo, in modo da avere uno spazio in cui comprendere ciò che accade dentro di lei. Sono certa che intraprendendo questo duplice percorso lei possa trovare un po' di chiarezza e serenità. Restando a disposizione, le auguro un grande in bocca al lupo.
Salve, comprendo il Suo disagio in una situazione che Le appare poco chiara e piena di ostilità da parte di Sua moglie. Non affrontare l'argomento con ripicche o evitamenti non serve né all'uno, né all'altra. Sicuramente una terapia psicologica può essere di grande aiuto per gestire al meglio la situazione. La terapia può affrontarla Lei oppure in coppia se Sua moglie lo desidera. Cordiali saluti.
Carissimo sarebbe necessario approfondire e sentire le motivazioni che spingono sua moglie ad essere frustrata e distaccata dalla famiglia. In ogni caso dalla sua descrizione dei fatti sembrerebbe spinta da insofferenza e difficoltà a comunicare con marito e figlio. Mi sembra di capire che abbia un buon rapporto con le amiche, provi a confidare le sue preoccupazioni ad amici comuni che senz'altro potranno aiutarla a capire lo stato d'animo di sua moglie. Vi consiglio una terapia di coppia per migliorare il dialogo ed affrontare la crisi insieme, aprendovi a possibilità di cambiamento delle dinamiche familiari. Un caro saluto spero di esserle stata di aiuto. Dott.ssa Anna Verrino
Salve, e grazie per aver condiviso la sua esperienza. È evidente che sta vivendo un periodo molto difficile nella sua relazione e voglio riconoscere quanto possa essere frustrante e doloroso affrontare questi cambiamenti. I suoi sentimenti di delusione e confusione sono assolutamente validi, e non è raro sentirsi smarriti in situazioni come questa. Da quanto racconta, sembra che ci siano dinamiche complesse in gioco. La sua osservazione riguardo al comportamento di sua moglie, che alterna momenti di affetto a momenti di aggressività e denigrazione, può essere indicativa di una serie di fattori che influenzano la sua vita e la sua relazione. Talvolta, cambiamenti significativi come la nascita di un figlio possono portare a tensioni e stress nelle coppie, generando situazioni in cui le emozioni e le frustrazioni possono essere espresse in modi poco costruttivi. Il fatto che sua moglie abbia ammesso che la vostra relazione non sta bene e che ha espresso la volontà di intraprendere una terapia di coppia è un passo positivo. Questo potrebbe essere un segnale che è disposta a lavorare sui problemi e a cercare di migliorare la situazione. È importante approfittare di questa apertura per esplorare insieme le cause alla base di questo malessere. La terapia di coppia può fornire uno spazio sicuro per discutere i sentimenti, le frustrazioni e le aspettative di entrambi. Riguardo al comportamento aggressivo e alla denigrazione, è possibile che sua moglie stia attraversando un periodo di stress o di difficoltà emotiva. A volte, le persone esprimono il loro malessere attraverso l’aggressività, specialmente quando si sentono sopraffatte o incapaci di gestire le proprie emozioni. Potrebbe anche esserci una dimensione di comunicazione carente: forse ci sono bisogni non espressi o insoddisfazioni che emergono in questo modo. L’assenza di cucinare o di prendersi cura delle piccole attività quotidiane potrebbe essere un modo per manifestare un disagio più profondo o una forma di ribellione rispetto a come stanno andando le cose nella vostra relazione. Detto ciò, è altrettanto importante che anche lei si prenda cura di se stesso in questo momento. Può essere utile cercare di stabilire dei limiti sani per proteggere il suo benessere emotivo. Se si sente ferito o sminuito dai comportamenti di sua moglie, esprimere i suoi sentimenti in modo calmo e assertivo è fondamentale. Una comunicazione aperta, in cui entrambi possiate condividere le vostre esperienze senza il timore di giudizio, può essere un primo passo verso una maggiore comprensione reciproca. Sebbene la situazione attuale possa sembrare opprimente, ricordatevi che le relazioni richiedono lavoro e impegno da entrambe le parti. La volontà di sua moglie di affrontare la terapia è un segnale che c’è ancora la possibilità di ricostruire il vostro legame. La chiave sarà l’impegno reciproco a lavorare su queste dinamiche, ascoltandosi e cercando di comprendere i bisogni dell’altro. Non esiti a cercare supporto anche per sé stesso, sia attraverso la terapia individuale che parlando con amici fidati o familiari. Prendersi cura del proprio benessere emotivo è cruciale, soprattutto quando si affrontano situazioni complesse come questa. Spero che con il tempo e il giusto supporto, riuscirete a trovare una via d'uscita e a migliorare la vostra relazione. Resto a disposizione. Le auguro ogni bene. Dott. Andrea Boggero
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