Salve sono un ragazzo di 31 anni...da marzo cioe inizio lockdown ho reagito abbastanza male ..ho in

22 risposte
Salve sono un ragazzo di 31 anni...da marzo cioe inizio lockdown ho reagito abbastanza male
..ho iniziato ad avere tachicardia...mancanza di aria e attacchi di panico tant è che sono stato in ospedale 2 volte...sono andato da uno psichiatra e mi ha scritto congescor e eutimil..tutto bene fino a qualche mese fa quando ho volontariamente smesso con eutimil quotidianamente ma ogni 2-3 gjorni...da allora mi son ritornati i momenti dove mi manca proprio aria...tachicardia...ho l ansia e non vivo bene ed inizio a pensare che sia qualcue patologia legata al cuore...sto bene soltanto quando sto a casa mia..mi sento a mio agio e non ho problemi
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo quanto possa essere stato deleterio per lei, anche per molte persone, questo lockdown e questa emergenza sanitaria che ci portiamo ormai da un anno. Per quanto riguarda la questione farmacologica, Ritengo che qualsiasi dubbio vada esposto al proprio medico sicuramente persona più competente in materia. Per quanto riguarda invece i sintomi che descrive, Ritengo che essi possano essere ascrivibili ad un quadro di ansia intensa meritevole di Maggiore attenzione clinica. Ritengo fondamentale, pertanto, che lei intraprende un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, Dott. FDL

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Buongiorno, il periodo di emergenza sanitaria comprensibilmente ha comportato e comporta una reazione psico-fisica particolare, talvolta difficile da gestire. Per questo è comprensibile anche come lei si senta all'interno di un luogo che, da come scrive, considera protetto e sicuro. Purtroppo il trattamento farmacologico interviene sul sintomo (l'ansia) e non sui fattori di mantenimento della stessa. Non interviene sul pensiero e sulle emozioni associate all'ansia. Potrebbe per questo affiancare colloqui di supporto psicologico. Rimango a disposizione, un saluto
Gentilissimo, mi sento di dirle che l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha generato in molte persone difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni, a nuove richieste, a nuove modalità di affrontare anche piccoli gesti quotidiani. In questa situazione già complessa di suo, la nostra modalità di percepirla, di viverla e di affrontarla può fare la differenza sui nostri stati emotivi. La terapia farmacologica può aiutarla a gestire la sintomatologia ansiosa (su questo aspetto è bene consultare, come ha già fatto un medico), un percorso psicoterapeutico può aiutarla a capire i pensieri che in questo momento non la stanno aiutando a ridurla e i fattori che invece contribuiscono a mantenerla. Le suggerisco di affidarsi a un percorso di psicoterapia che possa fornirle delle strategie concrete per stare meglio. Cordialmente Loredana Carrieri
Buongiorno, leggendo il suo messaggio la prima parola che mi viene in mente è "ansia". I sintomi che descrive sono tutti riconducibili a crisi di ansia. Il mio consiglio è di rivolgersi sempre al suo medico quando ha a che fare con assunzione di farmaci, anche quando pensa che il medico possa non essere d'accordo, dovrebbe esprimerle le sue perplessità... non si gioca con i farmaci. Altro discorso è la cura degli stati di ansia, non è possibile curarli solo con i farmaci, è indispensabile capirne le cause attraverso un percorso psicoterapeutico. Spero lei trovi presto un bravo professionista che possa aiutarla, è giovane e prima interviene prima impara a gestire e superare le sue crisi.
Un saluto claudia m
Buongiorno, descrive molto bene i sintomi dell'attacco di panico. Abbiamo vissuto e continuiamo a vivere una situazione sanitaria incerta, che ci ha posti dinnanzi ad un nemico sconoscito e questo non ha fatto altro che acuire le nostre ansie pregresse. La terapia farmacologica aiuta molto nella gestione dei sintomi, ma se non si comprendono le cause che ne stanno alla base questi servono soltanto a tamponare la situazione e non a risolverla. Il mio consiglio per una buona guarigione è quello di abbinare la terapia farmacologica ad un percorso di psicoterapia. Fai attenzione anche a sospendere i farmaci di tua iniziativa ma parlane sempre prima con il tuo medico/psichiatra.
Resto a disposizione
Un saluto
Dr.ssa Antonella Cecca
Buonasera Gentile Utente, i suoi sintomi sono riconducibili all'area dei disturbi d'ansia. Se poi il medico che l'ha visitata in PS sostiene che lei non abbia problemi cardiaci, direi che può stare tranquillo per ciò che riguarda il cuore. Mi sento di dirle che di ansia non si muore, anzi, è un'emozione utilissima anche se fastidiosa. Se si presenta c'è sempre un motivo ed è quello che andrebbe esplorato, in modo tale da darle un senso e capire cosa sta cercando di dirle la sua ansia. Se se la sente, prenda in considerazione l'idea di iniziare un percorso terapeutico. Cordialmente, dott. Simeoni
Coraggio si rivolga al suo medico di fiducia
Gentile Signore, in considerazione che ha già consultato dei medici di sua fiducia che, come si può comprendere dalla sua nota, hanno escluso difficoltà di natura organica, si devono valutare i fattori di natura psicologica. Pertanto potrebbe essere una buona possibilità consultare uno psicoterapeuta e valutare con lui le eventuali ulteriori attività. In ogni caso è sicuramente una buona prassi ricontattare il medico che le ha prescritto i farmaci che prendere e riferirgli gli elementi che descrive nella sua nota. Non è mai una buona prassi decidere la modifica di una terapia senza consultare lo specialista che l'ha prescritta. Un cordiale saluto
Salve,
non veda quello che le sto per scrivere come una critica, ma purtroppo non avrebbe dovuto interrompere le medicine in questo modo, e senza consultare il suo curante. Per prima cosa, torni a consultarlo per valutare insieme a lui se e come riprendere la cura farmacologica. In secondo luogo, valuti di intraprendere un percorso di psicoterapia, perché questa situazione di lockdown sembra aver portato alla luce un malessere di cui ora è bene prendersi cura oltre il semplice intervento farmacologico.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve, rivolga questa domanda al suo medico di fiducia.
Buona serata.
Dott. Fiori
Carissimo, le tipiche somatizzazioni ansiose riprendono esattamente tutti i sintomi che sono legati a problemi cardiaci dirigendo subito la nostra attenzione al soma(corpo) poichè è quello che vediamo subito, il più tangibile, l'immediato. Tralasciamo spesso quello che c'è dietro e cioè la nostra psiche. Eppure ci arrivano segnali chiari di tipo ansiogeno, abbiamo solo bisogno di imparare ad ascoltarli. Ha fatto bene a rivolgersi ad uno specialistica ma sicuramente insieme ad una terapia farmacologica sarebbe stato molto produttivo affiancare un percorso psicoterapico che le desse gli strumenti necessari per poter dare ascolto alla sua psiche oltre che al suo corpo. E' sicuramente ancora in tempo per farlo e trarne beneficio.
Con la speranza che possa trovare conforto nel supporto psicologico la saluto con affetto.
Dott.ssa Scaglione Marisa
Gentile utente, nell'utilizzo dei farmaci sarebbe opportuno seguire sempre l' indicazione del medico anche per ciò che riguarda l'interruzione. Considerando il suo stato di disagio è raccomandato riprendere contatto con un medico e rivedere la terapia. Inoltre, può prendere in considerazione l' idea di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Cordiali Saluti.
Dott. Donato Scorza
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Buongiorno, per modificare o sospendere la terapia farmacologica è sempre necessario confrontarsi con il suo medico di fiducia. Questo tipo di intervento ha il vantaggio di limitare nell'immediato la sintomatologia, ma non agisce alla radice del problema.
Le consiglio di affiancare ai farmaci un consulto psicologico che la aiuti ad affrontare gli attacchi di panico fornendole tecniche specifiche per un effetto duraturo.
dott. De Rosa Saccone
Gentile utente, penso che la sua reazione alla situazione in generale sia molto legato all'ansia che prova. E il fatto che durante il periodo che prendeva il farmaco stava bene e u poi una volta interrotto il malessere è tornato indica la presenza di una sofferenza emotiva. Le consiglio ad intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale la quale ha un effetto a lungo termine sui sintomi ansiosi e per raggiungere un benessere generale. Cordiali saluti
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Buona sera, i sintomi che ha descritto sono comuni a molte persone e spesso davvero invalidanti. In genere iniziamo a mettere in atto dei "comportamenti protettivi" come per esempio evitare situazioni e luoghi, piano piano ci ritiriamo, ma cìò mantiene e amplifica la nostra sofferenza. Un consiglio è quello di integrare alla cura farmacologica (avvisi lo psichiatra dell'interruzione, il fai da te è spesso sconsigliato ed è meglio un scalaggio graduale), una psicoterapia cognitivo-comportamentale per gli attacchi di panico. Rimango a disposizione per ulteriori domande. Buona serata.
Dott.ssa Chiara Pavia
Buongiorno, dalla sua descrizione si comprende come i sintomi che prova siano per lei fonte di disagio tanto da portarla ad evitare anche determinate situazioni; capita spesso in quello che è il circolo ansioso. Purtroppo la situazione attuale non è d’aiuto ma le consiglierei di contattare il medico che le aveva prescritto eutimil così da informarlo del fatto che lo ha ridotto, dei sintomi e valutare assieme la prosecuzione o il cambio della terapia farmacologica. Come altri colleghi hanno ben spiegato, il farmaco agisce nell’immediato per calmare i sintomi ma, come ha potuto provare, non sulla causa sottostante, facendo riemergere subito la sintomatologia non appena si toglie/riduce il farmaco; per questo le consiglio di affiancare colloqui psicologici per imparare a conoscere e riconoscere l’ansia e tutto ciò che sottosta ad essa per lavorarci su e non farsi sopraffare da questa fastidiosa sintomatologia. Un caro saluto
Caro utente,
Mi dispiace molto per il disagio espresso. Le consiglio di ricontattare il suo medico di base e di riprendere la terapia farmacologica. Tuttavia questa non basta e va accompagnata a una psicoterapia.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Buongiorno, comprendo dalla poche righe che ho letto, lo stato di stanchezza ed allarme per questa situazione che non riesce a risolvere e mi dispiace molto. Le consiglio di non interrompere o modificare la terapia farmacologica senza parlarne con il medico che gliel'ha prescritta, anche se capisco il voler provare a "camminare son le sue gambe" senza l'aiuto di farmaci. Per questo credo sia fondamentale comprendere le motivazioni dei suoi stati ansiosi e cercare di risolvere il problema alla base, attraverso un percorso psicologico che l'aiuti a comprendere come e perchè il lockdown abbia influito sul suo stato psicologico e dei motivi per i quali ora si sente bene solo "quando è a casa".
Se vuole parlarne, sono a disposizione, in ogni caso faccio i miei auguri, dott.ssa Michela Solia
Buongiorno, da ciò che scrive emergono una serie di sintomi ascrivibili all'ansia. Le consiglio di non interrompere l'assunzione dei farmaci senza rivolgersi al medico che li ha prescritti. Inoltre, come già sottolineato dai colleghi, i farmaci agiscono sui sintomi a non sulle cause che li hanno generati e sui fattori di mantenimento; per questi è bene intraprendere un percorso psicologico. L'ansia è portatore di un messaggio che va scoperto, solo così sarà possibile prendersene cura e superarla. Un caro saluto, Dott.ssa Mariagrazia De Lisio
Buongiorno,
il suo disagio è assolutamente comprensibile in una situazione come questa. Sul dosaggio dei farmaci meglio non diminuire o interrompere senza il consiglio del medico. Si rivolga a lui riguardo queste domande, ma se non dovesse bastare, rifletta sulla possibilità di intraprendere una psicoterapia per comprendere e regolare la sua ansia.

Cordialmente
Dott.ssa Stefania Romanelli
Buonasera,
Questo lungo periodo di Covid e le restrizioni che esso comporta, hanno destabilizzato molte persone. Mentre il trattamento farmacologico l'aiuta a calmare i sintomi, un supporto psicologico può aiutarla a capire le sue emozioni e ciò che tiene in vita la sua ansia, per poterla poi affrontare. un cordiale saluto
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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