Salve, Sono un ragazzo di 29 anni, attualmente in peso forma e faccio attività fisica moderata.
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Salve,
Sono un ragazzo di 29 anni, attualmente in peso forma e faccio attività fisica moderata.
Ho sofferto per anni di episodi sporadici di tachicardia parossistica sopraventricolare. Questi episodi sono cominciati quando avevo 13 anni con una cadenza ogni 4/5 anni. Ad ogni episodio non svenivo, ma avevo attacchi di panico e quindi venivo transportato in ospedale per stoppare la TPSV. Data la cadenza, i dottori non mi hanno mai prescritto farmaci.
A gennaio, tuttavia, ho avuto un episodio diverso dai soliti. Arriva l’ambulanza e mi diagnostica flutter atriale che poi degenera in fibrillazione atriale (arrivato in ospedale). Dopo una somministrazione endovena passa in un ora.
Tornato a Bruxelles il mio aritmologo di fiducia mi raccomanda uno studio elettrofisiologico con possibile ablazione della TPSV è uno studio della FA. Mi sottopongo e il risultato è che la TSPV (da rientro atrio nodale via breve) mi è stata ablata e flutter atriale destro/FA si sono presentati e risolti da soli dopo 5 minuti. Durante la visita il dottore ha fatto il test per la sindrome bugrada che è risultato negativo.
Da qui ho fatto tantissimi test per capire la causa della fibrillazione atriale ma tutti negativi (test da sforzo, ECG, eco-doppler, holter, risonanza magnetica). Gli unici problemi minimi, che sto esplorando, erano: 1. Valori di TSH leggermente alti (isolati) al 4.5 g 2. Valori pressori al limite (media giornaliera 130/87 sulle 24h, 135/91 giorno e 101/69 notte). Con quest’hotel feci anche quello classico che rilevo’ tutto normale con 189 extrasistoli ventricolari e 0 sopra). Questi valori erano di 8 mesi fa (addirittura prima della FA), quando ero in sovrappeso e li rianalizzerò presto (-17 chili dopo).
Per capire la causa della fibrillazione l’ultima sponda è quella genetica che effettuerò presto.
Questa situazione mi crea purtroppo molta ansia. A volte preso dall’ansia sento il cuore accelerare (faccio un ECG con l’Applewatch che dice battiti sui 120/130 ma normali), sento extrasistoli isolate e testa leggera. Altre volte sento extrasistoli durante sforzi notevoli (salire scale con pesi). Tutto questo mi crea sempre più ansia.
Da qui vorrei chiedervi:
1. Consigliereste, considerando l’episodio isolato di FA in un contesto particolare (stress e peso sopra la media/ma non molto), di effettuare un’isolamento delle vene polmonari anche prima che un secondo episodio si verifichi (qui mi hanno detto che si può fare data la ricorrenza della FA) o posso “rischiare” e vedere prima come si evolve? Questa decisione mi è difficile. Da un lato penso magari se seguo uno stile di vita sano (come faccio ora) potrebbe non tornare. Dall’altro ho paura che questa possa degenerare in fibrillazione ventricolare in qualche modo e quindi devo agire. Nella mia famiglia c’è una storia di infarti (ma non aritmie, più per cardiopatie).
2. Avete idee di quali possano essere le cause di FA in giovani con cuori sani? La pressione alta può essere un fattore a se scatenante?
3. Le mie extrasistoli isolati (ma comunque le sento ben forti!) durante sforzi fisici dovrebbero far preoccupare? Ho effettuato un test da sforzo fino a 150 watt e non si è presentata nessuna extrasistole, non vorrei passare il tempo a riprovare.
5. Un cuore con fibrillazione atriale parossistica è “più debole” e quindi riesce a gestire meno stress intensi e emozioni forti?
Purtroppo mi agito molto e non so quale sia la strada giusta per continuare. Io ci sto mettendo del mio (da gennaio faccio più sport, ho perso molti chili e mangio molto sano).
Grazie mille per la vostra risposta. Apprezzo!
Sono un ragazzo di 29 anni, attualmente in peso forma e faccio attività fisica moderata.
Ho sofferto per anni di episodi sporadici di tachicardia parossistica sopraventricolare. Questi episodi sono cominciati quando avevo 13 anni con una cadenza ogni 4/5 anni. Ad ogni episodio non svenivo, ma avevo attacchi di panico e quindi venivo transportato in ospedale per stoppare la TPSV. Data la cadenza, i dottori non mi hanno mai prescritto farmaci.
A gennaio, tuttavia, ho avuto un episodio diverso dai soliti. Arriva l’ambulanza e mi diagnostica flutter atriale che poi degenera in fibrillazione atriale (arrivato in ospedale). Dopo una somministrazione endovena passa in un ora.
Tornato a Bruxelles il mio aritmologo di fiducia mi raccomanda uno studio elettrofisiologico con possibile ablazione della TPSV è uno studio della FA. Mi sottopongo e il risultato è che la TSPV (da rientro atrio nodale via breve) mi è stata ablata e flutter atriale destro/FA si sono presentati e risolti da soli dopo 5 minuti. Durante la visita il dottore ha fatto il test per la sindrome bugrada che è risultato negativo.
Da qui ho fatto tantissimi test per capire la causa della fibrillazione atriale ma tutti negativi (test da sforzo, ECG, eco-doppler, holter, risonanza magnetica). Gli unici problemi minimi, che sto esplorando, erano: 1. Valori di TSH leggermente alti (isolati) al 4.5 g 2. Valori pressori al limite (media giornaliera 130/87 sulle 24h, 135/91 giorno e 101/69 notte). Con quest’hotel feci anche quello classico che rilevo’ tutto normale con 189 extrasistoli ventricolari e 0 sopra). Questi valori erano di 8 mesi fa (addirittura prima della FA), quando ero in sovrappeso e li rianalizzerò presto (-17 chili dopo).
Per capire la causa della fibrillazione l’ultima sponda è quella genetica che effettuerò presto.
Questa situazione mi crea purtroppo molta ansia. A volte preso dall’ansia sento il cuore accelerare (faccio un ECG con l’Applewatch che dice battiti sui 120/130 ma normali), sento extrasistoli isolate e testa leggera. Altre volte sento extrasistoli durante sforzi notevoli (salire scale con pesi). Tutto questo mi crea sempre più ansia.
Da qui vorrei chiedervi:
1. Consigliereste, considerando l’episodio isolato di FA in un contesto particolare (stress e peso sopra la media/ma non molto), di effettuare un’isolamento delle vene polmonari anche prima che un secondo episodio si verifichi (qui mi hanno detto che si può fare data la ricorrenza della FA) o posso “rischiare” e vedere prima come si evolve? Questa decisione mi è difficile. Da un lato penso magari se seguo uno stile di vita sano (come faccio ora) potrebbe non tornare. Dall’altro ho paura che questa possa degenerare in fibrillazione ventricolare in qualche modo e quindi devo agire. Nella mia famiglia c’è una storia di infarti (ma non aritmie, più per cardiopatie).
2. Avete idee di quali possano essere le cause di FA in giovani con cuori sani? La pressione alta può essere un fattore a se scatenante?
3. Le mie extrasistoli isolati (ma comunque le sento ben forti!) durante sforzi fisici dovrebbero far preoccupare? Ho effettuato un test da sforzo fino a 150 watt e non si è presentata nessuna extrasistole, non vorrei passare il tempo a riprovare.
5. Un cuore con fibrillazione atriale parossistica è “più debole” e quindi riesce a gestire meno stress intensi e emozioni forti?
Purtroppo mi agito molto e non so quale sia la strada giusta per continuare. Io ci sto mettendo del mio (da gennaio faccio più sport, ho perso molti chili e mangio molto sano).
Grazie mille per la vostra risposta. Apprezzo!
Buongiorno,
capisco benissimo le sue preoccupazioni. La fibrillazione atriale e' una aritmia potenzialmente pericolosa. Tuttavia nei soggetti giovani e senza grandi comorbidita' spesso e volentieri ha un andamento "benigno"(ad esempio non si danno anticoagulanti). Nel suo caso, L' ablazione transcatetere rappresenta una strategia attuabile, sebbene terapie farmacologiche (antiaritmici quali flecainide) possono essere impiegate. Valuti con il suo aritmologo la strategia miglore anche in base alla sua preferenza.
capisco benissimo le sue preoccupazioni. La fibrillazione atriale e' una aritmia potenzialmente pericolosa. Tuttavia nei soggetti giovani e senza grandi comorbidita' spesso e volentieri ha un andamento "benigno"(ad esempio non si danno anticoagulanti). Nel suo caso, L' ablazione transcatetere rappresenta una strategia attuabile, sebbene terapie farmacologiche (antiaritmici quali flecainide) possono essere impiegate. Valuti con il suo aritmologo la strategia miglore anche in base alla sua preferenza.
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