Salve sono un ragazzo di 28 anni e m frequento con una ragazza di 22 , Sono quasi un anno che ci fr

20 risposte
Salve sono un ragazzo di 28 anni e m frequento con una ragazza di 22 ,
Sono quasi un anno che ci frequentiamo e ho un problema, con lei sto bene al 100% in tutto però sento sempre che mi manca qualcosa , molte volte ho voglia di scoprire qualcosa di nuovo e non le do il valore che merita.
Quando prendo la decisione di lasciarla in automatico mi scatta un senso di abbandono di ferirla di farle male .
Allo stesso tempo dopo 11 mesi non riesco ancora a dirle ti amo cosa che lei ha già fatto .
Sono tra due muri la paura di perderla e lasciarla andare e L’ incognito della libertà che da sempre mi attrae .
Il mio propbkema è’ che quando poi decido di stare solo e quando lo sono perché prima di lei sono stato single circa 3 anni non faccio nulla , non cerco altre donne o altro , mentre quando sono nel rapporto ripetutivamaente mi sento incatenato privato di conoscere altro. Cosa potrei fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Salve se scrive su un sito dove rispondono dei professionisti abilitati alla psicoterapia forse starà valutando la possibilità di un consulto. Questa potrebbe essere una buona possibilità in quanto il tema legato alle relazioni sembra essere degno di un maggiore approfondimento. Il conflitto che sente fra avere una relazione o non averla merita sicuramente una maggiore attenzione. Ovviamente questa è una decisione che spetta solo a lei ma forse non è una questione da poco quella legata al "non riesco ancora a dirle ... ". Un cordiale saluto
Salve, la scelta implica sempre un venir meno di altre possibilità. Forse è questo il punto. La condizione di non scelta invece lascia aperta qualsiasi possibilità e dunque una condizione di apparente di libertà. La questione è complessa e non è possibile generalizzare poiché ogni rapporto affettivo è unico e specifico. Però su questo dubbio che sembra inseguirla nel suo rapporto, ritengo sia utile un approfondimento. Un consulto potrebbe intanto inquadrare meglio la situazione.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Ciao,

mi permetto di darti del tu in quanto siamo quasi coetanei. Credo che sia importante per te comprendere che cosa ti fa sentire così...che cosa senti quando sei con la tua fidanzata in termini di vissuti emotivi, che emozione sperimenti quando sei da solo, che cosa significa essere per te libero, che cosa vorresti tu da una relazione...insomma un po di spunti riflessivi per scendere ad un livello più profondo e costruire nuove visioni di te. Rimango a disposizione per un percorso psicologico.

Dott. Riccardo Scalcinati
Buon giorno, come i miei colleghi, credo che un consulto con un professionista psicologo-psicoterapeuta ( che poi potrebbe portare o meno ad una psicoterapia vera e propria) sia il luogo per potere esplorare questo tema e trovare risposte. Potrebbe infatti dipendere da qualcosa di contingente ma anche essere qualcosa di più profondo che ripete schemi familiari e personali o un tratto di personalità. Impossibile ( e non professionale) dare una risposta qui senza altri elementi ( esplorabili solo nel setting dello studio di un professionista od online con il consenso del paziente e l'impegno della privacy da parte del professionista) Le posso quindi suggerire solo di trovare la forza/coraggio/volontà/voglia/ecc per chiamare un professionista e fare un primo colloquio , Dott.ssa Bianchi
Buongiorno, valuti attentamente la possibilità di "cercare altro" perché ciò dalla controparte potrebbe essere visto come un tradimento. Penso le converrebbe cercare di capire assieme ad una/o psicoterapeuta cosa non va nel rapporto, se la difficoltà è principalmente sua o da ascrivere all'altro o a tutti e due. Inoltre sarebbe bene saperne di più sulla sua storia passata in campo sentimentale. La terapia della Gestalt potrebbe aiutarla velocemente, come può leggere sul mio sito professionale. Saluti
Gentile utente,
è molto difficile dare una risposta al suo dubbio senza finire a generalizzare e (quindi) banalizzare il suo disagio.
La difficoltà nello scegliere tra un rapporto affettivo nutritivo (ma potenzialmente asfissiante) e la libertà (mai vissuta appieno) potrebbe essere lo specchio di un conflitto più profondo tra il bisogno di legami di appartenenza e quello di indipendenza.
Sarebbe certamente utile, a tal proposito, fare chiarezza con l'aiuto di un professionista del benessere psicologico rispetto ai suoi bisogni profondi e alle paure ad essi collegati, scoprire da dove derivano e come fare a direzionarli al meglio per garantirle un maggior benessere.

Una consulenza psicologica quindi potrebbe aiutarla ad aumentare il grado di consapevolezza rispetto alle sue dinamiche affettive profonde.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e informazioni
Dott.ssa Silvia Costanzo
Gentile utente, risulta difficile dare una risposta al suo dubbio. Sarebbe importante che lei si rivolgesse ad uno psicoterapeuta, per analizzare al meglio i suoi vissuti, le sue emozioni, i suoi sentimenti e soprattutto il suo DESIDERIO.Resto a sua disposizione. Cordiali saluti Dott.ssa Barbara Gizzi
Buon giorno a lei. Concordo con i colleghi nell affermare l’importanza di rivolgersi a uno psicoterapeuta per meglio indagare i suoi vissuti ed emozioni e scegliere quale possa essere la migliore strategia da mettere in atto. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno,
la sua è una domanda relazionale importante.
Può essere approfondita e affrontata all'interno di uno spazio personale accogliente, con calma e più informazioni alle quali è molto complicato dare una risposta sintetica.
Valuti la possibilità di un percorso psicoterapeutico. Può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Caro ragazzo, stare in una relazione implica sempre, in qualche misura, condivisone e quindi rinuncia della propria assoluta individualità.
È un dilemma umano: “Come stare con te senza perdere me?”.
Può decidere di affrontare questa tematica fondamentale a vari livelli, uno di questi è con un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Giada Bruni
Buongiorno,
Condivido con i colleghi il suggerimento di intraprendere un percorso psicologico per affrontare i suoi dubbi.
Salve care giovane uomo. Mi sembra chiaro che le è chiaro che la questione non riguarda la sua fidanzata ma il modo in cui si sente lei in un rapporto impegnativo e responsabilizzante. Mi chiederei perchè, cosa la spaventa; oppure se non è abbastanza maturo per stare in n rapporto sentimentale/di coppia. Le potrebbe essere utile un confronto con uno psicoterapeuta
Salve, come gli altri colleghi ritengo che sia un buon obbiettivo/motivazione per iniziare una psicoterapia per comprendere meglio cosa la blocca e uscire da tale situazione di stallo. Non esiste purtroppo un consiglio su cosa deve fare che possa magicamente cambiarle la vita.
Saluti

Dott. Alessandro Gasperi
Buongiorno, non posso che condividere tutti i consigli già espressi dai miei colleghi nel farsi accompagnare in un percorso psicologico. Sarebbe un'occasione molto utile per lei di conoscersi meglio. Un caro saluto, Federica Curci
Buon pomeriggio,
concordo con i colleghi sull'opportunità di un percorso psicologico per esplorare i tuoi vissuti rispetto a questa relazione.
Comprendo che ci possano essere dei momenti in cui ci si sente in gabbia o si vorrebbe cercare qualcosa di nuovo ma questo fa parte anch'esso dello stare in relazione con un0'altra persona.
Occorre rinegoziare i propri tempi e spazi e questo non è sempre un passaggio facile.
Resto a disposizione per approfondire la questione con colloqui online.
Dott. Michele Arnaboldi.
Gentile utente, i suoi dubbi sono senza dubbio fondati, nel senso che quando si decide di intraprendere una relazione con qualcuno, ci si impegna in questa scelta che potrebbe implicare delle conseguenze in termini di "libertà". Mi sembra però di capire che si sente confuso, da una parte la libertà e dall'altra la paura di perdere la ragazza. È difficile rispondere alla sua richiesta, andrebbe approfondita e andrebbe approfondito il vostro rapporto. Sono a disposizione e le mando un caro saluto
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Salve. Quel che narra sembra un problema di una certa complessità, pertanto le anticipo immediatamente che sarebbe il caso di approfondire con uno specialista, ma provo a darle qualche informazione utile.
Nonostante quel che possa sembrare, i sentimenti sono abbastanza difficili da catalogare, ma dal suo racconto emerge sicuramente un grande affetto per questa ragazza, altrimenti non avrebbe paura di ferirla. E' anche evidente che ci sia qualcosa che non va e le consiglierei di lavorare proprio sull'individuazione di tale aspetto, anche perché, secondo il suo racconto, lasciare questa ragazza non risolverebbe la sensazione, portandola a "non fare niente". Volendo azzardare un'interpretazione, è possibile che ci sia qualcosa di diverso che non vada nella sua vita e che venga riversato sulla relazione.
Ma le consiglio caldamente di approfondire e in tal senso penso di poterla aiutare.
Dott. Federico Valeri
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Gentilissimo,
Jacques Lacan diceva "il desiderio è sempre nel luogo dell'Altro". Ciò che desideriamo è, in realtà, ciò che desideriamo l'Altro desideri dal nostro desiderio.
Lei si sente incatenato e privato di conoscere altro solo quando è in un rapporto, mentre da single non ricerca nuove conoscenze.
In una situazione ordinaria, invece, una persona tenderebbe a ricercare nuove conoscenze da single, e a smettere di cercare quando impegnato in una relazione.
Quando si entra in una relazione, sebbene non vi sia nessun vincolo di legge, subentra un vincolo di natura simbolica. Questo vincolo simbolico, per sua natura, è una restrizione al piacere di ogni soggetto, ma in compenso garantisce una certa quota di sicurezza.
Freud, nel "disagio della civiltà" dice chiaramente "una società può dirsi civile quando riesce a barattare una quota del proprio piacere, in cambio di una necessaria sicurezza".
Alcune domande interessanti da porsi:
- Cosa vuol dire, per me, sicurezza?
- è qualcosa che può servirmi?
- Quanto piacere sono disposto a cedere in cambio di questa sicurezza?

Non viva l'amore, ed il resto delle sue relazioni, come una prigione dalla quale non può uscire.
"Ti amo" non è, in alcun modo, una garanzia di prigionia: si conceda di dirlo - se lo sente - senza pensare che, una volta detto, sarà spacciato per sempre.
Si conceda, infine, di scoprire il suo desiderio.

Saluti.

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