Salve, sono un ragazzo di 25 anni. Sono bloccato in un limbo da cui non riesco ad uscire e non ne ca

19 risposte
Salve, sono un ragazzo di 25 anni. Sono bloccato in un limbo da cui non riesco ad uscire e non ne capisco le ragioni. Non ho mai stimoli né voglia a fare qualcosa, che sia uscire o studiare.
Ho pochi amici e negli ultimi anni ho subito solo delusioni. In particolare una che mi ha letteralmente spezzato in due e dalla quale mi sono ripreso da qualche mese: due estati fa sono andato in calabria partendo da roma per vedere una mia """""amica"""". Appena arrivato lei mi raccomanda di trovare tempo per lei ma alla fine scuse su scuse e non riusciamo a vederci. (Ci eravamo già visti qualche mese prima e c'era un ottimo rapporto, parlavamo ogni giorno e cercavo sempre di sostenerla). 7 ore di treno per niente.Ogni tanto ancora ci penso. Soluzioni a questo ma soprattutto al problema principale della nullafacenza? A questo si aggiunge la continua pressione di chi mi è intorno che mi vede in questa situazione. Mi dicono che non è normale non voler uscire alla mia età e cose simili
Cara utente, posso solo immaginare quanto dolorosa e faticosa sia la condizione in cui si trova. Sicuramente il suo malessere la sua "nullafacenza" è il sintomo di qualcosa di molto più profondo, il suo corpo e la sua mente le sta dicendo qualcosa. Ascoltare questo qualcosa sarà importante per lei per comprendere l'origine del suo dolore, poterlo guardare e rifletterci sopra, attraversarlo sarò ciò che le permetterà di ricominciare. Valuti la possibilità di farsi aiutare da un professionista. Nulla di ciò che ciò che facciamo avviene per caso. Tutto ha un senso ed un significato. rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, ha mai considerato la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia?
Buongiorno. La domanda che pone, per avere una risposta adeguata, andrebbe esplorata ed analizzata meglio attraverso un approfondimento maggiore sui suoi bisogni, desideri, aspettative. Potrebbe essere utile fare alcuni colloqui con uno psicologo che le saprà indicare un percorso adatto. Cordiali saluti
Buonasera,
non so se ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia, ma uno spazio tutto suo, dove poter essere accolto, ascoltato e compreso senza giudizio potrebbe aiutarla a lavorare su di sé e sulla sua storia familiare (con strumenti terapeutici quali il genogramma e il ciclo di vita).
Fermarsi e prendersi un periodo di introspezione, per rimettersi in cammino nel sentiero della vita. In bocca al lupo. Buona presa di cura.
Salve, consiglio un percorso psicoterapeutico perché dietro questa apatia probabilmente si celano convinzioni disfunzionali e interpretazioni traumatiche degli eventi. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno.
Penso, basandomi sulle sue parole, che lei possa aver smarrito la via dell'entusiasmo per la vita. Andrebbe ovviamente approfondita la sua storia personale ed il suo vissuto, ma la sensazione è che lei abbia bisogno di trovare una "via che abbia un cuore", innanzitutto per sé stesso, e da lì partire per approcciare il mondo delle relazioni e la ricerca delle sue attività elettive.
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, si evince la sua sofferenza. Questo disagio che avverte indica un malessere che purtroppo va ad inficiare in molti aspetti della vita di tutti i giorni. Le consiglierei se ne ha la possibilità, di intraprendere un percorso con uno professionista al fine di indagare le cause del suo disagio e comprendere come affrontarlo. Resto a disposizione per chiarimenti. Saluti Dott.ssa Di Gennaro Laura
Buongiorno e grazie per la condivisione. Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, a volte la vita ci mette davanti decisioni e strade da intraprendere che sembrano invalicabili. Fortunatamente abbiamo il potere di ridare un senso alle nostre giornate mettendoci in gioco e scegliendo la possibilità di cominciare un percorso di psicoterapia per restituire colore a tutto. Dedichiamo impegno, pazienza e attenzione a noi stessi, ne avremo solo da guadagnare. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buonasera, immagino che quello che sta vivendo sia molto doloroso per lei. A questo si aggiunge la pressione sociale che probabilmente in questo momento non l'aiuta. Iniziare un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a trovare le risposte alle sue domande. Le auguro che le cose procedano come desiderano. Cordiali saluti, dott.ssa Kristina Barresi
Buonasera. Mi dispiace per le difficoltà che sta sperimentando e che condivide.
Credo che una possibilità potrebbe essere quella di rivolgersi ad un/a professionista per approfondire le difficoltà che menziona, valutando la possibilità di iniziare un percorso attraverso il quale poter dar voce ed esplorare la propria esperienza, vissuti, sentimenti, pensieri ecc. al fine di riappropriarsi gradualmente della propria energia e del potere personale di scegliere le proprie direzioni di vita. Un saluto, Dott. Felice Schettini
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Buonasera, mi pare che lei percepisca un peso emotivo quotidiano e che la realtà possa esserle pesante da affrontare perché ha subito diverse delusioni. Ritengo che lavorare su un nucleo sconosciuto ma ingombrante, possa riattivare energie utili a lei in tutti i contesti di vita. Le suggerisco di contattare uno psicoterapeuta per una valutazione della sua situazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve , è buono che lei inizia a vedere il problema , adesso deve fare un passo successivo e che consiste di iniziare a voler affrontare questi problemi.
Il consiglio è di iniziare un percorso di psicoterapia così che lei possa comprendere quali sono le difficoltà che la costringono a rimanere a casa.
Buongiorno da quanto tempo si sente così che non ha voglia di fare niente ed uscire? È successo qualcosa ? Magari può iniziare parlando con le persone che le sono intorno e cercare di capire cosa le piacerebbe fare. Le consiglio di iniziare una psicoterapia per affrontare questo momento di stasi. Un caro saluto Rossella Chiusolo
Buongiorno, da quel che racconta nel suo messaggio le vorrei dire che colgo due aspetti di lei: una parte disposta a spendere 7 ore di viaggio per una relazione, ed un'altra invece che non sa che farsene delle energie. Sarebbe importante conoscere meglio questi aspetti di sè, dedicarci del tempo e prendersene cura, anche attraverso un percorso di psicoterapia. Perchè ho come l'idea che se riuscisse a trovare un altro motivo per cui ne valga davvero la pena lei le energie le potrebbe recuperare. Un caro saluto
Buongiorno, dalla descrizione che leggo l'aspetto relazionale sembrerebbe un blocco dovuto a quelle che lei ha percepito come delusioni/esperienze traumatiche che, complice la sua aspettativa, l'hanno portata a smettere di investirci tempo ed energie. La sindrome amotivazionale potrebbe essere conseguente. Consiglio tuttavia di accedere ad un percorso di consulenza psicologica al fine, anche, di effettuare una diagnosi differenziale. Se l'ipotesi venisse confermata potrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia per lavorare su ciò che dipende da lei (molto) nel catalogare le esperienze come negative.
Buongiorno,

lei porta qui varie tematiche che varrebbe la pena affrontare in uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Provi a contattare uno specialista nella sua zona ed inizi un percorso psicologico, vedrà che con il tempo troverà le risposte che cerca.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, gentile utente intanto la ringrazio per la condivisione del suo stato di malessere e disagio che credo le sia costato tanta fatica ma credo che riconoscere uno stato di malessere e di disagio sia molto importante e un buon punto di partenza per un percorso personale di psicoterapia dove poter dare risposta alle domande che lei si sta ponendo. Le auguro di trovare la persona che fa al caso suo un caro saluto dott.ssa Valeria Sicari
Ciao, grazie per aver condiviso una parte così personale della tua esperienza. È comprensibile che una delusione significativa come quella che hai descritto possa lasciare un segno profondo, specialmente se si somma a un periodo di difficoltà generale. Il senso di blocco, la mancanza di stimoli e il sentimento sopraffatti dalla pressione sociale possono amplificare il disagio e portare una sorta di paralisi emotiva.
Innanzitutto, è importante riconoscere che attraversare momenti di difficoltà è umano e, anche se ora ti sembra che nulla possa cambiare, questa fase può essere superata. La mancanza di motivazione o di voglia di fare spesso può essere legata a emozioni non elaborate o a uno stato di malessere sottostante, come un possibile stato depressivo o un senso di inadeguatezza che ti porta a isolarti.
Le delusioni interpersonali, come quella che hai vissuto, possono far sentire traditi o svalutati, e questo potrebbe aver inciso sulla tua capacità di fidarti degli altri o di trovare energia per costruire nuovi rapporti. A ciò si aggiunge il confronto con le aspettative degli altri, che può far aumentare la sensazione di insoddisfazione.
Per quanto riguarda il tuo blocco attuale, può essere utile iniziare con piccoli passi, come dedicare un po' di tempo ogni giorno a qualcosa che ti dà anche un minimo di piacere o soddisfazione, anche se ti sembra insignificante. Spesso, anche le azioni più semplici possono iniziare un cambiamento graduale. Potresti anche provare a riflettere su quali sono i tuoi valori o desideri personali, separandoli dalle aspettative di chi ti sta intorno.
Tuttavia, considerata la complessità della situazione, è fondamentale avere un supporto professionale. Rivolgerti a uno psicologo o psicoterapeuta ti permetterebbe di approfondire le cause di questo blocco, di elaborare le esperienze dolorose del passato e di costruire strategie per ritrovare la motivazione e il benessere. Non sottovalutare il potere di un confronto con uno specialista: può fare davvero la differenza.

Dottoressa Silvia Parisi Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa.

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