Salve, sono un ragazzo di 25 anni e pratico calcio. Tramite la radiografia mi hanno diagnosticato pr

11 risposte
Salve, sono un ragazzo di 25 anni e pratico calcio. Tramite la radiografia mi hanno diagnosticato presenza di fini di calcificazione e microcristalli litiasici contenute all'interno di una falda fluida all'inserzione osseo-tendinea degli adduttori di sx. Dopo 4 mesi ancora non vedo la fine del tunnel. Ho eseguito: laser, onde d'urto, posturologia, stretching e potenziamento adduttori e addominali. Cosa altro si può fare? Un'operazione per eliminare questa calcificazioni?
Oltre alla cura del singolo e della calcificazione le consiglio una consulenza osteopatica che possa aiutarla a risolvere anche il motivo del sovraccarico in quel punto. Saluti

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Buonasera,
le eventuali calcificazioni refertate sono spesso asintomatiche e potrebbero non essere la causa del suo disturbo cronico.
È necessario affidarsi a un fisioterapista o un osteopata per inquadrare meglio la situazione, capire se vi sono gli estremi per una consulenza chirurgica e comunque lavorare su tessuti e capacità di carico. Cordialmente, Denis P.
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Buongiorno, purtroppo questi disturbi sono ostici da far passare, si riscontrano non raramente negli atleti.
Le consiglio di proseguire con la terapia strumentale, che ovviamente dovrebbe essere somministrata in maniera continuata.
Detto questo, inoltre Le consiglio di proseguire assolutamente con la fisioterapia, in quanto potrebbe farle evitare l’intervento chirurgico; comunque le consiglio di farsi valutare anche da un bravo ortopedico specializzato in queste problematiche, in modo da avere anche una consulenza chirurgica.
Cordiali saluti
Salve,provi a fare un esame baropodometrico per valutare l’appoggio su entrambi i piedi.
Cordiali saluti.
Salve, probabilmente la sua condizione è dovuta a strappi muscolari o comunque ipersollecitazione degli adduttori di vecchia data e mal trattate. Resta da capire, questa condizione quanto limita la sua attivà calcistica ed anche la sua quotidianetà? Le consiglio una valutazione osteopatica per comprende come agire in tal senso, migliorando la qualità dei tessuti muscolari e... per rendere più fruibile: come evitare che si sia sempre sovraccarico sugli adduttori tale da provocare dolore che limita dunque la mia attività ?
Il potenziamento muscolare non credo sia indicato in questo caso e lo stretching, se mal praticato, può anche aggravere la sua situazione....
Consideri questi depositi di calcio... quest'addensamento come un effetto dovuto proprio all'uso sbagliato dei gruppi muscolari che ha fatto nel tempo. Se non si corregge l'uso, rendendolo quanto più corretto e '' libero'' possibile, il problema si ripresenta.
Spero di aver risposto a qualche dubbio,
Coridali Saluti.
Buonasera, le calcificazioni sono in molti casi del tutto asintomatiche ed è poco probabile che costituiscano la fonte del suo sintomo. Andrebbe fatta una valutazione fisioterapica in modo da inquadrare il problema per la gestione conservativa, dato che la chirurgia non è spesso risolutiva né l'opzione più idonea.
Buongiorno
Le consiglio una visita presso un professionista che possa inquadrare la sua problematica a 360° attraverso un integrazione tra osteopatia, fisioterapia e posturologia.
Sono disponibile anche on line
Cordialmente
Luciano B.
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Gentile paziente, direi che ha eseguito troppo.
Spesso meglio non fare che fare.
Cordialmente :)!
Salve, occorrerebbe consultare un osteopata per riequilibrare le tensioni muscolo tendinee nel comparto disfunzionale e in generale restituire una dinamica di mobilità maggiore in tutti gli altri distretti corporei. Le terapie a cui si è sottoposto purtroppo non sono sufficienti poichè sono prevalentemente sintomatiche, ciò significa che agiscono sul sintomo ma non riescono a risolvere/curare il problema che sottende a cause più profonde. Inoltre vedo bene l'integrazione con la figura del fisioterapista, non tramite terapia strumentale bensì con un programma di rieducazione funzionale sensato. Saluti
Salve. Ha riportato il referto della RX, ma non ha spiegato a parole sue il suo disagio. Possiamo intuirlo, ma questo non basta. Il fisioterapista è una delle poche figure sanitarie che per aiutare il paziente ha bisogno di sentire da lui, a parole sue, il suo disturbo. Solo così la terapia può essere efficace e aderente alle esigenze della persona che ci sta chiedendo aiuto. Il medico fa diagnosi. Noi, quando ci approcciamo al paziente, curiamo la persona, non i sintomi della patologia. Stessi sintomi, in persone diverse, procurano disagi diversi. Per rispondere alla sua domanda, manca "come sta vivendo" questa condizione patologica, se e quanto tale situazione influisce sulla sua sfera psico-sociale-lavorativa, quali sono le sue aspettative. Se le va, può completare con questi dati la sua richiesta e, sicuramente, avrà risposte più aderenti alla sua aspettativa.
A disposizione, per brevi consulti online gratuiti.
Cordialità,
Alessia C
Buongiorno, le calcificazioni a livello tendineo sono indicative del fatto che nella zona c'è del sovraccarico.
Sarebbe interessante lavorare sulle catene muscolari interne degli adduttori e su quelle posteriori ( condividono la stessa inserzione sul bacino e quindi potrebbe avvenire uno scambio di tensioni a questo livello).

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