Salve, sono un ragazzo di 24 anni a cui è stato diagnosticato da uno psichiatra un disturbo di atta

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Salve,
sono un ragazzo di 24 anni a cui è stato diagnosticato da uno psichiatra un disturbo di attacchi di panico con poi conseguente derealizzazione rimasta più o meno fissa dopo l’ultimo attacco. La domanda che voglio porvi è: la derealizzazione può svilupparsi in “fasi”? perché subito dopo un evento per me considerato traumatico un mese e mezzo fa l’ho avuta a momenti nei successivi giorni e poi post attacco di panico mi è rimasta fissa.
C’è stato un periodo in cui si è allentata la sensazione, tanto da arrivare a non percepirla alcune sere mentre ero fuori e distratto (tornandola a percepire poi quando ero da solo). Negli ultimi 5 giorni la sensazione è nuovamente cambiata, è come se percepissi sensazioni a livello sensoriale che mi ricordano di quando ero più piccolo, e considerando che prima di ciò mi stavo riprendendo il tutto mi ha messo un senso di panico ed angoscia incredibile, pensando di star impazzendo.
Da qui ho iniziato a sospettare che si potesse trattare di altro e non di derealizzazione/depersonalizzazione anche perché è vero che percepisco un senso di estrainetà rispetto alla realtà e di non familiarità, nonostante mi sappia comunque orientare tranquillamente, ma non mi ritrovo nei problemi di vista, nel percepire forme non vere ecc.
Oppure non so, può essere che il disturbo si sia “sviluppato” in questo mese e mezzo dato che sento le persone sempre più distanti a livello emotivo rispetto a prima.
La semplice Ansia può causare tutto questo o forse vi è un sottostante più grave che si sta sviluppando? Mi scuso per tutte queste domande, però faccio veramente fatica a sentirmi “normale”. La situazione aveva preso una piega che sembrava migliorare e negli ultimi 5 giorni è cambiato tutto con questa nuova “sensazione” probabilmente indotta dall’ansia o da non so cos’altro.
Inoltre sto facendo veramente fatica a dormire per tutta quest’ansia degli ultimi giorni, non so se anche questo può giocare un ruolo nel convincere la mente ad autoingannarsi.
A breve inizierò una psicoterapia per cercare di conoscere meglio tutti i meccanismi che dentro di me possono aver innescato il tutto, perché non avrei mai pensato che da un evento in cui ho percepito di rischiare la vita si potesse innescare tutto questo meccanismo.
Ultimo dettaglio, che non so se può essere importante, da quel famoso attacco di panico che ha fatto nascere il tutto non ne ho più avuti, ho solo una forte angoscia e paura per la situazione che mi sono ritrovato a fronteggiare.
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per essersi aperto a condividere questo stato di malessere duro da sostenere. Per rispondere alle sue domande le posso dire che la derealizzazione può svilupparsi ed essere vissuta in maniera differente da persona a persona e anche in momenti differenti della vita, quando affrontiamo un trauma (in particolar modo quando percepiamo che è a rischio la nostra vita) è altamente probabile che per adattarci allo stimolo stressante la nostra mente debba fare dei "sacrifici" alterando la percezione della realtà e rinunciando alla quotidiana integrazione tra pensieri, sensazioni corporee e non, ed emozioni. Spesso anche il continuum temporale ne risente, così come la memoria può essere intaccata. I sintomi e le manifestazioni di stati di malessere emotivo poi variano molto da soggetto a soggetto e anche nell'elaborazione del trauma, possiamo fare passi avanti, ma ci possono anche essere ricadute e regressioni, in questi delicati passaggi un supporto psicologico è altamente raccomandato se si vuole andare nella direzione di una ricostruzione del proprio sé e della propria integrità.
Per rispondere all'altra domanda riguardante il legame tra ansia e i sintomi che sta sperimentando, le posso confermare che stati di forte stress ed ansia possono avere effetti molto concreti e tangibili, possono portare ad ingigantire i sintomi legati agli stati di derealizzazione, possono portare a somatizzazioni come dispnea, contratture, mal di pancia e tanto altro. Sarebbero sicuramente da indagare tanti altri fattori per darle consigli e osservazioni più specifiche, ma sicuramente mi sento di suggerirle di intraprendere un percorso che la supporti nell'elaborazione di questo trauma e nella gestione degli stati d'ansia.
Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più preso questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
La sua sintomatologia merita di essere approfondita all'interno di una psicoterapia. Sono contento di sapere che a breve avrà occasione di farlo e sono sicuro che ne trarrà beneficio.
In bocca al lupo
Dott. Marco Cenci
Gentilissimo utente, ringrazio enormemente la sua condivisione.
È comprensibile che tu stia affrontando molte paure e incertezze riguardo a ciò che sta accadendo nella tua mente. La derealizzazione può effettivamente manifestarsi in fasi o intensità diverse a seconda della situazione emotiva e del livello di ansia che si sta vivendo. È importante tenere presente che la mente e il corpo sono fortemente interconnessi e che eventi traumatici o ansiosi possono influenzare il modo in cui percepiamo la realtà.
La sensazione di estraneità rispetto alla realtà e di non familiarità con le persone e gli eventi intorno a te potrebbe essere attribuita alla derealizzazione, ma potrebbe anche essere influenzata dall'ansia e dallo stress che stai vivendo. È positivo che tu abbia deciso di iniziare una psicoterapia, in quanto questo ti permetterà di esplorare e comprendere meglio i meccanismi che stanno contribuendo ai tuoi sintomi.
La mancanza di sonno e l'ansia che stai sperimentando possono certamente influenzare il modo in cui percepisci te stesso e il mondo circostante. È importante cercare di gestire il tuo livello di stress attraverso tecniche di rilassamento, esercizio fisico e una corretta gestione del sonno.
Ricorda che è normale sentirsi confusi e spaventati di fronte a sintomi come questi, ma è importante affrontare la situazione con calma e cercare il supporto necessario per affrontare i tuoi problemi. La psicoterapia può essere un ottimo strumento per aiutarti a comprendere e superare questi sintomi. Non esitare a parlare apertamente con il tuo terapeuta dei tuoi timori e delle tue preoccupazioni. Soprattutto, cerca di essere gentile e paziente con te stesso mentre affronti questo percorso di guarigione.
Rimango a sua disposizione
Dott. Cordoba
Buongiorno
Iniziando il percorso di psicoterapia, sicuramente, avrà la possibilità di meglio capire la natura e l’eziologia dei suoi sintomi, poiché sembra essere molto attento a ciò che gli accade internamente.
Grazie per la condivisione
Cordialmente
Sara Pompili
Salve,
Il disturbo di attacchi di panico con derealizzazione che le è stato diagnosticato è una sfida significativa, e è normale che lei si senta preoccupato e confuso riguardo ai sintomi che sta sperimentando.

La derealizzazione può certamente manifestarsi in fasi, specialmente in risposta a situazioni stressanti o traumatiche, dunque è possibile che l'evento traumatico che ha vissuto un mese e mezzo fa abbia scatenato una nuova ondata di sintomi, portandola a percepire sensazioni che le sono familiari dall'infanzia e che ora sembrano più intense.

È importante sottolineare che l'ansia può manifestarsi in molte forme diverse, compresi sintomi come derealizzazione, sensazioni di estraneità rispetto alla realtà e una percezione alterata delle emozioni degli altri. Questi sintomi possono essere particolarmente intensi durante periodi di stress emotivo ed è possibile che abbiano un ruolo significativo nella sua esperienza attuale.

Allo stesso tempo, è comprensibile che lei si preoccupi di poter avere un sottostante più grave. Tuttavia, è importante considerare che l'ansia stessa può amplificare queste preoccupazioni e farle sembrare più intense di quanto siano in realtà.

L'importante è che lei abbia già preso iniziativa nel cercare aiuto attraverso la psicoterapia, il che è un passo positivo verso il recupero e il benessere emotivo dato che questa ultima può aiutarla a esplorare i meccanismi che possono aver innescato questi sintomi, a comprendere meglio le sue emozioni e a sviluppare strategie per gestire l'ansia e la derealizzazione.

Inoltre, il fatto che non abbia avuto altri attacchi di panico dopo l'evento traumatico può indicare che sta affrontando la situazione con resilienza e forza. È importante riconoscere i progressi che ha fatto e il coraggio che sta dimostrando nel cercare il supporto necessario.

Per quanto riguarda il sonno, l'ansia può certamente interferire con la qualità del riposo. È consigliabile cercare di mantenere una routine di sonno regolare, evitare stimoli come caffeina e schermi luminosi prima di dormire, e praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la meditazione prima di andare a letto.

Infine, vorrei sottolineare che è normale sentirsi confusi, spaventati e "non normali" in situazioni come questa. È un segno di forza e resilienza chiedere aiuto e cercare di comprendere i propri sentimenti.

Mi auguro che la psicoterapia possa essere un percorso di crescita e guarigione per lei. Resto a disposizione per ulteriori domande o per discutere ulteriormente dei suoi bisogni e delle sue preoccupazioni.

Cordiali saluti, dott.ssa Camilla Persico
Gentile utente, comprendo la sua preoccupazione e confusione riguardo ai sintomi che sta sperimentando. La derealizzazione può manifestarsi in modi diversi e può variare nel corso del tempo, anche in risposta a eventi stressanti o traumatici.

L'ansia può giocare un ruolo significativo nei disturbi legati all'attacco di panico e alla derealizzazione. I sintomi che sta vivendo potrebbero essere influenzati dall'ansia e dallo stress che sta affrontando, e potrebbero essere amplificati dalla difficoltà nel dormire.

È positivo che stia cercando supporto attraverso la psicoterapia. Un terapeuta specializzato può aiutarla a comprendere meglio i suoi pensieri, emozioni e reazioni, e a sviluppare strategie efficaci per gestire l'ansia e affrontare i sintomi che sta sperimentando.

È importante anche essere pazienti con sé stessi durante questo processo e non farsi sentire "anormali" per quello che si sta attraversando. Molte persone affrontano sfide simili e trovare il giusto supporto può fare la differenza nel percorso di guarigione. Cordialmente, Giada Di Veroli
Mi dispiace leggere che fa fatica a sentirsi normale e comprendo la sua necessità di capire e dare un nome a tutto quello che sta vivendo. E' proprio importante che inizi un percorso terapeutico che aiuti a dare un senso a quanto sta vivendo. Cari saluti. Dott.ssa Monica D'Ettorre
Salve, intanto grazie per aver condiviso il suo vissuto e per aver chiesto un parere qui. Penso che si possibile darle dei spunti di riflessione, nei limiti che possono esserci qui. L'impressione è che abbia fatto un'analisi approfondita di quello che sta vivendo, sia a livello di percezioni che di pensiero. Allo stesso tempo, l'impressione è che ci sia un suo bisogno di contenere questa angoscia. Il mio consiglio è di far riferimento al suo medico e allo stesso tempo può prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso di sostegno/psicoterapia.
Gentile utente di mio dottore,
gli attacchi di panico al pari di altri disturbi d' ansia possono essere trattati con successo attraverso l' ausilio combinato di farmacoterapia e psicoterapia. Inizi quanto prima il percorso psicologico, riuscirà col tempo ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, innanzitutto grazie per la sia condivisione. Certamente andrà condotta un accurata valutazione psicologica dei sintomi che riferisce in modo da comprenderli e descriverne il funzionamento così che anche lei possa capirli e ridurre quella sensazione di star impazzendo. Sicuramente la psicoterapia è la strada indicata. Cordialmente, dr.ssa Melodia
Gentile utente
la risposta alla sua domanda è sì. Tutti i disturbi si manifestano in maniera non lineare, vale a dire che procedono per fasi alterne. Ci sono momenti in cui è possibile esperire dei piccoli miglioramenti e momenti in cui siamo soggetti a delle ricadute, momenti di stagnazione e momenti in cui facciamo dei grandi balzi in avanti. Come ha compreso lei stesso, le situazioni di stress tendono a far acuire i sintomi e a mettere in allarme tutto il corpo. Inoltre, i disturbi d'ansia e in particolare quello di panico sono corredati da una vasta gamma di sensazioni anomale, sia fisiche che psicologiche (ad esempio la paura di impazzire è assolutamente tipica). Mi sento però di rassicurarla sul fatto che lei non è in pericolo e che la psicoterapia, se necessario associata ad un farmaco prescritto dallo psichiatra, le sarà di grande aiuto per comprendere i sintomi e per imparare prima a gestirli e poi a liberarsene.
Le auguro tutto il meglio e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Dott.ssa Giorgia Maimone
Buongiorno, ogni interpretazione di sintomi complessi a distanza rischia di semplificare troppo. Iniziando un percorso di psicoterapia avrà modo di approfondire adeguatamente dedicando il tempo necessario. Potrebbe valutare un intervento con tecnica EMDR per l'elaborazione della situazione traumatica che ha innescato il primo attacco.
Gentile utente, non avendo fatto io la diagnosi non mi sento di contraddire quanto individuato. Le posso dire che sintomi di questo tipo possono comparire in concomitanza con un attacco di panico. Gli stessi sintomi possono mutare o evolvere e potrebbero manifestarsene degli altri o scomparire. È importante esaminare questo senso di estraneità che prova nei confronti degli altri e approfondire il suo vissuto emotivo qualora se la senta.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Gentile utente, sono molto dispiaciuta della sofferenza che stai attraversando. Sicuramente l'ansia che percepisci gioca un ruolo importante nel farti sentire sempre peggio. Credo che tu abbia preso un'ottima decisione nell'intraprendere il percorso psicoterapeutico: il primo importante passo l'hai fatto. Sono certa che non appena riuscirai ad iniziare potrai sentirne il beneficio. Intanto ti faccio un gran in bocca al lupo e spero che tu possa intraprendere presto questo percorso.
Buongiorno gentile utente, mi dispiace molto per lo stato psico-fisico in cui si trova e per la sofferenza che lei sta provando. La scelta di iniziare un percorso psicoterapeutico è stata saggia così da poter analizzare al meglio tutte le questioni emotive e cognitive irrisolte. L'ansia viene spesso considerata una nostra nemica, in realtà è una nostra alleata perchè ci permette di poter capire e ascoltare qualcosa che non riusciamo a vedere o abbiamo paura di affrontare. Le faccio un grande in bocca al lupo. Dott.ssa Valentina Pisciotta
Gentile utente, grazie per aver condiviso le sue fatiche. Immagino che provare queste sensazioni possa essere molto faticoso. Tuttavia credo abbia fatto la scelta giusta: intraprendere un percorso di terapia è la strada più funzionale per comprendere i suoi meccanismi di funzionamento e anche quello che ha generato e sta mantenendo queste sensazioni. Cordialmente. Dott. Gianluca Pilotti
Gentile utente, quello che descrive va sicuramente approfondito in una sede opportuna per esplorare i suoi vissuti e anche nello specifico gli episodi di deralizzazione e attacco di panico. Un percorso adeguato può aiutare a individuare le cause e anche a risolverle definitivamente.
Se non avesse ancora individuato la persona adatta a lei, le do la mia disponibilità.
Un saluto Dott. FF
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Gentile utente, le risposte difensive che la mente mette in atto variano a seconda della situazione e del contesto in cui ci si trova. C'è qualcosa, come anche lei sostiene, di profondamente angosciante nella sua vita e la sua mente sta cercando di difendersi come può dal dolore e dalla paura. E' fondamentale per lei iniziare un percorso terapeutico per indagare le cause di questo malessere e riprendere il controllo. Adesso è come entrato in un circolo vizioso, dove l'ansia alimenta altra ansia: non si scoraggi, inizi il suo percorso e ritroverà la sua serenità.
Cordilamente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Gentile ragazzo,

La sua determinazione a comprendere e affrontare le sensazioni che sta vivendo è un passo molto importante e positivo. È comune, in situazioni di ansia e attacchi di panico, sperimentare fenomeni come la derealizzazione e la depersonalizzazione. Questi sintomi possono effettivamente manifestarsi in “fasi” diverse: possono intensificarsi in determinati momenti, specialmente in seguito a esperienze traumatiche o a un attacco di panico.

È comprensibile che dopo un evento significativo come quello che ha descritto, le sue percezioni possano essere influenzate da uno stato di ansia e stress. La sensazione di estraneità che sperimenta e il modo in cui questa cambia nel tempo possono riflettere il suo corpo e mente che cercano di elaborare l’esperienza vissuta. È importante ricordare che l’ansia può effettivamente avere un impatto significativo sulle percezioni sensoriali e sul modo in cui ci si sente rispetto alla realtà. Questo non significa necessariamente che stia sviluppando un disturbo più grave, ma piuttosto che il suo organismo sta reagendo a una situazione di stress e tensione.

L'inizio di una psicoterapia rappresenta un'opportunità molto utile per indagare più a fondo queste esperienze. Un terapeuta può aiutarla a esplorare gli eventi traumatici, le sue emozioni e i pensieri associati, offrendole strumenti per gestire meglio l'ansia e i sintomi legati alla derealizzazione. La terapia può anche fornirle un ambiente sicuro in cui condividere le sue preoccupazioni, che è essenziale per il suo processo di guarigione.

Inoltre, è molto interessante che lei stia notando cambiamenti nelle sue percezioni sicuramente legati sia all’ansia che all’eventuale trauma. È lecito provare confusione e preoccupazione in momenti come questi, ma le assicuro che queste reazioni sono più comuni di quanto si possa pensare. Affrontare l'ansia e il panico implica spesso un lavoro a lungo termine, quindi la pazienza con se stessi è fondamentale.

Infine, la questione del sonno è anch'essa un aspetto cruciale: la mancanza di riposo può amplificare l'ansia e influire sulla capacità di gestire le proprie emozioni. Riconoscere e affrontare questa questione può quindi contribuire al suo benessere generale.

Le auguro un percorso proficuo di psicoterapia e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti o domande. La sua forza e volontà di esplorare queste sensazioni sono già un segnale importante di progresso.
Un caro saluto

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