Salve, sono un ragazzo di 21 anni. Ho bisogno di qualche consiglio e capire cosa mi sta succedendo o
19
risposte
Salve, sono un ragazzo di 21 anni. Ho bisogno di qualche consiglio e capire cosa mi sta succedendo o se sto soffrendo del disturbo d'ansia e vorrei anche capire se il mio problema è solo psicologico. Inizio a dire che sono sempre stato un ragazzo introverso e timido con pochi amici e quasi sempre a casa a giocare ai videogiochi, conoscere nuova gente mi provocava un senso di ansia e disagio, a parte questo scrivo il mio problema. Circa 4 mesi fa stando a casa mi capitava che di sera iniziavo a sentire una sensazione di paura o disagio senza un motivo e inoltre anche un nodo in gola e in piú avevo un senso di soffocamento e difficolta a respirare, iniziai a fare caso sempre di piu a quello che mi succedeva la sera. Passano i giorni e la sera mi venivano questi fastidi e inoltre si sono aggiunti altri sintomi, ci sono state sere dove oltre ai fastidi che sentivo respirando iniziavo anche a sentirmi debole e dovevo per forza distendermi. Iniziai a terrorizzarmi e questo fastidio inizió a venirmi anche di giorno, peró ho fatto caso che se ero fuori in compagnia o a fare cose stavo bene e non avevo nulla, nessun nodo in gola e respiravo tranquillamente, io sono sempre chiuso in casa. Dopo un mese Andai dal mio medico curante e le dissi il problema che avevo e la prima cosa che mi ha chiesto è se sono sensibile e se mi impressiono facilmente, gli ho risposto che ero terrorizzato da questa cosa e il medico mi ha detto che mi sono fatto prendere un po troppo dall'ansia e che sicuramente era un po di reflusso gastroesofageo, e mi ha dato una terapia da fare per un mese, che giá ho finito, ma con la terapia vedevo che questi fastidi non se ne andarono del tutto perchè durante il giorno mi veniva il nodo in gola e la gola si seccava. Adesso che ho finito la terapia certe volte durante la giornata mi viene il nodo in gola e poi ho questa sensazione di soffocamento o di non riuscire a respirare bene con il naso, durante la giornata questi fastidi vanno e vengono ad esempio oggi mentre portavo la macchina o mentre parlavo al telefono sembra che si attenuavano e inoltre mi sento un malessere addosso, mi sento debole, ho poca fame e ho perso un pó di peso. L'altro ieri sono tornato dal mio medico curante per dirle che non ho avuto molti miglioramenti e ha insistito dicendo che è colpa del reflusso e che devo continuare la terapia, prendendo il gastroprotettore e il gaviscon . Io sto continuando la terapia adesso, ma sto notando che questi fastidi adesso mi vengono anche quando sono fuori, ad esempio ieri mattina mi sono svegliato con una forte tachicardia e per cercare di calmarmi sono andato fuori con mio nonno in campagna e la tachicardia si è calmata ma quando ero li avevo la sensazione di non riuscire a respirare bene
come se c'era qualcosa che ostruiva il naso e questa cosa era abbastanza frustrante e infatti da li inizio di nuovo la tachicardia e mi sentivo completamente senza forze e mi girava la testa, poi mentre tornavo a casa si calmó e avevo molto sonno. Stanotte sono riuscito a dormire tranquillamente anche se certe volte mi svegliavo ma poi mi riaddormentavo. È possibile che il reflusso causi cosi tanti fastidi? Nodo in gola o difficolta a respirare? O sto soffrendo di attacchi di ansia? Ormai mi sento completamente giu, non mi sento per niente tranquillo, e ho molto malessere. Quando faccio fatica a respirare mi gira la testa e mi sento debole. Per finire aggiungo che iniziai a sentire questi fastidi da quando litigavo sempre con la mia ex che poi ci siamo lasciati, poi dopo qualche settimana mio padre ha avuto un incidente, e inoltre morí anche il mio animale domestico e questa cosa mi ha disturbato un pó. Sono davvero stanco di tutta questa storia vorrei solo capire cosa mi succede e cosa posso fare. Ho fatto le analisi della tiroide ed è tutto perfetto e nell'estate scorsa ho fatto un elettrocardiogramma e sempre perfetti erano i risultati.
come se c'era qualcosa che ostruiva il naso e questa cosa era abbastanza frustrante e infatti da li inizio di nuovo la tachicardia e mi sentivo completamente senza forze e mi girava la testa, poi mentre tornavo a casa si calmó e avevo molto sonno. Stanotte sono riuscito a dormire tranquillamente anche se certe volte mi svegliavo ma poi mi riaddormentavo. È possibile che il reflusso causi cosi tanti fastidi? Nodo in gola o difficolta a respirare? O sto soffrendo di attacchi di ansia? Ormai mi sento completamente giu, non mi sento per niente tranquillo, e ho molto malessere. Quando faccio fatica a respirare mi gira la testa e mi sento debole. Per finire aggiungo che iniziai a sentire questi fastidi da quando litigavo sempre con la mia ex che poi ci siamo lasciati, poi dopo qualche settimana mio padre ha avuto un incidente, e inoltre morí anche il mio animale domestico e questa cosa mi ha disturbato un pó. Sono davvero stanco di tutta questa storia vorrei solo capire cosa mi succede e cosa posso fare. Ho fatto le analisi della tiroide ed è tutto perfetto e nell'estate scorsa ho fatto un elettrocardiogramma e sempre perfetti erano i risultati.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buonasera, alla fine della sua descrizione lei scrive delle vicende personali che le sono accadute all'inizio della sintomatologia. Li è il punto. I sintomi, escluse cause organiche accertate che spieghino la condizione di sofferenza, non vengono mai dal nulla ma provengono dall'esperienza concreta di vita che ha fatto o fa. Si prenda un tempo per andare a fondo alla questione insieme ad uno psicologo/a cosi da comprendere l'ansia che prova e trovare una soluzione adatta al suo tipo di disagio.
Rimango a disposizione, può scrivermi o contattarmi.
Le sedute possono avvenire anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Rimango a disposizione, può scrivermi o contattarmi.
Le sedute possono avvenire anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Buongiorno,
Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo? Se no, perché?
Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo? Se no, perché?
Buonasera,
mi dispiace per il suo malessere. Avendo già escluso tramite un consulto medico - e con analisi approfondite - la causa organica della sintomatologia che descrive, si potrebbe ipotizzare la natura emotiva di essa. Gli eventi avversi (la fine della sua relazione, l'incidente di suo padre, la perdita del suo animale domestico) devono essere stati vissuti in maniera particolarmente dolorosa se pensiamo al fatto che hanno tutti a che fare con il sentimento di perdita o la presa di coscienza che tale sentimento esiste. Tali eventi, unitamente ad un vissuto angoscioso di base (di cui sarebbe importante capire meglio), possono aver acutizzato il malessere da lei descritto che ha assunto una forma somatica (nodo alla gola, tachicardia, ecc..). Tornando alla domanda iniziale, sarebbe impensabile dispensare un consiglio "utile" ad alleviare l'intensità del malessere: qualora la natura di esso fosse psicologica, le suggerirei caldamente di confrontarsi con un professionista della salute mentale per avere un quadro più chiaro.
Resto disponibile qualora ci fossero ulteriori domande o dubbi relativi alla risposta da me fornita.
Cordiali Saluti
Dott. Vincenzo Costantino
mi dispiace per il suo malessere. Avendo già escluso tramite un consulto medico - e con analisi approfondite - la causa organica della sintomatologia che descrive, si potrebbe ipotizzare la natura emotiva di essa. Gli eventi avversi (la fine della sua relazione, l'incidente di suo padre, la perdita del suo animale domestico) devono essere stati vissuti in maniera particolarmente dolorosa se pensiamo al fatto che hanno tutti a che fare con il sentimento di perdita o la presa di coscienza che tale sentimento esiste. Tali eventi, unitamente ad un vissuto angoscioso di base (di cui sarebbe importante capire meglio), possono aver acutizzato il malessere da lei descritto che ha assunto una forma somatica (nodo alla gola, tachicardia, ecc..). Tornando alla domanda iniziale, sarebbe impensabile dispensare un consiglio "utile" ad alleviare l'intensità del malessere: qualora la natura di esso fosse psicologica, le suggerirei caldamente di confrontarsi con un professionista della salute mentale per avere un quadro più chiaro.
Resto disponibile qualora ci fossero ulteriori domande o dubbi relativi alla risposta da me fornita.
Cordiali Saluti
Dott. Vincenzo Costantino
Salve forse è ora che inizi un percorso con un professionista prima che il tutto si cronicizzi.anche se il disturbo fisico del reflusso c è e le provoca questi disturbi in lei poi scatta la paura che possa essere altro ed eventuali stati d ansia aumentano....diventa un circolo vizioso
Quindi faccia accertamenti fisici che escludano problemi e si dedichi anche alla salute psicologica
Le auguro il meglio
Dott. Ssa Giangreco
Quindi faccia accertamenti fisici che escludano problemi e si dedichi anche alla salute psicologica
Le auguro il meglio
Dott. Ssa Giangreco
Buonasera,
Comprendo dalla sua descrizione la difficoltá a vivere la sua vita quotidiana in quanto questi sintomi che riporta sembrano non darle pace.
Dopo aver escluso cause organiche, dalla sua descrizione i sintomi potrebbero essere simili a quelli di un attacco di panico (nodo in gola, sensazione di soffocamento, giramento di testa, stanchezza e tachicardia).
Potrebbe chiedere un consulto psicologico il prima possibile. La aiuterebbe sicuramente a comprendere le cause del suo disagio, potrebbe approfondire gli episodi di vita che l’hanno naturalmente turbata (conflitti di coppia, incidente del papà e lutto di un animale domestico) e trovare assieme strategie per gestire i sintomi se dovessero riguardare stati ansiosi.
Rimango a sua disposizione anche in modalità online.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Malaguti
Comprendo dalla sua descrizione la difficoltá a vivere la sua vita quotidiana in quanto questi sintomi che riporta sembrano non darle pace.
Dopo aver escluso cause organiche, dalla sua descrizione i sintomi potrebbero essere simili a quelli di un attacco di panico (nodo in gola, sensazione di soffocamento, giramento di testa, stanchezza e tachicardia).
Potrebbe chiedere un consulto psicologico il prima possibile. La aiuterebbe sicuramente a comprendere le cause del suo disagio, potrebbe approfondire gli episodi di vita che l’hanno naturalmente turbata (conflitti di coppia, incidente del papà e lutto di un animale domestico) e trovare assieme strategie per gestire i sintomi se dovessero riguardare stati ansiosi.
Rimango a sua disposizione anche in modalità online.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Malaguti
Salve, mi dispiace per il disagio che sta vivendo. Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista per poter capire le cause di questi disturbi e per potere imparare delle strategie per fronteggiare tale situazione. Resto a disposizione anche online, dottoressa Nibbioli.
Salve, appena ho letto il suo racconto ho percepito rapidamente la sensazione di cui parla. Ho notato che lei si sente estremamente bloccato, come fosse in un ciclo del dolore da cui non si riesce ad uscire. Il disturbo d'ansia non è da escludere, credo tuttavia sia necessario esplorare quel blocco che sente in gola; quella sensazione di non riuscire a respirare. Se posso darle un consiglio, le propongo di fare un piccolo esercizio per cercare di abbassare il livello di ansia:
quando sente il nodo alla gola che non le permette di respirare si fermi, inizi a percepire cosa sta accadendo intorno a lei, noti tutto ciò che può darle disturbo e poi si concentri totalmente sulla sua gola. Provi a lasciar passare l'aria, noti se c'è effettivamente qualche impedimento che la blocca. Provi a respirare concentrandosi solo sul respiro e lasci che tutti i pensieri passino indisturbati. Una volta placato il senso di disturbo alla gola si dica una frase che la rincuori, una frase che solo lei conosce.
In ogni caso spero di poterla risentire (anche online) per poter approfondire questo suo malessere e cercare insieme un punto di risoluzione.
quando sente il nodo alla gola che non le permette di respirare si fermi, inizi a percepire cosa sta accadendo intorno a lei, noti tutto ciò che può darle disturbo e poi si concentri totalmente sulla sua gola. Provi a lasciar passare l'aria, noti se c'è effettivamente qualche impedimento che la blocca. Provi a respirare concentrandosi solo sul respiro e lasci che tutti i pensieri passino indisturbati. Una volta placato il senso di disturbo alla gola si dica una frase che la rincuori, una frase che solo lei conosce.
In ogni caso spero di poterla risentire (anche online) per poter approfondire questo suo malessere e cercare insieme un punto di risoluzione.
Salve. Ha pensato di chiedere anche un consulto psicoterapeutico? Nella mia esperienza, se non ci sono cause organiche e se non c'è miglioramento con le cure fatte, i sintomi possono essere causati da emozioni represse che alimentano vissuti ansiosi che si manifestano con contratture muscolari che provocano il nodo in gola, difficoltà a respirare, debolezza ecc. Un lavoro di integrazione di tipo psicocorporeo, lavorando anche sulle tensioni muscolari, da buoni risultati. Distinti saluti
Salve se i vari accertamenti di natura medica non hanno individuato una causa di questa sua situazione l'attenzione dev'essere spostata sugli aspetti psicologici pertanto forse è arrivato il momento di consultare uno psicoterapeuta per valutare la sua situazione e stabilire gli ulteriori passi. Un cordiale saluto
Buongiorno, La ringrazio per averci contattato in merito alla difficoltà che sta attraversando.
Mi dispiace per quello che sta vivendo, non sembra una situazione facile, amplificata in certi momenti dalla solitudine.
Gli approfondimenti medici sono il primo step fondamentale, ha fatto bene a fare i controlli necessari.
Scrivere su questo portale è stata una buona intuizione perchè la situazione che mi descrive può essere gestita in modo efficace con dei colloqui psicologici. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un cordiale saluto
Dott.ssa C. Maddalena
Mi dispiace per quello che sta vivendo, non sembra una situazione facile, amplificata in certi momenti dalla solitudine.
Gli approfondimenti medici sono il primo step fondamentale, ha fatto bene a fare i controlli necessari.
Scrivere su questo portale è stata una buona intuizione perchè la situazione che mi descrive può essere gestita in modo efficace con dei colloqui psicologici. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un cordiale saluto
Dott.ssa C. Maddalena
Gent.mo utente,
ha fatto bene a rivolgersi al suo medico curante: è fondamentale in questi casi in primo luogo indagare cause organiche. Mi sento anche di consigliarle di consultare uno psicologo in quanto dalla descrizione, e come giustamente ha intuito, potremmo trovarci di fronte ad un problema di tipo ansioso.
Cordialmente,
dott. Eros Vallenari
ha fatto bene a rivolgersi al suo medico curante: è fondamentale in questi casi in primo luogo indagare cause organiche. Mi sento anche di consigliarle di consultare uno psicologo in quanto dalla descrizione, e come giustamente ha intuito, potremmo trovarci di fronte ad un problema di tipo ansioso.
Cordialmente,
dott. Eros Vallenari
Buongiorno,
è difficile respirare quando ci sentiamo 'oppressi' da qualcosa che non riusciamo a definire bene. E' come se i nostri polmoni fossero compressi da un peso invisibile... e anche una cosa naturale come il respirare diventa uno sforzo. Lo sforzo si percepisce ancora di più perché la nostra attenzione è focalizzata lì. Più ci concentriamo sulla nostra difficoltà a respirare e più il fiato si fa corto.... ma più il fiato si fa corto e maggiore è il nostro allarme e l'attenzione che noi ci mettiamo.
Ma allora cosa fare e come farlo?
Potresti provare ad iniziare con delle semplici tecniche di rilassamento, che possono permetterti di spostare quell'attenzione così tanto (giustamente) pressante sul respiro. Avrai così un po' di spazio mentale 'libero' per capire un po' meglio perché stia accadendo. Le situazioni che hai vissuto negli ultimi tempi (fine della relazione, incidente di tuo padre, morte dell'animale domestico) ti hanno fatto sentire più solo e fare tutto da soli è complicato. Uno/a psicologo/a potrà aiutarti oltre che in questo compito, anche in quello di una condivisione con una persona altra da te. E con questa condivisione i pesi che comprimono i nostri polmoni (e la nostra mente) diventano più leggeri e sopportabili.
Gianpaolo Bocci
è difficile respirare quando ci sentiamo 'oppressi' da qualcosa che non riusciamo a definire bene. E' come se i nostri polmoni fossero compressi da un peso invisibile... e anche una cosa naturale come il respirare diventa uno sforzo. Lo sforzo si percepisce ancora di più perché la nostra attenzione è focalizzata lì. Più ci concentriamo sulla nostra difficoltà a respirare e più il fiato si fa corto.... ma più il fiato si fa corto e maggiore è il nostro allarme e l'attenzione che noi ci mettiamo.
Ma allora cosa fare e come farlo?
Potresti provare ad iniziare con delle semplici tecniche di rilassamento, che possono permetterti di spostare quell'attenzione così tanto (giustamente) pressante sul respiro. Avrai così un po' di spazio mentale 'libero' per capire un po' meglio perché stia accadendo. Le situazioni che hai vissuto negli ultimi tempi (fine della relazione, incidente di tuo padre, morte dell'animale domestico) ti hanno fatto sentire più solo e fare tutto da soli è complicato. Uno/a psicologo/a potrà aiutarti oltre che in questo compito, anche in quello di una condivisione con una persona altra da te. E con questa condivisione i pesi che comprimono i nostri polmoni (e la nostra mente) diventano più leggeri e sopportabili.
Gianpaolo Bocci
Buongiorno,
sembra che si possano ragionevolmente escludere cause organiche. Ha fatto bene a fare dei controlli medici.
Questo ci porta verso quello che sembra un vissuto ansiogeno, legato ad aspetti personali che possono essere approfonditi all'interno di uno spazio personale accogliente. Un consulto psicologico può esserle d'aiuto.
Cordialmente, EP
sembra che si possano ragionevolmente escludere cause organiche. Ha fatto bene a fare dei controlli medici.
Questo ci porta verso quello che sembra un vissuto ansiogeno, legato ad aspetti personali che possono essere approfonditi all'interno di uno spazio personale accogliente. Un consulto psicologico può esserle d'aiuto.
Cordialmente, EP
Buonasera, da ciò che scrive penso che il problema possa essere dovuto agli ultimi eventi descritti. Penso possano esserci problematiche di tipo ansioso rispetto ai sintomi che riporta. Potrebbe chiedere un consulto psicologico, per iniziare a lavorare a fondo sui suoi vissuti emotivi e di malessere, così da verificare se con il tempo, grazie a un aiuto psicologico, potrà sentirsi meglio e imparare a gestire le situazioni e le sue emozioni in modo più funzionale. Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Buongiorno, ha fatto bene a rivolgersi al suo medico e fare degli esami per comprendere se i sintomi fossero legati a delle problematiche organiche. Dalla sue descrizione sembrerebbe che ci sono stati una serie di eventi che l'hanno messa in difficoltà e che possono aver dato inizio a dei sintomi che sono associabili a una sintomatologia ansiosa. Credo che sia utile provare a consultare uno psicoterapeuta in modo da effettuare una valutazione della difficile situazione che sta vivendo e apprendere delle strategie da utilizzare nei momenti in cui sperimenta quella che viene chiamata la "fame d'aria". Successivamente credo che possa essere utile comprendere anche le motivazioni che sottostanno a tale difficoltà. Rimango a disposizione, un saluto
Salve, da quanto ha espresso emerge un vissuto di disagio che sarebbe importante indagare all'interno di un contesto specialistico. Escluse eventuali cause di natura organica, il suo malessere fisico potrebbe essere riconducibile ad alcune criticità esistenziali che ha vissuto o sta vivendo. Le ipotesi sono varie, ma le informazioni che ha fornito non sono sufficienti per chiarire la questione. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per comprendere e gestire al meglio questa situazione che la mette in difficoltà.
Resto a disposizione.
Cordialmente, Dott.ssa Annamaria Spiotta
Resto a disposizione.
Cordialmente, Dott.ssa Annamaria Spiotta
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Ciao, grazie per aver condiviso la tua situazione in modo così dettagliato. Dalla tua descrizione, posso capire quanto sia stato difficile affrontare questi sintomi fisici che ti stanno creando preoccupazione e insicurezza. I sintomi che descrivi — il nodo alla gola, il senso di soffocamento, la tachicardia, la sensazione di debolezza e di malessere generale — sono spesso associati sia all’ansia che al reflusso gastroesofageo, ma è evidente che questi episodi ti stanno condizionando molto, anche nella vita quotidiana.
È possibile che ci sia un’interazione tra un disagio fisico (come il reflusso) e un disagio psicologico (l'ansia), e che i due si alimentino a vicenda. L'ansia può intensificare i sintomi fisici percepiti e viceversa, creando un circolo che è difficile interrompere. Questo accade perché il corpo, in risposta allo stress, produce sintomi simili a quelli di un attacco di ansia, come la tensione muscolare, che può dare quella sensazione di nodo alla gola o difficoltà a respirare.
Vediamo alcuni punti che potrebbero aiutarti a comprendere e a gestire meglio la situazione:
Indagare la componente ansiosa: Da quello che descrivi, potresti stare attraversando un periodo di ansia o addirittura di attacchi di panico. L’ansia può amplificare la percezione dei sintomi, come il nodo alla gola o il senso di oppressione, soprattutto in momenti in cui sei solo o non distratto. Il fatto che questi sintomi si riducano quando sei impegnato in attività esterne, come guidare o parlare al telefono, è indicativo di come l’ansia giochi un ruolo importante.
Riconoscere il peso degli eventi recenti: Le situazioni stressanti che hai vissuto — la fine della relazione, l'incidente di tuo padre, e la perdita del tuo animale domestico — sono eventi che possono destabilizzare emotivamente, anche se non te ne rendi conto subito. Eventi del genere possono aumentare il livello di stress e predisporre a reazioni d'ansia, o portare a somatizzare, cioè a manifestare lo stress con sintomi fisici.
Completare il percorso diagnostico per il reflusso: Se il medico ti ha diagnosticato il reflusso, è importante seguire la terapia e osservare i sintomi. Ma, se i sintomi persistono nonostante i trattamenti, potresti anche chiedere di fare ulteriori accertamenti per essere sicuro che non ci siano altre cause fisiche coinvolte. Anche una visita da uno specialista in gastroenterologia potrebbe chiarire la situazione e darti maggior tranquillità.
Gestione dell’ansia: Potrebbe esserti utile prendere in considerazione delle strategie per gestire l’ansia. Puoi iniziare con delle tecniche di respirazione profonda o esercizi di rilassamento, come il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness. Inoltre, tenere un diario dei sintomi può aiutarti a osservare quali situazioni li intensificano e come reagisci, permettendoti di identificare dei modelli.
Considerare un supporto psicologico: Parlare con uno psicologo potrebbe aiutarti a elaborare i recenti eventi stressanti e a trovare strategie per gestire i sintomi d'ansia. Un percorso di terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, può aiutare a lavorare sui pensieri automatici e sulle risposte fisiche dell'ansia, riducendo gradualmente i sintomi.
Attività fisica e routine: Anche l’attività fisica regolare può aiutare molto a ridurre l’ansia e a migliorare il benessere generale. Se trascorri molto tempo in casa e percepisci una mancanza di energia o di forza, anche una camminata quotidiana può avere un effetto positivo. La luce del sole e il movimento fisico aiutano sia il corpo che la mente a ritrovare equilibrio.
Ricorda che i tuoi sintomi sono reali e meritano attenzione, e che non è raro che una condizione psicologica possa manifestarsi attraverso sintomi fisici. Il tuo corpo e la tua mente stanno comunicando che probabilmente c'è un sovraccarico emotivo, e affrontarlo con il giusto supporto potrebbe aiutarti a sentirti meglio sia fisicamente che psicologicamente.
È possibile che ci sia un’interazione tra un disagio fisico (come il reflusso) e un disagio psicologico (l'ansia), e che i due si alimentino a vicenda. L'ansia può intensificare i sintomi fisici percepiti e viceversa, creando un circolo che è difficile interrompere. Questo accade perché il corpo, in risposta allo stress, produce sintomi simili a quelli di un attacco di ansia, come la tensione muscolare, che può dare quella sensazione di nodo alla gola o difficoltà a respirare.
Vediamo alcuni punti che potrebbero aiutarti a comprendere e a gestire meglio la situazione:
Indagare la componente ansiosa: Da quello che descrivi, potresti stare attraversando un periodo di ansia o addirittura di attacchi di panico. L’ansia può amplificare la percezione dei sintomi, come il nodo alla gola o il senso di oppressione, soprattutto in momenti in cui sei solo o non distratto. Il fatto che questi sintomi si riducano quando sei impegnato in attività esterne, come guidare o parlare al telefono, è indicativo di come l’ansia giochi un ruolo importante.
Riconoscere il peso degli eventi recenti: Le situazioni stressanti che hai vissuto — la fine della relazione, l'incidente di tuo padre, e la perdita del tuo animale domestico — sono eventi che possono destabilizzare emotivamente, anche se non te ne rendi conto subito. Eventi del genere possono aumentare il livello di stress e predisporre a reazioni d'ansia, o portare a somatizzare, cioè a manifestare lo stress con sintomi fisici.
Completare il percorso diagnostico per il reflusso: Se il medico ti ha diagnosticato il reflusso, è importante seguire la terapia e osservare i sintomi. Ma, se i sintomi persistono nonostante i trattamenti, potresti anche chiedere di fare ulteriori accertamenti per essere sicuro che non ci siano altre cause fisiche coinvolte. Anche una visita da uno specialista in gastroenterologia potrebbe chiarire la situazione e darti maggior tranquillità.
Gestione dell’ansia: Potrebbe esserti utile prendere in considerazione delle strategie per gestire l’ansia. Puoi iniziare con delle tecniche di respirazione profonda o esercizi di rilassamento, come il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness. Inoltre, tenere un diario dei sintomi può aiutarti a osservare quali situazioni li intensificano e come reagisci, permettendoti di identificare dei modelli.
Considerare un supporto psicologico: Parlare con uno psicologo potrebbe aiutarti a elaborare i recenti eventi stressanti e a trovare strategie per gestire i sintomi d'ansia. Un percorso di terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, può aiutare a lavorare sui pensieri automatici e sulle risposte fisiche dell'ansia, riducendo gradualmente i sintomi.
Attività fisica e routine: Anche l’attività fisica regolare può aiutare molto a ridurre l’ansia e a migliorare il benessere generale. Se trascorri molto tempo in casa e percepisci una mancanza di energia o di forza, anche una camminata quotidiana può avere un effetto positivo. La luce del sole e il movimento fisico aiutano sia il corpo che la mente a ritrovare equilibrio.
Ricorda che i tuoi sintomi sono reali e meritano attenzione, e che non è raro che una condizione psicologica possa manifestarsi attraverso sintomi fisici. Il tuo corpo e la tua mente stanno comunicando che probabilmente c'è un sovraccarico emotivo, e affrontarlo con il giusto supporto potrebbe aiutarti a sentirti meglio sia fisicamente che psicologicamente.
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.