Salve sono un ragazzo di 20 anni volevo chiedervi aiuto perchè sono veramente disperato, ho una scia
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Salve sono un ragazzo di 20 anni volevo chiedervi aiuto perchè sono veramente disperato, ho una scialorrea da quasi 2 anni ed ho provato molte soluzioni come, ecografia alle ghiandole salivari, cura per il reflusso, verificare se avessi batteri in bocca, e l’utilizzo di ansiolitici, ma non è mai andata via, ad oggi ho problemi ad interagire con le persone, dormo con un secchio vicino al letto, ho problemi a respirare per l’accumulo di saliva,non posso stare o lavorare in luoghi al chiuso,non so più che fare, ormai non mi sento più normale da due anni, sono arrivato alla conclusione che l’unica soluzione è quella si asportare le ghiandole salivari, scrivo questo messaggio perchè magari c’è qualcosa che non ho tentato ancora, vi prego di aiutarmi, grazie in anticipo
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo.
Data la situazione delicata la invito a intraprendere un percorso di psicoterapia per gestire al meglio il disagio che descrive. Inoltre, sarebbe opportuno continuare a confrontarsi con il suo medico di fiducia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Data la situazione delicata la invito a intraprendere un percorso di psicoterapia per gestire al meglio il disagio che descrive. Inoltre, sarebbe opportuno continuare a confrontarsi con il suo medico di fiducia.
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Dott. Fiori
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Gentilissimo, in quanto psicologa posso solo darle il rimando di valutare l'inizio di un percorso di Psicoterapia poiché le malattie fisiche sono estremamente impattanti per la nostra salute mentale.
Per le questioni medico organiche dovrebbe consultare uno specialista che si occupa di tali patologie, in modo da vagliare con accuratezza ciò che può fare in futuro.
Rimango a disposizione in caso di necessità.
Un caro saluto
D.ssa Simona Torrente - Psicologa e Psicoterapeuta - Torino
Per le questioni medico organiche dovrebbe consultare uno specialista che si occupa di tali patologie, in modo da vagliare con accuratezza ciò che può fare in futuro.
Rimango a disposizione in caso di necessità.
Un caro saluto
D.ssa Simona Torrente - Psicologa e Psicoterapeuta - Torino
Gentile utente, immagino che non sia piacevole sentirsi a disagio con gli altri e capisco che una difficoltà fisica e/o psicologica possa ridurre la qualità della vita. Dal punto di vista medico mi sembra di capire che ha tentato diverse strategie ma che non sono risultate del tutto soddisfacenti. Non rimane che affrontare il disagio dal punto di vista psicoterapeutico e comprendere se questa condizione possa essere esacerbata da uno stato di ansia sottostante e di conseguenza imparare a gestire ansia eccesiva.
In bocca al lupo!
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
In bocca al lupo!
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente mi dispiace per ciò che sta vivendo e la ringrazio per la sua condivisione. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per riuscire a gestire al meglio la situazione che descrive. Inoltre, da un punto di vista medico, non perda le speranze, continui a cercare un medico specialista.
Un caro saluto! Resto a disposizione, dott.ssa Maria Giovanna Melella
Un caro saluto! Resto a disposizione, dott.ssa Maria Giovanna Melella
Buon pomeriggio,
immagino il disagio che si possa provare con una sintomatologia così invasiva come quella che descrivi. Sarebbe molto difficile a qualunque età, probabilmente a 20 anni ancora di più.
Non ho la competenza per un parere medico sulle cause o la cura di questa malattia, ma ritengo che un percorso di psicoterapia possa certamente aiutarti a gestire al meglio il disagio che ti crea e a trovare delle strategie pratiche e relazionali per confrontarti e conunicare più serenamente con gli altri.
Dei colloqui online potrebbero aiutarti in questo senso. Se vuoi altre informazioni scrivimi pure. Buona giornata
immagino il disagio che si possa provare con una sintomatologia così invasiva come quella che descrivi. Sarebbe molto difficile a qualunque età, probabilmente a 20 anni ancora di più.
Non ho la competenza per un parere medico sulle cause o la cura di questa malattia, ma ritengo che un percorso di psicoterapia possa certamente aiutarti a gestire al meglio il disagio che ti crea e a trovare delle strategie pratiche e relazionali per confrontarti e conunicare più serenamente con gli altri.
Dei colloqui online potrebbero aiutarti in questo senso. Se vuoi altre informazioni scrivimi pure. Buona giornata
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Immagino che abbia già provato a sentire il parere di qualche medico esperto in materia. In questa sezione può trovare un aiuto psicologico, di cui immagino lei senta il bisogno. Ha pensato di iniziare un percorso in tal senso? Anche se non potrà aiutarla a risolvere il problema, può capire come fare per gestirlo meglio, vivendo questa situazione con più serenità. Rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Gentilissimo,
mi dispiace per la situazione in cui si trova.
Visto che ha scritto in questa sezione immagino che si chieda se il suo disturbo possa essere in qualche modo correlato all'ambito psicologico.
Ho da sempre perseguito il concetto olistico della salute, secondo cui corpo e mente sono un tutt'uno e le patologie fisiche possono riversarsi nella mente e viceversa.
Dato il disagio che prova, sicuramente intraprendere un percorso di sostegno psicologico potrebbe esserle di aiuto. Inoltre, se non ha ancora provato, potrebbe rivolgersi ad un medico olistico od omeopata per sondare se in natura ci sia qualche elemento d'aiuto per la sua patologia.
Rimango a disposizione.
Un saluto cordiale,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
mi dispiace per la situazione in cui si trova.
Visto che ha scritto in questa sezione immagino che si chieda se il suo disturbo possa essere in qualche modo correlato all'ambito psicologico.
Ho da sempre perseguito il concetto olistico della salute, secondo cui corpo e mente sono un tutt'uno e le patologie fisiche possono riversarsi nella mente e viceversa.
Dato il disagio che prova, sicuramente intraprendere un percorso di sostegno psicologico potrebbe esserle di aiuto. Inoltre, se non ha ancora provato, potrebbe rivolgersi ad un medico olistico od omeopata per sondare se in natura ci sia qualche elemento d'aiuto per la sua patologia.
Rimango a disposizione.
Un saluto cordiale,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Buonasera gentile utente. Grazie per aver condiviso questo suo stato di malessere e di averlo trasmesso molto bene con la sua descrizione.
Mi dispiace per il disagio che sta provando e che in qualche modo stia assumendo un certo impatto sulla sua qualità di vita anche a livello relazionale.
Data la situazione delicata le proporrei innanzitutto di continuare a cercare il parere di specialisti che si occupano più frequentemente di tale malattia, così da poter approfondire il lato organico e, al contempo, di consultare uno psicologo al fine di trovare delle strategie e imparare a gestire sia la situazione sia le emozioni intense che essa suscita.
Sono a sua disposizione, qualsiasi cosa può contattarmi. Saluti. Dott.ssa Nuzzo.
Mi dispiace per il disagio che sta provando e che in qualche modo stia assumendo un certo impatto sulla sua qualità di vita anche a livello relazionale.
Data la situazione delicata le proporrei innanzitutto di continuare a cercare il parere di specialisti che si occupano più frequentemente di tale malattia, così da poter approfondire il lato organico e, al contempo, di consultare uno psicologo al fine di trovare delle strategie e imparare a gestire sia la situazione sia le emozioni intense che essa suscita.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Mi dispiace per la situazione difficile che sta vivendo. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico al fine di superare pian piano questo momento trovando adeguate strategie. Resto a disposizione, anche online. Cordiali saluti,
Dott.ssa Alessandra Barbera
Dott.ssa Alessandra Barbera
Buongiorno gentile utente, mi dispiace per ciò che sta provando. Le consiglio di rivolgersi al suo medico per curare tale patologia e di iniziare un percorso psicologico per "imparare" delle strategie per affrontare al meglio la sua quotidianità. Sono a disposizione, anche online. Un caro saluto, dottoressa Nibbioli.
Salve,
è più che comprensibile il disagio che questa condizione le crei e quanto impattante possa essere per la sua vita quotidiana.
Immagino abbia già fatto degli esami di tipo medico, per escludere una componente di tipo organico. Quello che le consiglierei è di valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicologico, in quanto questa eccessiva salivazione potrebbe anche essere manifestazione di uno stato ansioso. Ovviamente è necessario prima un'accurata fase di raccolta di informazioni volta a conoscere la storia e le caratteristiche del problema presentato, le ricadute sulla sua vita quotidiana, e la sua storia personale.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali Saluti
è più che comprensibile il disagio che questa condizione le crei e quanto impattante possa essere per la sua vita quotidiana.
Immagino abbia già fatto degli esami di tipo medico, per escludere una componente di tipo organico. Quello che le consiglierei è di valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicologico, in quanto questa eccessiva salivazione potrebbe anche essere manifestazione di uno stato ansioso. Ovviamente è necessario prima un'accurata fase di raccolta di informazioni volta a conoscere la storia e le caratteristiche del problema presentato, le ricadute sulla sua vita quotidiana, e la sua storia personale.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali Saluti
Gentile utente di mio dottore,
la scialorrea è una condizione clinica caratterizzata da un anomalo ed eccessivo accumulo di saliva in bocca per difficoltà alla deglutizione associata o meno ad una aumentata produzione di saliva. Questa problematica non deriva da una matrice psichica. Allo stesso tempo il disagio che ne deriva può generare disagio psicologico, soprattutto per come possono esser vissute le relazioni sociali da chi ne è affetto. Solo in tal caso l'aiuto di uno psicologo può esser utile per fare un lavoro di accettazione della problematica.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
la scialorrea è una condizione clinica caratterizzata da un anomalo ed eccessivo accumulo di saliva in bocca per difficoltà alla deglutizione associata o meno ad una aumentata produzione di saliva. Questa problematica non deriva da una matrice psichica. Allo stesso tempo il disagio che ne deriva può generare disagio psicologico, soprattutto per come possono esser vissute le relazioni sociali da chi ne è affetto. Solo in tal caso l'aiuto di uno psicologo può esser utile per fare un lavoro di accettazione della problematica.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno. Mi dispiace per il disagio che condivide e che sta sperimentando. E' a mio avviso opportuno continuare a confrontarsi con il suo medico per ciò che concerne la comprensione degli aspetti organici e le possibili risoluzioni del problema che riferisce, ed in parallelo rivolgersi ad uno/a psicologo/a-psicoterapeuta per approfondire e lavorare sugli aspetti emozionali legati a tale difficoltà. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Mi dispiace sentire che stai affrontando una situazione così difficile e che hai provato molte soluzioni senza ottenere un sollievo.
Prima di considerare l'asportazione delle ghiandole salivari, potrebbe essere utile consultare un medico specialista in otorinolaringoiatria o un gastroenterologo per una valutazione più approfondita. Potrebbe essere necessario escludere altre possibili cause della scialorrea, come disturbi della deglutizione o problemi digestivi. Questo ti permetterà di ottenere una diagnosi accurata e di esplorare le opzioni di trattamento più appropriate.
Inoltre, potresti considerare di consultare uno psicologo o uno psichiatra per affrontare l'ansia e lo stress che stai sperimentando a causa della scialorrea. Lo stress e l'ansia possono influire sulla salute fisica e potrebbero essere legati alla tua condizione. Un professionista esperto potrà aiutarti ad affrontare queste emozioni e a sviluppare strategie di gestione dello stress.
Infine, assicurati di mantenere un dialogo aperto e onesto con i tuoi medici, esponendo loro le tue preoccupazioni e il tuo stato emotivo. Insieme potrete valutare ulteriori opzioni di trattamento o cercare una seconda opinione medica se necessario.
Ricorda che ogni situazione è unica e può richiedere un approccio personalizzato. Sono incoraggiato dal fatto che hai raggiunto a cercare aiuto e ti consiglio di continuare a perseguire un percorso di ricerca di soluzioni, lavorando in collaborazione con i professionisti medici che ti seguono.
Prima di considerare l'asportazione delle ghiandole salivari, potrebbe essere utile consultare un medico specialista in otorinolaringoiatria o un gastroenterologo per una valutazione più approfondita. Potrebbe essere necessario escludere altre possibili cause della scialorrea, come disturbi della deglutizione o problemi digestivi. Questo ti permetterà di ottenere una diagnosi accurata e di esplorare le opzioni di trattamento più appropriate.
Inoltre, potresti considerare di consultare uno psicologo o uno psichiatra per affrontare l'ansia e lo stress che stai sperimentando a causa della scialorrea. Lo stress e l'ansia possono influire sulla salute fisica e potrebbero essere legati alla tua condizione. Un professionista esperto potrà aiutarti ad affrontare queste emozioni e a sviluppare strategie di gestione dello stress.
Infine, assicurati di mantenere un dialogo aperto e onesto con i tuoi medici, esponendo loro le tue preoccupazioni e il tuo stato emotivo. Insieme potrete valutare ulteriori opzioni di trattamento o cercare una seconda opinione medica se necessario.
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Buon pomeriggio, mi dispiace constatare il disagio che la scialorrea le sta comportando.
E' opportuno fare degli approfondimenti in merito a questa condizione medica e soprattutto per capire perché è presente.
A caldo le direi che, per non sapere né leggere né scrivere, asportare le ghiandole salivari non è la soluzione: non sono paragonabili a organi quali il cuore o al fegato, ma servono.
Resto a disposizione sia in presenza che online.
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
E' opportuno fare degli approfondimenti in merito a questa condizione medica e soprattutto per capire perché è presente.
A caldo le direi che, per non sapere né leggere né scrivere, asportare le ghiandole salivari non è la soluzione: non sono paragonabili a organi quali il cuore o al fegato, ma servono.
Resto a disposizione sia in presenza che online.
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Gentile utente, vista la situazione descritta le consiglierei di rivolgersi al suo medico di famiglia per chiedere ulteriori visite specialistiche che possano aiutarla ad attenuare, se non risolvere, il suo problema alle ghiandole salivari. Se ne ha la possibilità sarebbe utile affiancare un percorso di sostegno psicologico, anche online, così da sentirsi più al sicuro rimanendo a casa e non dovendo gestire, per ora, la preoccupazione di uscire fuori casa e poter star male. Le auguro la miglior guarigione, un caro saluto. Stefania La Torre
Mi dispiace molto per la situazione difficile che stai affrontando. La scialorrea, o eccessiva produzione di saliva, può effettivamente avere un impatto significativo sulla qualità della vita. È importante che tu continui a cercare supporto medico, dato che hai già esplorato diverse opzioni senza trovare sollievo. L'asportazione delle ghiandole salivari è un intervento che comporta rischi e dovrebbe essere considerato solo come ultima risorsa, dopo aver consultato specialisti che possano offrire un quadro completo delle possibili soluzioni e delle loro conseguenze.
Ecco alcuni passaggi che potresti considerare:
Consulta Specialisti Diversi: Se non lo hai già fatto, potrebbe essere utile consultare un otorinolaringoiatra (specialista ORL), un neurologo, o un gastroenterologo, se il reflusso è stato considerato una possibile causa. A volte, diversi specialisti possono offrire prospettive e soluzioni diverse.
Terapie Alternative: Esplora terapie che potrebbero non essere state considerate, come l'agopuntura o altre pratiche olistiche, che alcune persone trovano utili per una varietà di condizioni. Sebbene non ci siano garanzie, alcune persone riportano miglioramenti con approcci alternativi.
Gestione Comportamentale: Anche se hai provato gli ansiolitici, lavorare con un terapeuta per strategie comportamentali specifiche potrebbe aiutare a gestire l'ansia correlata alla tua condizione e forse ridurre l'impulso di produrre saliva in situazioni sociali o di stress.
Rete di Supporto: Cercare il supporto di gruppi online o di comunità locali di persone che affrontano problemi simili può offrire conforto e consigli pratici su come gestire la condizione nel quotidiano.
Consultazione con un Chirurgo: Prima di considerare opzioni chirurgiche come l'asportazione delle ghiandole salivari, è essenziale avere una consultazione approfondita con un chirurgo esperto in questo tipo di interventi. Discuti i potenziali benefici e i rischi, comprese le possibili complicanze o cambiamenti nella qualità della vita post-operatoria.
Ricerca Clinica: Informarsi su eventuali studi clinici in corso per condizioni simili alla tua. A volte, i centri di ricerca offrono trattamenti sperimentali che non sono ancora ampiamente disponibili.
Ricorda che la tua salute e il tuo benessere sono prioritari. Continua a cercare supporto e a esplorare tutte le opzioni possibili con i professionisti della salute. La persistenza è fondamentale nella ricerca di una soluzione o di un miglioramento della tua condizione.
Ecco alcuni passaggi che potresti considerare:
Consulta Specialisti Diversi: Se non lo hai già fatto, potrebbe essere utile consultare un otorinolaringoiatra (specialista ORL), un neurologo, o un gastroenterologo, se il reflusso è stato considerato una possibile causa. A volte, diversi specialisti possono offrire prospettive e soluzioni diverse.
Terapie Alternative: Esplora terapie che potrebbero non essere state considerate, come l'agopuntura o altre pratiche olistiche, che alcune persone trovano utili per una varietà di condizioni. Sebbene non ci siano garanzie, alcune persone riportano miglioramenti con approcci alternativi.
Gestione Comportamentale: Anche se hai provato gli ansiolitici, lavorare con un terapeuta per strategie comportamentali specifiche potrebbe aiutare a gestire l'ansia correlata alla tua condizione e forse ridurre l'impulso di produrre saliva in situazioni sociali o di stress.
Rete di Supporto: Cercare il supporto di gruppi online o di comunità locali di persone che affrontano problemi simili può offrire conforto e consigli pratici su come gestire la condizione nel quotidiano.
Consultazione con un Chirurgo: Prima di considerare opzioni chirurgiche come l'asportazione delle ghiandole salivari, è essenziale avere una consultazione approfondita con un chirurgo esperto in questo tipo di interventi. Discuti i potenziali benefici e i rischi, comprese le possibili complicanze o cambiamenti nella qualità della vita post-operatoria.
Ricerca Clinica: Informarsi su eventuali studi clinici in corso per condizioni simili alla tua. A volte, i centri di ricerca offrono trattamenti sperimentali che non sono ancora ampiamente disponibili.
Ricorda che la tua salute e il tuo benessere sono prioritari. Continua a cercare supporto e a esplorare tutte le opzioni possibili con i professionisti della salute. La persistenza è fondamentale nella ricerca di una soluzione o di un miglioramento della tua condizione.
Mi dispiace molto per il disagio che stai vivendo, e capisco quanto possa essere frustrante e debilitante una condizione come la scialorrea (eccessiva produzione di saliva), soprattutto se dura da tanto tempo e non sembra risolversi nonostante le cure che hai già provato. Sembra che tu abbia esplorato molte possibilità, ma ci sono ancora alcune strade che potresti considerare prima di prendere decisioni drastiche come l'asportazione delle ghiandole salivari. Vediamo insieme alcune possibilità che potrebbero essere ancora utili:
1. Consultare uno specialista otorinolaringoiatra o un neurologo
Anche se hai già fatto diverse indagini mediche, potrebbe essere utile rivolgersi a uno specialista otorinolaringoiatra o un neurologo per una valutazione più approfondita. La scialorrea può avere cause diverse, come:
Disturbi neurologici: condizioni come il Parkinson, la paralisi cerebrale o altre patologie neurologiche possono causare scialorrea. Anche se non hai sintomi evidenti di queste condizioni, un neurologo potrebbe valutare il funzionamento del sistema nervoso e vedere se ci sono alterazioni sottili che potrebbero spiegare il problema.
Problemi di deglutizione o motilità orale: a volte, l’eccesso di saliva non è dovuto a una maggiore produzione, ma a una difficoltà nel deglutirla. Un logopedista potrebbe valutare se ci sono problemi legati alla coordinazione dei muscoli della bocca e della gola che contribuiscono alla scialorrea.
2. Terapia farmacologica
Potresti considerare farmaci specifici per ridurre la produzione di saliva. Alcuni farmaci che possono essere usati in questi casi includono:
Anticolinergici come la scopolamina o il glicopirrolato, che riducono la produzione di saliva.
Botulino: iniezioni di tossina botulinica nelle ghiandole salivari possono temporaneamente ridurre la produzione di saliva. Questo trattamento è stato utilizzato con successo in alcuni pazienti affetti da scialorrea e può offrire sollievo senza dover ricorrere alla chirurgia.
Questi farmaci devono essere prescritti da un medico, quindi è importante parlarne con il tuo otorinolaringoiatra o neurologo.
3. Valutazione per un possibile intervento chirurgico meno invasivo
Se tutti i trattamenti conservativi falliscono, ci sono interventi meno drastici rispetto all’asportazione completa delle ghiandole salivari. Uno di questi è la legatura o devitalizzazione dei dotti salivari, una procedura che può ridurre il flusso della saliva senza rimuovere le ghiandole interamente. Un chirurgo esperto potrebbe illustrarti le opzioni meno invasive e valutare se possono essere adatte a te.
4. Trattamenti di logopedia
Un logopedista specializzato può insegnarti tecniche per migliorare la gestione della saliva, come esercizi per migliorare la deglutizione e la coordinazione muscolare. Anche se potrebbe non risolvere completamente il problema, potrebbe alleviare alcuni dei sintomi e darti maggiore controllo.
5. Aspetti psicologici
Lo stress e l'ansia possono aggravare sintomi fisici come la scialorrea. Anche se hai già provato ansiolitici, potrebbe essere utile affrontare la componente psicologica con un approccio differente, come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC). La TCC è molto efficace nel ridurre i sintomi fisici legati all'ansia, e potrebbe aiutarti a ridurre la percezione o il peggioramento della scialorrea.
6. Alimentazione e abitudini
Alcuni alimenti o abitudini possono influenzare la produzione di saliva. Evitare cibi acidi o piccanti e ridurre l'assunzione di caffè, alcol o tabacco potrebbe aiutare. Inoltre, bere piccoli sorsi d'acqua regolarmente può aiutare a ridurre l'accumulo di saliva in bocca, facilitando la gestione del sintomo.
7. Rivolgiti a un centro specializzato
Esistono centri medici specializzati nel trattamento di disturbi salivari e deglutitori. Questi centri possono offrirti un team multidisciplinare (medici, logopedisti, psicologi) per trattare il problema da diverse angolazioni.
Il problema della scialorrea è certamente complesso e debilitante, ma prima di considerare interventi radicali come l’asportazione delle ghiandole salivari, ci sono altre strade da esplorare, come farmaci specifici, iniezioni di botulino, logopedia e valutazioni da parte di specialisti neurologici o otorinolaringoiatrici. Rivolgiti a un centro specializzato o parla con il tuo medico curante per esplorare queste opzioni.
Mi dispiace molto per la tua sofferenza, ma non perdere la speranza: con il giusto supporto medico, ci sono buone possibilità di miglioramento.
1. Consultare uno specialista otorinolaringoiatra o un neurologo
Anche se hai già fatto diverse indagini mediche, potrebbe essere utile rivolgersi a uno specialista otorinolaringoiatra o un neurologo per una valutazione più approfondita. La scialorrea può avere cause diverse, come:
Disturbi neurologici: condizioni come il Parkinson, la paralisi cerebrale o altre patologie neurologiche possono causare scialorrea. Anche se non hai sintomi evidenti di queste condizioni, un neurologo potrebbe valutare il funzionamento del sistema nervoso e vedere se ci sono alterazioni sottili che potrebbero spiegare il problema.
Problemi di deglutizione o motilità orale: a volte, l’eccesso di saliva non è dovuto a una maggiore produzione, ma a una difficoltà nel deglutirla. Un logopedista potrebbe valutare se ci sono problemi legati alla coordinazione dei muscoli della bocca e della gola che contribuiscono alla scialorrea.
2. Terapia farmacologica
Potresti considerare farmaci specifici per ridurre la produzione di saliva. Alcuni farmaci che possono essere usati in questi casi includono:
Anticolinergici come la scopolamina o il glicopirrolato, che riducono la produzione di saliva.
Botulino: iniezioni di tossina botulinica nelle ghiandole salivari possono temporaneamente ridurre la produzione di saliva. Questo trattamento è stato utilizzato con successo in alcuni pazienti affetti da scialorrea e può offrire sollievo senza dover ricorrere alla chirurgia.
Questi farmaci devono essere prescritti da un medico, quindi è importante parlarne con il tuo otorinolaringoiatra o neurologo.
3. Valutazione per un possibile intervento chirurgico meno invasivo
Se tutti i trattamenti conservativi falliscono, ci sono interventi meno drastici rispetto all’asportazione completa delle ghiandole salivari. Uno di questi è la legatura o devitalizzazione dei dotti salivari, una procedura che può ridurre il flusso della saliva senza rimuovere le ghiandole interamente. Un chirurgo esperto potrebbe illustrarti le opzioni meno invasive e valutare se possono essere adatte a te.
4. Trattamenti di logopedia
Un logopedista specializzato può insegnarti tecniche per migliorare la gestione della saliva, come esercizi per migliorare la deglutizione e la coordinazione muscolare. Anche se potrebbe non risolvere completamente il problema, potrebbe alleviare alcuni dei sintomi e darti maggiore controllo.
5. Aspetti psicologici
Lo stress e l'ansia possono aggravare sintomi fisici come la scialorrea. Anche se hai già provato ansiolitici, potrebbe essere utile affrontare la componente psicologica con un approccio differente, come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC). La TCC è molto efficace nel ridurre i sintomi fisici legati all'ansia, e potrebbe aiutarti a ridurre la percezione o il peggioramento della scialorrea.
6. Alimentazione e abitudini
Alcuni alimenti o abitudini possono influenzare la produzione di saliva. Evitare cibi acidi o piccanti e ridurre l'assunzione di caffè, alcol o tabacco potrebbe aiutare. Inoltre, bere piccoli sorsi d'acqua regolarmente può aiutare a ridurre l'accumulo di saliva in bocca, facilitando la gestione del sintomo.
7. Rivolgiti a un centro specializzato
Esistono centri medici specializzati nel trattamento di disturbi salivari e deglutitori. Questi centri possono offrirti un team multidisciplinare (medici, logopedisti, psicologi) per trattare il problema da diverse angolazioni.
Il problema della scialorrea è certamente complesso e debilitante, ma prima di considerare interventi radicali come l’asportazione delle ghiandole salivari, ci sono altre strade da esplorare, come farmaci specifici, iniezioni di botulino, logopedia e valutazioni da parte di specialisti neurologici o otorinolaringoiatrici. Rivolgiti a un centro specializzato o parla con il tuo medico curante per esplorare queste opzioni.
Mi dispiace molto per la tua sofferenza, ma non perdere la speranza: con il giusto supporto medico, ci sono buone possibilità di miglioramento.
Ciao, capisco quanto questa situazione ti stia facendo soffrire e quanto sia diventata pesante per te da affrontare. Vivere con questo sintomo può davvero influire non solo sulla tua salute fisica ma anche sul tuo benessere emotivo e sociale. È normale sentirsi disperati e sopraffatti dopo aver tentato tante strade senza trovare sollievo, ma ti assicuro che il tuo valore e la tua normalità non dipendono da questa condizione. Da come racconti, è chiaro che hai fatto molte verifiche mediche, quindi è importante continuare a lavorare in collaborazione con specialisti, come un otorinolaringoiatra o un neurologo, per escludere cause fisiche o neurologiche sottostanti. Tuttavia, oltre alla dimensione fisica, c’è un altro aspetto fondamentale che merita attenzione: il modo in cui questa esperienza ha impattato la tua mente e le tue emozioni. Quando un sintomo così invalidante persiste per tanto tempo, è facile che si crei un circolo vizioso tra sintomo fisico e disagio psicologico. Ti spiego meglio: il sintomo porta ansia e disagio, l’ansia può aumentare ulteriormente il sintomo, e questo ciclo si autoalimenta. La sensazione di non essere “normale” o di non riuscire a vivere come vorresti può portare a una visione molto negativa di te stesso e della tua vita. Anche la difficoltà a relazionarti con gli altri o a lavorare in spazi chiusi può farti sentire ancora più isolato e senza vie d’uscita. Un approccio Cognitivo-Comportamentale potrebbe aiutarti a spezzare questo circolo. Attraverso questo tipo di terapia, potresti imparare a: Gestire l’ansia e il disagio legati al sintomo, riducendo l’impatto che hanno sulla tua vita quotidiana. Tecniche di rilassamento, respirazione e mindfulness potrebbero aiutarti a ritrovare una sensazione di controllo. E identificare e modificare i pensieri negativi che si sono radicati in te. Pensieri come “non sono normale” o “questa situazione non cambierà mai” sono comprensibili, ma possono amplificare la tua sofferenza e farti sentire bloccato. Esplorare strategie pratiche per affrontare meglio la scialorrea nelle situazioni sociali o lavorative, così da sentirti più a tuo agio e meno focalizzato sul sintomo. La tua idea di asportare le ghiandole salivari mostra quanto tu stia cercando disperatamente una soluzione definitiva. Ti invito però a non considerare soluzioni così drastiche senza avere prima esplorato ogni altra opzione con il supporto di un’équipe medica e psicologica. A volte, intervenire sul modo in cui viviamo e percepiamo un problema può migliorare moltissimo la qualità della vita, anche se il sintomo non scompare del tutto. Non sei solo in questo. La tua sofferenza merita ascolto e attenzione, e ci sono professionisti che possono aiutarti a recuperare il benessere che cerchi. Ti consiglio di rivolgerti a uno psicologo con approccio cognitivo-comportamentale, che potrà supportarti in un percorso a riprendere il controllo della tua vita. Anche piccoli miglioramenti possono fare la differenza, e il fatto che tu stia cercando aiuto dimostra la tua forza e la tua voglia di stare meglio. Non arrenderti: c’è ancora speranza e ci sono altre strade da esplorare insieme a chi può aiutarti. Un passo alla volta, puoi riprenderti il tuo spazio e la tua serenità. Un caro saluto, Dott. Andrea Boggero
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