Salve, sono un ragazzo di 20 anni fidanzato con una ragazza che amo da morire. Stiamo insieme da qua

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Salve, sono un ragazzo di 20 anni fidanzato con una ragazza che amo da morire. Stiamo insieme da quasi tre anni anni ed in tempi recenti, da circa 3 mesi sono capitati episodi durante il sesso, durante i quali ho perso l'erezione, senza più riuscire ad andare avanti, anche perché mi sono sentito molto giù e spaventato in un certo senso. Dopo le prime volte che è successo, questo evento mi ha riempito la testa di pensieri ossessivi sull'eventuale ripresentarsi di questa dinamica, facendomi perdere l'erezione, ma sopratutto la libido più facilmente. Diciamo che adesso mi sembra quasi di associare l'atto sessuale ad un qualcosa che mi procura ansia, senza che mi dia più le sensazioni di una volta. Ho cercato di analizzare anche le mie abitudini e penso che, complice di questa dinamica, sia l'uso sregolato del porno e di tutto quello che gira attorno al tema. Fin da molto giovane ne faccio uso e recentemente sono arrivato a ricercare/catalogare materiale sempre più specifico riguardo mie "perversioni" se vogliamo chiamarle così. E sempre più spesso. Inoltre è mia abitudine guardarli, semplicemente, senza masturbarmi nemmeno. Nonstante la cosa mi faccia anche sentire in colpa a volte. Diciamo che solo adesso che ci ho fatto caso e che mi si è presentato il problema, riesco a comprendere la gravità della cosa, e mi rendo conto di esserne dipendente. Adesso ho deciso di smettere di guardarlo e di masturbarmi utilizzandolo (anche se non riesco senza), preferendo l'atto fisico in sè, anche se per adesso preferisco i preliminari. Mi rendo conto sia difficile smettere di punto in bianco dopo anni ed anni di largo utilizzo del porno, ma vorrei partire da qui, per cercare di risolvere il mio problema. Come posso fare? C'è qualcosa di pratico che può aiutarmi a distrarmi e a non ricadere? Inoltre, a chi potrei chiedere aiuto per analizzare le motivazioni che mi spingono a tutto ciò, fin da piccolo? Grazie per l'attenzione e scusate per l'enorme papello! Spero di ricevere qualche parola di supporto, perché mi sento davvero solo, nel lottare contro questa cosa.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, cerchi l'aiuto di un esperto che le faccia fare chiarezza nei suoi vissuti e la supporti nel rielaborarli. A volte bastano anche poche sedute. L'importante è che lei si apra e dica tutto senza essere reticente. Il rapporto con la sessualità è importante per l'equilibrio psicofisico di una persona e a volte nasconde dell'altro, ricacciato nel profondo. Vedrà che un collega la aiuterà a essere meno solo.
Salve, ha fatto proprio bene a scrivere qui e vedrà che ricevendo tante risposte si sentirà meno solo e soprattutto potrà avviare un processo di uscita da questo tunnel del porno. Il suo corpo le ha mandato dei segnali chiari di questa saturazione. Ama moltissimo la sua ragazza e questo è molto bello. Ha parlato mai dei suoi problemi con lei? Valuti lei quando e se mettere a parte la sua ragazza. Parliamo di lei: come sa qui siamo psicologi e psicoterapeuti, per cui se lei vuole smettere una dipendenza così radicata, deve rivolgersi ad uno specialista e fare un lavoro su di sè che lo porti a liberarsi della dipendenza. Essendo un lavoro molto personalizzato, non ci sono cose pratiche da prescrivere così, al buio. Non sarebbe serio. Invece è importante che sull'onda di questa iniziativa che ha avuto nello scrivere, individui uno/una psicoterapeuta con cui iniziare a lavorare sulle motivazioni (come giustamente ha scritto), dal processo di lavoro discenderanno anche indicazioni pratiche. Le rinnovo ancora i complimenti per aver preso questa iniziativa. Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Buonasera, se tutto questo le sta dando ricadute disagevoli come dice è necessario che lei si faccia aiutare. Affrontare i comportamenti di dipendenza necessita di una presa di coscienza preliminare di avere un problema e vederlo in tutte lesue sfaccettature. Eventualmente a disposizione ( il porno fa perdere la gioia dello scambio sensuale e imprevedibile)
Buon pomeriggio,
spiacente per la delicata situazione che riporta. Le consiglio una presa in carico per poter affrontare gli aspetti che descrive in maniera calzata e specifica alla Sua situazione (che va ulteriormente indagata).
La invito a non scoraggiarsi e prendersi cura di questo aspetto per potersi sentire meglio.
Saluti
Salve,mi chiedo se il dialogo con la sua ragazza sia aperto e sincero. Condividere fantasie sessuali insieme aiuta a trovare intimità e complicità.
Se questo non avviene allora è possibile che la propria libido venga riversata altrove con sviluppo magari anche di sensi di colpa.
Le consiglio qualche consulenza con un sessuologo in modo da liberarsi di tutte le sovrastrutture che si sono formate nel corso del tempo.Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
La sua lucidità è notevole, ci sono le basi per affrontare un percorso di psicoterapia. Il sesso è solo un aspetto della nostra interiorità, non va' trattato come un tema a parte.
Quindi le chiedo: ha mai pensato di guardarsi dentro, con l'aiuto di un professionista, e iniziare un percorso di cura?
Resto a disposizione
Gentile utente di mio dottore,

la visione del porno può esser collegata all'idea di poter soddisfare determinate fantasie in un modo che magari si ritiene di non poter soddisfare all'interno della relazione con il partner. La inviterei a riflettere su questa possibilità, e nel caso di affrontarla all'interno di un contesto terapeutico di coppia.

Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, pur esortandola nel continuare a riflettere su se stesso per cercare di capire cosa è bene e cosa no, la inviterei ad intraprendere un percorso di psicoterapia per focalizzarsi maggiormente su quella che sembra essere una forte ansia da prestazione instauratasi in conseguenza degli episodi che ha descritto. E poi eventualmente sul rapporto di coppia. Normalizzerei parte di quello che ha scritto, perchè se da un lato è vero che il troppo stroppia cercherei di evitare di patologizzare tutto. Ed è proprio il rischio che questa "auto-analisi" sta portando.
Buongiorno,
È molto positivo come riesce a descrivere il Suo disagio. Ha visto bene anche che, l’uso della pornografia può peggiorare la Sua situazione.
Il fatto che dice che ha questi problemi da giovane, fa capire che per Lei sia difficile il rapporto naturale con il proprio corpo. La pornografia in questo caso crea un’esperienza irreale che La allontana ancora di più dal proprio corpo e da quello della Sua compagna.
La terapia con il modello strutturale integrato lavora sul linguaggio del corpo e la sua connessione con la valutazione che ad esso si dà. Quando questa valutazione emotiva del proprio corpo diventerà meno colpevolizzante, Lei riuscirà anche a fare un’esperienza più naturale con un altro corpo reale.
Le faccio tanti auguri e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
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Buongiorno, potrebbe iniziare con una consultazione con uno/a psicoterapeuta. Il proposito di "analizzare le motivazioni che mi spingono a ciò, fin da piccolo", mi sembra un'ottima motivazione di partenza a intraprendere un percorso. Mi pare che una possibilità sia che lei distingua inconsciamente tra l'amore e la tenerezza che la guidano verso la sua ragazza e pulsioni aggressive e "perverse" (come le ha definite) che dirige verso il mondo più "torbido" e segreto del porno. E che queste due correnti non riescano per il momento a integrarsi: da una parte la fidanzata, l'amore puro, ecc; dall'altra la pulsione sregolata, "perversa". Questa è solo una ipotesi, ma è impossibile per me conoscere meglio come stanno le cose senza parlarne insieme. La invito dunque a contattare me o un/una collega per parlarne in maniera più approfondita. Dott. Alessio Antonucci
Salve, grazie per la condivisione riguardo un tema delicato e privato di cui non è semplice parlare. Dal suo racconto, sembrerebbe che oltre l'erezione lei senta di aver "perso" la piacevolezza dell'esperienza sessuale, associandola ora ad emozioni più negative come l'ansia e la paura che ha nominato. Non mi sento di proporle in questa sede un "consiglio pratico" perché andrebbe definito con lei in base alla sua storia personale e i suoi contesti di vita significativi. Resto a disposizione per approfondire le emozioni e le tematiche di cui ha parlato. Cordialmente
Credo possa essere utile qualche colloquio che possa mettere a fuoco maggiormente il problema per poi eventualmente farle una proposta di lavoro più approfondito che la aiuti a sciogliere questo nodo e momento di difficoltà che lei sta vivendo.
Gentile ragazzo di 20 anni, comprendo il suo disagio. Nella mia esperienza, solitamente un problema di erezione, nella condizione da lei descritta, e cioè di condivisione dell'intimità con una persona amata e, aggiungo io, dalla quale si sente in sintonia e amato, è la conseguenza di un disagio personale interiore che si esprime con un sintomo fisico. Sarebbe importante capire se lei si sente coinvolto, se le piace, l'intimità con la ragazza nel momento in cui si svolge, oppure se, in quei momenti, le vengono in mente immagini più eccitanti come quelle trovate nelle visioni pornografiche. Se fosse così, è molto probabile l'influenza diretta del porno sulla sessualità reale.
Tenga anche presente che il verificarsi di questa esperienza di caduta dell'erezione le ha sviluppato anche il timore che possa verificarsi nuovamente quando si appresta all'intimità con la sua ragazza. Questa, definita: "dinamica del sintomo", complica ulteriormente le cose aggiungendo disagio e ansia.
Alle sue domande, primo, cosa posso fare per risolvere la cosa? le suggerisco di confrontarsi con uno psicoterapeuta, occorre lavorare sull'idea di sé e sul significato che la sessualità ricopre per la sua persona. Questa è il punto centrale sul quale occorre lavorare.
Chiede se c'è qualcosa di pratico sia in grado di aiutarla a distrarsi e non ricadere, credo che la scelta di non guardare più immagini porno sia un ottima scelta. Temo ci vorrà tempo perché possa dare effetti ma probabilmente non è sufficiente se non supportata da un percorso di conoscenza delle motivazioni che l'hanno avvicinata al porno.
All'ultima domanda: "a chi rivolgermi per chiedere aiuto e capire le motivazioni", la psicoterapia si propone proprio questo obiettivo: lavorare per la comprensione le dinamiche psicologiche e favorire il cambiamento verso una maggiore serenità attraverso il confronto.

Per qualsiasi altra informazione la prego di sentirsi libero di contattarmi.
Lavoro sia presso il mio studio che online.
Le faccio i miei più sentiti auguri.
Dott. Fabrizio Capra, Psicoterapeuta
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo
e comprendo quanto questo disagio possa avere un effetto impattante sulla sua vita quotidiana.
La invito a prendersi cura di quella che può sembrare un'ansia da prestazione attraverso una psicoterapia che la aiuterà anche ad esplorare i suoi vissuti ed ad elaborarli.
Un saluto.
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Ciao, ti ringrazio per aver condiviso una parte così intima della tua esperienza. Da quanto racconti, sembra che tu stia vivendo un momento di grande difficoltà e il fatto che tu stia cercando di affrontare la situazione è già un passo importante. Capisco quanto possa essere frustrante e spaventoso affrontare queste sensazioni, soprattutto quando si riflettono in una relazione così significativa per te.
Il percorso che stai descrivendo e la tua consapevolezza del ruolo che la pornografia ha giocato nella tua vita, è un punto di partenza fondamentale. Come i miei colleghi hanno suggerito, un percorso terapeutico può aiutarti a comprendere più a fondo le cause di questo disagio, specialmente in un approccio che tenga conto non solo del sintomo ma del contesto più ampio in cui è inserito. L'approccio sistemico-relazionale, che integra anche l'EMDR, può essere utile per esplorare come i tuoi vissuti emotivi, passati e presenti, si collegano a questa esperienza, non solo sul piano individuale ma anche in relazione alla tua compagna e alla tua storia affettiva più ampia.
Ti invito a riflettere su come questa difficoltà può anche essere vista come un’opportunità per esplorare più profondamente il rapporto con te stesso e la tua sessualità. Nel frattempo, se hai deciso di limitare l’uso della pornografia, potrebbe essere utile concentrarti su attività che riducano lo stress e favoriscano un maggiore contatto con il tuo corpo, come pratiche di mindfulness o rilassamento.
Non sei solo in questa sfida e non è raro che altre persone vivano esperienze simili. Ti incoraggio a trovare uno spazio sicuro dove poter esplorare questi temi, anche attraverso il supporto di uno psicoterapeuta che possa accompagnarti in questo percorso di comprensione e guarigione.
Resto a disposizione per qualsiasi domanda o ulteriore riflessione. Forza e coraggio, hai già intrapreso un cammino importante.
dott.ssa Miroddi
Buongiorno, la situazione che descrivi è delicata, e capisco quanto possa essere frustrante e solitaria la lotta che stai affrontando. È positivo che tu abbia riconosciuto il problema e che voglia affrontarlo, questo è già un passo molto importante.

Per quanto riguarda l’ansia che provi durante l’atto sessuale, è normale che la perdita di erezione possa generare pensieri ossessivi e preoccupazioni che finiscono per peggiorare il problema. L’ansia anticipatoria è un fattore molto comune, e spesso crea un circolo vizioso: più ci si preoccupa che accada, più è probabile che accada.

Riguardo all'uso del porno, riconoscere che è diventato una dipendenza è un altro segnale positivo di consapevolezza. Smettere da un giorno all’altro può essere difficile, come hai detto, ma ci sono alcuni passi pratici che puoi provare:
Limitare gradualmente: Inizia a ridurre l'uso progressivamente piuttosto che eliminarlo completamente subito. Questo può aiutarti a gestire meglio la transizione.

Creare nuove abitudini: Trova delle attività che possano distrarti e darti piacere, come lo sport, un hobby o qualcosa che ti appassiona. Questi interessi possono allontanarti dal ricorrere al porno come un’abitudine.

Focalizzarti sull’intimità reale: Lavorare sui preliminari e sul contatto fisico senza l'ansia della prestazione sessuale può aiutarti a riscoprire un legame più profondo con la tua partner, senza la pressione di raggiungere certe aspettative.

In termini di supporto, parlare con uno psicologo, soprattutto qualcuno che abbia esperienza in sessuologia o dipendenze comportamentali, potrebbe essere un grande aiuto. Un professionista potrebbe aiutarti a esplorare le radici di queste dinamiche e a comprendere meglio le motivazioni profonde che ti hanno portato a sviluppare queste abitudini.

Non sei solo in questa lotta, e chiedere aiuto è il primo passo per ritrovare la serenità. Se hai bisogno di ulteriori suggerimenti o un confronto più approfondito, sono qui.

Saluti,
d.ssa Violeta Raileanu

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