salve sono un ragazzo di 18 anni, ed in particolare volevo chiedere se fosse opportuno o meno rivolg

17 risposte
salve sono un ragazzo di 18 anni, ed in particolare volevo chiedere se fosse opportuno o meno rivolgersi ad uno specialista, ma sapere di cosa possa trattarsi mi fa stare sicuramente tranquillo e cosciente di cosa sto vivendo. Da quando ho circa 14 anni, ho iniziato a vivere la mia vita in modo altalenante, in particolare, durante periodi dove mi sentivo estremamente socievole, sono arrivato al punto di definire alcuni migliori amici le persone migliori della mia vita, insomma, li idealizzavo molto. Col tempo però, l’idealizzazione si è spostata dagli amici a me, in particolare ci sono periodi in cui mi sento ambizioso, volenteroso e determinato, bisognoso di nessuno ma solo di me stesso, per poi giungere, a volte casualmente, altre volte per stress esterno, ad una mancanza di volontà nello svolgimento di compiti, una considerazione negativa nei confronti della vita, un senso di vuoto continuo, angoscia e una strana situazione relazionale dove cerco di fare tante amicizie, ma allo stesso tempo, mi scoraggio e mi isolo, alternando molto facilmente le cose. Generalmente tendono a essere più lunghi i periodi di vuoto e irrequietezza, di circa una settimana, mentre i periodi di massima considerazione a riguardo delle mie capacità e di me stesso sono più brevi, e si arrestano non appena accadono cose anche di poco conto. Non so se possa c’entrare qualcosa il fatto che proprio a 14 anni sia venuto a mancare mio padre, mi servirebbe davvero sapere di cosa possa trattarsi… ringrazio per la lettura
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive. Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Salve, grazie innanzitutto per per la condivisione di ciò che sta vivendo. Scrive che questa alternanza è sorta all'età di 14 anni, periodo in cui ha perso anche suo padre, evento che potrebbe aver influito sulla difficoltà a gestire gli stress esterni e all'alternanza di momenti di apertura e chiusura verso l'altro, oltre che di sicurezza in se stesso.
Le consiglio di iniziare un percorso per approfondire tali tematiche e rinforzare le sue risorse.
Rimango a disposizione.
Un saluto. Dott.ssa Tiziana Di Fazio
Salve, immagino quanto sia difficile vivere periodi di grande benessere, socievolezza, soddisfazione, autonomia, chiarezza di obiettivi e alta autostima, alternati a periodi di angoscia, vuoto e isolamento. Da quanto scrivi è chiaro il collegamento con un carico di stress. Sicuramento la perdita prematura di tuo padre è stato un evento doloroso da metabolizzare che potrebbe aver influito. Credo anche che sia probabile un eccesso di attività ed euforia nei periodi in cui ti senti meglio, con conseguente down energetico ed emotivo che causa i periodi più lunghi di abbattimento. Un percorso di psicoterapia per esplorare le eventuali cause, per l'elaborazione del lutto, degli eventi del passato collegati, per calibrare e dosare i propri investimenti di energia, potrebbe esserti utile ed aiutarti a trovare un equilibrio stabile e duraturo nel rapporto con te stesso e con gli altri.
In bocca al lupo
Ciao,
in adolescenza le emozioni e gli stati d'animo possono essere molto più intensi e difficili da regolare. Inoltre, anche le oscillazioni possono essere più frequenti. L'identità si sta formando e anche il corpo è in fase di sviluppo.
L'episodio del lutto di tuo padre può avere avuto una rilevanza. Bisogna capire in che direzione.
Salve caro, grazie per aver scritto.
Sicuramente coglie due punti significativi, ossia la contingenza temporale legata alla perdita di suo padre e la tendenza a idealizzare persone, legami e situazioni, tendenza che se da un lato ci dà una mira da seguire dall’altro può intralciare il nostro sguardo che all’opposto può poi svalutare tutto.
Potrebbe pertanto rivelarsi prezioso esplorare ciò attraverso un percorso terapeutico sia per ampliare la consapevolezza in merito che per allentare le oscillazioni.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Di Costanzo
Salve, mi ha colpito la descrizione approfondita del suo stato emotivo, con questo altalenare tra stati emotivi di senso opposto, al di là della diagnosi clinica, è importante comprendere le motivazioni che la portano ad avere questi movimenti interni.
Infatti quello che fa la differenza nella comprensione di un malessere è la natura delle sue cause sulle quali si può indagare solo lavorandoci su attraverso una psicoterapia. Lei è un ragazzo giovane, in una fase importante in cui deve prendere decisioni e azioni importanti per se stesso, il suo presente e il suo futuro ed è importante che lo faccia nel modo migliore possibile. Vivere la vita in questo modo altalenante immagino possa rendere molto complesso prendere decisioni sostenibili e programmare in modo sereno la propria vita. La perdita di un genitore in giovane età non per forza ha un impatto negativo sulla propria salute psichica, ma spesso può influenzarla e molto spesso è utile il confronto con uno specialista per approfondire i propri vissuti in merito. Per questo si, penso sia importante, se ne sente il bisogno, che si faccia guidare in questa fase della sua vita. Cordiali Saluti
Dr. Preziosi
Buongiorno. Mi duole molto leggere che vive la vita in questa modalitá e che non riesce a trovare un equilibrio positivo. La perdita di una figura d'attaccamento primaria spesso é un evento che destabilizza l'equilibrio di una persona. Da quello che lei mi racconta, mi verrebbe in mente un incipit di disturbo bipolare, per cui sarebbe necessaria una valutazione psichiatrica d'accertamento. in ogni caso, dato che quello che lei dice é troppo poco per ipotizzare con certezza la problematica, le consiglierei ancor di piú un consulto psicologico e, se sará necessaria la valutazione psichiatrica, sará il terapeuta dopo averla conosciuta, a dirlo con maggiore certezza.
Cordiali saluti, Dottor Adriano Trono
Gentile Utente riferisce di un'alternanza nella motivazione, nella valutazione di sé e degli altri, un cronico senso di vuoto, la sua descrizione non è esaustiva ma può far pensare ad un disturbo dell'umore.Posso immaginare come tutto ciò possa interferire con un piano di vita sufficientemente soddisfacente, é mia opinione che se il suo stato le provoca un disagio significativo dovrebbe rivolgersi ad un terapeuta per avere il supporto opportuno. Cordiali saluti
Gentilissimo, deve sentirsi davvero confuso e disorientato da queste riferite oscillazioni e da questi vissuti di vuoto, angoscia e demotivazione sopratutto perché vanno a interessare l’ambito relazionale e personale, che a 18 anni sono determinanti. È senz’altro interessante il collegamento della genesi di questa situazione alla perdita del suo papà che, a 14 anni, ha segnato la sua esistenza. Ci sono molte informazioni da mettere insieme e da approfondire perché possa chiarire meglio quanto sta accadendo, e questo è possibile solo nello spazio e nei tempi adeguati. Intanto, un percorso di consulenza psicologica potrebbe aiutarla a fare chiarezza e a recuperare un senso di stabilità, consapevolezza e sicurezza di cui comprensibilmente sembra necessitare per poter vivere la vita che merita in modo pieno e soddisfacente. Augurandole ogni bene, la saluto cordialmente
Gentile Utente,
probabilmente potrebbe essere utile iniziare un percorso di psicoterapia per provare a fare chiarezza sulle questioni da lei riportate.
Resto a disposizione.
dott.ssa Kristina Barresi
Salve, forse proprio la mancanza di un padre che le dia sostegno causa i suoi cambiamenti di umore e le sue insoddisfazioni. Io mi rivolgerei ad uno psicoterapeuta per indagare a fondo i suoi vissuti e rielaborare il suo passato. E' molto giovane e ne può valere davvero la pena.
Buongiorno,
l'instabilità dell'umore e dell'immagine di sé potrebbe essere correlata a una fragilità personologica o ad una problematica dell'umore, oppure essere reattiva ad eventi di vita che originano in lei reazioni intense alla base di queste oscillazioni. Per inquadrare meglio la sua condizione sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico sarebbe necessario approfondire diversi aspetti. Questo potrebbe aiutarla a lavorare sui vissuti che descrive e che comprensibilmente le causano disagio e sofferenza. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per poter comprendere meglio cosa le accade, di modo da poterlo gestire senza esserne sopraffatto.
Buon pomeriggio,
spiacente per la situazione e i vissuti che riporta.
Per potersi esprimere in maniera più accurata andrebbe indagato meglio il tutto (es. storia, vissuti, strategie che utilizza, cosa anche involontariamente appesantisce ..), per cui mi sento di consigliarLe di intraprendere un percorso di supporto, che possa aiutarLa nello stabilizzare le oscillazioni che riferisce, rinforzare la Sua immagine e sciogliere eventuali altri aspetti coinvolti.
A disposizione qualora lo desiderasse.
Saluti
Buonasera,
ti ringrazio per aver condiviso qua la tua situazione.
È difficile consigliarti solo leggendo quello che hai scritto, però proverò a darti uno spunto di riflessione.
Ti sei mai chiesto come nascono le emozioni?
Spesso si tende a rimandare la risposta a fattori esterni ed eventi che ci capitano nella vita, ma sicuro che sia così?
Se fosse così allora tutti noi in una stessa identica situazione reagiremmo allo stesso modo.
Ciò che cambia di persona in persona è il modo in cui pensiamo/interpretiamo una situazione.
Inoltre spesso crediamo che queste interpretazioni siano vere al 100%, senza darci la possibilità di crearne di altre che a volte sono più funzionali e realistiche e che quindi o non ci fanno provare quell’emozione negativa o comunque ce la fanno provare meno intensamente.

Spero con quello che ho scritto di averti dato modo di riflettere.

Dott.ssa Giada Valmonte
Buongiorno gentile utente. Comprendo la difficoltà ad affrontare gli impegni di vita non riuscendo a mantenersi in asse, ma oscillando tra periodi molto diversi e stati emotivi opposti. Come ben racconta queste difficoltà sono strutturate, essendo sorte nel periodo adolescenziale per cui richiedono un intervento di tipo psicoterapico in cui riuscire a trovare un equilibrio più sano ed un migliore adattamento di vita.
Dr.ssa Damiano Maria
Buongiorno, grazie per la condivisione, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, mi rendo conto che ciascuno di noi ha una storia di vita difficilmente descrivibile in poche righe, e poiché ci sono elementi mancanti, non so se una risposta approssimativa Le possa essere utile in questo momento. Da quello che descrivi, sembra che tu stia vivendo un'alternanza tra periodi di grande energia, motivazione e fiducia in te stesso e periodi di profonda tristezza, vuoto e isolamento. La perdita di papà potrebbe avere un ruolo in tutto questo. Quello che ti consiglierei è di fare un diario per capire bene la situazione e come si ripresenta questa ciclicità, ovviamente tutto questo anche con il supporto di un professionista. Buonaserata
Salve, lei sta valutando tutto solo in base ai frutti monetari di una facoltà.
Si è mai chiesta cosa è che le piace veramente, ed intendo in senso lato.
Scelga secondo le sue attitudini, e se è convinta troverà i suoi spazi.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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