Salve, sono un'adolescente di 17 anni e non riesco a chiamare le persone per nome. Spesso mi capita
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Salve, sono un'adolescente di 17 anni e non riesco a chiamare le persone per nome.
Spesso mi capita anche con persone con cui ho una certa confidenza e finisco per non chiamarle, aspettando che magari si girino verso di me per chiedergli qualcosa.
Non mi piace avere gli occhi addosso e sono molto sensibile, a volte ansiosa e ho avuto anche episodi di attacchi di panico.
Non riuscire a chiamare qualcuno per nome mi disturba, è solo timidezza o può essere altro?
Spesso mi capita anche con persone con cui ho una certa confidenza e finisco per non chiamarle, aspettando che magari si girino verso di me per chiedergli qualcosa.
Non mi piace avere gli occhi addosso e sono molto sensibile, a volte ansiosa e ho avuto anche episodi di attacchi di panico.
Non riuscire a chiamare qualcuno per nome mi disturba, è solo timidezza o può essere altro?
Salve. Il quadro da lei descritto, indica una difficoltà importante nel processo fisiologico di sviluppo ed elaborazione delle tematiche dell'adolescenza. Vi sono chiari indicatori di possibili sviluppi di un disturbo di carattere fobico, in particolare di una fobia sociale. Il disturbo da attacco di panico ci conferma che il malessere psicologico, di cui la fobia sociale ne è l'espressione, non sta riuscendo a trovare una via di guarigione. Il mio parere è di consultare uno psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico per valutare meglio la situazione e, se ne venisse data l'indicazione, di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Buona giornata.
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Buongiorno,
vorrei conoscere un po' meglio la situazione. La dimenticanza dei nomi è sempre, o solo in alcuni casi. In quali situazioni si sviluppa?
Sicuramente, l'ipersensibilità e ed il sentirsi a disagio sono elementi di non facile gestione e credo che l'uno amplifichi gli effetti dell'altro, generando delle situazioni di angoscia.
Conoscere e riconoscere che cosa ci accade, i pensieri e le emozioni correlate possono aiutarci a sviluppare degli strumenti con cui gestire al meglio quanto viviamo.
Se desidera una consulenza, sono disponibile.
Cordialmente
Dott.ssa Giorgia Tolio
vorrei conoscere un po' meglio la situazione. La dimenticanza dei nomi è sempre, o solo in alcuni casi. In quali situazioni si sviluppa?
Sicuramente, l'ipersensibilità e ed il sentirsi a disagio sono elementi di non facile gestione e credo che l'uno amplifichi gli effetti dell'altro, generando delle situazioni di angoscia.
Conoscere e riconoscere che cosa ci accade, i pensieri e le emozioni correlate possono aiutarci a sviluppare degli strumenti con cui gestire al meglio quanto viviamo.
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Cara, sicuramente la timidezza può essere uno dei motivi per questo tuo disagio, soprattutto perchè scrivi di essere anche ansiosa, e non avere piacere ad avere gli occhi su di te. Sicuramente, il fatto di non essere a tuo agio con gli altri assieme alla problematica di cui parli, sono condizioni che non ti permettono di stare bene: ti consiglio di parlarne con un terapeuta, per fronteggiare da subito questo malessere. Essendo minorenne, è necessario che tu ne parli con i tuoi genitori per avere il loro consenso per procedere alla terapia. Rimango disponibile per qualsiasi altro chiarimento. Un caro saluto, Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Cara, la situazione che racconti deve essere davvero difficile per te. Credo però che per avere una risposta più accurata , dovresti consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta, perché sembra che l'ansia sociale di cui soffri si accompagni anche ad altri sintomi ansiosi: ci parli di attacchi di panico, e forse anche altri disagi. Sono situazioni che ti invito a non trascurare, perché possono peggiorare, e visto che hai 17 anni, hai un'aspettativa di guarigione altissima. Se desideri altri chiarimenti, sono a tu disposizione.
Ti auguro di risolvere presto!
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Buongiorno dalle sue parole le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico perchè ciò può essere il preambolo di una fobia sociale . il disagio che lei prova viene anche esplicitato dalle sue parole con le quali si definisce ansiosa e che ha sofferto di attacchi di panico. un caro saluto
Buonasera. L’adolescenza e’ un periodo di grande energie ma anche di tante fragilità. Tutto e’ troppo in un senso e nell’altro.
Andrebbe approfondito il caso con ulteriori informazioni e sicuramente potrebbe trovare vantaggio attraverso un percorso mirato con uno specialista.
In tal senso andrebbero coinvolti i suoi genitori per il consenso, essendo minorenne.
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Buonasera, comprendo quanto la Sua situazione sia scomoda e difficile da gestire. Credo però che molto si possa fare per alleviare il disagio e tornare ad una vita del tutto appagante. Qualora avesse bisogno mi contatti pure (naturalmente è necessario il consenso dei genitori). Un caro saluto, Guido Rutili
Condivido con i colleghi, considerando anche il tuo bisogno di affrontare questa difficoltà, l’importanza di intraprendere un percorso terapeutico per approfondire. Quando scrivi che non ti piace avere gli occhi addosso, si può immaginare un’eccessiva preoccupazione per il giudizio degli altri e la componente ansiosa accresce queste problematiche. Un percorso rafforza l’autostima e le risorse personali fondamentali nelle relazioni con gli altri. La giovane età e la motivazione giocano a tuo favore .. In bocca al lupo
Un caro saluto
dott.ssa Giulia Clementelli
Un caro saluto
dott.ssa Giulia Clementelli
La questione è molto interessante. Andrebbe sviluppato il suo racconto attraverso delle sedute di psicoterapia per comprendere meglio l'origine dell'impedimento di cui parla.
Mi suscita francamente diverse riflessioni ma la cosa fondamentale sarebbero le sue associazioni.
Un saluto.
Mi suscita francamente diverse riflessioni ma la cosa fondamentale sarebbero le sue associazioni.
Un saluto.
Ciao, sarebbero necessarie ulteriori informazioni.
probabilmente ti aiuterebbe anche solo un training di autostima e comunicazione. Finché non hai compiuto 18 anni anni è necessario il consenso dei tuoi genitori.
Al momento potrebbe facilitarti una terapia on-line.
Per qualsiasi chiarimento puoi contattarmi.
Un caro saluto Antonella
probabilmente ti aiuterebbe anche solo un training di autostima e comunicazione. Finché non hai compiuto 18 anni anni è necessario il consenso dei tuoi genitori.
Al momento potrebbe facilitarti una terapia on-line.
Per qualsiasi chiarimento puoi contattarmi.
Un caro saluto Antonella
Buonasera! Bisognerebbe procedere ad una valutazione psicoterapeuta sia per l'ansia che per spiegare con più precisione la sua difficoltà a chiamare per nome le persone. La timidezza non può essere la sola causa.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Valeria Randisi
Il substrato è l'ansia, andrebbe approfondito perchè impatta sulla difficoltà di chiamare per nome le persone. Una valutazione psicodiagnostica potrebbe chiarire le cause di questa difficoltà, in ogni caso è necessario intraprendere un percorso di psicoterapia per trattare il disturbo d'ansia. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile utente,
Deve essere difficile per te affrontare quello che scrivi, soprattutto alla tua giovane età. Il mio consiglio é anzitutto portarlo all’attenzione dei tuoi genitori e poi approfondirlo all’interno di un percorso mirato con uno psicoterapeuta, in quanto ci sono diversi aspetti da considerare e da inserire nel tuo contesto di vita. Qualora decidessi di contattare un terapeuta, anche solo per una consulenza psicologica individuale, è necessario il consenso dei tuoi genitori perché sei minorenne. I miei saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Deve essere difficile per te affrontare quello che scrivi, soprattutto alla tua giovane età. Il mio consiglio é anzitutto portarlo all’attenzione dei tuoi genitori e poi approfondirlo all’interno di un percorso mirato con uno psicoterapeuta, in quanto ci sono diversi aspetti da considerare e da inserire nel tuo contesto di vita. Qualora decidessi di contattare un terapeuta, anche solo per una consulenza psicologica individuale, è necessario il consenso dei tuoi genitori perché sei minorenne. I miei saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Caro ragazzo, alla tua età stai costruendo la tua identità di adulto, abbandonando la zona di confort di bambino.
E' un nuovo te che emerge, a cui viene chiesto molto: di assumerti progressive responsabilità, di fare da solo, di essere adeguato ai contesti in cui vivi, di vivere relazioni importanti e formative ed esperienze che ti portino avanti.
Sei in bilico tra cosa eri e cosa sarai, e tutto questo ti lascia destabilizzato.
La timidezza o la ritrosia sociale, che dir si voglia, sono molto comuni tra i ragazzi della tua età. E se ti guardi in giro, sotto la maschera dei tuoi coetanei che giocano ad essere fighi, ci sono le stesse tue debolezze.
Non conosco la tua storia, ma ho lavorato tantissimo con i ragazzi e li ho aiutati a superare questo periodo così incerto per poi vederli spiccare il volo, fieri e consapevoli di andare avanti nella loro vita adulta.
Ti devo ammettere che amo lavorare con voi giovani perchè è stupendo vedervi sbocciare e aiutarvi a credere in voi stessi.
A volte basta poco per trovare la giusta via e non perdersi.
Chiedi aiuto adesso e poi andrai da solo.
Io ti consiglio di farlo.
Se hai bisogno di me, ci sono.
Un caro saluto.
E' un nuovo te che emerge, a cui viene chiesto molto: di assumerti progressive responsabilità, di fare da solo, di essere adeguato ai contesti in cui vivi, di vivere relazioni importanti e formative ed esperienze che ti portino avanti.
Sei in bilico tra cosa eri e cosa sarai, e tutto questo ti lascia destabilizzato.
La timidezza o la ritrosia sociale, che dir si voglia, sono molto comuni tra i ragazzi della tua età. E se ti guardi in giro, sotto la maschera dei tuoi coetanei che giocano ad essere fighi, ci sono le stesse tue debolezze.
Non conosco la tua storia, ma ho lavorato tantissimo con i ragazzi e li ho aiutati a superare questo periodo così incerto per poi vederli spiccare il volo, fieri e consapevoli di andare avanti nella loro vita adulta.
Ti devo ammettere che amo lavorare con voi giovani perchè è stupendo vedervi sbocciare e aiutarvi a credere in voi stessi.
A volte basta poco per trovare la giusta via e non perdersi.
Chiedi aiuto adesso e poi andrai da solo.
Io ti consiglio di farlo.
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Un caro saluto.
Buonasera potrebbe essere fobia sociale ma sarebbe necessario un approfondimento diagnostico. Si rivolga a uno specialista che saprà farle le domande necessarie per un corretto inquadramento e eventualmente una terapia adatta.Rimango a disposizione Cordiali saluti.
Buongiorno. È una situazione sicuramente fastidiosa per lei, ma non le nascondo piuttosto curiosa dal punto di vista clinico. Se dovessi causare eccessivo disturbo certamente, previo consenso genitoriale, può chiedere un consulto terapeutico.
Cordialità
Massimiliano Trossello
Cordialità
Massimiliano Trossello
Salve, sicuramente l'adolescenza è un periodo molto particolare dove mettiamo in atto dei comportamenti che possono sembrare strani ma sicuramente hanno un loro significato anche se non lo sai spiegare. Non ci scrivi che tipo di rapporto hai con i tuoi genitori e soprattutto con i tuoi coetanei. Potrebbe dipendere che sei molto timida e non riesci ad esprimerti come vorresti, oppure pensi che l'altro da te non ha nessuna interesse a parlarti, quindi una bassa autostima nei tuoi confronti. Sicuramente ti potrebbe essere utile fare dei colloqui con una psicoterapeuta, che in questo periodo puoi solo farli online, dato il virus, cmq dato che sei minorenne dovresti parlarne con i tuoi genitori e poi potrai decidere di contattare un professionista che potrebbe aiutarti ad elaborare ciò che ti sta angosciando, ti auguro dei cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Buon giorno,
Alla sua età le relazioni sociali rappresentano un banco di prova dove sperimentarsi e mettersi in gioco, scoprendo le proprie competenze ma anche i propri limiti. Quando si fatica così tanto ad esporsi probabilmente c'è qualche difficoltà ulteriore oltre alla timidezza, che rende il confronto con l'altro qualcosa che fa paura. Le suggerirei di rivolgersi ad un professionista per avviare un percorso di supporto psicologico e superare questo problema, cosa che alla sua età può avvenire più facilmente che in età successive, e riprendere così il suo percorso di vita più serenamente.
Resto a disposizione
In bocca al lupo
Alla sua età le relazioni sociali rappresentano un banco di prova dove sperimentarsi e mettersi in gioco, scoprendo le proprie competenze ma anche i propri limiti. Quando si fatica così tanto ad esporsi probabilmente c'è qualche difficoltà ulteriore oltre alla timidezza, che rende il confronto con l'altro qualcosa che fa paura. Le suggerirei di rivolgersi ad un professionista per avviare un percorso di supporto psicologico e superare questo problema, cosa che alla sua età può avvenire più facilmente che in età successive, e riprendere così il suo percorso di vita più serenamente.
Resto a disposizione
In bocca al lupo
ne parli in famiglia e con il consenso dei sui genitori intraprenda un percorso psicologico, anche presso l'ausl di riferimento
Ciao, mi permetto di darti del tu perchè sei giovane. Timidezza e anche altro, ma categorie diagnostiche a parte, potrebbe avere a che fare con un l'autorizzazione ad esistere e va lavorato all'interno di un percorso di psicoterapia che ti aiuti a permetterti di essere, desiderare, chiedere, aver bisogno, essere degna di attenzione.
Non ti trascurare.
Un abbraccio
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Non ti trascurare.
Un abbraccio
Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Gentile Ragazza, sicuramente c'è una fisiologica componente di timidezza che interviene, ma il fatto stesso che te ne senti limitata vuol dire che c'è altro, e dovresti metterci mano. La sensibilità che descrivi, i precedenti episodi di attacco di panico, sono tutti elementi che suggeriscono un quadro ansioso di tipo sociale, che si risolverà in un percorso di terapia (con il consenso dei tuoi genitori perché non hai ancora 18 anni). Un caro saluto
Buonasera, la timidezza e l'ansia generata possono comportare estraniazioni sociali complesse. Con il giusto approccio, e l'aiuto di un esperto, potrai sicuramente far fronte a questi disagi.
MMM
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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