Salve sono ossessionato dal fumo passivo . Ho talmente paura di respirarlo che evito bar , spiagge,

24 risposte
Salve sono ossessionato dal fumo passivo . Ho talmente paura di respirarlo che evito bar , spiagge, luoghi affollati .. eppure lo respiro comunque sul lavoro in pausa fumano e io mangio in macchina . Insomma non vivo piu dovunque io vada a meno che mi chiudi isolandomi becco sempre qualcuno che fuma e quando lo respiro anche di sfuggita vado nel panico . Tutto questo da quando si è ammalato mio zio di tumore polmone per fumo . E l'oncologo mi ha detto di evitare il fumo passivo . Ma è completamente impossibile a meno che ti chiudi in casa evitare il fumo , pure al supermercato fuori dai portoni fumano , allo stesso ospedale medici fumano . Ovunque e di tanto in tanto ti respiri le loro schifezze . Poi da quando so che il fumo passivo fa piu male dell'attivo sono arrabbiato e in panico , ero in panetteria un vecchietto fumava fuori prima di entrare io sono entrato e ho respirato il suo fumo , e uscendo idem . A volte sto dentro se vedo che qualcuno fuma mi prendono per un idiota . Non vivo piu . Che brutto vizio egoistico . Vorrei solo non ammalarmi per colpa degli altri , per colpa del fumo . La mia ragazza mi ha lasciato per questo perchè non si poteva uscire che se vedevo qualcuno che fumava mi tappavo il naso o cambiavo improvvisamente strada o aspettavo ad entrare ecc ma nonostante tutto qualcuno me la fa sempre sotto il naso .
Buongiorno,
Mi dispiace che lei stia vivendo questo momento di difficoltà: dalla sua domanda non è molto chiaro se i suoi sforzi per evitare di inalare fumo passivo siano dal suo punto di vista giusti e funzionali oppure se vorrebbe riuscire a vivere con più serenità ed in modo meno "ossessivo" tutte quelle situazioni che possono metterla in contatto con persone che fumano. In generale, le suggerirei, se se la sente, di contattare un professionista con cui sviscerare questi suoi vissuti legati all'ansia della malattia.

Cordialmente
Dott. Giacomo Caiani

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Buonasera gentile utente, comprendo il vissuto che ci racconti e il disagio che sperimenti.
Sarebbe utile comprendere quali sono i pensieri che affollano la tua mente e come ti fanno sentire. Comprendo che la familiarità che ci racconti, data dall’esperienza di tuo zio, possa essere un fattore che generi in te molta ansia, tuttavia non tutti affrontano le stesse battaglie, nello stesso modo e a causa degli stessi fattori. A me sembra che tu stia mettendo in atto delle azioni preventive per ridurre al minimo il rischio di fumo passivo, il che è utile finché non influenza il tuo modo di vivere e di relazionarti. Potrebbe esserti utile lavorarci su attraverso le tecniche più adatte a te.
Ad esempio, esistono delle tecniche di rilassamento che potrebbero aiutarti a moderare le reazioni di allarme causate dal vedere le persone, attraverso esercizi di respirazione magari.
Inoltre, potrebbe essere utile elaborare i tuoi vissuti così da poterli approfondire e comprendere cosa nello specifico causa queste reazioni e, lavorandoci su, moderarle e gestirle.
Sono qui se ti andasse di approfondire questi vissuti. Cari saluti, dr.ssa Rita Desiderio
Gentile, percepisco e comprendo il suo malessere e quanto le stia creando disagio questa situazione. Non deve essere semplice, specialmente quando si esce di casa e ci immergiamo nella realtà sociale. La inviterei ad intraprendere un percorso psicologico al fine di focalizzarsi sull’evento della malattia di suo zio, mi pare di capire l’incipit del suo disagio. Come giustamente scrive lei, “è completamente impossibile evitare il fumo passivo”. A tal proposito, posso confermarle che è impossibile controllare gli eventi e ciò che fanno le persone; è impossibile controllare ciò che fanno gli altri attorno a noi, che sia fumare o qualsiasi altro atto che non ci riguarda e che sfugge dal nostro controllo. D’altra parte, possiamo agire su noi stessi, possiamo scegliere quale strada intraprendere per stare meglio e per recuperare la nostra condizione di serenità, elaborando le paure e i pensieri che governano la mente. Abbia fiducia. Resto a disposizione per un colloquio di supporto psicologico online. Un caro saluto. Dott.ssa Palmas
Gentile utente,
capisco quanto questa situazione sia diventata difficile e frustrante per lei. Credo che un percorso terapeutico possa esserle utile per comprendere quando e come nella storia della sua vita questa sua ossessione è nata. Inoltre parlare con un terapeuta può permetterle di esplorare i pensieri ma anche le emozioni che vive quando sperimenta quel "panico" quando si accorge che qualcuno vicino a lei sta fumando o quando lei inavvertitamente ha inalato del fumo.
Dott.ssa Elisa Rizzotti
Gentilissimo. Capisco le difficoltà che riscontri. Come affermi in maniera molto lucida è praticamente impossibile evitare al 100% il fumo passivo e non potrai mai controllare le azioni degli altri. Si può però intervenire su te stesso e su questa convinzione debilitante che è diventata una ossessione e che impedisce di vivere una vita serena e funzionale con gli altri e con l'ambiente. Di sicuro un supporto psicologico può esserle utile. Anche l'ipnosi è molto utile per le fobie legate al fumo e all'alcool. Se dovesse servire mi trovi disponibile.
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Gentile utente, mi spiace molto per il disagio che sta vivendo. La paura che prova sembra causarle forte ansia e la sta danneggiando. Un consulto psicologico potrebbe aiutarla a gestire la situazione.
Resto a disposizione, anche online, se fosse interessato ad approfondire.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Gentile utente, purtroppo vedo che questi suoi pensieri le ostacolano diversi ambiti della sua quotidianità. Sarebbe opportuno capire le cause.
Se ne sentisse la necessità, può contattarmi per una prima seduta totalmente gratuita.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buonasera gentile utente, sono d'accordo con lei che il fumo passivo è fastidioso e fa malissimo, però è anche vero che bisogna in qualche modo cercare di convivere trovando le strategie migliori. Fortunatamente abbiamo la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia per trovare le soluzioni giuste e i giusti compromessi. Se vuole può prenotare con me una visita o una terapia online attraverso questa piattaforma. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Gentile Utente,
Dispiace molto per la fatica che deve affrontare quotidianamente e per il fatto che questa paura stia condizionando le sue relazioni e la sua vita in generale. Indubbiamente ci sono cose che sono, di per sé, nocive alla salute e questo è un dato di realtà, tuttavia l'intensità e la pervasività con cui vive questo aspetto fanno capire che c'è qualcosa di più profondo su cui lavorare, presumibilmente legato a tutto ciò che si è scatenato dentro di lei di fronte alla malattia di suo zio. Partirei da lì, come evento scatenante di pensieri e paure che le appartengono al di là di quanto successo a suo zio. Un caro augurio
Dott.ssa Laura Mandelli
Buongiorno, la invito a fare attenzione, potrebbe non trattarsi di una semplice fobia del fumo. Se influisce sulle sue relazioni e negli ambiti principali della sua vita può diventare invalidante. Pertanto le raccomando un percorso psicoterapeutico che le permetta di lavorare sul valore che da a sé stesso, alla vita, alla morte, e alla sua vita insieme agli altri. Qualunque timore, trauma o dramma, non lo affronti da solo, perché non è da solo che se lo è procurato. Non lo risolverà evitandolo, ma lo amplificherà.
Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Festa Simone
Gentile utente mi dispiace per la situazione che vive. Le consiglio vivamente di parlarne con uno specialista dato che questa situazione ha inciso e continua a incidere sulla sua vita.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Caro utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. In questi casi, può essere estremamente utile rivolgersi a un professionista che la aiuti ad approfondire i pensieri e le emozioni che emergono in situazioni particolarmente attivanti per lei. Grazie al supporto di un esperto, potrà apprendere nuove strategie cognitive e comportamentali che la aiuteranno a vivere la quotidianità in modo più sereno. Il percorso potrebbe risultare complesso e richiedere tempo ed energie, ma sono convinta che, con il giusto professionista e una solida alleanza terapeutica, potrà ottenere un miglioramento significativo nella sua vita e nelle sue relazioni.
La ringrazio per aver condiviso il suo vissuto, mi auguro riesca a trovare al più presto l'aiuto di cui ha bisogno e iniziare un percorso che possa migliorare la sua quotidianità. Un caro saluto, Lavinia.
La Morte. Il tema evocato dalla sua vicenda è molto chiaro ed è tipico delle strutture di personalità di tipo ossessivo-compulsive. Inoltre lei dice "morire per colpa degli altri"......A quale tipo di Morte sarebbe disposto a "concedere" il suo benestare? Come traspare nel tema del "controllo" (che porta con sé inevitabilmente l'evitamento coatto) la persona immagina, vive la coazione a ritenere che il proprio pensiero sia capace di opporsi anche a ciò che non ha argine, ovvero appunto la morte. Insomma uno sforzo inutile ma che obbedisce a qualche impulso interno che si immagina onnipotente. Viene in mente il Film "Il Settimo Sigillo" dove il Cavaliere gioca una lunga partita a scacchi con la Morte nell'illusione di poterla vincere e "avere così salva la vita". Alla fine il Cavaliere comprende che l'unica vera cosa buona e utile cui lo può condurre lo sforzo che sta sostenendo è "distrarre" la Morte per concedere ad alcuni compagni di ventura di allontanarsi dal corteo che intanto si è costruito attorno a questa assurda partita. Ecco, ogni giorno cerchi qualcosa da fare di utile, non tanto per sé ma per altri. Come disse qualcuno "Fai che la Morte non ti colga già cadavere"........<<"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" (Paolo Borsellino)>>
Buongiorno. Capisco il suo timore e comprendo bene la sua paura. Posso anche immaginare la sofferenza che ha provato, dopo che è stato lasciato dalla sua ragazza a causa del suo problema. Tuttavia, le posso dire, che esiste per lei la possibilità di superarlo, riprendendo a uscire e a vivere normalmente in mezzo alle persone, come già faceva in passato. L'approccio cognitivo-comportamentale è una terapia estremamente efficace per la cura delle ossessioni e dei disturbi d'ansia. Se lo desidera, sono a disposizione per un colloquio, anche on-line. Cordialità
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ringrazio per la descrizione dettagliata di ciò che le crea maggiore sofferenza. Sicuramente l'evitare il fumo passivo è un impegno, se non addirittura un lavoro, che richiede molta attenzione ed energie. Si trovano in diversi luoghi, come anche da lei indicato, persone che fumano. Questo atteggiamento e comportamento di evitamento le sta creando una situazione di sempre maggiore sofferenza, tanto che è anche stato recentemente lasciato. Iniziare un percorso psicologico le permetterebbe di dare significato a questa sofferenza modificando quest'attuale condizione di malessere in benessere così che lei possa, ad esempio, ritornare a vivere i contesti pubblici con maggiore serenità.
Resto a disposizione, Dott.ssa Elisa Rocco
Gentile utente, comprendo bene la difficoltà di cui racconta e il disagio che in questo momento sta provando.
E' comprensibile che la familiarità che le è stata spiegata con il problema di suo zio, possa improvvisamente causare ansia, preoccupazione e panico, tuttavia bisogna ricordarsi che non tutti affrontiamo gli stessi problemi, o comunque non nello stesso modo e a causa degli stessi fattori.
Quello che le sta succedendo è di mettere in atto azioni preventive per ridurre il rischio che pensa di correre e questo è corretto finché quelle azioni non influenzano e bloccano il suo modo di vivere e la sua vita.
Per questo, le suggerisco di iniziare, quando ne sentirà il bisogno e appena potrà, un percorso di terapia sistemico relazionale che possa aiutarla a ripercorrere la sua vita e a ricomporre tutti i tasselli passati, presenti e futuri che le chiariranno i suoi comportamenti e che daranno significato alle sue paure attuali. Ripercorrere anche il rapporto con suo zio le permetterà inoltre di metabolizzare la malattia che suo zio sta vivendo e tutte le paure che ne derivano della perdita, del cambiamento fisico e del dolore.
Il percorso l'aiuterà a comprendere i suoi pensieri più profondi, a stimolare la sua capacità di riflettere sui suoi stati emotivi attuali, trovando strategie utili per fronteggiarli.
Qualora io possa esserle ancora d'aiuto, può scrivermi nei messaggi privati.
In bocca al lupo! Non demorda!
Gentile,

comprendo la situazione di disagio e come questo possa rappresentare un ostacolo nella sua vita quotidiana e nelle interazioni con gli altri. Potremmo ipotizzare che la malattia di suo zio abbia avuto un impatto significativo nella sua vita, destabilizzando un equilibrio che era precedentemente presente.

La malattia oncologica diventa un fantasma invisibile, silente ma potenzialmente mortale. È qualcosa che sfugge al nostro controllo e ci rende vulnerabili agli eventi e alle loro conseguenze. I consigli dei medici diventano quindi imperativi, l'unica soluzione per cercare di recuperare un senso di controllo che altrimenti sentiamo di non avere. Tuttavia, anche in queste strategie di controllo possiamo sentirci inadeguati, poiché talvolta sono troppo sottili o complesse da applicare seriamente.

Se questo è il caso, attraverso uno sguardo complesso e approfondito, basato sulla sua esperienza unica di ciò che la malattia ha significato per lei e come ha influenzato il suo senso di vita, potremmo esplorare cosa significa non avere il pieno controllo. Questo potrebbe permetterci di avvicinarci alla consapevolezza della vulnerabilità umana e della sua imperfezione, comprendendo meglio perché questi pensieri abbiano preso il sopravvento al momento.
Buongiorno comprendo molto bene il suo disagio, per il fumo passivo, ma penso che stia creando una problematicità relazionale che sarebbe meglio andasse affrontata con un professionista, per evitare il suo progressivo isolamento.
Resto a disposizione per chiarimenti. Dr.ssa Versari Debora.

Buongiorno, la ringrazio per averci donato la sua esperienza e le sue parole descrivono il disagio vissuto e a tratti della rabbia o frustrazione (è d'accordo?); come fatto da altri colleghi, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta per indagare i confini di queste fatiche e per trovare nuove vie per reagirvi. Spero che possa ritrovare un benessere. Dott.ssa Calci
Buongiorno. Mi spiace per la condizione che la fa soffrire. La preoccupazione della dannosità del fumo passivo è legittima, tuttavia diventa disfunzionale quando incide sulla nostra vita quotidiana, sui nostri pensieri e sulla regolazione emotiva. Possono essersi create delle ferree convinzioni su dinamiche future, anche non coscienti, del tipo "se aspiro del fumo passivo, vi è un'alta probabilità che possa sviluppare un tumore", così intense che vengono applicate ad ogni immagine negativa, sensazione o pensiero intrusivo, alimentando l'ansia e le convinzioni stesse, in un circolo vizioso che diventa controproducente.
Bisognerebbe contattare uno psicoterapeuta per comprendere le dinamiche dell'ansia ipocondriaca. Se ha bisogno, resto a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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Salve, sembra che tu stia vivendo un forte stato di ansia e paura riguardo al fumo passivo. È comprensibile che la malattia di tuo zio abbia scatenato queste preoccupazioni. Tuttavia, è importante cercare di trovare un equilibrio tra la tua salute mentale e la gestione di situazioni che potrebbero esporre al fumo passivo. Potresti considerare di lavorare sulla gestione dell'ansia attraverso tecniche di rilassamento e strategie di pensiero razionale per affrontare queste situazioni in modo più tranquillo. Inoltre, potrebbe essere utile parlare con un professionista della salute mentale, come uno psicologo, per affrontare in modo più approfondito queste paure e sviluppare strategie di coping più efficaci. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Salve, si è costruita in lei una fobia vera e propria. La buona notizia è che le fobie sono completamente risolvibili. La cattiva è che si dovrà impegnare e mettere in gioco se vorrà risolvere del tutto. Lei è pronto?
Salve, grazie per la condivisione della sua esperienza. Visto il disagio che le provocano i comportamenti che mette in atto le consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia volto a comprendere maggiormente l'affiorare di questi sintomi, che comunque hanno la funzione di mantenere un equilibrio in lei evitandole di stare troppo a contatto con aree emotive non integrate e difficilmente tollerabili. Attraverso il percorso terapeutico è possibile trovare un miglior equilibrio e un maggior benessere. Spero di essere stato di aiuto. Un cordiale saluto.

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