Salve, sono ormai due settimane che continuo ad avere un ansia terribile per le possibili malattie s

20 risposte
Salve, sono ormai due settimane che continuo ad avere un ansia terribile per le possibili malattie sessuali e in particolare hiv. Lo scorso luglio ho avuto un rapporto protetto con un ragazzo e nonostante abbia usato precauzioni e passati due mesi non ho riscontrato sintomi non faccio che pensare alla possibilità di aver contratto qualcosa. Sono in sessione e sono molto stressata perché sto preparando l’ultimo esame e la tesi per laurearmi e questo mi ha causato problemi intestinali ultimamente che però io non faccio che collegare a gravi malattie perché convinta di stare male. Non riesco a gestire la mia ansia e a capire quando eccedo nei giudizi sulla mia salute o meno.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Gentile utente, è importante che contatti il suo medico di fiducia e chieda se sia necessario fare degli approfondimenti diagnostici; contemporaneamente le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico perchè, da ciò che racconta, sembra che ci sia una forte componente di ansia.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Gentile,
È comprensibile che lei stia vivendo un periodo di ansia intensa, soprattutto in un momento stressante come la preparazione di un esame e della tesi. La sua preoccupazione per le malattie sessuali, in particolare per l'HIV, è un sentimento più comune di quanto si pensi, e molte persone possono sperimentare ansia in situazioni simili, anche dopo avere preso precauzioni.

È importante riconoscere che le preoccupazioni sulla salute, soprattutto in assenza di sintomi evidenti, non sono rare, ma è fondamentale capire se la sua ansia ha causato un comportamento che desidera modificare. Ad esempio, se sente il bisogno di attuare misure eccessive per alleviare questa ansia (come controlli incessanti o ricerche online che la portano a immergersi in informazioni allarmanti), allora potrebbe essere utile esplorare alcune strategie di gestione dell'ansia.

Le consiglio di considerare l'idea di intraprendere un percorso di supporto psicologico. Parlare con un professionista può aiutarla a esplorare i tuoi pensieri e le tue emozioni in modo sicuro e costruttivo. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, è un approccio efficace per affrontare l'ansia e potrebbe aiutarla a sviluppare strumenti per gestire il suo stress, distinguere tra pensieri realistici e irrealistici sulla salute e affrontare le preoccupazioni in modo più equilibrato.

Inoltre, ci possono essere tecniche di rilassamento e mindfulness che potrebbero aiutarla a gestire l'ansia e a restare più presente nel momento. Si prenda cura di te stessa: cerchi di riposare e concedersi dei momenti di pausa dallo studio per rilassarti. Si ricordi che è perfettamente normale avere ansie, e il primo passo per affrontarle è la consapevolezza e la volontà di cercare supporto.
Un caro saluto
Gentile utente, per eliminare ogni dubbio contatti il suo medico per effettuare le dovute analisi, una volta ritirati i risultati diminuirà sia il pensiero ossessivo e sia l'ansia. Per quanto riguarda lo stress e l'ansia provata per la preparazione della tesi e degli esami è nella norma provare dolori intestinali siccome spesso l'ansia scarica le sue pulsioni sull'intestino e non solo. Resto a sua disposizione Dott.ssa Valentina Pisciotta
Gent.ma, i rapporti protetti proteggono da MST. Se tuttavia ha dubbi, si può recare presso un ospedale o un centro diagnostico del SSN per effettuare un prelievo (anche in anonimo e senza appuntamento). In rete trova sicuramente dei riferimenti per la sua zona. Se il disagio dovesse persistere, chieda una consultazione per chiarire meglio la sua situazione. SG
Gentile utente, ormai da anni mi occupo di ansia, attacchi di panico ed è significativo come queste problematiche nascano quando lei sta per laurearsi e spiccare il volo probabilmente in un processo di separazione. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico terapeutico dove poter affrontare queste tematiche. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve, sicuramente lo stress a cui è sottoposta acuisce il contenuto catastrofico dei suoi pensieri.
Appena ne avrà la possibilità provi a consultare uno psicoterapeuta.
Quello che riferisce riporta a sensi di colpa importanti, per cui l’unico modo per scardinare le sue convinzioni è quello di un percorso nel profondo.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno,
come primo passaggio c'è da valutare l'aspetto medico, in questo caso le suggerirei di rivolgersi al centro MST (malattie sessualmente trasmissibili) di Milano e fare le dovute analisi.
Contemporaneamente o successivamente le suggerirei di avviare un percorso di psicoterapia e lavorare sull'ansia eccessiva che riporta e la destabilizza soprattutto in questo periodo stressante di esami.
A presto,
Michela Romano
Salve, la ringrazio innanzitutto per aver condiviso il suo vissuto. Alla luce di ciò che ha raccontato è il caso di fare sia una visita medica (ginecologica) con prescrizione di esami specifici, sia di una consulenza psicologica. Evidentemente in un momento così stressante per lei, quell'esperienza sessuale ha slatentizzato una sintomatologia che fino a quel momento era abbastanza in equilibrio. Dia a se stessa la possibilità di utilizzare uno spazio protetto in cui poter lavorare sulle problematiche emerse. Se ha bisogno di chiarimenti resto a disposizione. In bocca al lupo. Dott.ssa Simona Annunziata
Buongiorno, l'ansia a volte sembra prendere il sopravvento quando non si hanno gli strumenti per gestirla. Approfondire ciò che la fa preoccupare con un supporto professionale potrebbe alleggerirle il carico che si sta portando. Inoltre un percorso psicologico la aiuterebbe ad acquisire strumenti utili per gestire la sua ansia nel qui ed ora e per il futuro. Qualora decidesse di svolgere un colloquio rimango a disposizione. Cordialmente, dott.ssa Eleonora Cipriani
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso la sua preoccupazione. Comprendo quanto possa essere difficile convivere con l'ansia, specialmente quando è legata a questioni di salute come le malattie sessualmente trasmissibili, in particolare l'HIV. È comune che, nonostante l'uso di precauzioni e l'assenza di sintomi, l'ansia possa manifestarsi in modo persistente, amplificata magari dallo stress di altri eventi della vita, come la preparazione di un esame importante o la scrittura della tesi.

L'ansia per la salute, conosciuta anche come ansia ipocondriaca, può portare a una preoccupazione costante e ingiustificata, anche in assenza di segnali medici concreti. Il fatto che lei stia vivendo uno stress significativo a causa della sessione e della laurea potrebbe aver contribuito ad accentuare la sua ansia, facendola collegare i problemi intestinali ad una malattia più grave. In questi casi, la mente tende a concentrarsi su scenari peggiori, anche quando non ci sono evidenze che li supportino.

Se non l'ha già fatto, potrebbe essere utile consultare un medico per un controllo generale. Un parere professionale potrebbe aiutarla a tranquillizzarsi rispetto ai suoi dubbi legati alla salute e all'HIV.

Dal punto di vista psicologico tecniche come la respirazione profonda, la mindfulness o tecniche di rilassamento possono aiutarla a ridurre l'impatto dei pensieri ansiogeni. L'ansia, soprattutto se innescata da situazioni di stress prolungato, può essere affrontata anche con piccoli momenti di pausa e riflessione.

Uno degli approcci più efficaci in questi casi è imparare a riconoscere quando l'ansia sta prendendo il sopravvento. Può essere utile chiedersi: “Quali sono le prove concrete per questo pensiero?” oppure “Sto facendo delle ipotesi basate sulla paura o su fatti reali?”. Questo può aiutarla a evitare di cadere nella spirale di pensieri catastrofici.

Cercare un supporto psicologico: Se l'ansia continua a interferire con la sua vita quotidiana, potrebbe essere utile valutare un percorso con uno psicologo. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è particolarmente efficace nel trattamento dell'ansia e può aiutarla a sviluppare strumenti per gestire le sue preoccupazioni sulla salute in modo più equilibrato. Sempre prioritario oltre all'approccio è considerare come si trova in relazione col terapeuta, se si sente accolta, compresa e accettata, per poter costruire una buona alleanza.

Inoltre, il fatto che si trovi in una fase di vita così impegnativa come quella della laurea può aumentare ulteriormente il carico emotivo, quindi è importante prendersi cura sia del corpo che della mente in questo periodo. Ricordi che chiedere aiuto è un passo fondamentale verso il benessere.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Prenota subito una visita online: Consulenza psicologica - 75 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Buon giorno,
mi dispiace per la situazione in cui si trova.
Il carico dello studio e lo stress ad esso legato non fanno altro che aumentare le sue preoccupazioni.
Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per iniziare un percorso che la possa portare all'analisi dei suoi vissuti emotivi e pensieri.
Si rivolga anche al suo modico di base e le parli dei suoi problemi intestinali.
Sarà poi lui a decidere se è il caso di fare degli approfondimenti.
Si prende cura della sua salute fisica e mentale.

Le auguro di superare al più presto questo momento della sua vita e di conseguire la laurea con pace e serenità.
Cordiali saluti
Dott.ssa. Giorgia Caputo
Salve, è comprensibile che questa situazione stia pesando molto su di lei, e vorrei rassicurarla che ciò che sta provando è del tutto comprensibile, soprattutto in un momento di grande stress come la preparazione della tesi e degli ultimi esami. Quando siamo sotto pressione, l'ansia può amplificarsi e può essere difficile distinguere tra preoccupazioni reali e quelle che sono più legate allo stato di stress. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, l'ansia che sta vivendo sembra essere alimentata da pensieri ripetitivi e preoccupazioni per la sua salute, in particolare per la possibilità di aver contratto l'HIV, nonostante il rapporto sia stato protetto e non abbia riscontrato sintomi. Questo è un tipico esempio di pensieri catastrofici, in cui si tende a sovrastimare il rischio e a sottovalutare le prove che indicano il contrario. Una tecnica che può essere utile in queste situazioni è quella di ristrutturare i pensieri. Ad esempio, quando si trova a pensare: “E se avessi contratto qualcosa?”, provi a chiedersi: “Quali sono le prove che supportano questo pensiero? E quali prove lo contraddicono?” In questo caso, il fatto che il rapporto sia stato protetto e che non abbia sintomi evidenti è una forte prova contro questa preoccupazione. Questo processo aiuta a ridurre il potere che questi pensieri hanno sulla sua ansia. È anche importante considerare che il suo corpo sta reagendo allo stress. I sintomi intestinali di cui parla potrebbero essere collegati alla tensione che sta accumulando per la sessione e la tesi, piuttosto che a una malattia fisica. Lo stress e l'ansia possono facilmente manifestarsi in questo modo, portandoci a pensare al peggio. Tuttavia, è essenziale ricordare che questi sintomi non sono necessariamente indicativi di una malattia grave. Potrebbe trovare utile applicare alcune tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda o esercizi di rilassamento muscolare, per calmare il suo corpo e la sua mente. Inoltre, una strategia comportamentale utile è l'idea di esporsi gradualmente alle sue paure. In questo caso, fare un test per l'HIV potrebbe offrirle una rassicurazione concreta, ma è importante farlo una volta e non cadere nella trappola di continue ricerche di rassicurazione o controlli ossessivi, che spesso peggiorano l'ansia. Mi rendo conto che tutto questo possa sembrare molto difficile da gestire, soprattutto in un periodo in cui ha così tante responsabilità accademiche. Voglio che sappia che queste sensazioni non definiscono chi è lei, e ci sono strumenti e strategie che possono aiutarla a ridurre questa ansia e a riprendere il controllo. Riconosca i suoi pensieri per quello che sono – solo pensieri – e con il tempo e le giuste tecniche, sarà in grado di ridurre questa sensazione di panico. Se sente di avere bisogno di un supporto più specifico, parlare con un professionista potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare questi pensieri e imparare a gestirli in modo più efficace. Ma già il fatto che lei stia cercando di capire come gestire questa ansia è un passo importantissimo. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno. Probabilmente è in periodo piuttosto stressante della sua vita e ciò non le permette di utilizzare al meglio tutte le risorse che normalmente fanno parte di lei. In momenti di maggiore fragilità può accadere di avere maggiori preoccupazioni, che in lei si sono concentrate nell'ambito delle malattie.
Se dovesse avere dei dubbi effettivi e non avesse mai svolto esami a riguardo, può comunque decidere di fare un controllo in un centro preposto alle malattie sessualmente trasmissibili o consultare un medico rispetto ad altri sintomi. Detto ciò, probabilmente le sarebbe utile iniziare un percorso per comprendere meglio come gestire l'ansia ed indagare maggiormente i suoi pensieri rispetto alle malattie, che sembrano essere una sua fonte d'ansia prevalente. Resto a disposizione, dott.ssa Covri Annalisa.
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 45 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Buon pomeriggio. Come prima cosa le consiglio di effettuare un test per l'HIV, che potrà certamente rassicurarla in merito alla sua salute. In secondo momento, per sostenere il periodo stressante che si trova a vivere, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista psicologo/psicoterapeuta. Cordiali saluti, Dott.ssa Carolina Giangrandi.
Buongiorno, può capitare che ansie e preoccupazioni si concentrino intensamente su un determinato argomento o faccenda e, in questo caso, sembra che tutto si sia concentrato sulla possibilità di aver contratto una malattia, cosa che mi sembra purtroppo le porti via anche parecchie energie mentali. Da come racconta ha preso le precauzioni necessarie e non paiono esserci sintomi legati, quindi è lecito immaginare che sia una paura infondata.
Da una parte le consiglio comunque di svolgere gli esami del caso in modo da togliersi ogni dubbio, poi rimarrebbe però da comprendere meglio per quale motivo sia nata una preoccupazione così forte e quasi invalidante. È la prima volta che succede? Come ha vissuto questo rapporto? Come sono fatte solitamente le ansie che la assalgono? Sono tante le domande che è possibile porsi e le consiglierei di porsele con un professionista, così da poter essere insieme a qualcuno in questo processo di scoperta.

Un saluto
Dr. Luca Bacchiega
gentile utente,
grazie per aver condiviso con noi le sue difficoltà.
mi unisco ai colleghi che le hanno consigliato di rivolgersi al suo medico di fiducia per scongiurare qualsiasi dubbio circa possibili malattie.
Una volta fatto questo, le consiglio un percorso di psicoterapia per affrontare l'ansia di questo momento, per evitare che diventi un sabotaggio inconsapevole della sua crescita personale. Resto a sua disposizione per qualunque chiarimento e la saluto cordialmente, PF
Gentile utente, mi sembra di capire che è in un periodo piuttosto stressante della sua vita. Se dovesse avere dei dubbi effettivi e non avesse mai svolto esami a riguardo, può decidere di fare un controllo in un centro preposto alle malattie sessualmente trasmissibili o consultare un medico rispetto ad altri sintomi. Detto ciò, probabilmente le sarebbe utile iniziare un percorso per comprendere meglio costa sta succedendo in lei in questo momento. Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
Salve, è frequente che in persone già ansiose si possano acutizzare sintomi ansiosi in situazioni di forte stress, come può essere per lei la laurea. Se questo la rende più tranquilla faccia le analisi per eliminare qualsiasi dubbio e successivamente, quando le sarà possibile, la invito a ricercare un professionista con cui poter lavorare sulla sua ansia, per ritrovare il benessere.
Saluti. Dott.ssa Simona Spiezia
Buonasera, la ringrazio per la condivisione.

Comprendo quanto sta raccontando, e mi sento di dirle che certamente la sua storia personale, soprattutto di questo ultimo periodo, ha creato le condizioni di una cosiddetta, mi passi il termine, “tempesta perfetta”.

Se non ho inteso male, il rapporto con questo ragazzo c’è stato nel mese di luglio, ma lei è da circa due settimane che vive questi pensieri intrusivi sulla sua condizione fisica.

Questo mi porta a riflettere che, come causa di esordio di questi sintomi, ci sia da attenzionare principalmente il suo carico di stress, dovuto proprio alla situazione contingente.

Chiaramente questo è quello che potremo chiamare, un casus belli, ma certamente nella sua storie personale potremo meglio rintracciare la cause remote del perché sotto un particolare stress, la sua psiche si è mossa in questa direzione.

Le consiglio di valutare la possibilità di contattare un professionista con cui prendere di petto questa situazione. Se i sintomi ansiosi e i pensieri ossessivi fossero troppo invalidanti, le suggerisco di fare un consulto psichiatrico, così da concedersi una tregua dai sintomi e permetterle di proseguire con la stesura della tesi e iniziare un percorso di terapia.

Mi creda, il ricorso hai farmaci non è assolutamente uno stigma e non deve minimamente sentirsi “malata di mente” o altro. In questo caso specifico, se la sintomatologia dovesse diventare invalidante, il farmaco è la soluzione più rapida (circa 3/4 settimane) per permetterle di lavorare con profitto in terapia.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.