salve, sono Nadia e certe volte penso troppo, ho pensieri ripetitivi negativi e ho letto un libro ch

20 risposte
salve, sono Nadia e certe volte penso troppo, ho pensieri ripetitivi negativi e ho letto un libro che dice, in questi casi, bisogna fare altro e tenere la mente occupata, per esempio facendo sport o avendo degli hobby, ma nel mio caso io spesso rimugino questi pensieri prima di andare a dormire e quando sono da sola e non sono distratta da uscite con gli amici e quindi come faccio a fare sport o a leggere un film quando sto per dormire? Perchè così facendo va a finire che non dormo ed è peggio. Io di solito mi distraggo con l’alcol ma non posso più farlo e sto implodendo.
Gentile utente, mi dispiace tanto per la situazione che ha raccontato, leggo tanto dolore nelle sue parole. Per la problematica descritta è necessario intraprendere un percorso di supporto psicologico per capirne le cause.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara Nadia,
comprendo bene quanto alcuni pensieri, soprattutto se negativi e indesiderati, possano generare un senso di pesantezza e sopraffazione. Da ciò che descrivi, è possibile che tali pensieri siano il sintomo di una difficoltà di natura psicologica. Si tratta di questioni che vanno affrontate primariamente con la giusta terapia e cura personale, per poi eventualmente integrare con gli interessi che hai menzionato.
Cordiali saluti dott.ssa Sofia Cerù
Buonasera Nadia.
Tenere la mente occupata potrebbe dare una sorta di sollievo o leggerezza che non fa per il suo caso, come lei stessa ha capito. Non ci sono ricette o soluzioni valide per tutti, perché bisogna prima di tutto capire cosa sta succedendo a lei in questo periodo. I pensieri che lei ha hanno dei contenuti specifici e sono associati a delle emozioni che sarebbe molto importante mettere a fuoco se vogliamo superare questo periodo di difficoltà. So bene che questo non è semplice da fare da sola, per cui le consiglio di affrontare questo difficoltà con uno psicoterapeuta di fiduccia. Sono disponibile per altre info e per seguire la sua difficoltá se lo ritiene necessario. Cordiali sauti.
Gentile Nadia, i pensieri negativi e indesiderati possono farci provare spiacevoli e generare malessere per cui sentiamo il bisogno di scacciarli e allontanarli. Credo che un percorso psicologico sia la sede più opportuna per capire cosa le accade e trovare le strategie più adatte per lei. Dott.ssa Elisa Rizzotti
Gentile Nadia, se fosse una mia paziente le chiederei quali tipi di pensieri intrusivi sono e perché non la fanno dormire. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico durante il quale affrontare che tipologie di pensieri opprimono la sua mente e come sarebbe possibile rendere questi pensieri meno potenti. Approfondirei anche tematiche riguardanti l' alcol e come mai oggi sente di implodere perché non può bere. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve Nadia, provi con un percorso di mindfulness di gruppo a recuperare questa sua condizione.Potrebbe scoprire aspetti interessanti e a imparare a gestire il rimuginio che la sta accompagnando.
Saluti, dott.ssaSandra Petralli
Salve Nadia,
quando qualcosa o qualcuno ci importuna, la prima cosa che ci verrebbe da fare è quello di giudicarlo e respingerlo, ma il più delle volte, questa modalità, non fa altro che aumentarne l'intensità. Potremmo invece provare a dargli spazio, sentire cosa dicono e soprattutto chiedere da dove vengono. Questa potrebbe essere l'occasione per ridare spazio a parti di sé a volte trascurate e prendersi cura dei propri spazi interni, eventualmente con l'aiuto di qualcuno che possa aiutarla a non spaventarsi dei suoi pensieri e a rassicurarla per poi insegnarle ad accogliere e dare una direzione a questi pensieri.
Gent.ma, può esserle utile contattare uno specialista a cui poter raccontare meglio questa sua esperienza e ipotizzare un lavoro psicoterapeutico che la aiuti a dissolvere i pensieri che la tengono occupata. SG
Buongiorno Nadia io penso che nel suo caso potrebbero esserle di aiuto una serie di tecniche di rilassamento che si possono apprendere con l'aiuto di un professionista psicologo. Una volta apprese lei potrà utilizzarle autonomamente .
Mi faccia sapere
Gentile Nadia, il modo in cui pensiamo ha un grosso impatto sul nostro stato d'animo. Per dirla in termini semplici, il modo in cui mi racconto la vita mi cambia la visione che ho di questa. Se io mi racconto che va tutto male, non solo condizionerò negativamente il mio stato d'animo ma aumenterò anche la probabilità che le cose vadano effettivamente male.
Non sono mai le situazioni a generare l'ansia o la tristezza dentro di noi, bensì sono i pensieri che noi facciamo sulle situazioni. Infatti, un fenomeno frequente è quello dell'ansia anticipatoria cioè una preoccupazione sproporzionata rispetto a una situazione che percepiamo come difficile o minacciosa. L'ansia anticipatoria intacca la nostra prestazione generando quindi la profezia che si autorealizza: mi aspettavo che andasse male ed effettivamente è andata male perchè io stessa creo delle condizioni sfavorevoli che la fanno andare male. Lei deve quindi lavorare sui suoi pensieri, ristrutturarli con l'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta e acquisire maggiore fiducia in se stessa. La vita la affrontiamo grazie alle nostre risorse e se non siamo consapevoli delle risorse che abbiamo non ci sentiremo in grado di affrontare neanche il più piccolo ostacolo.
Sarebbe importante fare un percorso psicoterapeutico che le permetta di imparare a sostituire questi pensieri negativi che ha con dei pensieri più bilanciati e funzionali.
In base agli occhiali che indosso, vedrò il mondo in modo diverso!
Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Buongiorno gentile Nadia, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco come possa essere difficile affrontare i pensieri negativi e ripetitivi, soprattutto nei momenti di tranquillità o prima di andare a dormire. È vero che attività come sport e hobby possono aiutare a tenere la mente occupata, ma come ha detto, ci sono momenti in cui non è possibile distrarsi con queste attività, come quando ci si prepara per il sonno o si è soli.

Una strategia utile potrebbe essere quella di sviluppare tecniche di rilassamento e gestione dei pensieri prima di andare a letto. Ci sono alcune pratiche che potrebbero aiutarla.

Pratiche come la mindfulness possono aiutare a osservare i pensieri senza attaccarsi a essi. Questo permette di ridurre l’impatto dei pensieri negativi senza cercare di "combatterli" direttamente, ma semplicemente lasciandoli scorrere senza soffermarti troppo.

Quando i pensieri iniziano a farsi pesanti, concentrarsi sulla respirazione lenta e profonda può calmare il sistema nervoso e ridurre l’ansia, facilitando il rilassamento prima di dormire.

Un'altra possibilità è provare a scrivere i propri pensieri prima di andare a dormire. Questa pratica permette di "svuotare" la mente e di lasciare le preoccupazioni su carta, senza doverle portare a letto con sé.

Creare una routine serale che l'aiuti a rilassarsi prima di coricarsi può ridurre la probabilità che i pensieri negativi la invadano. Può includere una breve lettura (di libri che ti trasmettono serenità), ascoltare musica rilassante o fare un bagno caldo.

Se il rimuginare diventa troppo opprimente e difficile da gestire, sarebbe utile consultare uno psicologo per esplorare più a fondo la natura di questi pensieri. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace nel trattare i pensieri ossessivi e ricorrenti.

Comprendo che l’alcol potrebbe sembrare un modo per alleviare la tensione, ma come ha intuito, non è una soluzione a lungo termine e può peggiorare la situazione. L'uso di tecniche più sane per affrontare il rimuginio l'aiuterà a riprendere il controllo, poco a poco, sulla tua mente e sul tuo benessere.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Salve gentile utente.
I pensieri intrusivi e ripetitivi possono avere conseguenze negative sulla percezione del benessere, tramutandosi spesso in un fardello di stanchezza mentale, malumore, ansie e insonnia (o altri sintomi fisici).

Di sicuro, l'alcol non è la migliore delle soluzioni: la gratificazione derivante dal sentirsi più leggeri e felicemente confusi è insignificante rispetto agli effetti dannosi che può avere sul suo organismo e sul suo cervello. Il meccanismo di craving (dipendenza per gratificazione temporanea) non va sottovalutato.

Ben altra soluzione sarebbe cominciare a lavorare su se stessa, sulla sua qualità di vita, su ciò che attualmente la rende felice e ciò che, invece, genera la moltitudine di pensieri negativi che affollano la sua mente.
L'attività mentale non può essere arrestata in realtà. Esiste una parte del lobo frontale del nostro cervello che continua a generare pensiero senza sosta.

C'è però la possibilità di decidere se mettere attenzione su quel flusso mentale oppure se orientarla su qualcos'altro, su qualcosa che è connesso alla realtà che viviamo, qui e ora, nel momento presente.
L'attenzione è una abilità cognitiva che può essere controllata e allenata per rimanere nel presente e connetterci profondamente al nostro corpo e all'ambiente in cui esso è immerso.

Svolgere attività coinvolgenti, piacevoli come un hobby, lo sport, la musica, sicuramente sono uno dei modi per "distrarsi" dai pensieri intrusivi, ma se passiamo la maggior parte del tempo a pensare, non riusciremo neanche a goderci a pieno quelle attività. Tra l'altro, come lei osserva, non può andare a correre prima di mettersi a letto. La chiave è comprendere che il pensare fa parte della natura della mente, e che noi possiamo scegliere se è utile riflettere e rimuginare oppure se c'è qualcosa di meglio da fare.

Avvicinarsi al momento serale con attività di self-care, cura della persona, attività come leggere, ascoltare musica, meditare, possono facilitare moltissimo l'addormentamento e aiutarla a riposare meglio.

Le consiglio di iniziare un percorso psicologico per imparare a gestire meglio questo "overthinking", a comprenderne i contenuti distinguendo ciò che è vantaggioso da ciò che è inutile e ripetitivo. Un percorso che include anche tecniche di Mindfulness, potrebbe esserle di grande beneficio nel migliorare l'attenzione verso il presente e prendere consapevolezza dei suoi pensieri e delle sue emozioni, imparando a distaccarsene, senza identificarsi troppo con essi.
Se lo desidera, posso darle ulteriori informazioni su un percorso di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio,
Dott. Antonio Cortese
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Ciao Nadia, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo. Capisco quanto possa essere frustrante avere pensieri ripetitivi e negativi, specialmente in quei momenti in cui la mente è libera di vagare, come prima di dormire o quando sei da sola. Questo tipo di pensieri (o meglio, modalità di pensiero), chiamati rimuginio, possono essere molto difficili da gestire perché spesso sembrano intensificarsi proprio quando cerchiamo di rilassarci. Quello che descrivi è molto comune: spesso, durante il giorno, siamo distratti da attività o interazioni sociali, ma la sera, quando ci troviamo da soli, quei pensieri tornano con forza. È normale sentirsi intrappolati in questo ciclo, specialmente se la mente è abituata a cercare sollievo con soluzioni temporanee, come l’alcol, che però non sono sostenibili a lungo termine. In un approccio cognitivo-comportamentale, ciò che potremmo fare è cercare di cambiare il modo in cui affronti questi pensieri, piuttosto che cercare di eliminarli completamente. So che può sembrare controintuitivo, ma più proviamo a respingere o distrarci dai pensieri negativi, più essi tendono a ripresentarsi con forza. Una tecnica che potrebbe esserti utile è quella della mindfulness, che ti aiuta a osservare i pensieri senza giudicarli o cercare di modificarli. L'obiettivo non è distrarsi, ma imparare a convivere con quei pensieri senza lasciare che prendano il controllo. Per esempio, quando noti che inizi a rimuginare prima di dormire, potresti semplicemente riconoscere che i pensieri sono lì, accettando la loro presenza senza cercare di scacciarli. Questo può, col tempo, ridurre il loro impatto emotivo su di te. Inoltre, ci sono delle tecniche di rilassamento progressivo e respirazione profonda che possono essere molto utili in quei momenti in cui senti che i pensieri stanno prendendo il sopravvento, specialmente prima di dormire. Allenarsi a concentrarsi sulla respirazione o rilassare gradualmente i muscoli può aiutarti a spostare l'attenzione dal pensiero ripetitivo al momento presente, facilitando il processo di addormentamento. Comprendo anche che fare attività come lo sport o hobby possa non essere praticabile quando sei a letto o quando sei sola. Un’alternativa potrebbe essere provare a costruire una routine serale che ti aiuti a rallentare gradualmente la mente. Ad esempio, potresti sperimentare tecniche di journaling, scrivendo i pensieri che ti passano per la testa prima di andare a letto, per "liberarli" sulla carta. Oppure ascoltare audio rilassanti o meditazioni guidate che possano distoglierti dal rimuginare, senza richiedere sforzo attivo. Hai già fatto un passo importante nel riconoscere che l’alcol non è una soluzione immunizzante a lungo termine, esistono molte altre strategie che possono offrirti un sollievo più duraturo. Non sei sola in questo, e con il tempo e la pratica puoi trovare delle modalità che ti permettano di affrontare i pensieri negativi in maniera più sana e gestibile. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno Nadia, grazie per la sua condivisione. Io credo sia importante nel suo caso intraprendere un percorso con un professionista di cui si fida, o che le ispira fiducia, che possa accompagnarla nell'esplorazione di questi pensieri: c'è bisogno di conoscerli, di capire il loro significato (perchè rimugina? da quando? l'ha sempre fatto o ha cominciato in seguito a qualche evento o circostanza particolare?) di contestualizzarli (rimugina sempre prima di andare a dormire o solo magari in periodi di stress?) e di inserirli all'interno della sua storia di vita e relazionale. Sono sicura che all'interno di un percorso che consideri da vicino questi aspetti, e che le permetta di conoscersi meglio da questo punto di vista, sarà possibile anche scioglierli, e recuperare un benessere che merita. Se avesse ulteriori domande o dubbi, o avesse bisogno di supporto, mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Salve, penso che le strategie di comportamento possano dare qualche beneficio ma non risolveranno il suo problema. Da quello che scrive e da come lo scrive, credo sia arrivato il momento di affrontare queste angosce.
Succede, non se ne deve preoccupare. Succede che in certi periodi della vita occorre rivedere cose che abbiamo buttato alle spalle ...

Le auguro di superare questo periodo di crisi che deve considerare come una grande opportunità.

Giorgio Carnevale
Buonasera Nadia, cercare di distrarsi o trovare altro per occupare la mente può essere un buon suggerimento entro certi limiti. A volte i pensieri rimuginanti possono essere così intensi da oltrepassare i tentativi di distrazione, invadendo la testa in ogni caso, soprattutto in quei momenti dove non c'è molto altro da fare, come prima dell'addormentamento.
Il fatto che l'alcol sia diventato uno strumento per sedare questi pensieri già suggerisce quanto siano intensi e faticosi da sostenere e, credo, ci dice anche che forse è arrivato il momento di chiedere un aiuto, cosa che ha già fatto qui, con questa domanda. Le risposte che potrà avere, però, non potranno essere sufficienti ed è importante possa trovare un professionista con cui condividere tutto questo, potendo così trovare insieme i motivi ed eventuali modi per poterne uscire in modo più duraturo.

Un saluto
Dr. Luca Bacchiega
Buon pomeriggio Nadia, capisco quanto sia difficile gestire i pensieri negativi, soprattutto quando arrivano nel momento meno opportuno, come la notte. Invece di distrarsi con l’alcol, che può solo peggiorare le cose, potrebbe provare a creare una routine rilassante prima di andare a letto. Dedichi del tempo a pratiche che la aiutino a rilassarsi, come la meditazione o la respirazione profonda. Quando i pensieri iniziano a girare, provi a cambiare il focus su qualcosa di positivo. Tenere un diario della gratitudine può essere utile per questo, perché aiuta a spostare l’attenzione dalle preoccupazioni ai piccoli aspetti positivi della sua giornata. Inoltre, cerchi di trovare attività piacevoli che puoi fare quando è sola, come leggere un buon libro o ascoltare musica calmante, per mantenere la mente occupata. Non dimentichi che parlare con un* psicolog* può offrirle un ulteriore supporto e nuove strategie per affrontare questi pensieri. Resto a disposizione per ulteriori dubbi, ricordandole che ricevo anche online. Un caro saluto
Salve Nadia, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo: questi pensieri ripetivi possono essere molto dolorosi.
Tutti hanno pensieri negativi e spesso ripetitivi, ma alcuni tendono a "seguirli" e rimuginarci sopra. E' da questo rimugino che scaturisce la sofferenza, non dal pensiero in se. Spesso, più cerchiamo di non pensare a qualcosa più il pensiero diventa forte. Quello che ha letto nel libro è vero in parte; un obiettivo non dovrebbe essere quello di distrarsi ma imparare a lasciare andare i pensieri. Le faccio un esempio, si immagini i pensieri come nuvole che si muovono nel cielo, lei può guardare le nuvole ma non deve seguire con lo sguardo tutte le nuvole che passano in cielo. La stessa cosa la si può fare con i pensieri, imparare a lasciarli passare. Le consiglio di intraprendere una terapia in modo da affrontare adeguatamente la situazione e da comprendere cosa la porta a rimuginare. Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Irene Ragaini
Gent. Utente, grazie per aver condiviso qui. Posso solo immaginare quanto la situazione descritta possa essere frustrante e debilitante. Quando i pensieri diventano intrusivi, specialmente prima di dormire, può essere utile creare delle abitudini che aiutino a rilassarci e a prepararci al sonno senza ricorrere all’alcol o ad altre distrazioni. Alcune tecniche che uno psicoterapeuta potrebbe consigliarle sono la mindfulness, la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo, le tecniche immaginative.
Cercare aiuto al fine di trovare modi funzionali per affrontare i suoi pensieri è un passo importante. Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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