Salve, sono mamma di un bimbo di 2 anni e mezzo. Negli ultimi anni sono stata sempre un po più appre

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Salve, sono mamma di un bimbo di 2 anni e mezzo. Negli ultimi anni sono stata sempre un po più apprensiva del normale ma tutto sommato conduceva una vita tranquilla. La mia vita è cambiata da quando, per una banale caduta durante il gioco, mio figlio avvertiva dolore ad un piede e nn voleva più camminare, così lo portai al ps dove con il mio consenso hanno effettuato una radiografia al piede con esito negativo. Da quel giorno il senso di colpa mi distrugge. Sono passati 4 mesi ma penso sempre che quell esame sia stato troppo invasivo per mio figlio, che il tecnico che ha svolto l esame ha effettuato più foto del necessario (4 per l'esattezza) e che mio figlio abbia ricevuto dosi di radiazioni per lui dannose. Non riesco a tranquillizzarmi, tanto è che mi sento sempre in uno stato di ansia e confusione mentale, ho perso anche parecchi chili di peso per questo. Non riesco a capire se le mie sensazioni e preoccupazioni siano lecite o se sono solo dettate dall'ansia. Non so come uscirne. Grazie per l'attenzione.
Buonasera,
mi spiace per il periodo di difficoltà che sta vivendo: pur non essendo un esperto di radiologia sono portato a pensare che l'esame a cui suo figlio è stato sottoposto fosse adeguato e che non gli abbia causato problemi di cui debba preoccuparsi: propenderei quindi per la seconda sua ipotesi, e cioè che probabilmente quello che è successo ha fatto insorgere in lei delle problematiche di tipo ansioso, tra l'altro decisamente compatibili con gli stati ansiosi e di confusione che lei descrive.
Le suggerisco di prendere contatto con un professionista così da comprendere il suo disagio e iniziare a stare meglio

Cordialmente,
Dott. Giacomo Caiani

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Buonasera, mi dispiace per il momento che sta passando. Ragioniamo un momento. La radiografia ha permesso di escludere qualsiasi complicazione. Immagini se non avesse dato il consenso e a suo figlio fossero rimasti danni permanenti perchè non visti in tempo. Ha fatto la scelta più funzionale e responsabile. Veniamo alla sua ansia, dimagramento ecc..Direi che le sarebbe molto utile consultare uno/una psicoterapeuta al fine di contenere l'ansia e comprenderne in profondità l'origine. Ha un bimbo piccolo ed è molto importante che lei sia serena e disponibile per lui, oltre che per se stessa naturalmente. Rimango a disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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E' ancora in tempo per affrontare le sue ansie che suo figlio le riattiva. Le sue reazioni sono frutto dei suoi conflitti non risolti. Così non trovera' mai un rapporto autentico con suo figlio. Consiglio un percorso EMDR.
Salve, non penso affatto che un radiologo possa aver agito con imperizia, , e non credo nemmeno che il vero problema sia quello, per cui le rivolgo una domanda.
Le capita spesso di sentirsi in colpa per cose per cui non c’è da averne?
Se si dentro di lei ci sono dinamiche che meritano una piccola revisione.
Si affidi ad un percorso di psicoterapia, alla fine potrà vivere molto meglio. Saluti, dott.ssa Petralli
Gentile utente, essere genitore non è semplice, credo però che lei abbia agito ai fin di bene, ha fatto la ciò che era giusto per suo figlio, assicurarsi che fosse tutto nella norma. Così come ha fatto il medico radiologo che si è preso cura del suo bambino. Oggi però lei continua a sentirsi in colpa, come se debba scontare chissà quale pena. Per cosa le chiedo? Cosa avrebbe dovuto fare di diverso? Le capita spesso di sentirsi così, anche in altri contesti?
Ciò che le sta accadendo andrebbe approfondito e meglio esplorato per aiutarla a dare un senso ed un significato a tale vissuto. Potrebbe valutare un percorso psicologico. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente,
prima di tutto ci terrei a rassicurarla: molti genitori provano ansia e senso di colpa quando si tratta della salute dei propri figli, soprattutto dopo episodi che riguardano visite mediche o esami. Tuttavia, il fatto che queste preoccupazioni stiano durando da diversi mesi e influenzando il suo benessere generale, indica che potrebbe essere utile riflettere su cosa sta accadendo a un livello più profondo. Prendersi cura di se stessa è fondamentale, sia per lei che per suo figlio. È anche importante riconoscere che gli esami medici, come la radiografia, sono strumenti necessari e vengono svolti con protocolli di sicurezza molto rigorosi, soprattutto quando si tratta di bambini. Se questi vissuti emotivi persistono, potrebbe valutare la possibilità di chiedere un supporto.
Saluti cordiali
Salve,
Comprendo la sua preoccupazione e quanto possa essere difficile gestire questi sentimenti. È normale, per una madre, preoccuparsi della salute e del benessere del proprio figlio, ma a volte l'ansia può amplificare la percezione dei rischi, anche quando questi sono minimi.

È importante ricordare che le sue sensazioni di ansia e colpa potrebbero essere il riflesso di un disagio emotivo più profondo, piuttosto che un reale rischio per la salute del suo bambino. Le consiglio di prendersi cura di sé stessa e considerare l'idea di confrontarsi con un professionista per aiutarla a gestire l'ansia che sta vivendo. Se ha domande o preoccupazioni specifiche sulla salute di suo figlio, potrebbe anche essere utile parlare con il pediatra per ottenere informazioni rassicuranti.
Come terapeuta, rimango a disposizione qualora volesse esplorare insieme questi vissuti e trovare delle strategie per ritrovare un po' di serenità.
Buongiorno cara mamma, se le va di approfondire meglio questi vissuti, che attualmente sembrano impedirle di vivere serenamente la sua genitorialità, le consiglio di chiedere una consulenza psicologica.
Non è semplice fare ed essere una mamma, o in generale essere un genitore: a volte possono sopraggiungere delle emozioni spiacevoli, proprio in seguito a delle decisioni che bisogna prendere, in quanto responsabili della crescita dei propri figli. Queste emozioni sono parte integrante del nostro essere genitore e quello che possiamo fare è accoglierle, comprenderle ed elaborarle.
Sono a sua disposizione per un eventuale consulenza.
Intanto, le auguro una buona giornata.

Dott.ssa Di Mari Nicolina, Psicologa clinica e Psicologa perinatale.
Cara utente. I primi anni di vita dei nostri figli sono intensi, contrassegnati da dinamiche (anche latenti, nascoste) che ci possono portare a vissuti di ansia e angoscia. Io ti consiglio di approfondire il tempo che stai vivendo per ritrovare benessere personale quindi familiare. Convivere con i sensi di colpa (che vengono dai nostri standard anche irrealistici di essere genitori perfetti e infallibili) deve essere invalidante e difficile da sopportare. Tiene a mente che è possibile lavorarci su e snodare la situazione. Dott.ssa Anzuini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile signora, il mio consiglio è quello di intraprendere prima possibile un percorso psicologico per arginare questa esigenza di controllo che lei ha sul suo bambino. Oggi è lei a soffrirne ma questa condizione emotiva potrebbe riversarsi sul benessere de bambino, invece entrambi avete il diritto di stare bene e vivere serenamente la vita quotidiana e le emergenze. Le faccio un grosso in bocca al lupo
Cara mamma, mi dispiace per il difficile momento che sta attraversando e la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Le sue sensazioni sono assolutamente valide e comprendo il desiderio di proteggere suo figlio da qualsiasi possibile rischio per poter garantire sempre il meglio per lui. E' naturale per un genitore sentirsi in ansia quando il proprio bambino si fa male o deve affrontare procedure mediche, tuttavia l'ansia che descrive può diventare molto debilitante e influenzare negativamente la sua vita quotidiana, come già sta accadendo. Quello che sta vivendo potrebbe quindi essere legato ad un'ansia maggiore che si è accentuata con l'evento della caduta. Ricordi che è normale sentirsi ansiosi come genitore, ma cercare aiuto e supporto può fare una grande differenza... prendersi cura di se stessa è altrettanto importante quanto prendersi cura del proprio bambino. Un saluto.
Buonasera,
mi permetto di suggerirle di iniziare un percorso terapeutico per elaborare la questione che lei stessa pone: essere apprensiva e ansiosa come madre. Un caro saluto, dott.ssa Rossella Maria Sferrazzo
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Buongiorno Gentile Utente, è comprensibile che una situazione come quella che ha vissuto possa scatenare ansia e preoccupazione, soprattutto per una mamma attenta alla salute del proprio bambino. Tuttavia, cerchiamo di affrontare i suoi dubbi con calma.

Le radiografie, come quella effettuata a suo figlio, sono un esame comune e ben regolamentato. I medici e i tecnici di radiologia sono addestrati a utilizzare il minimo livello di radiazioni necessario per ottenere un’immagine chiara e diagnostica. La dose di radiazioni ricevuta da suo figlio per una radiografia del piede è molto bassa, equivalente a pochi giorni di esposizione naturale alle radiazioni ambientali. Non c'è ragione di credere che 4 scatti possano aver causato danni significativi.

Il suo senso di colpa e l'ansia potrebbero essere amplificati da un pensiero persistente e catastrofico, una reazione comprensibile quando ci si sente impotenti davanti alla salute di un figlio. È importante riconoscere che questa preoccupazione potrebbe essere più legata alla sua ansia che a un rischio reale.

Riconoscere e accettare queste emozioni è il primo passo per sentirsi meglio. Parlare con un professionista della salute mentale, come uno psicologo o un terapeuta, può aiutarla a lavorare sui suoi pensieri, a gestire meglio l'ansia e a riprendere il controllo sulla sua serenità.

Ricordi che è una madre amorevole che ha fatto del suo meglio per proteggere suo figlio. È importante prendersi cura di sé stessa per poter continuare ad essere presente per lui in modo positivo e sereno.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Salve, dalle sue parole emerge l'apprensione che sta provando e come questa stia condizionando la sua vita. E' normale preoccuparsi della salute del proprio figlio ma in questo momento sembra che l'ansia abbia raggiunto un "livello" tale da impedirle di vivere serenamente. Vorrei sottolinearle che lei ha fatto la scelta migliore possibile, perchè non esiste una scelta corretta al 100%, nel far fare le radiografie a suo figlio. E' normale provare il desiderio di proteggere suo figlio, ma il senso di colpa che sta provando ora sarebbe da indagare maggiormente. Le chiedo, quali pensieri le passano per la mente? Quanto tempo della sua giornata trascorre seguendo tali pensieri?
Le suggerisco di intraprendere un percorso di sostegno psicologico in modo da imparare a gestire meglio gli stati ansiosi che prova.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Irene Ragaini
Buongiorno, sicuramente la sua preoccupazione da genitore è lecita in quanto nonostante si agisca sempre per il bene del bambino a volte è normale che fuoriescano dei dubbi. In questo caso mi sento di dirle che probabilmente sarebbe stato peggio non sottoporre il bambino ad alcun esame e che molte persone avrebbero agito come ha fatto lei e in più, sicuramente, se fosse stato un esame invasivo il collega glielo avrebbe riferito. Ad oggi suo figlio come sta? provi a guardarlo e a capire se il senso di colpa che prova ha ragione di esistere in merito a suo figlio o se è una sua propensione in determinate circostanze. Ci sono state altre vicende nelle quali lei ha provato un senso di colpa infinito anche dopo aver agito in fin di bene? quali risorse ha utilizzato per sentirsi meglio?
sicuramente sarebbe interessante poterci riflettere.
rimango a sua disposizione, un caro saluto. Dott.ssa Dell'Anna Marta
Gentile utente, se crede che questi pensieri le causano sofferenza, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capirne le cause.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno, deve essere molto difficile affrontare questa situazione.
L’apprensione per la salute dei figli è del tutto naturale, specialmente dopo un evento che ha suscitato così tanta preoccupazione. Da genitori si è portati a prendere decisioni per la salute del bambino ed è normale poter sentire il peso della responsabilità delle proprie scelte. È importante riconoscere che le sue emozioni sono valide e che sta attraversando un momento complesso.
Se analizziamo l’accaduto che riporta possiamo pensare che il fatto che suo figlio faticasse a camminare l’abbia portata ragionevolmente a voler indagare la situazione e capire se ci fosse qualcosa che richiedesse un intervento. La scelta di dare il consenso è stata dettata dalla situazione che richiedeva maggiori approfondimenti.

Tuttavia, la decisione che ha preso sembra avere un un forte impatto su di lei e sul suo benessere emotivo e il peso della responsabilità della scelta presa provoca uno stato di allerta e agitazione molto forte che potrebbe portare a sovrastimare i rischi.
Potrebbe essere utile esplorare ciò che sta alimentando questa preoccupazione e questo forte senso di responsabilità, quali aspettative verso sé stessa come mamma nutre, e vedere se, prendendo contatto con questi aspetti, anche il vissuto negativo sia meno forte e possa avere meno ricadute sul suo benessere e sul rapporto con il suo bimbo.
Un caro saluto, dott.Elisa Nanni
Salve, posso immaginare quanto possa essere difficile affrontare queste preoccupazioni e quanto l'ansia possa influenzare il suo benessere quotidiano. È naturale sentirsi in colpa e preoccuparsi per la salute del proprio figlio, soprattutto quando si tratta di situazioni mediche.

È importante riconoscere che ha fatto del suo meglio per proteggere e curare suo figlio. Portarlo al pronto soccorso e consentire una radiografia erano decisioni prese con l'intento di assicurarsi che stesse bene. I medici e i tecnici radiologi seguono protocolli rigorosi per minimizzare l'esposizione alle radiazioni, specialmente nei bambini. Le radiografie sono strumenti diagnostici comuni e, sebbene comportino una piccola esposizione alle radiazioni, i benefici di diagnosticare e trattare eventuali problemi superano di gran lunga i rischi.

Le sua preoccupazioni sono comprensibili, ma è anche possibile che l'ansia stia amplificando questi timori. L'ansia può farci focalizzare su scenari peggiori e farci sentire sopraffatti. È importante cercare di distinguere tra preoccupazioni razionali e quelle dettate dall'ansia.

Parlare con un professionista della salute mentale potrebbe aiutarla a esplorare questi sentimenti e a trovare strategie per gestire l'ansia. Potrebbe anche essere utile discutere delle sue preoccupazioni con il pediatra di suo figlio, che può fornirle informazioni rassicuranti sulla sicurezza delle radiografie e sull'impatto minimo delle radiazioni.

Prendersi cura di se stessa è fondamentale. Cerchi di dedicare del tempo a se stessa, anche solo per brevi momenti di relax o attività che le piacciono. La sua salute mentale è importante non solo per lei, ma anche per il benessere di suo figlio.
Dott. Andrea Boggero

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