Salve, sono in cerca di consigli.. Io soffro d'ansia sociale, accompagnata dal disturbo evitante di

17 risposte
Salve, sono in cerca di consigli..
Io soffro d'ansia sociale, accompagnata dal disturbo evitante di personalità e dal disturbo bipolare, già, non mi faccio mancare niente...
Sono sempre stata una persona timida ed introversa e l'ansia ovviamente ha aggravato la mia situazione, pensate che da piccola ero talmente timida che non parlavo, nel vero senso della parola, comunicavo solo a bassa voce quando non potevo farne a meno, solo alle medie poi piano piano ho iniziato a sbloccarmi un pochino.
Ad oggi comunico con le persone, ma sempre con l'ansia e il disagio al mio fianco, faccio un lavoro che fortunatamente mi tiene lontana dalle persone (lavoro in un b&b nelle pulizie) anche se di tanto in tanto mi fermano e mi chiedono informazioni e lì faccio le più peggiori figure perchè io non sono in grado di dare indicazioni riguardo la mia città...sono un disastro vi giuro, molte volte vorrei sotterrarmi da sola per la troppa vergogna.
Dovete sapere che io in terapia parlo con la psicoterapeuta ma per lo più le leggo ciò che scrivo, perchè per me è davvero difficile parlarle a voce di determinate cose, provo davvero tanto imbarazzo, perciò la scrittura e quindi la lettura è come se mi facessero da scudo, un pò quello che succede qui, riesco a farlo perchè sono in anonimo e perchè c'è uno schermo che ci divide, quindi ritornando alla psicologa, è come se io raccontassi la storia di qualcun'altro.
Ora, la psicologa mi diceva che devo cercare di sforzarmi ed esprimermi a parole perchè sennò lei mi aiuterebbe ad alimentare il problema e non a risolverlo, ma io non ce la faccio, è davvero difficile per me....ci ho provato, pensate che ho pure registrato la mia voce per vedere come parlavo, e a parte il fatto che odio tanto il mio tono, penso che dovrei fare pure un corso di dizione perchè ho scoperto che non scandisco bene le parole...ma faccio davvero una gran fatica a comunicarle quello che provo, non è la stessa cosa, attraverso la scrittura riesco ad esprimermi nel dettaglio, a voce molte cose le "salto" per paura o per vergogna...
Che frustrazione, che rabbia e che tristezza per tutto questo....
Non avete idea di quanto io odi stare in questa condizione che mi ha rovinata la vita... Cosa mi consigliate?
Gentile Utente, dal suo racconto traspare la sofferenza che sta vivendo. Si è già rivolta ad una psicologa, ma probabilmente è necessario che si affidi a lei e che abbia fiducia in quello che le sta proponendo. Un percorso terapeutico è uno spazio di riflessione accogliente e non giudicante, può lasciarsi andare e provare a superare le sue insicurezze e paure, ci vuole un piccolo sforzo per iniziare, ma piano piano sono sicura troverà giovamento e imparerà a fare affidamento sulle risorse personali che ha a disposizione e che ora non riconosce. Un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo

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Buonasera. Mi dispiace per le difficoltà che sperimenta e condivide.
Il mio suggerimento è quello di continuare ad impegnarsi nel percorso terapeutico che ha intrapreso, permettendosi il tempo necessario per imparare a migliorare quanto possibile gli aspetti di sé che condivide e riappropriarsi gradualmente della propria sicurezza e potere personale. Un saluto e buon lavoro, Dott. Felice Schettini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, non specifica da quanto tempo è in cura con la psicologa, se si trova bene con lei e se nel tempo trascorso sente dentro di sé che qualcosa si sta mobilitando o è già cambiata. Questi sono dati importanti per capire se il lavoro che sta svolgendo è proficuo, nel qual caso le consiglio di continuare ed avere fiducia. Credo che il suo vissuto possa avere origini antiche legate alla vergogna di sé nel senso più ampio del termine, per cui bisogna lavorare sulle relazioni antiche e presenti. Potrebbe anche provare una terapia emdr dopo opportuna valutazione del caso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,

l'indicazione è quella di continuare la psicoterapia. Con il tempo, attraverso la relazione con la sua terapeuta, riuscirà a superare degli ostacoli che al momento le sembrano insormontabili.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, deve cercare di seguire la terapia e non ostacolarla perchè lei non se ne accorge ma in terapia mette in atto gli stessi meccanismi che accadono al di fuori. Segua il consiglio della sua terapeuta e tenti di superare i suoi blocchi all'interno dello spazio terapeutico che è un luogo sicuro e privo di giudizio. La fatica che sente di fare è parte del processo, non c'è cambiamento senza uno sforzo. Tra l'altro a tutti appare strano il tono della propria voce quindi non si faccia distrarre da questioni che poi diventano ulteriori motivi per alimentare il problema di partenza.
Buongiorno, lei ha intrapreso la strada giusta, quella di farsi aiutate da una psicoterapia. E' importante che lei affronti la sua storia passata perchè è ciò che l'ha portata a vivere adesso questa sofferenza. Elaborare i vissuti emotivi aiuta a trovare le risorse per affrontare e superare il dolore e la fatica di oggi.
Auguri
Buongiorno, il suo racconto mette in evidenza quanto per lei sia letteralmente difficile far sentire la propria voce e come questo problema si presenti sin dalla prima infanzia.
E' di primaria importanza esplorare il significato del sintomo e soprattutto il finalismo di questo, attraverso una rilettura mirata della sua storia.
Ogni percorso terapeutico può essere valido ed efficace. Nell'ambito dell'approccio adleriano, per esempio, molta importanza viene data all'analisi dei primi ricordi e della costellazione familiare, che possono aiutare a comprendere le caratteristiche della
"lente" che lei inconsapevolmente utilizza per dare un significato a ciò che le accade, a sè stessa nel mondo.
Cercherei quindi di comprendere per quale motivo la sua voce le sembri tanto sgradevole e quali siano i pericoli insiti nell'esprimersi con maggiore spontaneità. Mi complimento infine per avere avuto la lucidità ed il coraggio di intraprendere un percorso di autoesplorazione.
Un caro saluto
Buongiorno,
Grazie per questa condivisione. Capisco e comprendo la sofferenza che riferisce.
Sarebbe utile riportare alla figura di riferimento che in questo periodo di sofferenza la sta accompagnando, i suoi stati d animo e cosa succede nel qui ed ora della terapia.
Cerchi di non mollare.
Il lavoro su di se’ richiede tempo e consapevolezza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, non sia così severa con se stessa perché moltissime persone soffrono oppure hanno sofferto dello stesso disturbo. In merito alla sua voce le segnalo che tutti non riconoscono la propria quando registrata e nessuno la trova piacevole perché ciò che ascoltiamo noi quando parliamo è completamente diverso da ciò che gli altri sentono per motivi che non mi dilungo a spiegarle. La sua psicologa ha ragione quando la invita a lavorare sulla comunicazione. Lo faccia lentamente, con piccoli passi ogni giorno senza pretendere da se stessa miracoli e le suggerisco di scrivere i suoi piccoli tentativi e miglioramenti nella comunicazione su un quaderno dedicato. In merito alla sua passione per la scrittura che utilizza come forma di comunicazione perché non la considera un talento che un domani , acquisendo giusti strumenti, le permetterà di scrivere un libro in merito alla sua esperienza e come ne è uscita. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentilissima, il percorso di terapia richiede tempo ed il cambiamento è possibile. Quello che mi colpisce, che mi fa molta figura, è la relazione che ha con il proprio corpo (...): ciò che ha raccontato della sua voce mi ha colpito particolarmente; sembra quasi che oltre alla distanza sociale si tenga a distanza anche dal mezzo con il quale entrare in contatto con sé e l'altro. Sembra che il suo bisogno sia di essere accolta attraverso un medium, un terzo che, in questo caso, è la scrittura. Con la scrittura lei lascia traccia e racconta, di sé e della sua sofferenza. Questo potrebbe essere un punto di partenza per una riflessione ed un approfondimento.
Spero di esserle stata un po' d'aiuto con la riflessione che le ho riportata...suggerimenti e consigli esulano dalla mia pratica psicoterapica. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Buongiorno e grazie per la condivisione.
Mi dispiace sentire che stai affrontando tante difficoltà a causa dell'ansia sociale, del disturbo evitante di personalità e del disturbo bipolare.

Prima di tutto, è importante ricordare che ogni persona è diversa e che ognuno ha i propri modi di affrontare e superare le sfide. Quindi, non c'è una soluzione unica che funzioni per tutti, ma ci sono alcune strategie che potrebbero risultare utili.
Anche se ti risulta difficile esprimerti a voce, cerca di comunicare alla tua psicoterapeuta la tua frustrazione e la difficoltà che incontra nel parlare delle tue emozioni. La terapeuta potrebbe aiutarti a trovare strategie per superare l'ansia e l'imbarazzo durante le sessioni.

Puoi continuare a utilizzare la scrittura come strumento per esprimere i tuoi pensieri e le tue emozioni. Sei brava a comunicare attraverso la scrittura, quindi sfrutta questa abilità per ottenere il supporto di cui hai bisogno. Puoi anche considerare di scrivere lettere o messaggi alla tua psicoterapeuta per condividere i tuoi pensieri in modo più approfondito.

Oltre alla terapia individuale, potresti valutare altre modalità di comunicazione che ti mettano più al tuo agio. Ad esempio, potresti considerare la forza del gruppo (esistono gruppi di supporto online o locali per persone che affrontano ansia sociale, disturbi di personalità o disturbi dell'umore). Partecipare a un gruppo in cui condividere le tue esperienze con persone che capiscono cosa stai attraversando potrebbe esserti di grande aiuto.
Iniziare ad esercitarti nella comunicazione in situazioni meno intense, potrebbe esserti utile per uscire a piccoli passi dalla tua confort zone. Puoi iniziare parlando con persone fidate o con amici intimi con cui ti senti a tuo agio. Pian piano, potresti allargare il tuo raggio di comunicazione.

Lavore sulla tua autostima, in terapia o in gruppi a tema, potrebbe rinforzare la fiducia in te stessa. Concentrati sugli aspetti positivi di te e sui tuoi progressi, anche quelli piccoli. Ricorda che sei in un percorso di crescita e che ci vuole tempo per superare le difficoltà.

Infine, sappi che il processo di guarigione richiede tempo e pazienza. È importante essere gentili con te stessa e riconoscere i tuoi sforzi.

Ti auguro il meglio e spero che tu riesca a trovare un modo per affrontare l'ansia sociale e migliorare la tua qualità di vita. Ricorda che hai dentro di te le risorse per superare le difficoltà che incontri lungo il cammino.
Un abbraccio dott.ssa Monica Borgogno
Gentile utente, innanzitutto volevo sottolineare il coraggio che ha dimostrato nel conidividere le sue difficoltà; dalle sue parole, molto esplicative, si percepisce quanto siano dolorose e invalidanti. Non la conosco a fondo e sono comunque contenta di sapere che abbia un percorso di aiuto avviato. Le consiglierei in ogni modo di ascoltare le emozioni alla base dei suoi blocchi, mi focalizzerei infatti sulla sua paura e la sua vergogna. Anche in maniera scritta, in un primo momento, le ascolterei e me ne prenderei cura. Partirei da lì.
Un saluto e in bocca al lupo per tutto.
Rimango a disposizione nel caso ne dovesse sentire la necessità.
Gentilissima buonasera, ha iniziato un percorso di psicoterapia con una Collega e verosimilmente ha fatto bene ad intraprenderlo. In psicoterapia spesso i cambiamenti sono graduali, le emozioni hanno bisogno del loro tempo. Le porgo i miei auguri, Paolo Mirri
Salve, continui il lavoro con la psicologa che la segue e parli, per quanto possibile, liberamente con lei, dicendole tutte le sue difficoltà. Sicuramente insieme riuscirete ad affrontarle e a superarle. Ricordi che l'ingrediente essenziale in un trattamento psicologico o psicoterapeutico è l'alleanza terapeutica che, una volta costruita, aiuta ad affrontare le difficoltà del percorso.
Comprendo la difficoltà che sta affrontando e la frustrazione che ne deriva. Sembra che Lei stia attraversando un periodo molto complesso, affrontando l'ansia sociale, il disturbo evitante di personalità e il disturbo bipolare. È positivo che Lei stia già cercando aiuto attraverso la terapia, anche se capisco quanto possa essere difficile esprimersi a voce riguardo certe cose. La Sua esperienza di comunicazione tramite la scrittura è comprensibile, e è importante che Lei possa sentirsi a suo agio nel trovare il modo migliore per comunicare con la sua psicoterapeuta. Potrebbe provare a condividere con lei ciò che ha scritto qui come punto di partenza per discutere i suoi pensieri e sentimenti. Inoltre, potrebbe parlare con la sua terapeuta riguardo a modalità alternative di comunicazione che potrebbero essere più confortevoli per Lei. Ricordi che il percorso verso il benessere può essere complesso e richiedere tempo, ma è possibile trovare strategie che funzionino per Lei. Resto qui per offrire ulteriore sostegno e ascolto.
Cordiali Saluti

Buongiorno.
Il fatto che riesca a esprimersi per iscritto è già un grande passo avanti: significa che ha delle modalità di espressione che funzionano, e questo è qualcosa su cui si può lavorare. È normale che ci siano differenze tra comunicare a voce e farlo per iscritto, specialmente in un contesto di ansia sociale e di evitamento. Può essere utile trovare un compromesso temporaneo con la sua terapeuta, come combinare scrittura e parola. Ad esempio, potrebbe iniziare a scrivere ciò che vuole dire e poi leggerlo a voce alta, progressivamente cercando di commentare su ciò che ha scritto.

Un'altra opzione potrebbe essere lavorare su piccoli passi per incrementare la sua confidenza nel parlare. Non è necessario affrontare subito le difficoltà più grandi: potrebbe provare a parlare con la terapeuta di argomenti meno emotivamente intensi, o semplicemente descrivere le sue giornate. Questo potrebbe aiutarla a familiarizzare con il parlare senza la pressione di dover affrontare subito le emozioni più difficili.



È comprensibile che senta una forte frustrazione, ma il percorso che sta facendo è già un segnale di grande forza. Continui a lavorare con la sua terapeuta, cercando di prendersi il tempo necessario per affrontare le difficoltà. Ogni piccolo passo è un progresso, e merita di essere riconosciuto e valorizzato.
Nel suo caso, potrebbe essere utile esplorare l'approccio delle metodologie attive, come lo psicodramma, per lavorare sulle difficoltà di comunicazione e sull'ansia sociale. Attraverso tecniche attive e il lavoro di gruppo, potrebbe avere l'opportunità di esprimere le emozioni in modo non verbale inizialmente, e poi gradualmente provare a esternarle con parole, in un contesto sicuro e di supporto.

Questo tipo di approccio consente di "mettere in scena" situazioni della vita reale e di sperimentare nuove modalità di interazione, superando i limiti che la verbalizzazione diretta può rappresentare.
Un caro saluto
dott. Violeta Raileanu

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