Salve, solo due domande veloci. Prima domanda: se il trombo all'interno di una piccola vena superf

2 risposte
Salve, solo due domande veloci.
Prima domanda: se il trombo all'interno di una piccola vena superficiale (collaterale safenico) non si scioglie dopo un ciclo di eparina iniettabile più eparina in crema applicabile sulla zona interessata, come si interviene? Ho sentito dire che il trombo può esse ''aspirato'' tramite siringa, oppure ''evacuato'' tramite incisione cutanea, è vero?
Seconda domanda: se si forma un livido rosso sopra la vena trombizzata, questo livido sparisce con l'eliminazione del trombo? In questo caso si tratta di ''varicoflebite''? Come viene trattata?
Grazie, saluti.
In questo caso (raro, va detto), a volte è più efficace (ed utile) procedere alla sclerotizzazione di tutta la piccola vena.
L'eparina in crema è sostanzialmente inutile.
Saluti

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La tromboaspirazione è una tecnica destinata sopratutto alle trombosi che coinvolgono i grossi vasi del circolo profondo e ha la finalità di prevenire la sindrome post-trombotica. Per i trombi che esitano nelle vene superficiali a seguito di un processo flebitico e, sopratutto, a carico di varicosità di tributarie safeniche, in casi selezionati, si può intervenire in anestesia locale con una incisione in loro corrispondenza.
Per quanto riguarda la reazione cutanea corrispondente alla vena sede del processo trombotico, di fatto consiste in un processo infiammatorio, che si estrinseca con pelle arrossata, dolente, compatta. Solitamente scompare con la risoluzione della flebite; tuttavia, in alcuni casi, se il processo è di grossa entità, può comportare una variazione locale del colore della cute che , così, tende al brunastro per via della organizzazione nel sottocute dei risultanti dell'infiammazione (proteine, emoglobina e detriti cellulari). La varicoflebite è semplicemente un processo trombotico a carico di una vena varicosa e non differisce dalle trombosi che agiscono su vene sane. Ciò che varia è la causa sottostante.

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