Salve, soffro di sindrome bipolare affettiva e ho smesso le terapie da sola pensando di essere migli
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Salve, soffro di sindrome bipolare affettiva e ho smesso le terapie da sola pensando di essere migliorata. In effetti i miglioramenti all'inizio ci sono stati ma con il passare del tempo comincio ad avere delle vere e proprie paranoie... Delle preoccupazioni ricorrenti che a volte smetto di farci caso ma torno spesso a ripensarci ossessivamente e questo mi crea un senso di disagio e ansia terribile, poi c'è la depressione che si comincia a rialternare a momenti di normalità... L'euforia insensata fortunatamente è da tempo che è scomparsa... Inoltre ho iniziato ad arrabbiarmi più spesso e non riesco a risollevarmi. Il fatto che sto sempre in solitudine non aiuta, ultimamente mi sono chiusa a riccio, gli unici momenti felici sono quando viene il mio ragazzo dalle Marche a trovarmi quando non ha lezioni al conservatorio e l'unica cosa che mi aiuta a calmarmi è il fatto che probabilmente a Luglio si iscriverà al conservatorio vicino alla mia città e potrà abitare con me. Sono un turbinio di emozioni, parlo senza sosta se sono per esempio a cena dalla mia famiglia a Roma, vivendo da sola ora mi sento piu tranquilla perché prima vivere con i miei genitori peggiorava la mia situazione dato che mia madre si agitava a sentirmi lamentarmi oppure si lamentava dei momenti di logorroico ripetitivo, dei momenti di depressione, le dava fastidio tutto mentre con mio padre nell'ultimo periodo che ci vivevo avevo spesso delle discussioni... Ora da sola mi sento bene ma i miei sintomi che prima sembravano spariti sono tornati. Non riesco a chiedere aiuto perché ho paura di risultare scocciante agli altri e ho paura a tornare alle sedute psichiatriche al centro di igiene mentale dove ero in cura perché ho smesso di andare due volte e poi sono tornata e dopo l'ultima volta che sono sparita credendo di poter fronteggiare tutto da sola è passato molto tempo e ho paura della reazione della psichiatra e di tutto. Cosa dovrei fare?
Buongiorno,
deve assolutamente tornare al centro di salute mentale (perché noi psichiatri siamo abituati ai pazienti che si allontanano e si riavvicinano, sfuggono alle terapie o le interrompono da soli) quindi non deve angosciarsi perché un professionista serio non si rifiuterà mai di accoglierla e curarla. Se proprio non riesce a tornare al suo centro di igiene mentale trovi un altro psichiatra ma non affronti tutto in solitudine. Il disturbo bipolare ha una componente biologica che sfugge alla capacità di controllo del singolo per cui è necessario aiutarla con un buon supporto psicofarmacologico per garantirle l' equilibrio dell'umore e, quando non possibile assenza, una riduzione degli episodi di ricaduta (per frequenza ed intensità). É dunque imprescindibile una terapia farmacologica alla quale, però, consiglierei di affiancare (non sostiture) anche una psicoterapia che la aiuti a riconoscere i sintomi del disturbo prima che essi tracollino, che la aiuti a comprendere che lo stato di benessere che lei raggiunge é dovuto all'assunzione dei farmaci ed essi non vanno interrotti per assicurarle una continuità sei risultati raggiunti ed infine analizzare, insieme a lei, se vi possono essere dei fattori stressanti, traumatici o delle dinamiche di qualunque genere che possono favorire la precipitazione degli episodi del disturbo.
Augurandomi di essere stata sufficientemente esaustiva nonostante l'inevitabile limitatezza di un mezzo virtuale, porgo
Gentili saluti.
deve assolutamente tornare al centro di salute mentale (perché noi psichiatri siamo abituati ai pazienti che si allontanano e si riavvicinano, sfuggono alle terapie o le interrompono da soli) quindi non deve angosciarsi perché un professionista serio non si rifiuterà mai di accoglierla e curarla. Se proprio non riesce a tornare al suo centro di igiene mentale trovi un altro psichiatra ma non affronti tutto in solitudine. Il disturbo bipolare ha una componente biologica che sfugge alla capacità di controllo del singolo per cui è necessario aiutarla con un buon supporto psicofarmacologico per garantirle l' equilibrio dell'umore e, quando non possibile assenza, una riduzione degli episodi di ricaduta (per frequenza ed intensità). É dunque imprescindibile una terapia farmacologica alla quale, però, consiglierei di affiancare (non sostiture) anche una psicoterapia che la aiuti a riconoscere i sintomi del disturbo prima che essi tracollino, che la aiuti a comprendere che lo stato di benessere che lei raggiunge é dovuto all'assunzione dei farmaci ed essi non vanno interrotti per assicurarle una continuità sei risultati raggiunti ed infine analizzare, insieme a lei, se vi possono essere dei fattori stressanti, traumatici o delle dinamiche di qualunque genere che possono favorire la precipitazione degli episodi del disturbo.
Augurandomi di essere stata sufficientemente esaustiva nonostante l'inevitabile limitatezza di un mezzo virtuale, porgo
Gentili saluti.
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Buongiorno,
non abbia timore di rivolgersi ad un professionista che sapra’ accoglierla e comprendere che l’abbandonare autonomamente la terapia fa parte del disturbo bipolare.
Insieme potrete affrontare un nuovo percorso con una terapia farmacologica personalizzata e magari una psicoterapia per aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi e per darle gli strumenti per fronteggiarli al meglio.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
non abbia timore di rivolgersi ad un professionista che sapra’ accoglierla e comprendere che l’abbandonare autonomamente la terapia fa parte del disturbo bipolare.
Insieme potrete affrontare un nuovo percorso con una terapia farmacologica personalizzata e magari una psicoterapia per aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi e per darle gli strumenti per fronteggiarli al meglio.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Gentile Sig.ra, il disturbo bipolare è un disturbo cronico fluttuante con fasi alterne e periodiche. E' normale che possa star bene per qualche periodo e poi ricadere senza terapia. Le terapie servono per evitare le ricadute o quantomento ritardarle e renderle meno fastidiose. Torni con fiducia dal suo Psichiatra che è abituato a questi abbandoni. Non faccia da sola perchè può solo peggiorare.
Buongiorno,
Ho letto la sua storia, non si preoccupi , torni dallo psichiatra di fiducia, sicuramente ritroverete la strada che la riporterà al suo equilibrio.
Ho letto la sua storia, non si preoccupi , torni dallo psichiatra di fiducia, sicuramente ritroverete la strada che la riporterà al suo equilibrio.
Buonasera, lei soffre di una malattia cronica, pertanto dovrà sempre continuare ad essere seguita da uno specialista. Non demorda, si faccia nuovamente aiutare e non rimanga da sola soprattutto nella gestione di questa malattia. Cordialmente
Gentile signora, non esiti a contattare il suo psichiatra e non si colpevolizzi per come sono andate le cose, ma corra al riparo prima che sintomi più gravi possano prendere il sopravvento.
Auguri,
dottoressa Garozzo
Auguri,
dottoressa Garozzo
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