Salve, sento che non riesco più a continuare anche se cerco in ogni modo di prendere in mano la mia
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Salve, sento che non riesco più a continuare anche se cerco in ogni modo di prendere in mano la mia vita.
Sono una donna trans di 30 anni, mi sono operata nel 2017 e ho cambiato documenti nel 2019.
Per tutto il percorso, e anche prima, mi sono sempre sentita inadatta in tutto, complici anche gli episodi di transfobia e bullismo di cui ho sofferto, un aggressione avvenuta nel 2015 e anche essere scampata a una tentata violenza sessuale sempre nello stesso anno. Quegli episodi mi portarono a fare su di me atti autolesionistici.
Solo adesso finita la transizione ho iniziato a riprendere in mano la vita, mi sono iscritta all'Università e a scuola guida, in passato mi sentivo troppo "stupida" per intraprendere questi percorsi e sono andata avanti di lavori in nero perché non dovevo mostrare i documenti non rettificati.
Sembrava che la situazione fosse migliorata ma il canale vaginale si è completamente chiuso e a soli 30 anni non posso più avere rapporti sessuali. L'ospedale che mi ha operata nel 2017 non ha riaperto le operazioni dal periodo Covid e stessa cosa altri ospedali che avevano recensioni positive dalle persone che hanno fatto lo stesso intervento.
Ho provato a prendere pure appuntamento con i ginecologi ma quelli che mi sono capitati non vogliono mettere mano su una neo vagina.
Io non so più dove sbattere la testa e questa situazione mi ha psicologicamente ributtata giù. Davanti agli altri faccio vedere che sono felice ma dentro di me mi sto in realtà spegnendo piano piano... ho scritto qui perché magari scrivendo le mie emozioni starò meglio e anche perché ho ricominciato a tagliarmi... Mi sento impazzire, mi sento come se non posso avere il diritto di essere felice, come se io non c'entrassi nulla in questo mondo.
Non so se avrò risposta, ma sentivo solo il bisogno di scrivere da qualche parte come mi sento, non faccio mai sapere a nessuno il buio che mi porto dietro da anni
Sono una donna trans di 30 anni, mi sono operata nel 2017 e ho cambiato documenti nel 2019.
Per tutto il percorso, e anche prima, mi sono sempre sentita inadatta in tutto, complici anche gli episodi di transfobia e bullismo di cui ho sofferto, un aggressione avvenuta nel 2015 e anche essere scampata a una tentata violenza sessuale sempre nello stesso anno. Quegli episodi mi portarono a fare su di me atti autolesionistici.
Solo adesso finita la transizione ho iniziato a riprendere in mano la vita, mi sono iscritta all'Università e a scuola guida, in passato mi sentivo troppo "stupida" per intraprendere questi percorsi e sono andata avanti di lavori in nero perché non dovevo mostrare i documenti non rettificati.
Sembrava che la situazione fosse migliorata ma il canale vaginale si è completamente chiuso e a soli 30 anni non posso più avere rapporti sessuali. L'ospedale che mi ha operata nel 2017 non ha riaperto le operazioni dal periodo Covid e stessa cosa altri ospedali che avevano recensioni positive dalle persone che hanno fatto lo stesso intervento.
Ho provato a prendere pure appuntamento con i ginecologi ma quelli che mi sono capitati non vogliono mettere mano su una neo vagina.
Io non so più dove sbattere la testa e questa situazione mi ha psicologicamente ributtata giù. Davanti agli altri faccio vedere che sono felice ma dentro di me mi sto in realtà spegnendo piano piano... ho scritto qui perché magari scrivendo le mie emozioni starò meglio e anche perché ho ricominciato a tagliarmi... Mi sento impazzire, mi sento come se non posso avere il diritto di essere felice, come se io non c'entrassi nulla in questo mondo.
Non so se avrò risposta, ma sentivo solo il bisogno di scrivere da qualche parte come mi sento, non faccio mai sapere a nessuno il buio che mi porto dietro da anni
Gentilissima, sento la sua disperazione e comprendo quanto possa sentirsi in un vicolo cieco privo di qualsiasi prospettiva positiva futura. Ma questa è solo la situazione attuale, si tratta di affrontarla con tutte le risorse disponibili per poter svoltare l'angolo che, se non si arrende, prima o poi arriverà. Sente di non avere il diritto di essere felice; probabilmente ha dei motivi per affermarlo, ma già lo scrivere su questo portale mi fa sperare che non ne sia convinta fino in fondo, mi fa sperare che anche lei rivendichi a gran voce una possibilità. Gentilissima, se questo momento per lei è troppo duro, se pensa che un sostegno psicologico possa essere d'aiuto per attraversare questo buio, lo cerchi. Io resto a sua disposizione. Un cordiale saluto, dott.ssa Manuela Leonessa
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Buongiorno e grazie per la sua condivisione, La complessità della situazione che sta vivendo, la portano ad avere una prospettiva poco ottimista in questo momento, ma deve pensare che oggi non è la meta, solo è una parte del percorso. Dovrebbe pensare a rivolgersi a uno specialista che l'accompagni in questo momento.
Un abbraccio
Un abbraccio
Buonasera! Messaggi come il Suo obbligano ad un cautela massima nella risposta. Mi sento di dirLe che il Suo diritto ad essere felice rimane intatto e nonostante le notevoli difficoltà da Lei incontrate c'è ancora spazio per dare luce al Suo futuro. Ovvio che il problema organico descritto non sia di poco conto e su questo ci sarebbero da aprire mille capitoli ma non è questa la sede. Quello su cui bisogna invece assolutamente puntare il focus è il Suo stato d'animo che mi preoccupa sul serio e che ha bisogno di essere attenzionato da qualcuno che La aiuti in maniera estremamente professionale. Immagino e spero che lo stesso aiuto Le sia stato dato prima di intraprendere la transizione perché è un passaggio che mette davvero alla prova le nostre capacità di gestire emozioni e situazioni. Le auguro di cuore ogni bene e Le rinnovo l'invito a non far passare altro tempo per cercare un aiuto. Un mega in bocca al lupo.
Salve, il percorso che ha affrontato e che descrive è un percorso difficile e, ciò che mi arriva dal suo racconto, è la grande forza di una persona che ha superato mille difficoltà per poter raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni. Penso che lei abbia mille risorse interne a cui poter attingere, anche in questo momento di sconforto profondo, ma soprattutto, ritengo che sia giunto il momento che lei inizi finalmente ad amarsi e a smettere di star male.
Un supporto psicoterapico le sarebbe senz'altro utile. Attinga alla sua grande forza e chieda aiuto. Spesso le cose più grandi, nascono proprio dai momenti più bui.
Rimango a disposizione
dott.ssa Nadja Pagliaro
Un supporto psicoterapico le sarebbe senz'altro utile. Attinga alla sua grande forza e chieda aiuto. Spesso le cose più grandi, nascono proprio dai momenti più bui.
Rimango a disposizione
dott.ssa Nadja Pagliaro
Buonasera, la sua storia emolto toccante e dolorosa e comprendo che a volte prevalga la disperazione . Deve invece ritrovare l energia per andare avanti, pensi al difficile percorso che ha affrontato, non molli proprio adesso. Un supporto psicologico le sarebbe d'aiuto, con un professionista in cui lei possa riporre fiducia . Coraggio, provo per lei una grande ammirazione, non molli e non si stanchi di perseguite la felicità a cui ha diritto. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Signora cara, quanta sofferenza! Mi dispiace per quello che ha passato e sta passando. Durante il periodo di transazione ha potuto usufruire di un aiuto psicologico? Se si è se si è trovata bene le consiglierei di riprendere contatto con quello specialista. In caso contrario contatti uno psicoterapeuta per affrontare i suoi vissuti e le sofferenze che non devono per forza essere attraversati in solitudine.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Buonasera, grazie per aver condiviso almeno un pezzo della sua profonda sofferenza. Dispiace molto leggere le sue parole e penso, come lei, che parlare di quel buio possa aiutarla molto. Credo che sia stata assistita psicologicamente prima dell'intervento, se si è trovata bene le consiglio di contattare chi l'ha seguita, soprattutto per le forme di autolesionismo. Ha tutto il diritto di mettere a frutto la sua determinazione per la vita che desidera, sfrutti queste energie ancora una volta per se stessa e chieda ancora a chi di competenza per l'esito dell'operazione.
Non si arrenda.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Non si arrenda.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve,
apprezzo che abbia condiviso le sfide e le difficoltà che sta attraversando. Posso immaginare quanto sia complessa e dolorosa la situazione che sta vivendo. È evidente che ha affrontato numerose esperienze traumatiche e stressanti nel corso della sua vita, e ciò ha lasciato un segno profondo sulla sua salute mentale.
È comprensibile che il percorso di transizione e le esperienze di discriminazione, bullismo e violenza abbiano avuto un impatto significativo sulla sua autostima, sul suo benessere emotivo e sulla sua percezione di sé. È importante riconoscere che non è sola in questo e che cercare il supporto adeguato può aiutarla a intraprendere un cammino di guarigione.
L'aver intrapreso la strada dell'università e della scuola guida dimostra la sua resilienza e la sua capacità di superare le sfide. Tuttavia, comprendo che la situazione attuale, legata alla sua salute fisica, possa aver innescato una profonda sofferenza. È normale sentirsi frastornata e giù di fronte a circostanze così difficili.
È importante che lei sappia che merita di essere felice e di avere una vita soddisfacente. La sofferenza che sta vivendo è reale e merita di essere affrontata con attenzione e compassione. Cerchi il supporto di professionisti qualificati, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per aiutarla a esplorare queste emozioni complesse, sviluppare strategie di coping e affrontare la situazione attuale in modo più costruttivo.
È positivo che abbia trovato un modo di esprimere le sue emozioni attraverso la scrittura. Mi auguro che il fatto di condividere le sue emozioni possa contribuire a un piccolo passo verso il benessere interiore. Ricordi che il cammino verso la guarigione può essere faticoso, ma non è necessario percorrerlo da sola.
Resto a disposizione per supportarla e ascoltarla durante questo processo. Non esiti a cercare aiuto e risorse per il suo benessere.
Cordiali saluti,
Ilaria
apprezzo che abbia condiviso le sfide e le difficoltà che sta attraversando. Posso immaginare quanto sia complessa e dolorosa la situazione che sta vivendo. È evidente che ha affrontato numerose esperienze traumatiche e stressanti nel corso della sua vita, e ciò ha lasciato un segno profondo sulla sua salute mentale.
È comprensibile che il percorso di transizione e le esperienze di discriminazione, bullismo e violenza abbiano avuto un impatto significativo sulla sua autostima, sul suo benessere emotivo e sulla sua percezione di sé. È importante riconoscere che non è sola in questo e che cercare il supporto adeguato può aiutarla a intraprendere un cammino di guarigione.
L'aver intrapreso la strada dell'università e della scuola guida dimostra la sua resilienza e la sua capacità di superare le sfide. Tuttavia, comprendo che la situazione attuale, legata alla sua salute fisica, possa aver innescato una profonda sofferenza. È normale sentirsi frastornata e giù di fronte a circostanze così difficili.
È importante che lei sappia che merita di essere felice e di avere una vita soddisfacente. La sofferenza che sta vivendo è reale e merita di essere affrontata con attenzione e compassione. Cerchi il supporto di professionisti qualificati, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per aiutarla a esplorare queste emozioni complesse, sviluppare strategie di coping e affrontare la situazione attuale in modo più costruttivo.
È positivo che abbia trovato un modo di esprimere le sue emozioni attraverso la scrittura. Mi auguro che il fatto di condividere le sue emozioni possa contribuire a un piccolo passo verso il benessere interiore. Ricordi che il cammino verso la guarigione può essere faticoso, ma non è necessario percorrerlo da sola.
Resto a disposizione per supportarla e ascoltarla durante questo processo. Non esiti a cercare aiuto e risorse per il suo benessere.
Cordiali saluti,
Ilaria
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,
iniziare un percorso psicoterapico potrebbe aiutarla in quello che è un momento per lei di grande difficoltà. Si affidi ad uno specialista, che possa contenere le sue angosce e le sue preoccupazioni, potrebbe esserle di aiuto a guardare le cose da un altro punto di vista
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
iniziare un percorso psicoterapico potrebbe aiutarla in quello che è un momento per lei di grande difficoltà. Si affidi ad uno specialista, che possa contenere le sue angosce e le sue preoccupazioni, potrebbe esserle di aiuto a guardare le cose da un altro punto di vista
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Cara Amica,
sono ammirato dal coraggio e dalla determinazione che ha mostrato, seguendo il suo percorso! E' fondamentale che ora si lasci aiutare almeno dal punto di vista psicologico, perché lo sconforto e la disperazione non abbiano la meglio.
Sono sicuro che riuscirà a trovare uno specialista che possa aiutarla con il problema fisico che condivide: le auguro che prima o poi, nei centri specializzati sulla transizione o attraverso di essi, riuscirà a trovare una soluzione.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
sono ammirato dal coraggio e dalla determinazione che ha mostrato, seguendo il suo percorso! E' fondamentale che ora si lasci aiutare almeno dal punto di vista psicologico, perché lo sconforto e la disperazione non abbiano la meglio.
Sono sicuro che riuscirà a trovare uno specialista che possa aiutarla con il problema fisico che condivide: le auguro che prima o poi, nei centri specializzati sulla transizione o attraverso di essi, riuscirà a trovare una soluzione.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentile, con un percorso di vita così difficile, complesso e traumatico ha fatto bene a scrivere. Non dovrebbe però fermarsi a questo, ha bisogno di uno spazio in cui elaborare le proprie sofferenze nei giusti tempi, per cui le consiglio di portare avanti il discorso in psicoterapia. Potrebbe essere utile anche un trattamento EMDR per gli episodi traumatici che ha citato.
Buongiorno, grazie di cuore per aver condiviso queste sue sofferenze e questa piccola e grande parte di vita.
Un percorso di transizione è una strada tumultuosa e spesso complicata ma che porta a una rinascita.
Ognuno ha la possibilità e il diritto di avere il proprio posto nel mondo e di ritrovarlo quando lo smarrisce.
Uno spazio pronto ad accoglierla dandole la possibilità di elaborare e ritrovare quel posto è l'invito migliore che possa farle.
Rimango a disposizione salutandola calorosamente.
Dott. Loris Liberatore
Un percorso di transizione è una strada tumultuosa e spesso complicata ma che porta a una rinascita.
Ognuno ha la possibilità e il diritto di avere il proprio posto nel mondo e di ritrovarlo quando lo smarrisce.
Uno spazio pronto ad accoglierla dandole la possibilità di elaborare e ritrovare quel posto è l'invito migliore che possa farle.
Rimango a disposizione salutandola calorosamente.
Dott. Loris Liberatore
Buongiorno, ha condiviso qualcosa di molto doloroso e sono dispiaciuta per la sofferenza che sta affrontando da sola. Oltre che scrivere come si sente potrebbe condividerlo a voce all'interno di un percorso psicologico in cui possa sentirsi al sicuro di esplorarsi. Sono a disposizione, un caro saluto
Buongiorno, grazie per la aver condiviso parte del suo dolore e di ciò che ha dovuto affrontare nella sua vita. Ha provato a consultare gruppi di supporto/mutuo aiuto rivolti a persone che condividono con lei esperienze di vita e sofferenza simili? Oppure, associazioni che si occupano di accogliere persone transgender e/o che hanno affrontato l'operazione per il cambio sesso? In queste strutture di sostegno solitamente ci sono professionisti e medici di riferimento con una formazione specifica. Lo stato di emergenza sanitaria è cessato quindi probabilmente può essere utile provare a cercare se ci sono associazioni simili nella città in cui vive o limitrofe. Dal punto di vista psicologico, le suggerisco di considerare l'idea di intraprendere un percorso terapeutico affinchè i suoi vissuti e il suo dolore possa essere accolto e ascoltato. L'autolesionismo è un sintomo, ossia una strategia per far fronte a vissuti emotivi molto profondi ed intensi. Il dolore fisico allevia in qualche la disregolazione emotiva. E' importante esplorare questa sofferenza all'interno di una relazione terapeutica. E' possibile lavorare sui sintomi legati alla sua sofferenza per sviluppare delle strategie di regolazione emotiva più funzionali. Importante anche provare ad esplorare i fattori che contribuiscono a generare questa sofferenza cos' profonda, quali possono essere le esperienze traumatiche che ha vissuto nella sua vita, il bullismo, la frustrazione delle aspettative legate all'operazione. La psicoterapia può quindi favorire la riduzione del comportamenti lesivi e la capacità di entrare in contatto con la propria sofferenza sviluppando risorse. Lei ha una grande resilienza, che è già una risorsa preziosa per lavorare sulla capacità di rivolgere a se stessi compassione autentica.
L'autocompassione è un antidoto alla vergogna, all'impotenza, al giudizio altrui etc. Rimango a sua disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
L'autocompassione è un antidoto alla vergogna, all'impotenza, al giudizio altrui etc. Rimango a sua disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Hai fatto un percorso importantissimo, lungo e tortuoso per "allineare" il tuo "esterno" al tuo "interno": sei stata forte e coraggiosa. Questo punto di arrivo è stato in realtà un nuovo inizio, hai dovuto ripercorrere alcune tappe della tua vita in maniera diversa. Forse ora è arrivato il momento di trovare un supporto psicologico, che ti aiuti a capire come gestire i tuoi pensieri e sentimenti, come gestire le questioni della tua vita, sociali, culturali e personali. Intraprendi un percorso e cerca di continuare la tua strada per stare bene, Te lo meriti! Un saluto
Buongiorno, dei vissuti così forti e dolorosi hanno spesso bisogno dell'aiuto di un professionista per essere rielaborati. Scriverli è sicuramenti un primo passo, mi auguro trovi la forza di farlo un altro passo ed iniziare un percorso con un collega.
Dott. Marco Cenci
Dott. Marco Cenci
Mi dispiace sentire che stai attraversando un momento così difficile. È importante che tu cerchi supporto professionale per affrontare queste emozioni. Ti consiglio di rivolgerti a un terapeuta specializzato in questioni di genere e sessualità per ricevere l'aiuto necessario per affrontare i tuoi sentimenti di inadeguatezza e le difficoltà fisiche che stai vivendo. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Salve,
Grazie per aver trovato il coraggio di scrivere e condividere quello che stai attraversando. Mi dispiace profondamente sentire il dolore che stai vivendo, e voglio dirti che meriti tutto il supporto e la comprensione del mondo per quello che stai affrontando. Le tue parole sono un riflesso di una sofferenza intensa e di una lotta continua, ma anche di una forza incredibile che ti ha permesso di andare avanti fino ad ora, nonostante le difficoltà immense che hai incontrato. Posso solo immaginare quanto possa essere devastante sentirsi bloccata, proprio quando avevi iniziato a costruire una nuova vita per te stessa. Le difficoltà che hai descritto, come il trauma legato agli episodi di violenza, il bullismo e la transfobia, lasciano ferite profonde, ferite che richiedono tempo e cura per guarire. E ora, questa complicazione fisica con il tuo corpo, che hai attraversato un percorso così lungo e complesso per far corrispondere a chi sei veramente, deve sembrarti come un altro ostacolo insormontabile. La tua frustrazione è comprensibile e il dolore che provi è reale. È come se ogni volta che riesci a fare un passo avanti, qualcosa ti riporti indietro. Mi dispiace che ti senta così sola in questo, come se dovessi nascondere il tuo dolore al mondo, come se non ci fosse nessuno che possa capirti o aiutarti. Ma non sei sola, te lo giuro. Scrivere qui è già un passo importante, e dimostra che, nonostante la sofferenza, c’è una parte di te che cerca una via d’uscita, che non vuole arrendersi. Quello che stai attraversando è estremamente complesso, e ti voglio dire con chiarezza: hai il diritto di essere felice, hai il diritto di esistere, di sentirti bene nel tuo corpo. Stai facendo un lavoro incredibile semplicemente resistendo. Comprendo quanto sia difficile sentire che il tuo corpo non risponde come dovrebbe, dopo un percorso così lungo e impegnativo. Ma vorrei dirti che non tutto è perduto. So che la ricerca di medici competenti è estenuante e che l’attesa sembra infinita, ma esistono specialisti e professionisti che potrebbero aiutarti. Forse potrebbe essere utile provare a cercare cliniche specializzate, anche fuori dal tuo territorio, o contattare associazioni LGBTQ+ che possano offrirti un supporto più mirato o suggerire medici che siano veramente competenti e disponibili. Un altro aspetto su cui vorrei far luce è il ritorno all'autolesionismo. So che può sembrare una valvola di sfogo temporanea per gestire il dolore, ma so anche che non risolve il problema, e spesso finisce per aggiungere ulteriore sofferenza. Sei stata incredibilmente coraggiosa ad ammettere questa difficoltà. Esprimere il dolore attraverso la scrittura è un atto potente e già ti sei aperta qui, il che dimostra che, nonostante tutto, hai la forza di cercare un modo per stare meglio. Per quanto difficile possa sembrare, ti incoraggio a cercare un supporto psicologico più strutturato, se non lo stai già facendo: potrebbe offrirti uno spazio sicuro per elaborare tutto ciò che stai attraversando. La tua salute mentale è preziosa, e merita attenzione e cura, proprio come quella fisica. Vorrei proporti qualche piccolo passo pratico che potrebbe aiutarti a gestire momenti come questi: quando senti il bisogno di ricorrere all'autolesionismo, prova a sostituire quel gesto con qualcosa di meno dannoso, come stringere un cubetto di ghiaccio o schizzare dell'acqua fredda sul viso. Questi piccoli gesti possono aiutarti a gestire l'urgenza emotiva senza farti del male. Ancora, anche se tutto sembra difficile, mantenere delle piccole routine quotidiane può darti un senso di controllo. Non devi fare tutto in un giorno, ma prova a suddividere i compiti in piccole parti e celebra ogni piccolo progresso che fai. Ancora, potresti anche cercare gruppi di supporto e di auto-mutuo aiuto, sia online che offline, con altre persone che hanno vissuto esperienze simili alla tua, le quali potrebbero anche fornirti informazioni pratiche o contatti a cui rivolgerti (cerca su internet). A volte condividere il proprio percorso con chi comprende da vicino il tuo dolore può fare la differenza. Per quanto tu possa sentirti spezzata o fuori posto, la tua esistenza conta, la tua voce merita di essere ascoltata, e il tuo dolore merita di essere affrontato con tutto il rispetto e la compassione che meriti. Anche nei momenti più bui, c’è speranza. Non c’è nulla di sbagliato in te. Sei forte, e hai dimostrato di essere resiliente contro tutte le difficoltà. Non devi affrontare tutto questo da sola. Ti sono profondamente vicino, e spero che tu possa trovare il supporto e la cura di cui hai bisogno e, soprattutto, che meriti. Dott. Andrea Boggero
Grazie per aver trovato il coraggio di scrivere e condividere quello che stai attraversando. Mi dispiace profondamente sentire il dolore che stai vivendo, e voglio dirti che meriti tutto il supporto e la comprensione del mondo per quello che stai affrontando. Le tue parole sono un riflesso di una sofferenza intensa e di una lotta continua, ma anche di una forza incredibile che ti ha permesso di andare avanti fino ad ora, nonostante le difficoltà immense che hai incontrato. Posso solo immaginare quanto possa essere devastante sentirsi bloccata, proprio quando avevi iniziato a costruire una nuova vita per te stessa. Le difficoltà che hai descritto, come il trauma legato agli episodi di violenza, il bullismo e la transfobia, lasciano ferite profonde, ferite che richiedono tempo e cura per guarire. E ora, questa complicazione fisica con il tuo corpo, che hai attraversato un percorso così lungo e complesso per far corrispondere a chi sei veramente, deve sembrarti come un altro ostacolo insormontabile. La tua frustrazione è comprensibile e il dolore che provi è reale. È come se ogni volta che riesci a fare un passo avanti, qualcosa ti riporti indietro. Mi dispiace che ti senta così sola in questo, come se dovessi nascondere il tuo dolore al mondo, come se non ci fosse nessuno che possa capirti o aiutarti. Ma non sei sola, te lo giuro. Scrivere qui è già un passo importante, e dimostra che, nonostante la sofferenza, c’è una parte di te che cerca una via d’uscita, che non vuole arrendersi. Quello che stai attraversando è estremamente complesso, e ti voglio dire con chiarezza: hai il diritto di essere felice, hai il diritto di esistere, di sentirti bene nel tuo corpo. Stai facendo un lavoro incredibile semplicemente resistendo. Comprendo quanto sia difficile sentire che il tuo corpo non risponde come dovrebbe, dopo un percorso così lungo e impegnativo. Ma vorrei dirti che non tutto è perduto. So che la ricerca di medici competenti è estenuante e che l’attesa sembra infinita, ma esistono specialisti e professionisti che potrebbero aiutarti. Forse potrebbe essere utile provare a cercare cliniche specializzate, anche fuori dal tuo territorio, o contattare associazioni LGBTQ+ che possano offrirti un supporto più mirato o suggerire medici che siano veramente competenti e disponibili. Un altro aspetto su cui vorrei far luce è il ritorno all'autolesionismo. So che può sembrare una valvola di sfogo temporanea per gestire il dolore, ma so anche che non risolve il problema, e spesso finisce per aggiungere ulteriore sofferenza. Sei stata incredibilmente coraggiosa ad ammettere questa difficoltà. Esprimere il dolore attraverso la scrittura è un atto potente e già ti sei aperta qui, il che dimostra che, nonostante tutto, hai la forza di cercare un modo per stare meglio. Per quanto difficile possa sembrare, ti incoraggio a cercare un supporto psicologico più strutturato, se non lo stai già facendo: potrebbe offrirti uno spazio sicuro per elaborare tutto ciò che stai attraversando. La tua salute mentale è preziosa, e merita attenzione e cura, proprio come quella fisica. Vorrei proporti qualche piccolo passo pratico che potrebbe aiutarti a gestire momenti come questi: quando senti il bisogno di ricorrere all'autolesionismo, prova a sostituire quel gesto con qualcosa di meno dannoso, come stringere un cubetto di ghiaccio o schizzare dell'acqua fredda sul viso. Questi piccoli gesti possono aiutarti a gestire l'urgenza emotiva senza farti del male. Ancora, anche se tutto sembra difficile, mantenere delle piccole routine quotidiane può darti un senso di controllo. Non devi fare tutto in un giorno, ma prova a suddividere i compiti in piccole parti e celebra ogni piccolo progresso che fai. Ancora, potresti anche cercare gruppi di supporto e di auto-mutuo aiuto, sia online che offline, con altre persone che hanno vissuto esperienze simili alla tua, le quali potrebbero anche fornirti informazioni pratiche o contatti a cui rivolgerti (cerca su internet). A volte condividere il proprio percorso con chi comprende da vicino il tuo dolore può fare la differenza. Per quanto tu possa sentirti spezzata o fuori posto, la tua esistenza conta, la tua voce merita di essere ascoltata, e il tuo dolore merita di essere affrontato con tutto il rispetto e la compassione che meriti. Anche nei momenti più bui, c’è speranza. Non c’è nulla di sbagliato in te. Sei forte, e hai dimostrato di essere resiliente contro tutte le difficoltà. Non devi affrontare tutto questo da sola. Ti sono profondamente vicino, e spero che tu possa trovare il supporto e la cura di cui hai bisogno e, soprattutto, che meriti. Dott. Andrea Boggero
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