Salve, scrivo qui perché necessito di un consiglio. La mia ragazza manifesta un ingestibile problema

22 risposte
Salve, scrivo qui perché necessito di un consiglio. La mia ragazza manifesta un ingestibile problema con l'ansia, quest'ultima la divora e le incute timore, ponendo un muro enorme davanti ad ogni suo sogno o obiettivo. Sto cercando in tutti i modi di aiutarla ma so che le mie capacità non potranno darle il giusti sostegno, e non so come convincerla ad iniziare un percorso terapeutico. Ogni volta che apro il discorso, vengo frainteso e mi sembra che lei abbia in primis paura di guardarsi dentro. Come posso fare?
Vi ringrazio di cuore.
Gentile utente, lei è molto attento verso la sua ragazza. Lei la può aiutare come suo ragazzo ma probabilmente la sua ragazza ha bisogno dell'aiuto di uno specialista. Purtroppo se lei non si vuole aiutare non si può costringere. Ci sono delle persone intorno alla sua ragazza che potrebbero avere un ascendente su di lei? Amiche, sorella, fratello ecc Lei ne ha mai parlato con qualcuno di loro di questa ansia? Se proprio non c'è modo, potrebbe lei fare una consulenza con uno/una psicologa per farsi aiutare ad aiutarla. Sembra un discorso un po' contorto ma non lo è. Con uno psicologo può individuare delle strategie per convincerla e ricevere lei del supporto nel gestire la situazione. Una ragazza senza sogni non deve essere facile neanche per lei. Eventuale altra possibilità che facciate una terapia di coppia, magari con lei viene. E da lì potrebbero aprirsi delle strade. Ipotesi un po' ardita. Rimango a disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Buon pomeriggio caro utente, purtroppo gestire l’ansia di un’altra persona non è facile, e per quanto tu possa volerle bene non puoi risolvere da solo questo problema. La modalità per convincerla a fare terapia potrebbe essere esposta con il desiderio di vederla vivere più serenamente. Proponi di cercare insieme un psicoterapeuta spiegandole che la terapia può aiutarla a sviluppare metodi per gestire l’ansia e migliorare la qualità della vita. Cerca di essere paziente e comprensivo con lei, se vuoi puoi consigliarla di contattarmi anche telefonicamente per un primo colloquio conoscitivo. Resto a disposizione per qualsiasi domanda e sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto Dott.ssa Cristina Sinno
Salve gentile utente.
Il supporto psicologico è legato al riconoscimento personale di un disagio, di una problematica, di abitudini comportamentali dannose. Se il primo passo non avviene nel voler rendersi conto di avere una difficoltà, sarà molto difficile convincere quella persona di poter chiedere aiuto.
Però lei può stare accanto alla sua partner come sta facendo, aiutandola ad avere momenti, seppur brevi, di benessere e serenità. Proprio in quelle situazioni potrebbe esserci spazio per una comunicazione più assertiva e funzionale per comprendere quali possono essere i bisogni e le mancanze in questo periodo della vostra vita.
Anche lei dovrà essere in grado di manifestare alla sua partner come si sente, cosa prova in questo momento, come vive di riflesso quello che osserva come un comportamento ansioso. All'interno di una relazione, spesso, si empatizza lo stato d'animo dell'altra persona al punto di vivere lo stesso grado di malessere, e questo la sua partner potrebbe anche considerarlo come un motivo in più per valutare un supporto psicologico.

Spero di esserle stato di aiuto e complimenti per le attenzioni che sta dimostrando per la salute psicologica della sua partner.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Caro utente, immagino dalle sue parole che si stia impegnando veramente tanto per sostenerla. Allo stesso tempo, come precisava, se l'ansia risulta invalidante è necessario un percorso. Potrebbe suggerire alla sua partner di intraprendere la ricerca di un professionista insieme, per gestire meglio quest'ansia ed individuare nuovi strumenti per "non esserne divorata". Le chieda eventualmente cosa la spaventa di questa possibilità o cosa la blocchi. Resto a disposizione, anche online. dott.ssa Giorgia Signorini
Buongiorno. Spesso l'idea di un percorso terapeutico spaventa. È abbastanza frequente. Potrebbe trattarsi di un svitamento collegato alle altre sue difficoltà di questo momento. Le consiglio di parlarne ancora, le potrebbe consigliare di scriverci su questa chat e raccontarci quello che le succede. Crede che lei potrebbe sentirsi più scura se lei la accompagnasse a un primo incontro solo conoscitivo con un terapeuta?? In bocca al lupo. Mi contatti se ha ancora bisogno di aiuto.
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio, anzi del disagio della sua compagna. Cosa accade esattamente alla sua ragazza quando prova questa ansia? È un' ansia che prova adesso oppure da tempo? Da anni mi occupo di coppie e le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico di coppia in modo da rendere la comunicazione tra voi due più fluida, anche in riferimento ad una vostra progettualità futura. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve la porti ad avvicinarsi semplicemente proponendole inizialmente di andare a fare un breve percorso insieme, poi il resto dovrebbe attivare da sé.
Consideri che la forte ansia potrebbe essere la causa del rifiuto, per cui questo piccolo espediente potrebbe aggirarla.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente, provi con delicatezza a spiegare alla sua ragazza tutti i benefici che potrebbe cogliere da un consulto psicologico, provi a sostenerla trovando insieme il professionista accompagnandola. Cordiali Saluti
Carissimo, capisco la sua frustrazione. Purtroppo non credo che possa fare più di quello che sta facendo. Iniziare un percorso psicologico necessita di una grande motivazione e consapevolezza del fatto che potrebbe avere fasi faticose. Il sintomo d'ansia è solo l'apice, la sintimatologia corporea, ma nasconde sempre un vissuto dietro. Quello che mi viene in mente che può fare è proporre una cosa molto concreta e pratica, ad esempio un corso di mindfullness, un libro sulla corretta respirazione per gestire l'ansia. Qualcosa che le dia uno strumento per imparare a controllare almeno i sintomi fisici. Poi per andare più a fondo ci sarà tempo, rimanga fiducioso. Un caro saluto, resto a disposizione. Dott.ssa Roberta Evangelista
Buongiorno,
Credo sia molto bella questa sua richiesta, segno di genuino affetto verso la sua ragazza e volontà di poterle stare vicino nella gestione di questa sua sofferenza
Probabilmente la sua ragazza ha una reale paura di guardarsi dentro perché questo significa entrare in contatto con una sofferenza importante.
Quello che può fare, più che provare a convincerla a farsi aiutare, è validarla molto rispetto alle sue emozioni e lasciare che sia lei a manifestare ciò di cui ha bisogno: farla sentire vista rispetto alla sua sofferenza e lasciare che sia lei a costruire la richiesta d'aiuto.
Si riconosca il merito di queste sue attenzioni nei confronti della sua ragazza e si legittimi che se dovesse sentire il bisogno lei per primo di uno spazio per approfondire il suo vissuto sarebbe più che normale e, tra l'altro, anche un ottimo modello per la sua ragazza.
A presto,
Dott.ssa Alice Garnero
Ciao, ti ringrazio per aver condiviso la tua preoccupazione e per l'attenzione che stai mostrando verso il benessere della tua ragazza. È chiaro che le vuoi molto bene e desideri aiutarla nel suo percorso.

Quando una persona vive un problema come l'ansia, può essere difficile riconoscerlo o ammettere di aver bisogno di un aiuto esterno. La paura di affrontare ciò che c'è dentro di sé è comune e può far sentire la persona ancora più vulnerabile. È importante che tu continui a supportarla, ma senza farla sentire giudicata o spinta in maniera forzata verso la terapia, poiché potrebbe reagire con chiusura o rifiuto.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:

Ascolto empatico: Cerca di essere un ascoltatore attento, facendo sentire la tua ragazza compresa. Spesso, sentirsi accolti senza pressioni può aprire uno spazio di riflessione su ciò che sta vivendo.
Condividere il tuo vissuto: Invece di suggerire direttamente la terapia, potresti condividere con lei le tue preoccupazioni, esprimendo come la sua ansia influisca anche su di te, sottolineando che desideri solo il meglio per lei e per la vostra relazione. Può aiutare far capire che cerchi il suo benessere, non perché qualcosa "non va" in lei, ma perché merita di sentirsi meglio.
Normalizzare la terapia: Molte persone vedono la terapia come qualcosa di estremo, da riservare solo ai momenti di crisi. Potresti parlarle della terapia come uno strumento utile per chiunque, anche solo per conoscersi meglio o affrontare situazioni specifiche della vita.
Proporre piccole alternative: Se l'idea della terapia sembra troppo spaventosa, potresti suggerire inizialmente altre risorse, come libri sull'ansia o pratiche di mindfulness, per avvicinarla gradualmente a un lavoro su di sé.
Coinvolgerla in una scelta: Potresti proporre di cercare insieme una figura professionale, dandole il controllo sulla scelta della persona con cui si senta a suo agio. Scegliere insieme può farle sentire che ha voce in capitolo e che non è sola in questo percorso.

Resto a disposizione per ulteriori domande e un confronto. Cordialmente
Dottoressa Rumi Agne
Buongiorno. Il consiglio che posso darle è quello di cercare di comprendere non solo le motivazioni che possono stare dietro la scelta di non intraprendere un percorso, ma di comprendere e stare vicino soprattutto alla sua compagna. Indifferentemente dai motivi e dalla condizione in cui si è, una persona è liberissima di scegliere di non iniziare un percorso, anche perchè per quest ultimo serve una forte motivazione che può nascere solo da noi stessi e non ci può essere indotta.
Cordialmente, dottor Moraschini.
salve, capisco quanto possa essere difficile vedere qualcuno che ami lottare con l'ansia, specialmente quando sembra che questa la blocchi e le impedisca di raggiungere i suoi sogni. Il fatto che tu voglia aiutarla dimostra quanto ci tieni, ma è vero che spesso, nonostante le migliori intenzioni, può essere complicato offrire il giusto tipo di sostegno. Prima di tutto, è importante riconoscere che l'ansia può essere davvero spaventosa, e per molte persone l'idea di affrontarla direttamente può sembrare ancora più intimidatoria. Quando provi a parlare con lei del percorso terapeutico, potrebbe sentirsi vulnerabile, forse temendo di non riuscire a gestire quello che potrebbe emergere. Ti fornisco alcuni spunti su cui puoi riflettere. Invece di insistere sull’importanza della terapia, prova ad ascoltare profondamente le sue paure senza cercare subito di risolverle. Puoi esprimere che capisci quanto l'ansia le faccia paura e che sei lì per lei, senza forzarla a prendere decisioni immediate. Molte persone vedono la terapia come qualcosa di cui vergognarsi o come segno di debolezza. Puoi cercare di normalizzare la cosa parlando di quanto la terapia sia comune e utile, non solo per chi ha difficoltà, ma per chiunque voglia prendersi cura di sé. Potresti anche condividere storie di persone (famose o meno) che hanno tratto beneficio dal parlare con un terapeuta, o andare tu stesso in terapia, sia per farti sostenere e sia per mostrarle che può essere un percorso utile. Focalizzati sui vantaggi pratici: piuttosto che concentrarti sui problemi che la terapia potrebbe risolvere, potresti parlare dei benefici concreti che potrebbe avere per lei nel raggiungere i suoi obiettivi e vivere con meno peso emotivo. Sii paziente, il cambiamento richiede tempo, soprattutto quando si tratta di affrontare paure così radicate. Anche se è frustrante per te, cerca di rispettare i suoi tempi. Può essere utile lasciarle la scelta senza esercitare pressione diretta, facendo capire che sarà sempre lei a decidere quando e come affrontare il percorso terapeutico. Ricorda che spesso è la paura del giudizio e del dolore che impedisce alle persone di chiedere aiuto. Il tuo supporto incondizionato, senza forzature, può essere lo stimolo giusto per farle vedere che la terapia non è una sconfitta, ma una scelta coraggiosa per prendersi cura di sé. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, tengo a dire che le tua richiesta mi ha colpito molto perché penso sia un gesto concreto di sostegno e rispetto nei confronti della tua ragazza. Come hai scritto bene, sarebbe per lei utile iniziare un percorso psicologico che possa aiutarla nella conoscenza, nell'accettazione e nella gestione dell'ansia. Purtroppo non è possibile intraprendere un percorso di questo tipo se non lo si desidera, per questo mi sento di dirti di continuare a supportare la tua ragazza come già stai facendo, cercando di farle capire come potrebbe stare meglio se affrontasse questa ingestibile situazione. Continua ad esserci per lei, cercando di ascoltarla senza giudizio. Se riuscite a parlare dell'argomento, proponile di cercare insieme qualcuno che possa farla sentire a suo agio, anche solo attraverso un colloquio online che permetta al professionista di spiegarsi e a lei stessa di capire se può affrontare o meno il percorso. Esistono tecniche di respirazione e di mindfulness davvero valide a riguardo. Se si dimostra resistente a questa opzione, cercate insieme delle alternative, come ad esempio delle attività che la facciano stare bene senza avere il peso di certi pensieri (leggere, fare attività fisica, ascoltare musica o stare all'aria aperta...).
Spero la tua ragazza possa stare sempre meglio, e credo abbia un valido sostegno al suo fianco. Un caro saluto
Buongiorno Gentile Utente, comprendo profondamente la sua preoccupazione e il desiderio di aiutare la sua ragazza in un momento così difficile. L’ansia, soprattutto quando diventa pervasiva, può limitare fortemente la capacità di una persona di affrontare la vita quotidiana e di perseguire i propri obiettivi. Il fatto che lei voglia essere un sostegno è già un grande passo, ma capisco anche la sua frustrazione nel vedere che i suoi tentativi vengono fraintesi.

È importante ricordare che per molte persone, soprattutto quelle che non hanno mai affrontato un percorso terapeutico, l’idea di guardarsi dentro e ammettere di avere bisogno di aiuto può essere spaventosa. Questo potrebbe far emergere sensazioni di vulnerabilità o di perdita di controllo.

Per affrontare la situazione in modo costruttivo può essere utile, quando parla con la sua ragazza, provare a farle capire che il suo desiderio non è quello di cambiarla o di criticarla, ma di darle la possibilità di sentirsi meglio e vivere con maggiore serenità. Può dirle, ad esempio, che è normale provare ansia e che molte persone trovano sollievo proprio nel parlare con qualcuno che possa offrire una guida professionale.

A volte, parlare direttamente di "terapia" può essere percepito come un suggerimento che qualcosa non va o che c’è un problema "grave". Potrebbe piuttosto iniziare parlando del benessere generale, dell’importanza di prendersi cura di sé, e magari proporre attività o strategie per gestire l'ansia in modo pratico, come la meditazione, lo yoga o la lettura di testi sull'argomento. Questo potrebbe farle sentire meno la pressione del percorso terapeutico.

Se conosce altre persone che hanno beneficiato della terapia, anche nella sua vita personale o da testimonianze, potrebbe condividerle con lei. Sentire storie di successo può aiutare a dissipare paure o pregiudizi legati all’intraprendere un percorso psicologico.

È fondamentale non forzare la questione. La terapia deve essere una scelta personale, che nasce dal desiderio della sua ragazza di sentirsi meglio. Potrebbe dirle che è lì per supportarla, che non la giudica, e che se mai decidesse di rivolgersi a uno specialista, sarà al suo fianco in questo percorso.

Se il termine "terapia" le sembra troppo impegnativo, potrebbe valutare un primo incontro con un consulente o un coach specializzato nella gestione dell'ansia. Questo può sembrare un passo meno spaventoso e potrebbe farle capire che ricevere supporto non è sinonimo di debolezza.

Rassicuri la sua ragazza che prendersi cura del proprio benessere mentale è un gesto di grande forza. Con pazienza, empatia e il suo sostegno, sarà più facile per lei accettare l'idea di affrontare il proprio malessere in un modo costruttivo.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Buongiorno. La sua richiesta è molto delicata ed emerge l'attenzione che ha nei confronti della sua partner. Sicuramente già questo tipo di attenzione è un importante elemento nella coppia, quale segno di sostegno e comprensione. Lei però, quale partner, non può ricoprire anche il ruolo di terapeuta. Forse in questo momento può essere primariamente utile stare accanto alla sua partner, aiutandola ad avere momenti di benessere e serenità ed aprire con lei un dialogo rispetto a quanto state vivendo e alle difficoltà che la sua compagna sta attraversando. Quando una persona vive un problema come l'ansia, può essere difficile riconoscerlo o ammettere di aver bisogno di un aiuto esterno. Intraprendere un percorso psicoterapeutico, con la prospettiva di prendere in mano la propria fragilità, può essere spaventoso. Un dialogo aperto tra di voi, la potrebbe aiutare a riconoscere il proprio malessere e decidere di intraprendere un percorso psicoterapeutico, con la prospettiva di prendere in mano il disagio e lavorare per un cambiamento.
Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti. Dott.ssa Arianna Rossi
Gentile utente, posso capire la sua frustrazione e il suo dolore nel vedere costruirsi muri intorno a lei da parte della persona che ama. Purtroppo, in situazione di forte disagio psichico, le persone hanno difficoltà a farsi aiutare o ad accettare l’idea di potersi prendere cura di sé stesse. I motivi alla base possono essere molteplici, ma spesso l’idea di poter rivolgersi ad uno psicologo, viene interpretato come un punto di arrivo, e non di partenza. Tuttavia, la decisione di intraprendere un percorso psicologico, spetta alla persona a cui è destinato. Situazioni in cui il paziente viene forzato o costretto non hanno mai un buon esito, poiché diventa molto difficile stabilire con il paziente una buona relazione terapeutica. Le direi di pazientare, vegliare sulla sua ragazza ma, al contempo, non farsi totalmente assorbire dal suo malessere e dal pensiero di volerla “salvare”. La invito, pertanto, a considerare lei stesso l’idea di poter intraprendere un percorso di psicoterapia, proprio per avere uno spazio personale e privato in cui depositare tutti questi pensieri così complicati.
Gentile,
La sua preoccupazione per la salute e il benessere della sua ragazza è assolutamente comprensibile e lodevole. Affrontare un problema di ansia può essere estremamente difficile, non solo per chi ne soffre, ma anche per le persone a loro vicine. Tuttavia, è importante considerare che un supporto esterno, come quello di un professionista, può essere efficace solo se la ragazza è motivata e pronta a intraprendere un percorso di cambiamento.
Il fatto che la sua ragazza non voglia farsi aiutare potrebbe suggerire diverse cose. Potrebbe essere che abbia paura di affrontare le sue emozioni o di scoprire aspetti di sé che preferirebbe evitare. Potrebbe anche sentirsi sopraffatta dalla situazione e non sapere da dove cominciare. Inoltre, ci sono persone che, pur riconoscendo le proprie difficoltà, possono avere una resistenza interna al cambiamento, timorosi di ciò che questo potrebbe comportare.
In questi casi, è fondamentale approcciare il discorso con empatia e comprensione. Potrebbe essere utile creare un ambiente sicuro in cui la sua ragazza si senta libera di esprimere le proprie paure e preoccupazioni, piuttosto che sentirsi giudicata o spinta a cercare aiuto. Potrebbe anche essere utile condividere con lei che lei è lì per supportarla, senza forzarla, e che potrebbe valere la pena esplorare queste opzioni quando si sentirà pronta.
Incoraggiarla a riflettere su ciò che significa per lei la sua ansia e quali effetti ha sulla sua vita quotidiana potrebbe aiutarla a riconoscere l'importanza di cercare aiuto. Talvolta, la consapevolezza e la volontà di affrontare un problema nascono da una profonda riflessione personale.
Le auguro il meglio in questo delicato percorso e spero che la sua ragazza possa trovare la motivazione per affrontare le sue sfide. Se desidera ulteriori consigli o supporto, non esiti a chiedere.
Un caro saluto
Buongiorno, nel momento in cui ci sono così tante risposte di altri professionisti, risulta anche difficile scrivere qualcosa che non sia già stato specificato in maniera sicuramente esaustiva.
La cosa che mi viene da scrivere è di non demordere nello starle vicino in questa situazione difficoltosa nella quale per lei non è sicuramente semplice prendere delle decisioni. Non cercare di fuggire dal tuo ruolo di coppia, cercando di farle capire nella maniera più leggera possibile che un percorso con un professionista della salute mentale non significa andare a scavare nella vita per creare ancora più male, ma avere una ulteriore persona di supporto in una rete che in questo momento potrebbe risultare più debole ai suoi occhi.
Siate presenti entrambi in questa situazione, lei che ha portato il caso senza assorbire tutto come una spugna, ma facendo capire alla partner che nel momento in cui decide di esporsi è solo ed esclusivamente per il suo bene e il suo benessere.
Rimango ovviamente a disposizione per qualunque necessità e curiosità
Cordiali saluti
Bruno E. Gobbato
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Gentilissimo, il suo senso di impotenza di fronte alla situazione che descrive è profondamente umano. Credo che la forte ansia che descrive in relazione alla sua partner meriti di essere compresa, elaborata e legittimata all'interno di un percorso psicologico. La sua vicinanza, il suo interesse ed i suoi tentativi di prender cura sono tutt'altro che banali, penso siano una risorsa enorme per la sua ragazza.
Voler bene a qualcuno può voler dire anche stare semplicemente accanto all'altro, attraversare momenti colmi di frustrazione e impotenza, senza un'apparente soluzione. Le auguro il meglio e resto a disposizione, un caro saluto,
Marco Squarcini
Gentile utente, capisco quanto possa essere difficile vedere una persona cara soffrire di ansia e sentirsi impotenti nel cercare di aiutarla. Spesso l'ansia può essere un'esperienza molto intensa e personale, e talvolta chi ne soffre percepisce come minaccioso l'idea di affrontarla direttamente. Per questo motivo, il tema della terapia potrebbe risultare difficile da accogliere inizialmente. L'accettazione di un disagio richiede spesso un tempo di elaborazione, anche quando per le persone vicine appare chiaro il bisogno di un intervento, come quello della psicoterapia, per risolverlo. In altre circostanze, le persone possono avere l'impressione che chiedere aiuto sia un atto di debolezza.
Potrebbe essere utile provare a cambiare approccio, evitando di spingere l'idea della terapia in modo diretto. Ad esempio, condividere le sue preoccupazioni in modo empatico, facendole capire che il suo desiderio è semplicemente di vederla stare meglio, e che il supporto terapeutico potrebbe essere uno strumento in più per affrontare insieme questa difficoltà.
Resta comunque importante che lei si senta pronta ad affrontare un percorso del genere. Nel frattempo, continui ad essere presente e disponibile, rispettando i suoi tempi e dimostrandole il suo sostegno.
Un caro saluto, Dott. Gianluca Pignatelli.

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