Salve, scrivo perché vivo in una situazione abbastanza delicata con la mia famiglia. Sono fidanzata

19 risposte
Salve, scrivo perché vivo in una situazione abbastanza delicata con la mia famiglia. Sono fidanzata da quasi un anno con un ragazzo che è stato il mio migliore amico per 5 anni, con cui ho condiviso molte cose e che i miei genitori conoscevano già da allora. Da quando però stiamo insieme questa casa è diventata un inferno. Ogni giorno mi parlano male di lui, del fatto che sia ancora un bambino (abbiamo entrambi 19 anni), della sua famiglia che è superficiale, lo insultano per l'aspetto fisico, perché non ha la patente (a breve farà l'esame pratico) e tantissime altre cose, volendo arrivare al punto di farmelo lasciare. Lui al contrario mi tratta benissimo e ha fatto e fa un sacco di sacrifici per venire ncontro anche alla mia situazione familiare. Tuttavia dopo un anno di urla e pianti per questa situazione sono dell'idea che la mia salute non sia delle migliori. Sarebbe troppo presto per andare a convivere? Lui ha già una casa di sua proprietà e non ci sarebbe nemmeno il problema dell'affitto, tuttavia dovremmo mantenerci gli studi dato che andiamo entrambi all'università per fortuna non a frequenza obbligatoria. È un passo che mi fa molta paura e avrei bisogno di un consiglio. Grazie e buona giornata
Buongiorno utente credo che la convivenza sia un passaggio importante nella vita di una persona e seppur non ci sia un'età più indicata di un'altra per compiere questo passo è buona cosa valutare bene i motivi che la conducono alla valutazione di questa scelta. Crede che i disaccordi con la sua famiglia cesserebbero se lei decidesse di andare via? Ha provato a comprendere il motivo di questo rifiuto verso il suo ragazzo? Inoltre ci sono le questioni più pratiche da tenere in considerazione per un'eventuale convivenza, come la gestione delle spese in autonomia ecc. Resto a disposizione, Dott.ssa Angela Ricucci

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Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove deriva questo blocco che le impedisce di andare avanti può aiutarla a stare meglio. Le relazioni, come la famiglia sono degli ambiti molto delicati, dove per prendere delle decisioni cosi importanti, bisogna essere consapevoli di tanti aspetti, emotivi ma anche effettivamente pratici. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Buonasera gentile utente, nella sua domanda è contenuta la sua paura. Forse c'è una parte di lei che non ne può più e vorrebbere fuggire da casa dei suoi (e la casa del suo fidanzato sembra una buona soluzione), ma un'altra parte sente questo passo un pò precoce e quindi tituba. Credo che entrambe le esigenze vadano ascoltate. Mi chiedo se non ci sia per lei all'interno della sua famiglia (o all'esterno) una persona matura, un punto di riferimento positivo che possa darle una mano, qualcuno da cui possa sentirsi compresa. Sarebbe interessante e utile, inoltre, per lei capire quali sono i motivi che spingono i suoi genitori (entrambi?) ed essre così ostili alla sua relazione con questo ragazzo...
Le auguro giorni più sereni e resto a disposizione, anche online
Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, mi dispiace molto per il comportamento della sua famiglia, dev'essere davvero estenuante. In ogni caso credo che la risposta sia già nella sua richiesta. È molto coraggiosa a voler lasciare un ambiente per lei tossico per tutelare la sua salute e la sua relazione, sia orgogliosa di questo. Detto ciò, forse un percorso psicologico potrebbe aiutarvi a comprendere se è la scelta migliore per voi e a sviscerare meglio le paure che vi frenano. Le auguro il meglio e resto a disposizione qualora voglia intraprendere un percorso. Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Salve,
Ho letto tutta la sua situazione e sono disponibile a colloquio per andare a fondo alla questione e provare a dare una risoluzione al suo problema.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente, capisco che questa decisione sia molto significativa per lei, la invito a dare voce a queste angosce che ritiene molto dolorose e ad elaborare questo passaggio in modo da vedere quali sono le parti in causa in questo momento della sua vita. Questo si può fare tramite un percorso di supporto psicologico che la aiuterà a comprendere come prendere le decisioni che vuole prendere.
Cordialmente.
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Buon pomeriggio gentile utente. Non c'è un'età giusta per fare il passo della convivenza, ma ritengo che come tutti i passaggi importanti della vita debbano essere il frutto di una spinta al benessere, un miglioramento della propria situazione. La sua famiglia da quello che scrive risulta molto influenzante nella scelta, andrebbe esplorata la vera motivazione. Invito a riflettere su questo delicato passaggio, analizzando le varie opzioni. Ne esistono sempre diverse.
Resto a disposizione, Dott.ssa Costanza Zanini
Gentile utente, le suggerirei di affrontare la difficoltà temporanea che sta attraversando con un counselling, un percorso breve di supporto che le consentirebbe di prendere maggiore consapevolezza di sé, e di fronteggiare al meglio la situazione e le relazioni importanti che ne sono implicate. Cordialmente.
Buongiorno. Ha fatto bene a non ascoltare le denigrazioni dei suoi familiari nei confronti del suo ragazzo e a seguire ciò che Lei riteneva giusto per sé e per la sua relazione. Da ciò che emerge nel suo racconto, queste denigrazioni sono del tutto gratuite e tese unicamente a sminuire lui e la vostra relazione. Agendo di testa sua ha dato prova di grande maturità e autonomia psicologica.
Comprendo la sua spossatezza dopo un anno passato a litigare con i suoi familiari affinché il suo ragazzo venisse accolto e accettato nella sua famiglia, ma non è necessario che questo ragazzo piaccia ai suoi familiari. Ciò che conta è quello che pensa lei: se sta bene con lui, se lui la tratta con rispetto e amore, questo è tutto ciò che occorre.
Riguardo alla decisione della convivenza, quello che le consiglio è continuare a fidarsi di se stessa e sperimentare: non esiste una decisione giusta o sbagliata in assoluto, può benissimo sperimentare una convivenza per poi, eventualmente, cambiare strada qualora si rivelerà necessario.
Le auguro ogni felicità e, naturalmente, resto a disposizione per qualunque chiarimento o domanda.
Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Tribuzi
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Salve, penso che condividere il suo vissuto rispetto a questa situazione sia molto importante. Immagino quanto sia difficile poter prendere una decisione così grande in questo momento. Io ritengo che "troppo presto" per andare a convivere non dipenda dall'età ma dalla vostra storia e da quello che state vivendo. Trovo sia fondamentale che lei si possa dare il tempo e la possibilità per comprendere come affrontare questa decisione al meglio. La saluto, le auguro di trovare le risposte che cerca e di uscire da questo periodo complesso.
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene amplificando i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Buongiorno le sono emotivamente vicino. La vorrei far riflettere su un punto di vista. I suoi hanno delle determinate idee, forse a prima vista possono sembrare cinici, ma forse dicono quello che le dicono per cercare a modo loro di proteggerla con gli strumenti che hanno, i quali sicuramente risultano essere inappropriati e inadeguati. Lei, se non è d'accordo con loro, non può utilizzare un modello che preveda la fuga per risolvere il problema. Le suggerisco per la sua serenità di intraprendere un breve percorso individuale in modo da inquadrare il quadro disfunzionale della sua famiglia; e una volta determinato questo allargare il colloquio ai suoi genitori e al suo attuale fidanzato in modo da istaurare un dialogo in un contesto protetto e rispettoso.
Resto a sua disposizione anche on-line, cordialmente dott.ssa Bachiorri Sara.
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Credo che tu già sappia cosa fare: devi ascoltare i tuoi timori e rispettare i tuoi tempi. Non si può intraprendere un passo importante come la convivenza per "smarcarsi" dai genitori e non sentire più le loro lamentele. Io ti consiglio di prenderti il tuo tempo per capire il momento giusto per fare questo passo e nel frattempo lavorare sulla relazione coi tuoi genitori e sulla visione che loro hanno del tuo ragazzo. Attraverso un percorso psicologico puoi capire cosa provi, quali sono i tuoi timori, puoi imparare a capire meglio la tua relazione sentimentale ma anche e soprattutto il rapporto coi tuoi genitori e a diventare autonoma, dal punto di vista pratico e soprattutto emotivo. Un saluto
Ciao,

mi dispiace molto per quello che stai passando. Capisco che non sia facile affrontare la situazione con i tuoi genitori.

Il fatto che i tuoi genitori ti parlino male del tuo ragazzo è un segno di controllo e possessività da parte loro. È importante ricordare che non sei obbligata a seguire i loro desideri.

La tua salute è la cosa più importante. Se la situazione attuale sta avendo un impatto negativo sulla tua salute fisica o mentale, è importante fare qualcosa per cambiarla.

Andare a convivere con il tuo ragazzo può essere una soluzione, ma è importante valutare attentamente i pro e i contro.

I pro sono che ti permetterebbe di allontanarti dall'influenza dei tuoi genitori e di costruire la tua vita con il tuo ragazzo.

I contro sono che sarebbe un passo importante, che richiederebbe un impegno serio. Dovresti essere sicura di essere pronta a questo passo e di avere un piano per mantenere gli studi e le spese quotidiane.

Se decidi di andare a convivere, è importante parlarne con il tuo ragazzo e concordare insieme le regole e le responsabilità. È anche importante informarne i tuoi genitori, in modo che siano consapevoli della tua decisione.

Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarti a prendere una decisione:

Parla con il tuo ragazzo delle tue preoccupazioni. Ascoltatevi a vicenda e cercate di trovare una soluzione che soddisfi entrambi.
Valuta la tua situazione finanziaria. Assicuratevi di avere un piano per mantenere gli studi e le spese quotidiane.
Parlate con i vostri genitori. Informateli della vostra decisione e ascoltate le loro preoccupazioni.
Ti auguro di trovare la soluzione migliore per te e per la tua relazione.
Buongiorno, non può essere uno di noi a consigliarti cosa fare, dovrà essere Lei a scegliere! Quello che potrebbe fare con l'aiuto di un collega, però, è cercare di mettere un po' di ordine nei pensieri che ha e trovare sollieve al malessere che la situazione sembra generare in Lei.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, ho letto la sua storia e la ringrazio per aver voluto condividere un pezzo della sua vita. Apprendo con dispiacere l'atteggiamento della sua famiglia perché mi arriva molto bene il dolore che le provoca e, dopo tanto tempo di tale situazione, è assolutamente normale che lo stress si faccia sentire. Per quanto riguarda la convivenza, è un passo importante ma non c'è un'età ben precisa, ciò che fa la differenza è la volontà di ENTRAMBI. Provi a domandarsi se è ciò che desidera davvero, se la situazione familiare la condiziona o meno in questa scelta e, se si, in che modo? Inoltre la esorto ad intraprendere un percorso con un/a Professionista per meglio conoscere le dinamiche dentro sé e acquisire una consapevolezza diversa al fine di fronteggiare al meglio gli eventi critici e/o di cambiamento.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Simona Pietrafesa
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. è sempre molto spiacevole sentire che la persona amata non è accettata dalla propria famiglia. Ci fa sentire tra due fuochi, combattuti su quale sia la strada giusta. Per tale ragione, il passo della convivenza, che è già di per sè una scelta complicata, sembra quasi amplificare le sue difficoltà. Cerchi di pensare a cosa veramente desidera per la sua vita e per il suo futuro. Se si sentisse ancora in difficoltà le consiglio di rivolersi ad uno psicologo per intraprende un percorso che la supporti e la accompagni in questo momento di vita. Spero di averla aiutata. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Gentilissima, ritengo che l'idea di darle dei consigli non sia percorribile per almeno due motivi: l'assenza di un quadro completo (sebbene lei sia stata molto esaustiva) e in secondo ordine perché non c'è un giusto/sbagliato a priori, davanti ad una scelta impegnativa come questa. Mi spiego meglio, ciò che mi preme mettere in rilievo è che, qualsiasi sarà la sua decisione, è opportuno che venga presa con consapevolezza e che quindi non rappresenti né una fuga da una situazione conflittuale né una scelta dettata da contingenze. Un colloquio clinico sarebbe sicuramente utile per disambiguare il quadro e per consentirle di riflettere su ciò che desidera e necessita davvero e in maniera approfondita per poi arrivare autonomamente a fornirsi una risposta consapevole.
Resto a disposizione qualora desiderasse approfondire. Un saluto cordiale
Dott.ssa Michelle Borrelli

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