Salve, Scrivo perché non riesco a identificare esattamente un problema che mi si presenta da 2-3 s

2 risposte
Salve,
Scrivo perché non riesco a identificare esattamente un problema che mi si presenta da 2-3 settimane, e che non riesco a risolvere con metodi intuitivi. Probabilmente a causa della stasi data dal periodo di quarantena, sto avendo problemi di circolazione agli arti inferiori, in entità e con alcuni sintomi mai avuti. I sintomi sono iniziati già in maniera singolare, la sera di un giorno particolarmente statico (ero stata sempre o seduta o sdraiata): mentre cercavo di addormentarmi alcuni punti delle dita dei piedi mi davano uno strano prurito misto a dolore; e la mattina dopo in quegli stessi punti le dita erano stranamente gonfie, in modo simile alla puntura di un insetto o a una reazione allergica. Il gonfiore è quasi del tutto sparito in un paio di giorni, ma da allora ho caviglie gonfie, piedi molto gonfi e di colore molto scuro, con alcune dita viola tendenti al nero. Inoltre, pur non portando mai scarpe scomode, si sono riempiti di calli e strane ferite, simili a cicatrici da sfregamento. Preciso che in realtà, nelle ultime due settimane, pratico regolarmente una 40ina di minuti di esercizio aerobico 4 volte a settimana, anche se, per il resto, sto seduta. Intuendo che si trattasse di un problema circolatorio ho effettuato svariati massaggi e pediluvi freddi, ma dopo 5 minuti i piedi tornano a gonfiarsi e soprattutto il colore torna molto scuro. Vorrei sapere se può trattarsi di un problema specifico, e/o quali metodi più efficaci posso adottare per risolverlo.
Grazie in anticipo
Da vedere. L'edema è spesso da stasi: vita più sedentaria, ma la cianosi è meno chiara. Ha fattori di rischio vascolare? Quanti anni ha? Utile farsi vedere da uno specialista.

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Il quadro clinico che descrive evoca un insufficienza venosa cronica. La stasi venosa si manifesta con gonfiore dei piedi, delle dita e una cianosi venosa. L'immobilismo accentua questa patologia. Le consiglio di riprendere quanto prima un'attività fisica regolare, di mantenere gli arti sollevati, di eseguire una periodica dorsiflessione dei piedi per favorire la contrazione dei muscoli gemelli e il ritorno venoso. È inoltre indicata una contenzione elastica da stabilire dopo una visita con un chirurgo vascolare

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