Salve scrivo per un dubbio che mi assale praticamente mia sorella che soffre di disturbi mentali com

14 risposte
Salve scrivo per un dubbio che mi assale praticamente mia sorella che soffre di disturbi mentali come ansia ossessione compulsione e anoressia da quando lei si e ammalata io ho lasciato il lavoro e sono rimasta in casa con lei cercando in tutti i modi di aiutarla dal punto di vista psicologico e il nostro rapporto era molto stretto ultimamente il rapporto con i nostri genitori si e rotto del tutto e adesso le spesse mediche e altro sono tutte su di me solo che avendo adesso iniziato il lavoro mia sorella che sta la maggior parte da sola in casa e più fredda triste distaccata .che cosa dovrei fare ? Devo lasciare il lavoro o continuo ?
Gentile utente, mi dispiace molto per la sua situazione che è davvero molto complessa.
Stare accanto e prendersi cura di qualcuno a cui teniamo che è molto malato, è molto difficile e doloroso ed è qualcosa che non è opportuno fare da soli.
Esistono servizi anche pubblici che possono offrire supporto e cure.
Credo che lasciare il lavoro in questo momento non sia saggio tenendo presente delle necessità economiche che dovete affrontare.
Il mio invito è di valutare di rivolgersi ai servizi del suo territorio per ricevere il giusto supporto, per lei e la sorella.
Le auguro buona fortuna.
Saluti.

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Cara, per prendersi cura di qualcuno bisogna prima prendersi cura di se stessi e attivare tutte le risorse che conosciamo. Più stabili siamo più riusciamo a prenderci cura di noi e degli altri. A lei la palla, su come muoversi. Le sono vicina, un caro saluto.
Buonasera, restare accanto a sua sorella è un gesto di grande amore, ma è fondamentale trovare un equilibrio che non comprometta la sua stessa salute e stabilità. Lavorare non significa abbandonarla, ma può rappresentare un modo per garantire una base solida per entrambi.

Sua sorella sta probabilmente reagendo con tristezza e distacco al cambiamento, perché il vostro legame e la sua presenza sono stati un punto fermo per lei. È importante rassicurarla che, anche se il tempo insieme è diverso, il vostro legame non cambia. La qualità del tempo che passate insieme può fare la differenza, anche se le ore sono meno rispetto a prima.

Lasciare il lavoro potrebbe sembrare una soluzione immediata, ma rischia di creare ulteriori difficoltà nel lungo termine. Cercare di mantenere il suo lavoro e, al contempo, di trovare altre forme di supporto per sua sorella potrebbe essere un compromesso più sostenibile. Anche lei merita di avere una vita bilanciata, perché solo così potrà continuare a essere un punto di riferimento per sua sorella.

Se sente il bisogno di parlarne ulteriormente e di esplorare questa situazione insieme, sono disponibile a confrontarmi con lei. Cordialmente, dott.ssa Raileanu
Buonasera, io credo che serva un aiuto esterno, un centro specializzato che possa urgentemente occuparsi di sua sorella. Può rivolgersi all'asl di appartenenza per avere informazioni. Inoltre, mi sembra che i ruoli e le funzioni familiari avranno avuto una storia difficile e questo aspetto può avere inciso sulle difficoltà di sua sorella. Cerchi anche di trovare un supporto per lei che scrive, rinunciare al lavoro e alla sua vita non mi sembra l opzione appropriata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve! Capisco quanto sia difficile per lei la situazione che sta vivendo e quanto impegno stia mettendo nell’aiutare sua sorella. Il suo amore e la sua dedizione sono evidenti. Tuttavia, è importante ricordare che se non riusciamo a volerci bene e a prenderci cura di noi stessi, non possiamo farlo pienamente per gli altri. Il benessere emotivo e fisico è fondamentale, e sacrificare continuamente il proprio equilibrio rischia di esaurire le proprie risorse.

La chiave sta nel trovare un equilibrio tra il lavoro, il tempo per sé e il supporto che sua sorella necessita. Senza prendersi cura di sé, potrebbe trovarsi in difficoltà nel poter essere davvero di aiuto. Le suggerisco di considerare di coinvolgere altri professionisti che possano offrire supporto per sua sorella e per lei, così da gestire meglio entrambe le esigenze.
Buona sera, a un certo punto dice solo che avendo adesso iniziato il lavoro mia sorella sta sola in casa... immagino che l'abbia iniziato tu ma non è chiaro. Quanti anni avete? In che modo e perché si è rotto il rapporto coi vostri genitori? Ci tengo a sottolineare 2 cose: più la soccorrerà direttamente meno lei sarà stimolata a riprendersi, in secondo luogo vedo in atto un processo di psichiatrizzazione e patologizzazione, che più tempo passa più rischierà di aggravarsi, per questo occorrerebbe al più presto possibile invertire la rotta. Avrei piacere di parlare di queste cose con lei, se mi scriverà le risponderò.
Buona sera, dal mio punto di vista oggi lasciare il lavoro è foriero di problematiche future. io terrei duro tra il ruolo di caregiver e il ruolo di persona adulta lavoratrice, magari cercando l'aiuto di qualche assistente privato motivato. Capisco che sia difficile, ma resta la scelta più lungimirante. A disposizione
Salve,

La situazione che vivi è molto impegnativa, e il tuo desiderio di aiutare tua sorella è ammirevole. Tuttavia, è importante che tu consideri anche il tuo benessere. Rinunciare al lavoro potrebbe sembrare una soluzione, ma rischia di sovraccaricarti ulteriormente. Per aiutare tua sorella, è essenziale che anche tu abbia le risorse per farlo.

Ti suggerisco di esplorare la possibilità di un supporto professionale per lei, se non lo sta già ricevendo, e di affiancarlo a un percorso per te. Una psicoterapia interazionista potrebbe aiutarti a capire meglio le dinamiche che si sono create tra di voi, a gestire il senso di responsabilità e a costruire un equilibrio tra i tuoi bisogni e quelli di tua sorella.

Questo percorso può offrirti strumenti per affrontare questa situazione complessa senza rinunciare alla tua stabilità.

Un caro saluto,
Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Buongiorno, io le consiglio di mantenere questo spazio personale, che a quanto mi sembra di capire è limitato solo al lavoro. Le consiglio anche di riflettere sulla possibilità di un percorso psicoterapico personale che l'aiuti a definirsi relativamente al rapporto con sua sorella. Le difficoltà di sua sorella sono diventate un collante che ha reso il vostro rapporto simbiotico e di tipo assistenzialistico e questo rende difficile da vivere ogni cambiamento, generando ansia e preoccupazione per entrambe.
Gentile utente lei e sua sorella siete seguite da un punto di vista psicologico? Il consiglio che posso darle è di un percorso. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene fatta una prima raccolta anamnestica e viene circoscritta la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Ciao buongiorno! Credo innanzitutto che il discorso riguardi il ruolo e la funzione che tu puoi avere in qualità di sorella. Mi arriva tanta sofferenza e tanta volontà d'aiuto da parte tua, purtroppo però è importante entrare in consapevolezza sul fatto che noi possiamo avere controllo e gestione della nostra vita e non su quella degli altri. Quindi ci sarebbe da riflettere se la scelta di lasciare il lavoro possa in qualche modo realmente cambiare qualcosa o essere solo un ennesimo tuo sacrificio, questo ovviamente puoi saperlo solo tu. Ci sono altri spazi e altri luoghi e altre persone, come specialisti che al momento aiutano tua sorella? E soprattutto, lei riesce in qualche modo ad aiutarsi? Credo che questa sia la questione principale.
Salve, spesso, se non sempre, chi ha un parente che soffre di una psicopatologia ha bisogno di un supporto quanto il paziente stesso. La relazione con i cari che soffrono di un disturbo psicologico è complicatissima anche perchè le dinamiche familiari sono spesso il fulcro del disagio stesso. Da come lei parla sembra aver assunto un ruolo genitoriale e bisognerebbe chiedersi perchè e da quando va avanti questa situazione. Non può sostituire i suoi genitori perchè in questo modo, se l'insorgenza dei sintomi, è dovuta proprio a dinamiche familiari disfunzionali non fa che evidenziarle non risolvendole. La sostituzione non è la risoluzione o l'analisi del problema. Lei dov'è in tutto questo? Si preoccupa tanto tanto di sua sorella ma di lei chi si preoccupa? Probabilmente neanche lei stessa perchè tanto presa dagli altri. Scrivere è stato un campanello, una richiesta d'aiuto per chi? Spero per lei...
Salve,
È molto difficile pensare di poter sacrificare la propria vita per un fratello o una sorella. Vista la situazione direi che il suo è un caso complesso che meriterebbe uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta, potrebbe accompagnarla nel trovare le risposte che cerca.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buona sera, grazie per aver condiviso la sua storia qui.
Mi spiace per le difficoltà che sta affrontando.
Nessun professionista può scegliere per lei, nonostante ciò non credo che aiutare sua sorella debba per forza significare sacrificarsi al punto tale da rinunciare al lavoro, anzi visto le spese mediche che sostiene credo sia controproducente, piuttosto potrebbe rivolgersi ai servizi pubblici della sua città per una presa in carico di sua sorella da parte del centro di salute mentale e dagli assistenti sociali, in modo da non aver tutto questo carico solo sulle sue spalle.
Possono essere messi in moto vari aiuti nei vostri confronti, anche economici.
Spero di esserle stata utile. Un grosso abbraccio ed augurio, dott.ssa Sara Pascoli

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