Salve,scrivo per un consiglio riguardo mio marito. Circa un anno fa in seguito all’inizio di un nuo

19 risposte
Salve,scrivo per un consiglio riguardo mio marito.
Circa un anno fa in seguito all’inizio di un nuovo lavoro mio marito ha cominciato ad avere degli episodi di ansia.
Insonnia,attacchi di dissenteria,spasmi muscolari,dubbi sulla sua abilità professionale.
In un mese quasi non lo riconoscevo più,era lo scheletro di se stesso.
Abbiamo deciso che per la sua salute fosse stato meglio tornare con il suo datore lavorativo precedente,l’ho spinto ad andare dal medico curante per aver un referto per uno psicologo(ci troviamo in Australia e per vedere uno specialista hai bisogno di un referral dal medico di base),il quale ha ritenuto opportuno dargli dei tranquillanti senza un piano psicologico da attuare.
Ripreso il vecchio lavoro lui è tornato quello di prima.
Un anno dopo sono incinta del nostro terzo bimbo,mio marito ha deciso per nostre esigenze economiche di cambiare datore di lavoro.
Tutto sta iniziando di nuovo, insonnia e dissenteria di notte.
Cosa posso fare ? Non riesco a capire come aiutarlo.
La decisione è stata sua di cambiare per una migliore stabilità economica per l’arrivo del nostro 3 bimbo.
Abbiamo affrontato 2 aborti spontanei e questo bimbo era fortemente voluto,di conseguenza lui ha sentito la pressione da padre di famiglia a dover guadagnare di più,ma questo cambiamento lo sta portando alla stessa situazione di un anno fa.
Mi sento impotente e demoralizzata senza poterlo aiutare.
Buongiorno signora,
dalle sue parole traspare la sua sofferenza. L'impotenza è un'emozione difficile da gestire. Il quadro che lei descrive sarebbe da approfondire. Mi chiedo se non potrebbe aiutare suo marito parlando con lui e provando ad ascoltare il suo disagio. Dal suo racconto sembra che suo marito scarichi sul corpo il suo malessere, sarebbe utile nominarlo, trovare le parole per esprimerlo. Chissà se è solo legato al cambiamento di lavoro, forse ci sono altri fattori che lo allarmano... Quando lui sta male, lei che cosa fa? E i vostri bambini si sono accorti che il papà non sta bene? Valutate la possibilità di tornare dal medico per richiedere un consulto psicologico.
Le auguro giorni più sereni e sono disponibile ad un consulto online.
Dott.ssa Franca Vocaturi

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lui possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che gli impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarlo a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa essergli utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, la reazione di suo marito a un cambiamento, a una nuova sfida, dove mancano punti di riferimento, è molto frequente e anche comprensibile. Con un piccolo aiuto di uno specialista potrebbe migliorare molto. Forse lei si potrebbe offrire a accompagnarlo da un professionista per in primo incontro conoscitivo. Sono disponibile se avete bisogno del mio aiuto.
Salve, sarebbe utile indicare a suo marito un percorso di psicoterapia per imparare a gestire meglio l'ansia, individuarne i fattori di mantenimento ed apprendere nuove strade
L'approccio cognitivo comportamentale è considerato come il miglior trattamento per i disturbi ansia.
Attraverso l'acquisizione di nuove tecniche, il paziente impara a gestire i sintomi dell'ansia.
Resto a disposizione per eventuali dubbi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione. Suo marito cosa ne pensa della situazione? Ne avete perlato? Cosa vorrebbe fare suo marito in proposito? Se riuscisse a intraprendere un percorso con un professionista potrebbe affrontare le sue ansie e capire quali sono i pensieri o le immagini inconsapevoli, eventuali conflitti interni (dover cambiare qualcosa e non essere convinti) che fa per avere degli attacchi di ansia e trovare anche delle strategie per gestirla. Rimango a disposizione
Saluti
Elisabetta Cavicchioli
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Gentile utente, mi dispiace per la situazione che lei sta vivendo, in un momento già così faticoso e complesso come la nuova gravidanza.
Anche suo marito sente le nuove responsabilità e le crescenti esigenze della famiglia come una pressione che fatica ad elaborare e che somatizza. Per questo vi consiglio di intraprendere una terapia psicologica che parta dall'ascolto del corpo e dal rilassamento. Suo marito esprime le sue emozioni con sintomi fisisci che lo abbattono e quasi lo consumano. Deve invece imparare ad esprimere le sue emozioni in modo più funzionale, facendole diventare parole , pensieri e carburante per affrontare la realtà .
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Cara donna,

suo marito potrebbe pensare di iniziare un percorso di psicoterapia, con lo scopo di poter meglio comprendere il significato di ciò che gli accade durante i cambiamenti in generale. Un percorso psicoterapico gli consentirebbe di poter guardare ad un benessere più a lungo termine, trovando così una consapevolezza mai avuta prima. Nel caso resto disponibile per una presa in carico con dei colloqui on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, potrebbe consigliare a suo marito di intraprendere un percorso psicoterapeutico per lavorare sulle sue insicurezze ed ansie che gli causano i sintomi che descrive. Non conosco la situazione australiana ma in caso il medico non faccia l'impegnativa sarà pur sempre possibile rivolgersi privatamente.
Gentile utente, le sue parole sono molto chiare nel definire una grossa fatica che si attiva in suo marito quando si parla di lavoro, una fatica che si sente nel corpo e che i tranquillanti sembrano non alleviare.
Capire cosa sia questa fatica, che cosa la attiva nello specifico e trovare delle strategie per poterla gestire sono cose assolutamente possibili ma
richiedono quanto meno un percorso psicologico di supporto, da valutare in caso forse un vero e proprio percorso di terapia.
Il consiglio quindi è di insistere affinché il medico curante rilasci il referral necessario oppure valutare di chiedere un consulto ad un professionista privato, qualora suo marito fosse convinto a procedere.
Spero di essere stato utile, mi scriva pure in chat se avesse bisogno di approfondire.
Dottor Mauro Simonetti
Gentile signora, la scelta di un percorso era quella giusta. Non è proprio possibile parlare o cambiare medico curante per avere ciò che serve per iniziare?
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Quello che descrive è chiaramente un disturbo d'ansia che si attiva di fronte a cambiamenti importanti. E' opportuno che suo marito chieda una valutazione psicodiagnostica e un supporto psico terapeutico.
Nel frattempo potete ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line. E' un podcast rivolto alle persone che soffrono di disturbi d'ansia. Potete trovare informazioni, approfondimenti e strumenti di auto aiuto per le situazione critiche. Potete seguire anche la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Buongiorno, comprendo la sua sofferenza e il suo sentirsi impotente difronte al malessere di suo marito. I cambiamenti non sono mai facili da affrontare e suo marito potrebbe avere maggiori difficoltà ad adattarsi alle variazioni dell'ambiente e della quotidianità. Sarebbe utile comprendere la ragione di queste difficoltà per permettere a suo marito di viversi i cambiamenti in modo sereno e di adattarsi al nuovo lavoro. Un percorso di psicoterapia potrebbe essere utile.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti o per un colloquio anche online.
Dott.ssa Marta Floridi
Gentile utente, è evidente la sua sofferenza e mi dispiace molto per ciò che sta passando. Ritengo che possa essere molto importante per suo marito iniziare un percorso di terapia in modo che possa comprendere meglio quali siano i motivi sottostante questa sua sofferenza. Penso anche che debba essere molto difficile anche per lei, dunque potrebbe essere utile esplorare meglio sé stessa, partendo dal suo di benessere per poterlo, in più, sostenere emotivamente. Resto a disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Galanti
Gentile Signora,
Comprendo la sua difficoltà e il suo malessere per la condizione in cui si trova suo marito.
Chi soffre di un disturbo d’ansia tende ad essere costantemente in allerta, a preoccuparsi eccessivamente per qualsiasi cosa, evidenziando nel tempo una riduzione significativa della qualità di vita. Bisognerebbe lavorare sui pensieri negativi, identificarli e correggerli. L’idea è che se cambi il modo in cui pensi, puoi cambiare il modo in cui ti senti.
La terapia cognitivo comportamentale è l’intervento che fornito la maggiore dimostrazione di efficacia nel trattamento dei disturbi d’ansia. Se ha bisogno, resto a sua disposizione.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Francesca Caterino
Mi dispiace sentire che tuo marito sta affrontando nuovamente episodi di ansia a causa del cambiamento di lavoro e delle pressioni economiche, soprattutto considerando l'arrivo imminente del vostro terzo bambino. Comprendo che ti senti impotente e demoralizzata nel cercare di aiutarlo. Ecco alcune linee guida che potrebbero esserti utili.

Innanzitutto, è fondamentale mantenere una comunicazione aperta con tuo marito. Parlate dei vostri sentimenti e delle preoccupazioni reciproche, in modo che lui sappia di avere il tuo sostegno in questo momento difficile. Ascoltalo attentamente e senza giudizio, dimostrando comprensione e accettazione.

Incentiva tuo marito a cercare aiuto professionale. Sottolinea l'importanza di rivolgersi a uno psicologo o a un terapeuta specializzato in salute mentale. Questi professionisti possono fornire gli strumenti e le strategie necessarie per gestire l'ansia in modo più efficace. Se il medico curante non ha fornito un piano psicologico, incoraggialo a cercare una seconda opinione da un professionista specializzato.

Ricorda anche l'importanza dell'autocura. Incoraggia tuo marito a dedicare del tempo a sé stesso per prendersi cura del proprio benessere fisico e mentale. Attività come l'esercizio fisico regolare, la meditazione o la pratica di tecniche di rilassamento possono essere d'aiuto.

Se possibile, cercate un medico o uno specialista che si focalizzi sulla salute mentale e che possa fornire un trattamento più completo. La terapia psicologica può essere molto utile per affrontare l'ansia e sviluppare strategie di coping a lungo termine.

Condividete le responsabilità familiari in modo equo, al fine di alleviare un po' della pressione su tuo marito. Riconoscete che siete una squadra e affrontate insieme le sfide che vi si presentano. Coinvolgete amici e familiari fidati nella vostra situazione per ottenere supporto sociale, che può fare una grande differenza nel fornire un ambiente di sostegno e comprensione.

Infine, ricorda che stai facendo del tuo meglio per aiutare tuo marito, ma è anche importante prenderti cura di te stessa. Se senti di avere bisogno di supporto aggiuntivo per affrontare la situazione, potresti considerare di cercare il sostegno di un terapeuta o di un consulente familiare.
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Gentile Signora, Comprendo la sua preoccupazione ed il suo dolore per la condizione di malessere psicologico in cui si trova suo marito.
Pertanto, potrebbe parlare con suo marito e proporgli, di contattare lui uno specialista.
Cordiali saluti, Dott.ssa Martina Della Bella.
Mi dispiace sentire della situazione difficile che stai affrontando con tuo marito. È evidente che ti prendi molto cura di lui e vuoi aiutarlo nel miglior modo possibile. Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:

Incoraggia la Comunicazione: Continua a incoraggiare tuo marito a parlare dei suoi sentimenti e delle sue preoccupazioni. A volte, solo il fatto di essere ascoltati può aiutare a ridurre l'ansia.
Consulta un Professionista della Salute Mentale: Anche se il medico di base ha prescritto dei tranquillanti, è importante avere un piano di trattamento più completo che includa un sostegno psicologico. Incoraggialo a cercare un altro medico o uno psicologo che possa offrire un approccio più strutturato alla gestione dell'ansia.
Gestione dello Stress e Tecniche di Rilassamento: Incoraggialo a praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga. Queste tecniche possono aiutare a ridurre i sintomi fisici dell'ansia.
Valuta Cambiamenti Lavorativi: Se il cambiamento di lavoro è il principale fattore scatenante dell'ansia, valuta insieme a lui se esistono altre opzioni lavorative che possano essere meno stressanti.
Sostegno Familiare e Sociale: Assicurati che tuo marito abbia un adeguato sostegno sociale. Passare del tempo con amici e familiari può aiutare a ridurre lo stress.
Bilanciamento Lavoro-Vita Privata: Incoraggialo a stabilire un equilibrio tra lavoro e vita privata. Assicurati che ci sia del tempo per rilassarsi e per le attività piacevoli.
Esercizio Fisico Regolare: L'attività fisica può essere un ottimo modo per gestire lo stress e migliorare il benessere generale.
Ricorda il Ruolo del Partner: Come partner, puoi offrire sostegno e comprensione, ma ricorda che non sei responsabile della sua salute mentale. È importante anche prendersi cura del proprio benessere.
Esplora Risorse Locali: Cerca di scoprire quali altre risorse sono disponibili nella tua area, come gruppi di supporto o servizi di consulenza.
Coinvolgimento nella Decisione Familiare: Assicurati che le decisioni riguardanti il lavoro e la famiglia siano prese insieme, condividendo i pesi e le responsabilità.
Infine, ricorda che affrontare l'ansia può richiedere tempo e pazienza. È importante che tuo marito si senta supportato e capito, ma è anche essenziale che tu abbia il sostegno di cui hai bisogno in questo momento.
Buongiorno signora, dalle sue parole colgo che siete una famiglia molto legata e che lei si preoccupa e ha a cuore la salute di suo marito, sono tutti dei valori non scontati e già questo va riconosciuto, sta già facendo molto con il suo interessamento e la ricerca di un aiuto.
Mi par di capire anche che suo marito probabilmente ha una risposta psicosomatica alle situazioni che riguardano un cambiamento, indipendentemente dal fatto che sia qualcosa di improvviso o una decisione presa consapevolmente. Sicuramente ciò che lo destabilizza e porta delle variazioni alla sua routine lo mette in difficoltà, facendogli sperimentare ansia e reazioni anche fisiche. Potrebbe essergli utile parlare con una persona che, anzichè limitarsi a somministrare dei tranquillanti, vada anche alla scoperta della vera ragione che rende difficile a suo marito adattarsi a nuovi contesti e nuove situazioni.
Lei sta sicuramente agendo per il meglio ed è importante per entrambi trovare una persona che possa aiutarvi ad affrontare questa situazione. Per suo marito, ma anche per la sua serenità e perchè non senta la responsabilità di dover essere per forza lei a risolvere tutto.
Cordialmente,
Dott.ssa Valentina Vanin
Gentile,

la situazione che descrive è senza dubbio molto complessa e impegnativa. È comprensibile sentirsi impotenti di fronte ai sintomi ansiosi che suo marito sta vivendo, specialmente in un momento così delicato per la vostra famiglia.

Le suggerirei di considerare l'idea di un piano psicoterapico, in aggiunta all'eventuale trattamento farmacologico. Un approccio terapeutico potrebbe aiutare suo marito a esplorare le radici della sua ansia e fornire strumenti utili per affrontare le pressioni che derivano dai cambiamenti lavorativi e dalle responsabilità familiari. La psicoterapia può fornire un supporto fondamentale per gestire lo stress e promuovere un benessere duraturo.

È importante anche che lui si senta ascoltato e supportato nel suo percorso, sia a livello emotivo che pratico. Considerare di parlare con il medico curante circa la possibilità di un invio a uno psicologo potrebbe essere un passo importante.

Le raccomando di restare accanto a lui e di comunicargli la sua disponibilità ad affrontare insieme questo momento difficile. La sua presenza e comprensione possono fare una grande differenza.

In bocca al lupo a voi e alla vostra famiglia in questo periodo di cambiamenti.

Cordiali saluti.

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