Salve, riguardo alimenti scaduti e aflatossine

14 risposte
Salve, riguardo alimenti scaduti e aflatossine, un medico ha indicato anche il miele tra gli alimenti che possono sviluppare queste muffe, mentre gli altri menzionavano solo cereali, frutta secca e spezie ( in altro sito avevo letto anche legumi). Posso avere un elenco definitivo degli alimenti sui quali, una volta scaduti, possono instaurarsi le aflatossine? Grazie
Le quattro aflatossine principali sono la B1, B2, G1, e G2, prodotte da Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus. I prodotti più frequentemente contaminati sono cereali, fichi, semi da olio, arachidi, semi di cacao e spezie. Le aree più soggette a contaminazione sono quelle tropicali e sub-tropicali, specie in condizioni di forte siccità. Le aflatossine si trovano anche nel latte di animali nutriti con mangimi contaminati: nelle mucche l’aflatossina B1 è convertita in una forma particolare, l’aflatossina M1, forma che appunto ritroviamo in latte e carni.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini

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Le aflatossine sono micotossine prodotte da muffe, principalmente su alimenti conservati in ambienti caldi e umidi. Gli alimenti più a rischio includono:

Cereali (mais, riso, grano)
Frutta secca (arachidi, noci, mandorle)
Spezie (peperoncino, curry, pepe)
Legumi (arachidi, fagioli)
Semi oleosi (girasole, sesamo)
Il miele non è comunemente associato alle aflatossine, ma può essere a rischio se mal conservato.

La chiave è mantenere gli alimenti in ambienti asciutti e freschi.
Buongiorno,
le aflatossine sono prodotte da funghi Aspergillus.
Fattori come temperatura, umidità, proprietà del terreno, tipo e durata della conservazione, nonché composizione nutritiva del prodotto alimentare influenzano notevolmente la crescita fungina e la produzione di aflatossina
Sono state segnalate contaminazioni da aflatossine in alimenti e mangimi, come arachidi, miglio, semi di sesamo, mais, grano, legumi, riso, fichi, spezie e cacao a causa di infezioni fungine durante le condizioni pre e post raccolta.
Per quanto riguarda il miele, la presenza e la quantità di aflatossine dipende molto dal clima dell'area geografica in cui viene prodotto.
Gentile utente, in generale la produzione di miele non favorisce lo sviluppo di aflatossine. Tuttavia, può verificarsi una contaminazione del miele in rari casi a causa di una cattiva gestione durante la lavorazione o lo stoccaggio, anche se è molto rara e strettamente monitorata dalle normative alimentari. Saluti, dott.ssa Viviana Leotta
Buongiorno, se prende in considerazione la pasta ad esempio le aflatossine si sviluppano non necessariamente sui cereali scaduti, si possono formare sulle spighe durante la coltivazione o durante i processi di lavorazione o di stoccaggio del grano. E le alte temperature non sono sufficienti per distruggerle, quindi lei mangerà pasta contaminata. Per quanto concerne il miele è difficile che possa formarsi. Io consiglio sempre prodotti a Km zero. circa la pasta consulti il sito di pasta OROBIO, che effettua esami sui grani per produrre prodotti senza micotossine. Se riuscissimo a seguire una dieta con prodotti a Km zero sarebbe meglio. saluti
Gentilissimo paziente,
le aflatossine sono tossine prodotte da alcuni tipi di muffe, principalmente appartenenti al genere Aspergillus. Queste sostanze possono svilupparsi in una varietà di alimenti, in particolare in condizioni di umidità e temperature elevate. Di seguito le fornisco un elenco di alimenti sui quali è più probabile che si instaurino le aflatossine, specialmente se non conservati correttamente o se consumati dopo la scadenza. Tra questi vi sono cereali come riso, mais, grano, orzo e avena, frutta secca come noci, mandorle, pistacchi e nocciole, legumi come fagioli, lenticchie e piselli, spezie come pepe, curcuma e paprika, semi come semi di sesamo, semi di girasole e semi di zucca. Anche il miele, sebbene meno comune, può essere contaminato da aflatossine se non viene conservato correttamente. In rari casi, anche i prodotti lattiero-caseari possono essere a rischio se contaminati da alimenti a rischio, così come alcuni alimenti trasformati che contengono ingredienti a rischio. È importante notare che la presenza di aflatossine dipende da molti fattori, tra cui le condizioni di stoccaggio e la qualità iniziale degli alimenti. Per ridurre il rischio di esposizione, è sempre consigliabile conservare gli alimenti in luoghi freschi e asciutti, controllare le scadenze e scartare qualsiasi alimento che presenti segni di deterioramento o muffa. Se desidera ulteriori informazioni o chiarimenti su questo tema, non esiti a contattarmi.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Gentile paziente, il mieie ed altri alimenti possono essere contmainati se mal conservati in presenza di alimenti che presentano la contaminazione da aflatossine, gli alimenti che vengono contmainati sono. Cereali, legumi, Frutti come fichi o anche arance, semi oleosi, frutta secca e spezie. Bisogna chiudere bene i contenitori, separare gli alimenti e conservare in luogo fresco e asciutto evitando caldo ed umidità. Distitni Saluti Dott. Antonino Pellegrino
Gentile paziente, le aflatossine sono sostanze tossiche prodotte da alcuni tipi di muffe (principalmente Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus) che possono contaminare diversi alimenti. E' vero che cereali, frutta secca, legumi e spezie sono tra gli alimenti più frequentemente contaminati, ma anche altri alimenti possono essere a rischio, soprattutto se conservati in condizioni non ottimali. Così come gli oli vegetali, olio di arachidi, olio di oliva (se prodotto con olive ammuffite), la frutta fresca quando è molto matura o danneggiata, il latte e i prodotti lattiero-caseari, se gli animali sono stati alimentati con mangimi contaminati.
Anche se meno comune, anche il miele può essere contaminato, questo può succedere se le api hanno raccolto nettare da fiori che crescevano su piante infette. Un cordiale saluto, Manuela
Salve, le aflatossine sono tossine prodotte da alcuni tipi di muffe, in particolare Aspergillus Flavus e Aspergillus Parasiticus, che possono svilupparsi su alcuni alimenti in condizioni di umidità e calore. Gli alimenti più colpiti sono: i cereali (soprattutto mais e riso), i legumi, la frutta secca e i semi oleaginosi, gli oli vegetali grezzi, le spezie, il cacao, il caffè e il latte e derivati provenienti da animali alimentati con mangimi contaminati. Il miele non è quindi un alimento comunemente menzionato tra quelli a rischio e se conservato bene può essere consumato in tutta tranquillità.
A tal proposito, buone precauzioni per essere più sicuri nel consumare cibo non contaminato sono quelle di acquistare da fonti affidabili che seguono controlli rigorosi di sicurezza e qualità, conservare sempre i cibi in luoghi asciutti e freschi, consumare gli alimenti entro i termini di scadenza e osservare attentamente il cibo per cogliere la presenza di muffe (nonostante le aflatossine possano esser presenti anche per contaminazione, senza un evidente presenza di muffe, per questo il primo punto è il più importante).
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un cordiale saluto, Dott.ssa Veronica Ceccarini
Salve,
Se il miele è stato contaminato si, altrimenti non si formano generalmente
Saluti
Dott.Stefano Carrara
Capisco le tue preoccupazioni riguardo al rischio di botulino nella preparazione dell'olio piccante, poiché il Clostridium botulinum, il batterio responsabile del botulismo, può svilupparsi in ambienti anaerobici (senza ossigeno), come quelli creati dagli alimenti conservati sotto olio. È una preoccupazione legittima quando si preparano alimenti fatti in casa.

Nella tua descrizione, hai adottato alcune precauzioni importanti, come l'uso di aceto e il riscaldamento in acqua bollente, che aiutano a ridurre il rischio. Tuttavia, ci sono alcuni punti su cui vorrei concentrarmi:

Essiccazione dei peperoncini: Se i peperoncini non erano completamente secchi, potrebbero avere mantenuto una certa umidità. L'acqua residua può favorire lo sviluppo di batteri, compreso il Clostridium botulinum.

Uso dell'aceto: L'immersione nell'aceto è un ottimo passaggio, poiché l'acidità può inibire lo sviluppo del botulino. Tuttavia, sarebbe importante conoscere il pH dell'aceto utilizzato. Per essere sicuro che il processo sia efficace, il pH dovrebbe essere inferiore a 4,6. Gli alimenti acidi creano un ambiente sfavorevole per il botulino.

Sterilizzazione: La bollitura dei vasetti è un passaggio essenziale per sterilizzare i contenitori, ma la bollitura in acqua potrebbe non essere sufficiente a uccidere le spore del Clostridium botulinum, che possono sopravvivere a temperature di ebollizione (100°C). Per eliminare completamente il rischio, sarebbe necessario usare una pentola a pressione (autoclave) che raggiunge temperature più alte (circa 121°C).

Bollicine e peperoncini a galla: La presenza di bollicine e il fatto che alcuni peperoncini non siano affondati potrebbe indicare una certa attività microbiologica, anche se non è necessariamente segno di botulismo. Tuttavia, è un elemento che merita attenzione, in quanto può essere un segnale di fermentazione o rilascio di gas da parte di batteri.

Cosa fare:
Verifica visiva e olfattiva: Se noti bolle, odori strani o cambiamenti di colore, è meglio non consumare il prodotto.

Sicurezza: Se hai il minimo dubbio, per sicurezza, ti consiglio di non consumare l'olio piccante. Il botulismo è raro, ma molto pericoloso, quindi è meglio non rischiare.

Consiglio futuro: Quando prepari oli aromatizzati con peperoncino o altri ingredienti freschi, una buona prassi è conservare il prodotto in frigorifero e consumarlo entro poche settimane per ridurre il rischio. Per una conservazione più sicura e a lungo termine, è preferibile preparare oli aromatizzati usando ingredienti essiccati al 100%.

Se sei preoccupato per la sicurezza del prodotto che hai preparato, è meglio non correre rischi.

Fammi sapere se hai altre domande o dubbi!






Hai detto:
Salve, riguardo alimenti scaduti e aflatossine, un medico ha indicato anche il miele tra gli alimenti che possono sviluppare queste muffe, mentre gli altri menzionavano solo cereali, frutta secca e spezie ( in altro sito avevo letto anche legumi). Posso avere un elenco definitivo degli alimenti sui quali, una volta scaduti, possono instaurarsi le aflatossine? Grazie
ChatGPT ha detto:
ChatGPT
Le aflatossine sono tossine prodotte da alcune specie di muffe, principalmente del genere Aspergillus, che proliferano in condizioni di alta umidità e calore. Gli alimenti più suscettibili alla contaminazione da aflatossine sono quelli che contengono elevate quantità di amido o grassi, e che vengono conservati in ambienti inadatti.

Di seguito trovi un elenco degli alimenti più frequentemente associati al rischio di sviluppo di aflatossine, indipendentemente dalla loro scadenza o freschezza, ma soprattutto in caso di conservazione impropria:

1. Cereali:
Mais
Grano
Orzo
Riso
Avena
Segale
2. Frutta secca:
Arachidi
Mandorle
Noci
Pistacchi
Anacardi
Noci brasiliane
3. Legumi:
Fagioli
Ceci
Lenticchie
Soia
4. Spezie:
Peperoncino
Pepe nero
Curcuma
Paprika
5. Semi oleosi:
Semi di girasole
Semi di lino
Semi di sesamo
6. Oli vegetali:
Olio di arachidi
Olio di semi di girasole
7. Frutta secca disidratata:
Uvetta
Fichi secchi
Albicocche secche
8. Latte e derivati (in particolare latte in polvere):
Latte in polvere
Formaggi stagionati (raro, ma possibile in condizioni di cattiva conservazione)
9. Caffè:
Chicchi di caffè crudi o tostati, se conservati in ambienti umidi
Miele:
Il miele non è comunemente elencato tra gli alimenti suscettibili allo sviluppo di aflatossine. La sua bassa attività d’acqua e l’ambiente acido rendono difficile la proliferazione di muffe, inclusa l'Aspergillus. Tuttavia, il miele scaduto o mal conservato può sviluppare altre problematiche di deterioramento, ma il rischio di aflatossine è minimo. È possibile che il medico si riferisse alla possibile crescita di altre muffe o contaminazioni batteriche, ma non in modo specifico alle aflatossine.

Fattori che influenzano la formazione di aflatossine:
Le aflatossine tendono a formarsi in alimenti che:

Sono conservati in ambienti con elevata umidità e calore.
Sono danneggiati o presentano fratture nei gusci, come nel caso di noci o cereali rotti.
Vengono lasciati esposti all'aria per lungo tempo dopo la raccolta, senza essere essiccati correttamente.
Conservazione per ridurre il rischio:
Mantenere gli alimenti in contenitori ermetici.
Conservare in luoghi freschi e asciutti.
Controllare regolarmente alimenti a rischio e scartare quelli che mostrano segni di muffa.
Quindi, in conclusione, gli alimenti più a rischio di aflatossine sono principalmente cereali, legumi, frutta secca, semi oleosi e spezie. Il miele non rientra nella lista principale degli alimenti a rischio aflatossine, anche se è sempre bene conservarlo correttamente per evitare altri tipi di contaminazioni.
Le quattro aflatossine principali sono la B1, B2, G1, e G2, prodotte da Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus. I prodotti che vengono contaminati più frequentemente sono cereali, fichi, arachidi, semi di cacao, semi oleosi e spezie. Le condizioni che predispongono alla contaminazione generalmente sono associate a forte siccità, quindi aree tropicali. Le aflatossine si trovano anche nel latte di animali nutriti con mangimi contaminati: nelle mucche l’aflatossina B1 è convertita in una forma particolare, l’aflatossina M1, forma che appunto ritroviamo in latte e carni.
Di seguito trovi un elenco degli alimenti più frequentemente associati al rischio di sviluppo di aflatossine, indipendentemente dalla loro scadenza o freschezza, ma soprattutto in caso di conservazione impropria: 1. Cereali: Mais Grano Orzo Riso Avena Segale 2. Frutta secca: Arachidi Mandorle Noci Pistacchi Anacardi Noci pecan e noci brasiliane 3. Legumi: Fagioli Ceci Lenticchie Soia, soprattutto quando sono nei formati secchi, tendenzialmente in vasetto e al vapore hanno un rischio nettamente più basso 4. Spezie: Peperoncino Pepe nero Curcuma Paprika 5. Semi oleosi: Semi di girasole Semi di lino Semi di sesamo 6. Oli vegetali: Olio di arachidi Olio di semi di girasole 7. Frutta secca disidratata: Uvetta Fichi secchi Albicocche secche 8. Latte e derivati (in particolare latte in polvere): Latte in polvere Formaggi stagionati 9. Caffè: Chicchi di caffè crudi o tostati, se conservati in ambienti umidi Miele: Il miele non è comunemente elencato tra gli alimenti suscettibili allo sviluppo di aflatossine. La sua bassa attività d’acqua e l’ambiente acido rendono difficile la proliferazione di muffe, quindi altamente improbabile la produzione di aflatossine. Tuttavia, il miele scaduto o mal conservato può sviluppare altre problematiche di deterioramento, ma il rischio di aflatossine è minimo.
Concordo quindi con quanto detto precedentemente dai colleghi
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti

Dott. Bonola Paolo
Salve! Le aflatossine sono tossine prodotte da alcune muffe del genere Aspergillus, e possono contaminare vari alimenti. È importante sapere quali alimenti sono più a rischio, specialmente quando si tratta di prodotti scaduti. Ecco un elenco degli alimenti in cui le aflatossine possono svilupparsi:
Cereali:
Mais
Riso
Grano
Orzo
Avena
Frutta Secca:
Noci (soprattutto noci pecan e anacardi)
Mandorle
Arachidi
Legumi:
Fagioli
Lenticchie
Piselli
Arachidi (anche se tecnicamente sono un legume)
Spezie:
Curcuma
Paprika
Pepe nero
Semi:
Semi di girasole
Semi di sesamo
Miele:
Sebbene il miele non sia comunemente associato a livelli elevati di aflatossine, ci sono segnalazioni di contaminazione, specialmente se il miele è stato contaminato da polline o altre materie prime che possono essere state infettate da muffe.
Prodotti Lattiero-Caseari:
In rari casi, i prodotti lattiero-caseari possono essere contaminati da animali che hanno consumato foraggi contaminati.
Considerazioni Generali:
Condizioni di Conservazione: Le aflatossine si sviluppano più facilmente in condizioni di umidità e calore, quindi è importante conservare gli alimenti in un ambiente fresco e asciutto.
Scadenza: Anche se gli alimenti non mostrano segni visibili di muffa, è meglio evitare il consumo di prodotti scaduti, specialmente quelli ad alto rischio.
Controllo Visivo: Anche se gli alimenti non sono scaduti, controlla sempre per segni di muffa o deterioramento prima di consumarli.
Raccomandazioni:
Se hai dubbi su un alimento specifico, è sempre meglio non consumare alimenti che potrebbero essere a rischio. In caso di contaminazione, le aflatossine possono avere effetti dannosi sulla salute, quindi la sicurezza alimentare è fondamentale.
Se hai ulteriori domande o necessiti di chiarimenti, non esitare a chiedere!
Buongiorno! Le Aflatossine vengono prodotte da alcuni funghi, nello specifico l'Aspergillus flavus (da cui il nome) e l'Aspergillus parasiticus. Gli alimenti più soggetti a contaminazione da Aflatossine sono: Cereali come mais, riso, grano; Frutta secca arachidi, noci, mandorle, pistacchi; Spezie come peperoncino, curry, pepe e curcuma; Legumi come arachidi, fagioli, piselli; Semi oleosi come girasole, zucca e sesamo.
La causa dello sviluppo di queste aflatossine sono le condizioni di conservazione soprattutto in presenza di umidità e temperature elevate.
Per quanto riguarda il miele, il rischio di contaminazione è minore ma dipende comunque dal metodo di lavorazione, dalla condizione delle materie prime iniziali e il metodo, come detto di conservazione.
Per sicurezza, conservi sempre tutto in luogo fresco e asciutto, valuti le condizioni del prodotto prima del consumo e se è alterato nel colore, odore, consistenza e/o vede muffa non lo consumi.
Un saluto, Dott.ssa Clelia Staibano

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