Salve, quando avevo circa 11 anni ho subito un abuso da parte di un uomo più grande di me, in quel m

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Salve, quando avevo circa 11 anni ho subito un abuso da parte di un uomo più grande di me, in quel momento non ne parlai con nessuno perché me ne vergognavo molto e temevo che gli altri, i miei genitori, i miei insegnanti o i miei compagni credessero fosse colpa mia dato che io mi sentivo in qualche modo colpevole. Purtroppo a seguito di quella violenza sessuale ma anche psicologica il mio pessimo rapporto con il cibo è diventato un disturbo alimentare, in verità credevo che le conseguenze sarebbero sono state solo quelle, ma oggi che sono passati quasi 8 anni mi rendo conto che non è così. Soffro di ansia, ho paura delle persone, non solo degli uomini, di tutti, a volte anche di me stessa, non mi fido di nessuno, non sono in grado di avere relazioni stabili perchè tendo a sabotarle. So di avere bisogno di aiuto, anche perchè così non riesco più ad andare avanti, ma non so come fare, ho paura di parlarne con i miei genitori.
Cara utente, grazie per aver condiviso con noi una evento così doloroso e traumatico. In parte credo che già solo il fatto di aver scritto qui sia un primo passo per chiedere aiuto. Posso immaginare quanto spaventoso possa essere raccontare ciò che ha subito. Tuttavia credo anche sia fondamentale che lei si fidi delle persone che le vogliono bene e che la possono accompagnare e supportare verso l'inizio di un percorso psicoterapeutico che le allievi il dolore che sente; che la possa aiutare ad elaborare tale vissuto traumatico. Racconti in modo onesto e sincero ai suoi genitori quanto accaduto. Cordiali saluti Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, mi dispiace veramente molto leggere le sue parole e immaginare il trauma così grande che ha subito da bambina e che ancora le ostacola la vita in vari ambiti. Dopo un'esperienza come la sua, purtroppo, non è insolito perdere la fiducia verso gli altri e avere la sensazione che possa sempre succedere qualcosa di brutto, ma parlarne con uno psicologo ed elaborare quanto accaduto, potrebbe essere il primo passo per una nuova apertura verso gli altri, ma soprattutto verso se stessa, eliminando il senso di colpa e perdonandosi perchè non solo non ha colpe nè responsabilità, ma era addirittura una bambina. Non conosco il rapporto che ha con la sua famiglia, ma se crede che vi sia un rapporto di amore, di stima e di supporto da parte loro, ora che ha sentito il bisogno di superare il trauma e di parlarne, può pensare di raccontare loro ciò che le è accaduto, provando a spiegare il turbinio di emozioni spiacevoli che l'hanno portata a non trovare il coraggio di raccontare l'accaduto. La saluto cordialmente, dott.ssa Michela Boccardi
Buongiorno,
Intanto grazie per la fiducia che dimostra nel raccontare un fatto tanto delicato. Sono vicina alla sua sofferenza.
So quanto possa essere poco utile dirle che non ha alcuna colpa; è una consapevolezza che verrà nel tempo, anche grazie ad una rielaborazione di ciò che è accaduto. È necessario darsi tempo, sopratutto di fronte ad eventi tanto delicati, a cui si impara a far fronte tramite meccanismi, che ora possono essere visti come spiacevoli (la chiusura...) ma con cui si è cercato di tutelarsi. Non escluda la possibilità di intraprendere una terapia psico corporea, che metta al centro anche il suo corpo, non per ricontattare nell'immediato le sensazioni provate, ma innanzitutto per entrare in contatto con l'energia, la sua forza che la aiuterà ad avere meno paura del mondo esterno, perché si sentirà nel tempo più capace a fronteggiare il pericolo.
Rispetto alla possibilità di comunicare con i suoi genitori, non sono nessuno per suggerire se farlo o se astenersi; se arriverà il momento in cui si sentirà di farlo, cerchi di lasciare da parte per un attimo i sensi di colpa e la paura del giudizio. Provi ad affidarsi. Non è lei a doversi sentire giudicata.
Se avesse bisogno di un supporto, non esiti a contattarmi.
Le auguro il meglio.
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Buonasera, sicuramente sarebbe opportuno rielaborare il trauma subito per andare avanti senza sensi di colpa ed ansia.
È indispensabile un percorso di psicoterapia.
Sono disponibile ad aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buonasera, mi dispiace molto per quanto ti è accaduto a 11 anni e sei molto coraggiosa nello scegliere di condividerlo su questo portale. Se sono passati 8 anni, oggi dovresti averne circa 18/19 dunque sei maggiorenne e non è necessario il consenso dei genitori per iniziare un percorso psicologico.
Senz'altro è importante che tu condivida quanto senti con i tuoi genitori, d'altra parte però penso che se non ti senti pronta per raccontare "tutto" è giusto, nei tuoi confronti, che tu ti protegga in questo. Una strada per avere il loro supporto, potrebbe essere quella di condividere il motivo "più leggero" per te da raccontare in modo che questo sia la ragione per cui ti desideri iniziare il percorso. Con il tempo ed il lavoro di terapia, sentendoti al sicuro, potrai condividere più cose di te. Resto a disposizione, un saluto
Posso comprendere il senso di impotenza, il dolore che prova in seguito all'esperienza che ha descritto. Era solo una bambina e non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo. La paura delle persone e degli uomini in particolare la blocca nelle relazioni e nell'amore e il rapporto con il cibo che ha instaurato è una forma di compensazione. Non sono meccanismi facili da scardinare perché alla base c'è un trauma. Sono disponibile ad aiutarla. Un caro saluto dott.ssa Loretta Grisenti
Un caro saluto dott.ssa Loretta Grisenti
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Buonasera, riuscire a parlarne su questo portale è già un primo piccolo passo. Cerchi di dare fiducia alla sensazione di bisogno assoluto che il suo corpo le comunica di riuscire ad elaborare ed uscire da questo tunnel. Mi pare di capire che lei è maggiorenne: perchè pensa di dovere necessariamente raccontare i fatti ai suoi genitori per potere rivolgersi ad uno psicologo, perlomeno per il momento? Certamente il primo passo è comunicare il suo stato di grande disagio e il bisogno che sente di un aiuto professionale. Se lo desidera sono disponibile, anche online. Un carissimo saluto e augurio
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buongiorno, adesso quanti anni ha?
Immagino la fatica di poterlo dire ai suoi familiari, pian piano trovi il coraggio per chiedere aiuto, per imparare a stare meglio, a prendersi cura di sé, elaborare l'abuso subìto
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Buongiorno. Ho già avuto modo di conoscere e incontrare in colloqui psicologici persone che purtroppo hanno avuto esperienze simili alla sua. Se può esserle utile, le propongo un colloquio online conoscitivo.
Buonasera e grazie per aver condiviso la sua esperienza. Dalle sue parole traspare tutto il dolore, il disagio della situazione che sta vivendo e il fatto che sia consapevole che non ne può più spero sia una spinta per farle intraprendere un percorso che la aiuti nell'elaborazione del suo vissuto sotto tutti gli aspetti sia legati all'evento specifico sia a quello che è il suo qui e ora. Lei ha il diritto di riprendere in mano la sua vita ma per fare questo deve affrontare alcuni aspetti che non necessariamente partono dal dover parlare con i suoi familiari ma che sicuramente possono trovare una svolta positiva nel buttare fuori quello che sente con chi ha le competenze per poterla aiutare ad elaborare il suo vissuto. Si ricordi che lo deve a se stessa prima che a chiunque altro. Un caro saluto!
Uno dei fattori più comuni che collegano i disturbi dell'alimentazione è una storia di trauma durante l'infanzia. Questo spesso getta le basi a sintomatologie psicologiche, tra cui quelle relativi all’immagine corporea. L’abuso porta a minare l'autostima, ad aumentare autocritica e problemi con l’immagine del corpo. Sintomi del disturbo del comportamento alimentare diventano un meccanismo per mantenere il controllo quando una persona si sente impotente e servono come modo per evitare il trauma emotivo. Utilizzando interventi di Schema Therapy è possibile chiarire come gli schemi maladattivi precoci contribuiscano allo sviluppo e al mantenimento della sintomatologia alimentare. Inoltre, dal momento che il disturbo alimentare rappresenta un tentativo per regolare le emozioni negative, approcci d’intervento come l’ACT, la DBT e i trattamenti basati sulla Mindfulness rappresentano dei protocolli efficaci.
Gentile utente, affrontare un trauma non è mai semplice. Nel suo caso sembra che questa esperienza le stia causando non pochi problemi di varia natura. Un percorso con uno psicologo potrebbe aiutarla ad avere uno spazio sicuro e supportivo in cui poter rievocare ed affrontare il ricordo del trauma quando si sentirà pronto. Ciò che le è accaduto non è certamente facile da affrontare, ma più passerà il tempo e più il trauma si radicherà nella sua mente compromettendo il suo stile di vita. Affrontarlo in terapia potrebbe anche darle il coraggio di parlarne anche con i suoi genitori. Già il fatto di essere riuscito a scriverlo su questo sito quanto le è accaduto dimostra la sua volontà di migliorare. Spero di esserle stato d’aiuto.

Distinti saluti, dott. Morgione Massimo
Gentile utente, mi dispiace sentire che hai passato attraverso un'esperienza così dolorosa e che hai subito conseguenze negative a seguito dell'abuso. È comprensibile che tu abbia avuto difficoltà a parlare di ciò che è successo a un'età così giovane e che tu abbia provato vergogna e paura di essere giudicata o non creduta. Voglio sottolineare che non sei mai stata colpevole di ciò che è successo. L'unico responsabile è l'uomo che ha commesso l'abuso.
È coraggioso da parte tua riconoscere che hai bisogno di aiuto e che il tuo dolore e le conseguenze dell'abuso continuano ad influenzare la tua vita. È fondamentale cercare il sostegno di una persona di fiducia in questo momento. Se non ti senti a tuo agio a parlarne con i tuoi genitori, potresti considerare di cercare l'aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta specializzato in abusi sessuali e disturbi correlati. Un professionista esperto sarà in grado di fornirti il sostegno, l'ascolto e gli strumenti necessari per affrontare l'ansia, la sfiducia e i problemi relazionali che stai sperimentando.
È importante ricordare che la guarigione è un processo individuale e che richiederà tempo. Tuttavia, con il giusto sostegno e l'aiuto di professionisti, puoi iniziare a superare gli effetti dell'abuso e a ricostruire una vita sana e soddisfacente. Parlarne con uno specialista può darti l'opportunità di esplorare il passato, affrontare le emozioni associate all'abuso e imparare a gestire l'ansia e la sfiducia nelle relazioni.
Inoltre, ci sono anche organizzazioni di supporto, come centri per vittime di abusi sessuali, che offrono assistenza gratuita e riservata. Queste organizzazioni possono metterti in contatto con risorse e gruppi di sostegno che potrebbero essere utili nel tuo percorso di guarigione.
Se hai bisogno di ulteriori consigli o risorse specifiche, sarò qui per aiutarti nel modo migliore possibile.
Dr. Roberto Prattichizzo
Mi dispiace molto sentire quello che hai passato e capisco quanto possa essere difficile affrontare una situazione così dolorosa e complessa. È coraggioso da parte tua riconoscere che hai bisogno di aiuto e che desideri affrontare questi problemi.

Parlare di esperienze traumatiche può essere estremamente difficile, specialmente con i genitori. Tuttavia, è importante sapere che ci sono molte risorse e opzioni di supporto disponibili per te.

Innanzitutto, potresti considerare di cercare un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, con esperienza nel trattare traumi e disturbi legati all'ansia. Questi professionisti possono aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti, affrontare il trauma passato e sviluppare strategie per gestire l'ansia e migliorare il tuo benessere emotivo.

Puoi anche valutare l'opzione di contattare un'organizzazione o un servizio di assistenza per le vittime di abusi sessuali. Questi gruppi offrono supporto, consulenza e risorse per le persone che hanno subito abusi sessuali, e possono aiutarti a connetterti con altre persone che hanno passato attraverso esperienze simili.

Se ti senti a tuo agio, potresti anche parlare con un amico di fiducia o un membro della famiglia di cui ti fidi. Anche se può essere spaventoso aprire e condividere le tue esperienze con gli altri, avere il sostegno di persone vicine a te può essere estremamente utile e confortante.

Ricorda che non sei sola e che ci sono persone pronte ad aiutarti e a sostenerti lungo il percorso di guarigione. Prenditi cura di te stessa e fallo nel tuo tempo, senza sentirti sotto pressione. È un viaggio che richiede tempo e pazienza, ma è possibile guarire e trovare la pace interiore.
Buongiorno, la ringrazio per quanto ha condiviso con tutti noi. Si può immaginare che momenti siano stati per lei quelli e la difficoltà che sta vivendo attualmente. Come lei ha coraggiosamente riportato, emergono dei vissuti di cui prendersi cura ed elaborare, per sé, per il suo futuro, il suo benessere e per le relazioni intorno a lei (che, come ha già compreso, rientrano in questo "benessere").
Potrebbe iniziare con il confidarsi con un amico o un membro della famiglia fidato per poi passare ai suoi genitori.
Non sottovaluti mai, inoltre, che attualmente come adulta può scegliere per sé.
Le auguro il meglio e che possa trovare unx professionista adatta a sé.
Buongiorno, la ringrazio per questa condivisione così dolorosa e difficile da fare. E' stata coraggiosa a scrivere qui, è un grande gesto e un grande passo che può aiutarla verso il cambiamento. Stare meglio è possibile, cambiare è possibile. Forse il fatto che si sia sentita di scrivere queste parole indica che potrebbe essere pronta a chiedere aiuto: cominci un percorso. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo curare le nostre ferite e fare in modo che brucino di meno, e impattino di meno sul nostro presente. Si prenda cura di sè. Se avrà il coraggio di aprirsi con i suoi genitori, scoprirà che sono lì per accoglierla. Non è mai troppo tardi per prendersi cura di sè. Le auguro tutto il meglio. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Gentile utente, la ringrazio per questa condivisione. Mi dispiace per il vissuto da lei riportato che è rimasto per tanti anni sommerso. Perdere fiducia nell'altro potrebbe essere un modo per difendersi da possibili sofferenze, visto che l'esperienza è stata traumatica; tuttavia siamo "animali sociali" ed abbiamo il bisogno di relazioni autentiche che, per fortuna, possiamo avere. L'intenzionalità di potersi affidare, nonostante questo dolore, potrebbe sostenerla nel chiedere aiuto ad un professionista. Parlare con i suoi genitori potrebbe essere un obiettivo!

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