Salve. Prendo zarelis dal 2019...
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Salve. Prendo zarelis dal 2019...ho gradualmente aumentato. per un periodo assumevo una dosa due volte al giorno e ricordo avevo più energia e volontà e gestivo le situazioni.... Poi abbiamo diminuito a una dose ... Ora sto pensando che forse dovrei tornare a prendere due dosi... Ma mi è rimasto impresso un affermazione di una psichiatra, "perché mi devo psichiatrizzare"
E così si è rafforzata l'idea che non voglio che le mie decisioni, i miei umori dipendano da una compressa... cosa posso fare?
E così si è rafforzata l'idea che non voglio che le mie decisioni, i miei umori dipendano da una compressa... cosa posso fare?
Salve, per questioni relative ai farmaci è opportuno rivolgersi al medico, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico dunque ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico dunque ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
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Gentile utente, il suo desiderio di non essere “dipendente” dal farmaco è comprensibile, tuttavia le indicazioni su eventuali dosi o sull’avvio/completamento della terapia devono essere ad opera del medico competente, in quanto ci possono essere effetti indesiderati proprio per il mal utilizzo del farmaco. Sicuramente un percorso terapeutico di psicoterapia l’aiuterebbe a fronteggiare il suo disagio con strategie cognitive e comportamentali. Resto disponibile per eventuali chiarimenti.
Cerchi aiuto. Se non intende intraprendere un percorso di psicoterapia, provi con i gruppi di auto-mutuo-aiuto, sono molto efficaci e di supporto. Altrimenti provi con lo yoga o la meditazione.
Buonasera,
da quanto scrive segue una terapia esclusivamente farmacologica per la quale è necessaria una consulenza del medico o dello specialista che le ha prescritto il farmaco. In ogni caso, è opportuno valutare una combinazione della terapia farmacologica con una psicoterapia per massimizzare l'effetto di entrambe.
Cordiali saluti
da quanto scrive segue una terapia esclusivamente farmacologica per la quale è necessaria una consulenza del medico o dello specialista che le ha prescritto il farmaco. In ogni caso, è opportuno valutare una combinazione della terapia farmacologica con una psicoterapia per massimizzare l'effetto di entrambe.
Cordiali saluti
Salve,
concordo con alcun colleghi per le informazioni sui farmaci è bene rivolgersi allo psichiatra, però è importante coadiuvare aduna terapia farmacologica una psicoterapia settimanale che la può aiutae a superare i suoi dubbi ed affrontare le sue ansie
saluti
Dott.ssa Supino
concordo con alcun colleghi per le informazioni sui farmaci è bene rivolgersi allo psichiatra, però è importante coadiuvare aduna terapia farmacologica una psicoterapia settimanale che la può aiutae a superare i suoi dubbi ed affrontare le sue ansie
saluti
Dott.ssa Supino
Buongiorno,
credo che possa esserle davvero d'aiuto iniziare un percorso psicologico da affiancare a quello farmacologico, che è opportuno discutere con il suo psichiatra.
Continui sempre a prendersi cura di sè.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
credo che possa esserle davvero d'aiuto iniziare un percorso psicologico da affiancare a quello farmacologico, che è opportuno discutere con il suo psichiatra.
Continui sempre a prendersi cura di sè.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve, le suggerisco di rivolgersi al medico che le ha prescritto il farmaco per qualsiasi dubbio e mi raccomando fortemente di non prendere iniziative personali in merito al dosaggio prescritto. Per quanto riguarda la sua domanda e dubbi, sono comprensibili ma deve parlarne con uno psicologo per valutare se esistano strade alternative. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno,
capisco l'incertezza di aumentare la dose del farmaco, ma prima di pensare a questo aspetto, è utile invece, capire che sta succedendo nel suo quotidiano, cosa le procura malessere per cui pensa di dover aumentare la dose, forse solo predisporre un pò di tempo per ragionare su questo potrebbe evitare di rifugiarsi nei farmaci.....un saluto cordialmente
capisco l'incertezza di aumentare la dose del farmaco, ma prima di pensare a questo aspetto, è utile invece, capire che sta succedendo nel suo quotidiano, cosa le procura malessere per cui pensa di dover aumentare la dose, forse solo predisporre un pò di tempo per ragionare su questo potrebbe evitare di rifugiarsi nei farmaci.....un saluto cordialmente
Salve, come già detto dai colleghi, è preferibile consultare uno psichiatra, le cure farmacologiche vanno accuratamente monitorate sia per quanto riguarda il dosaggio sia per ciò che riguarda la durata della terapia. Le consiglio di non prendere decisioni a tal riguardo in modo autonomo, ma di farsi supportare da un professionista. Inoltre, potrebbe esserle utile anche un supporto psicologico che l'aiuterebbe ad affrontare ed elaborare adeguatamente questa condizione di incertezza e malessere che sta vivendo. Cordiali Saluti, Dott.ssa Baldassarre Diana
Gentile utente, per quanto riguarda il dosaggio di un farmaco è sempre prudente rivolgersi allo specialista che lo ha prescritto. Invece, per quello che dice sul non "psichiatrizzare" magari è arrivato il momento di pensare ad uno spazio alternativo terapeutico che permette il dialogo e non solo l'assenza di sintomi.
Gentile utente, le suggerisco, come han fatto i colleghi, di rivolgersi allo specialista che la segue e discutere con lui/lei i possibili cambiamenti nelle dosi.
Il fatto che però lei ha ora voglia di non dipendere dal farmaco e non vuole arrivare a psichiatrizzarsi è segno di una diversa consapevolezza e di un desiderio di raggiungere un cambiamanto di livello più alto. Ecco perchè noi tutti le suggeriamo di pesnare a imtegrare il farmaco con una valida psicoterapia.
Il fatto che però lei ha ora voglia di non dipendere dal farmaco e non vuole arrivare a psichiatrizzarsi è segno di una diversa consapevolezza e di un desiderio di raggiungere un cambiamanto di livello più alto. Ecco perchè noi tutti le suggeriamo di pesnare a imtegrare il farmaco con una valida psicoterapia.
Gentile utente per quanto riguarda la gestione farmacologica deve fare riferimento al dottore che le ha prescritto il farmaco, le consiglio però di affiancare alla cura farmacologica un percorso di psicoterapia . Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione . Cordiali saluti
Gentile utente, innanzitutto grazie per la sua condivisione. Per quanto riguarda la prescrizione e le dosi di un farmaco (se diminuire o aumentare la dose) deve fare rifermento al medico che le ha prescritto il farmaco, inoltre condivido con i miei colleghi l'importanza di affiancare alla cura farmacologica un percorso di psicoterapia. Resto a disposizione, anche online.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Daniela Gioiosa
Cordiali Saluti
Dott.ssa Daniela Gioiosa
Qualsiasi cambiamento farmacologico lo concordi con lo specialista. Non ha specificato se ha già intrapreso un percorso psicoterapeutico prima di ricorrere ai farmaci: è il caso di valutare questa possibilità
Salve, per la terapia farmacologica di rivolga al medico che la segue in trattamento e insieme valutate se aggiungere altri interventi di tipo psicologico.
Dr.ssa Damiano Maria
Dr.ssa Damiano Maria
Buongiorno, per il farmaco si deve rivolgere al medico di riferimento.
Se vuole lavorare sulle cause e non sul sintomo allora dovrebbe iniziare un percorso di terapia che la aiuti nell’elaborazione e trasformazione del problema soggiacente.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Se vuole lavorare sulle cause e non sul sintomo allora dovrebbe iniziare un percorso di terapia che la aiuti nell’elaborazione e trasformazione del problema soggiacente.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente, in merito alla necessità o meno di assumere due dosi anzichè una, si confronti con la sua psichiatra. Se non vuole dipendere da un farmaco, bisogna anzitutto capire quanto è necessario e in quali quantità; da solo, non è sufficiente a risolvere una condizione di disagio. Sarebbe opportuno, qualora non lo avesse già fatto, intraprendere anche un percorso di psicoterapia, utile ad affrontare concretamente l'origine del problema di cui è portatore e a non delegare la sua condizione agli effetti degli psicofarmaci che assume. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
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