Salve. Prendo escitalopram da 7 mesi. L ultimo mese mi sentivo un po meglio e insiem
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Salve. Prendo escitalopram da 7 mesi. L ultimo mese mi sentivo un po meglio e insieme al medico abbiamo deciso di iniziare a diminuire la dose. Facendo un giorno dose piena e un giorno metà da un mese. Ultimamente sono molto stanco non riesco a dormire e ho difficoltà a guidare sopratutto la sera. Volevo chiedere possono essere sintomi da sospensione? E se torno di nuovo alla dose iniziale tutti i giorni per qualche altro mese devo aspettare di nuovo 3-4 settimane per stare meglio? Vi ringrazio.
Buonasera, credo debba discutere bene la questione con il suo psichiatra, perché quando lamenta può dimendere dalla attuale diminuzione del farmaco, effetto comunque anche possibile, ma che potrebbe ridursi e scomparire. Ha fatto degli esami di laboratorio completi, prima di imputare questa condizione di astemia alla graduale riduzione della posologia del farmaco. Le consiglio di considerare tutto serenamente con il suo specialista. Un saluto
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Gentile utente,
Innanzitutto, grazie per aver condiviso la sua esperienza e per la fiducia dimostrata nel cercare un parere in questa piattaforma.
Il Dott. Ermanno Gioacchini ha già offerto una risposta prudente, sottolineando l'importanza di discutere questi sintomi con il suo psichiatra, un consiglio che condivido pienamente.
Riassumendo la sua situazione, lei sta assumendo escitalopram da 7 mesi e recentemente, sotto supervisione medica, ha iniziato un regime di riduzione del dosaggio. Si ritrova ora a sperimentare stanchezza, disturbi del sonno e difficoltà nella guida, in particolare durante le ore serali. La sua principale preoccupazione sembra essere se questi sintomi possano essere attribuiti alla sospensione del farmaco e quanto tempo potrebbe essere necessario per riadattarsi nel caso tornasse alla dose precedente.
L'escitalopram è un SSRI, un tipo di farmaco che agisce sui livelli di serotonina nel cervello e che richiede un attento bilanciamento. Quando la dose viene alterata, il corpo può effettivamente reagire con sintomi di sospensione o altri effetti collaterali; ciò che lei sta sperimentando potrebbe rientrare in questa categoria. Nella mia pratica clinica, ho osservato in diversi pazienti reazioni simili durante la modifica del dosaggio degli SSRI, che tendono comunque a stabilizzarsi col tempo.
È importante notare che la sindrome da sospensione non è lo stesso della ricorrenza della depressione originale, ma piuttosto una reazione alla diminuzione del farmaco nel sistema. Tuttavia, in alcuni casi, la riduzione del farmaco può effettivamente portare a una ricaduta dei sintomi originali, motivo per cui è così critico gestire questi cambiamenti sotto la guida di un medico.
Tuttavia, come ha sottolineato anche il Dott. Gioacchini, è cruciale non trascurare altri potenziali fattori. Gli esami di laboratorio possono aiutare a escludere altre condizioni che potrebbero contribuire ai suoi sintomi, come squilibri ormonali o carenze vitaminiche, quindi, se non sono stati ancora effettuati, potrebbe essere utile discuterne con il suo medico.
Per quanto riguarda la sua domanda su quanto tempo potrebbe richiedere per sentirsi meglio se tornasse alla dose precedente, è un po' complesso. Ogni individuo reagisce in modo unico, e anche se in alcuni casi gli effetti positivi sono quasi immediati, in altri potrebbe essere necessario un periodo di riadattamento simile a quello iniziale.
Spero che queste informazioni siano di qualche conforto e le auguro di trovare presto sollievo e un percorso terapeutico che funzioni al meglio per lei.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
Innanzitutto, grazie per aver condiviso la sua esperienza e per la fiducia dimostrata nel cercare un parere in questa piattaforma.
Il Dott. Ermanno Gioacchini ha già offerto una risposta prudente, sottolineando l'importanza di discutere questi sintomi con il suo psichiatra, un consiglio che condivido pienamente.
Riassumendo la sua situazione, lei sta assumendo escitalopram da 7 mesi e recentemente, sotto supervisione medica, ha iniziato un regime di riduzione del dosaggio. Si ritrova ora a sperimentare stanchezza, disturbi del sonno e difficoltà nella guida, in particolare durante le ore serali. La sua principale preoccupazione sembra essere se questi sintomi possano essere attribuiti alla sospensione del farmaco e quanto tempo potrebbe essere necessario per riadattarsi nel caso tornasse alla dose precedente.
L'escitalopram è un SSRI, un tipo di farmaco che agisce sui livelli di serotonina nel cervello e che richiede un attento bilanciamento. Quando la dose viene alterata, il corpo può effettivamente reagire con sintomi di sospensione o altri effetti collaterali; ciò che lei sta sperimentando potrebbe rientrare in questa categoria. Nella mia pratica clinica, ho osservato in diversi pazienti reazioni simili durante la modifica del dosaggio degli SSRI, che tendono comunque a stabilizzarsi col tempo.
È importante notare che la sindrome da sospensione non è lo stesso della ricorrenza della depressione originale, ma piuttosto una reazione alla diminuzione del farmaco nel sistema. Tuttavia, in alcuni casi, la riduzione del farmaco può effettivamente portare a una ricaduta dei sintomi originali, motivo per cui è così critico gestire questi cambiamenti sotto la guida di un medico.
Tuttavia, come ha sottolineato anche il Dott. Gioacchini, è cruciale non trascurare altri potenziali fattori. Gli esami di laboratorio possono aiutare a escludere altre condizioni che potrebbero contribuire ai suoi sintomi, come squilibri ormonali o carenze vitaminiche, quindi, se non sono stati ancora effettuati, potrebbe essere utile discuterne con il suo medico.
Per quanto riguarda la sua domanda su quanto tempo potrebbe richiedere per sentirsi meglio se tornasse alla dose precedente, è un po' complesso. Ogni individuo reagisce in modo unico, e anche se in alcuni casi gli effetti positivi sono quasi immediati, in altri potrebbe essere necessario un periodo di riadattamento simile a quello iniziale.
Spero che queste informazioni siano di qualche conforto e le auguro di trovare presto sollievo e un percorso terapeutico che funzioni al meglio per lei.
Cordiali saluti,
Federico Baranzini
Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
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