Salve, premetto di sapere perfettamente che senza sottoporsi ad una visita è difficile diagnosticar

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Salve,
premetto di sapere perfettamente che senza sottoporsi ad una visita è difficile diagnosticare ma spero di ricevere comunque qualche informazione in più riguardo la mia patologia.
Sono una ragazza di 27 anni con diversi problemi intestinali quali intolleranze e colon irritabile e ad inizio febbraio è iniziato il mio calvario. Un giorno durante le normali procedure di igiene intima noto un rigonfiamento a livello perineale e un fastidio all'interno dell'ano come fosse un'emorroide.
Inizio ad applicare Proctolyn ma dopo 2 giorni non notando miglioramenti decido di effettuare una visita ginecologica.
La dottoressa mi diagnostica una bartolinite, mi dice di applicare più volte al giorno pomata all'ittiolo e di fare lavaggi ammollo in acqua tiepida con detergente apposito e/o camomilla e successivamente allo scoppio applicare Gentalyn beta tutto senza prescrivermi terapia antibiotica.
Dunque nel giro di 3-4 giorni avrei dovuto risolvere..purtroppo però il giorno seguente alla visita ho avuto un peggioramento, il dolore si era fatto più forte e avevo difficoltà a camminare (fino a non poterlo fare più nei giorni successivi).
Comincia febbre a 40 con deliri, dolore straziante e altri sintomi insopportabili fin quando dopo 2 giorni mi reco in pronto soccorso e finalmente scoprono che ho 2 ascessi perianali; mi segnano l'Augmentin e mi dicono di tornare dopo 4 giorni x l'incisione.
Seguirono giorni durissimi poiché a causa di vomito continuo dovetti smettere l'assunzione dell'antibiotico e nel frattempo ci mettemmo alla ricerca di uno specialista proctologo.
Il giorno della visita (1 ora prima!) il destino ha voluto che l'ascesso scoppiasse da solo e non entro nei dettagli di quello che è potuto uscire da lì! Eseguo la visita con diagnosi di ascesso a ferro di cavallo, la medicazione e finalmente la dottoressa mi prescrive 12 iniezioni di Rocefin.
Il dolore era sparito, il gonfiore rimase x un bel po' ma nel frattempo effettuo ogni giorno medicazione con infermiera (il che mi è costato abbastanza) e lavaggi da sola con Amuchina.
Dopo un mesetto comincio a stare meglio e a riprendere le mie attività quotidiane fino alla settimana scorsa quando dopo aver alternato x 1 mese diarrea e stitichezza a causa delle mie patologie e di stress intenso, avverto un forte bruciore.
Mi reco di nuovo dalla dottoressa che comunque avrebbe dovuto ricontrollarmi e mi dice che si stava formando la fistola. Mi scrive Vagilen 4 cpr al di e i soliti lavaggi.
Segue un peggioramento stavolta diverso dalla precedente con dolore dato dal bruciore e dopo 3 giorni di antibiotico di nuovo l'ascesso scoppia da solo ma con minore intensità.
Ora sto facendo nuovamente medicazioni ma purtroppo mi ritrovo con una ferita larga (ecco cosa era quel bruciore!)e non con quel buchino dell'altra volta che secondo l'infermiera va tenuta asciutta quindi niente ammollo e solo fisiologica x pulire.
La dottoressa vuole operarmi senza fare prima esami strumentali, è giusto?
Grazie e scusate!
Gentile utente, dato anche i suoi sintomi intestinali ed il tipo di fistola, farei esami per escludere che non si tratti di una malattia di Crohn. Ne parli con il suo medico. Saluti. Marco Sanges

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Buongiorno,
le consiglio di eseguire un esame che si chiama calprotectina fecale ed in seguito una visita gastroenterologica, così da poter innanzitutto escludere malattie infiammatorie intestinali.
Per quanto riguarda eventuali esami strumentali prima dell'intervento è necessario prima visitarla per capire la reale necessità di esami, ma di solito può essere utile un'ecografia transperineale.
Cordiali saluti
Dr.ssa Cavallo
Buongiorno Signora, dopo aver escluso eventuali patologie infiammatorie croniche che possano giustificare la patologia infettiva, comunque, prima di ogni intervento è corretto, a mio parere, eseguire una ecografia endoanale con sonda a 360 gradi (anche in 3D se possibile) o, nei casi più complessi, una RMN del pavimento pelvico. Questi esami sono necessari per meglio identificare il percorso della fistola e per escludere altri recessi ascessuali (nel suo caso credo nella parte anteriore del perineo) e quindi poter pianificare il miglior intervento per cercare di risolvere la patologia.

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