Salve piacere Verdiana ho 25 anni e da 3 anni a questa parte soffro di ansia.. Vengo da un passato b

18 risposte
Salve piacere Verdiana ho 25 anni e da 3 anni a questa parte soffro di ansia.. Vengo da un passato brutto abbandono di padre e madre depressa e alcolista.. Ho vissuto con lei e i miei nonni ed è stata un infanzia e adolescenza brutta e diversa da come dovrebbe essere. Litigi, rabbia nel vedere mia madre in condizioni pessime. A 21 anni decisi di andare a Londra a lavorare poi il covid è da lì e iniziata la mia ansia e i pensieri negativi.. Sono stata a Londra fino a giugno 2021 poiché ricevetti una chiamata che mia madre stava male( e siccome già stavo male in ansia di mio, perché mi ritrovo sempre a non saper stare dove sono ad avere quella voglia di scappare sempre..) presi tutto e ritornai.. Con la ferrea convinzione che Londra mi faceva stare male e quindi non ci volevo tornare all epoca, ritornando trovai una situazione pessima mia madre in stato vegetativo dato dal mix di alcool e farmaci. A gennaio 2022 è deceduta. Iniziai a stare male però mi ripresi trovai lavoro qui e ricominciai. Ho cambiato vari lavori poi al termine Dell ultimo a febbraio mi iniziai a isolare sempre di più.. Alternavo abbuffate di cibo e momenti di digiuno.. Ad oggi mi pento di essere tornata qui in Italia vivo di nuovo nella casa dove ho passato la mia brutta infanzia e mi sento così stupida di essere rimasta in questa situazione.. Non ho voglia di fare nulla non mi piace nulla, penso e ripenso che se fossi stata a Londra era meglio poiché avevo un lavoro sicuro grandi possibilità e invece ho rovinato tutto tornando. Non posso più ritornare ad oggi è mi fa male perché ho perso un occasione che tutti vorrebbero. Mi sento bloccata, senza un obbiettivo e non faccio nulla, mi manca avere una famiglia, mi sento sola perché effettivamente lo sono.. Mi segue una psicologa e oggi insieme ad una neurologa mi hanno assegnato dei farmaci. Secondo lei potrò mai uscire dal limbo che mi sono creata?non mi piace nulla intorno a me della mia vita.. In primis il posto dove vivo.. Però non so dove andare non avendo appoggio da nessun altra parte.. Mi sento in gabbia, sola ad affrontare tutto essendo senza genitori.. Da dove trovare la forza interiore per reagire? Mi sembra tutto brutto ora.. Quando sono andata a Londra ero fiera del coraggio che avevo avuto a lasciare tutto, oggi sono proprio demotivata, senza obiettivi sembra che vado avanti per inerzia.. È possibile cambiare?mi viene da piangere se penso che ad oggi non faccio un lavoro che mi piace, non sto lavorando, voglio andare via dal mio paese perché non mi piace e poi ci ho vissuto male infanzia e adolescenza, ma non so cosa andrò a fare e dove... Non sopporto nessuno tranne poche persone.. La mia famiglia non mi capisce, e sono diventata apatica e li evito a volte perché mi danno fastidio soprattutto i miei nonni che mi hanno cresciuta ma in un ambiente pieno di litigi, limitazioni, disprezzandomi. Mi hanno fatto sentire sempre sbagliata e giudicata.
Ciao Verdiana! Posso sentire nel tuo racconto le lotte e le difficoltà che hai attraversato e che stai attraversando, lasciarsi andare o non avere interessi o sentirsi smarriti, per un periodo, possono servire per iniziare a capire da dove si parte. Prendere consapevolezza della propria storia oggi può creare nuovi spazi, nuove scoperte e nuovi interessi. Dove sei oggi non è la meta finale è un momento del percorso.
Un abbraccio forte. Dott.ssa Maria Eugenia Michel

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Salve Verdiana, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara Verdiana, sono dispiaciuta per il difficile periodo che sta vivendo ed apprezzo il tuo coraggio nel condividere le tue paure e i tuoi rimpianti. Credo che tu abbia avuto grande coraggio a decidere di partire e darti la possibilità di staccarti da un passato doloroso per iniziare una vita che rispetti i tuoi bisogni ed i tuoi desideri. I legami con la famiglia d'origine sono molto forti, sono quelli che hanno forgiato il nostro stile di attaccamento e determinano il modo in cui ci poniamo nelle relazioni. È assolutamente normale che tu abbia deciso di tornare a casa nel momento in cui tua madre stava male, spesso desideriamo così tanto che chi non ci ha amato ci veda che rinunciamo a crescere e sviluppare una nostra autonomia psicologica ed emotiva. Sei giovane e con l'aiuto di persone competenti puoi affrontare il tuo passato e riprendere a costruire il tuo futuro. Ti faccio un grande in bocca al lupo e rimango a disposizione per ogni ulteriore necessità.
Dott.ssa Antonella Giardiello
Salve, non sia severa con se stessa perché ha avuto momenti difficili e la morte della sua mamma è troppo recente per non portarne ancora i segni emotivi che la fanno star male. Tornare da Londra non è stata una scelta che poteva ignorare vista la gravità del motivo e mi sento di dire che ha fatto la cosa giusta visto che sua madre è andata via. La terapia psicologica è una ottima scelta e indicativa di una sua volontà nel voler uscire da questo momento e star meglio, cosa importante . Si dia il giusto tempo, non tenti di cancellare velocemente ciò che prova perché non riuscirebbe e vedrà che col tempo e la giusta terapia, lei starà meglio e avrà una visione della vita e del futuro meno cupa di quanto sia oggi. Tenga duro. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile Verdiana, mi dispiace per la sua sofferenza presente e passata.
dalle sue parole, si può leggere "Forse se cambiassi lavoro...", "Se avesse potuto fare un'altra vita... se avessi potuto rimanere a Londra". Dal suo racconto si deduce una rottura nel rapporto con il sé, con l'altro e con il mondo.
Nelle sue frasi, abitano delle antiche credenze: pensare che allontanarsi da luoghi, situazioni, persone, possa garantire la risoluzione dei problemi, il miglioramento della propria condizione interna è un'illusione, perchè come diceva Seneca: "Tu porti in ogni luogo te stesso; t'incalza cioè sempre lo stesso male che t'ha spinto fuori. Tu fuggi sempre in compagnia di te stesso".
Spesso si fugge solamente da se stessi, ma i nostri irrisolti ci accompagnano ovunque andiamo, il passato è dentro il suo presente... è necessario ricollocare il passato nel passato, perchè altrimenti il rischio è di non viversi il presente e in primis il rapporto con se stessi.
Per questo serve percorrere un viaggio, quello dentro di sé e per farlo serve tempo... Le auguro di proseguire il percorso iniziato con i colleghi,
sia fiduciosa perchè anche la notte più oscura ha sempre le stelle!
Un abbraccio
dr. Germi
Buongiorno Verdiana, dalle sue parole arriva tutta la fatica e il dolore del suo passato e del suo presente. La decisione di iniziare un percorso è stata la decisione migliore che potesse prendere. Il lutto di sua madre è molto vicino, è incredibilmente doloroso perdere un proprio caro, può esserlo ancora di più se la relazione che avevamo con chi abbiamo perso è stata dolorosa, non sicura e complessa, l'elaborazione stessa del lutto può risultare più difficile.
Partire per Londra è stato sicuramente per lei un importante tentativo di distacco da una vita dolorosa e da un ambiente familiare non sicuro. Un importante tentativo di autonomia. Nel momento in cui è tornata ha sentito il bisogno di farlo, era sicuramente la cosa migliore che potesse fare in quel dato momento e non è utile rimproverarsi per questo. Tuttavia che lei viva a Londra, nella sua casa familiare o in qualsiasi altro luogo, potrà stare meglio solo quando avrà cambiato la sua condizione interna. Quando avrà raggiunto un equilibrio interno riuscirà a vivere serenamente ovunque. La esorto a continuare con fiducia il suo percorso psicologico e farmacologico. Per creare nuovi equilibri serve tempo, talvolta fatica, ma questa è l'unica strada utile per creare armonia nella sua vita presente, per creare una nuova Verdiana, certamente con un passato doloroso, ma con un presente e un futuro che possano essere svincolati da quel passato. Le auguro il meglio . Dott.ssa Silvia Tabani
Gentile Verdiana, il suo bagaglio è difficile da portare e sento la sua difficoltà e la sua sofferenza come macigni che oltre a bloccarla le impediscono uno sguardo verso un orizzonte diverso. Il percorso che sta seguendo le sarà sicuramente di aiuto ma credo che ciò che la aiuterà di più sarà la forza che ha mostrato nel volersi emancipare dalla sua situazione e che è una risorsa che le appartiene; ora questa forza è sopita ma il fatto che lei se la sia riconosciuta è positivo. Cambiare è possibile! Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Gentile Verdiana, si sentono molto il suo disagio, le sue difficoltà e le sue sofferenze.
Il percorso psicoterapico che ha iniziato sicuramente la aiuterà nel potenziare le sue risorse e competenze al fine di raggiungere una migliore qualità della vita. Il cambiamento è fattibile! Resto a sua disposizione. Un cordiale saluto. Dott.ssa Barbara Gizzi





Buongiorno Verdiana, nelle sue parole si legge la disperazione di una vita da cancellare. Stiamo guardando con lenti sporche quello che sarà il futuro. Dobbiamo lavare le lenti e lavorare sui traumi, i conflitti, le emozioni, ecc... Sembra che lei stia valutando se stessa con il metro che gli altri hanno usato con lei. Non può essere così! Sicuramente il lavoro che sta facendo con la sua psicologa le sarà di grande aiuto. Le auguro un mondo di bene. Dott.ssa Anna Sgherza
Cara Verdiana, innanzitutto voglio dirti che mi dispiace molto per tutte le difficoltà che ha affrontato nel corso della sua vita. È evidente che ha vissuto molte esperienze traumatiche, come l'abbandono di suo padre, la depressione e l'alcolismo di sua madre, nonché un'infanzia e un'adolescenza segnate da molta sofferenza.
E fisiologico che nel momento in cui si trova ad affrontare il lutto per la perdita di sua madre emozioni molto complesse e dolorose riemergano ed è molto importante che lei le rielabori attraverso un aiuto terapeutico.
E' infatti importante comprendere le radici di questa ansia e di questi sentimenti depressivi che la bloccano e le impediscono di realizzarsi e affermarsi come persona. Infatti quando lo ha fatto (trasferendosi a Londra), è riuscita a stare meglio e ad avere più fiducia in se stessa. Come le hanno già detto non è il luogo dove ci si trova a fare la differenza, ma riuscire a trovare il modo di esprimere se stessi e i propri desideri. Le aspetta un compito importante, perché da quel poco che ha raccontato, i suoi genitori non sono stati un modello funzionale per imparare a farlo, ma adesso è adulta e non dipende più da loro e attraverso la terapia avrà la possibilità di fare le esperienze emotive che le sono mancate. Le auguro di trovare il suo benessere. Dr. Preziosi
Buongiorno Verdiana, lei ha affrontato molte sofferenze e ha dimostrato di avere grandi risorse trovando il modo di aprirsi la sua strada e di provare a costruire la sua vita in un ambiente nuovo e diverso. Quelle risorse le ha ancora, soltanto in questo momento non riesce ad utilizzarle perché sta attraversando un periodo di depressione. Può succedere a chiunque quando tante difficoltà si sommano finché il peso di quello che ci troviamo a portare supera le nostre forze. Ma è solo un periodo, non è un processo necessariamente irreversibile, non è segno di una sua mancanza o inadeguatezza. La mancanza di interessi e di energie, l'impressione che non esistano soluzioni, la percezione di non essere in grado di affrontare la vita, di non provare più affetto per nessuno, sono sintomi di un disagio curabile, non della sua personalità. Uscire dalla depressione è un percorso faticoso e non breve ma è possibile. Attraverso la terapia avrà la possibilità di rielaborare le esperienze che l'hanno segnata e di uscire da questo periodo più forte di prima, perfettamente in grado di cogliere altre opportunità, uguali o migliori rispetto a quella che ha perso decidendo di rientrare in Italia. Le auguro di ritrovare al più presto serenità e benessere. Un caro saluto. Dott.ssa Claudia Cenni
Gentile Utente, mi rincresce il suo attuale stato di salute ma la situazione descritta necessita di una consulenza per capire successivamente come aiutarla con un percorso di psicoterapia più un ausilio farmacologico se il caso lo richiede. Resto a Sua disposizione per qualsivoglia eventuale integrazione e/o chiarimento e mi è gradita l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Marchiani
Buon pomeriggio. Le consegno 3 spunti:
1. Si faccia fare un buon assessment per comprendere il funzionamento della sua personalità.
2. Su un foglio scriva tutte le soluzioni che le vengono in mente riguardo alla prosecuzione della sua vita.
3.Ovunque si trova cerchi e mantenga un lavoro che le permetta di avere in futuro una cifra per potersi spostare dove vuole.
La saluto, dott.ssa Agostini Maria Grazia
Buongiorno! Descrive una situazione molto dolorosa. Il modo in cui si racconta mi ha fatto pensare che, forse, per Lei è difficile sentire di meritare di stare bene, essere gratificata, vivere serena. Potrebbe essere complicato vivere l'altro come genuinamente interessato, perché la Sua esperienza è dolorosamente diversa. Finalmente, ha trovato la forza per fermarsi e sentire di aver bisogno di aiuto. Non è facile, lo capisco, ma è un passo importante. Fidarsi e affidarsi può fare paura, sopratutto con una storia come quella che ci racconta, e potrebbe far sentire ancora una volta di essere sbagliati, indegni, indesiderati, profondamente arrabbiati. Adesso non è più sola e può condividere pensieri e sentimenti con qualcuno che si prenderà cura di Lei. In bocca al lupo
Cara Verdiana, nella sua vita ha dovuto affrontare tante difficoltà e tante lotte, posso solo provare a comprendere quanto sia stata dura per lei da queste righe. Ci sarebbe tanto di cui parlare e da approfondire non trascuri se stessa e si conceda uno spazio suo, dove può essere ascoltata e raccontare ciò che lei sente di poter condividere senza il limite di potersi sentire arrabbiata, sbagliata o sola.
A presto
Dott.ssa Veronica Guidi
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Gentile Verdiana, la sua giovane vita è stata difficilissima e deve essere fiera di se stessa per essere così come è. Una persona molto provata da un lutto recente e di una figura materna (al di là di come è stata). Non idealizzi troppo Londra, ora le sembra tutto bellissimo da qua, ma in quel momento non era nello stato d'animo giusto. Ora vista la grande consapevolezza che ha, si sta dedicando a se stessa, come è giusto che sia. Segua la psicoterapia e l'eventuale cura farmacologica. Si dia tempo. Ha passato esperienze molto brutte in una età in cui non si è protetti da certe emozioni. Deve poter lavorare sulla sua storia. Quando si assesterà un po', trovando un minimo di equilibrio, potrà organizzare il suo futuro. Guardi a questo periodo, alla vita coi suoi nonni come a un tempo determinato. Poi se ne andrà dal suo paese, dove non le piace la gente, e ha tanti brutti ricordi e troverà un luogo dove stare e lavorare. Non c'è solo Londra al mondo. Cominci a volersi bene lei, come una persona degna d'amore. Tanti auguri, saluti dott.ssa Silvia Ragni
Cara Verdiana,

grazie per aver condiviso la tua esperienza. Capisco quanto sia stato difficile attraversare queste tappe della tua vita, con la complessità legata alle dinamiche familiari, il dolore per la perdita e il senso di isolamento che descrivi. Ciò che hai vissuto sembra aver lasciato profonde ferite emotive, che comprensibilmente alimentano ansie e incertezze riguardo al futuro.

Nel tuo racconto noto un aspetto centrale: il senso di "blocco" e la fatica a trovare una direzione. Questo può accadere quando ci troviamo a vivere esperienze traumatiche o difficili, che ci portano a sentirci come se fossimo senza controllo o in balia delle circostanze. Tuttavia, anche nelle situazioni più complesse, è possibile lavorare su queste sensazioni di impotenza e riscoprire risorse interiori che forse in questo momento non ti sembrano accessibili.

Un percorso psicoterapeutico, soprattutto di orientamento cognitivo-comportamentale, può aiutarti a esplorare in profondità il legame tra i tuoi pensieri, le emozioni e le azioni, offrendo strumenti pratici per gestire l'ansia, il senso di vuoto e la difficoltà nel prendere decisioni. In un percorso di tipo costruttivista, si pone particolare attenzione anche alla narrazione che ognuno di noi costruisce attorno alle proprie esperienze di vita. Potrebbe essere utile lavorare su come la tua storia personale e familiare abbia influenzato il modo in cui ti vedi e percepisci le tue capacità di affrontare le sfide.

Nel tuo caso, l'ansia e il senso di fallimento sembrano legati a esperienze passate che ti portano a percepire te stessa in modo negativo. Lavorare insieme su queste dinamiche potrebbe aiutarti a ridefinire il tuo rapporto con te stessa e a trovare una nuova direzione, sia dal punto di vista emotivo che pratico. Ad esempio, possiamo esplorare insieme le aspettative che ti sei posta riguardo al lavoro, alle relazioni, alla famiglia, e come queste aspettative potrebbero essersi formate in risposta alle esperienze dolorose che hai vissuto.

Quello che descrivi, questa sensazione di essere “bloccata”, è qualcosa che tante persone sperimentano, ma la buona notizia è che ci sono vie d'uscita. Il cambiamento è possibile, e un percorso terapeutico può aiutarti a riscoprire la forza interiore per affrontare le difficoltà. Sei già qui a cercare un aiuto, e questo è un passo importante. Se sentirai di volerne parlare, sarò felice di ascoltarti e di accompagnarti in questo percorso di riscoperta e crescita.
Gentile Verdiana, comprendo che sta attraversando un momento estremamente difficile e complesso. La ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia, che dimostra una grande forza interiore, nonostante il dolore che ha vissuto. È positivo che stia seguendo un percorso psicologico e neurologico, poiché questi supporti possono aiutarla a trovare delle strategie per gestire l’ansia e il senso di blocco che sta vivendo, che ancora una volta sta affrontando con forza e determinazione, proprio come fece quando decise di partire per Londra. Anche se al momento tutto può sembrare insormontabile, con il giusto aiuto è possibile uscire da questo “limbo”. La invito a continuare con il supporto professionale e le faccio un grande in bocca al lupo per il suo percorso.

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