Salve, per curare il doc è meglio la terapia cognitivo comportamentale o quella psicoanalitica?

16 risposte
Salve, per curare il doc è meglio la terapia cognitivo comportamentale o quella psicoanalitica?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, sono un terapeuta cognitivo comportamentale e le posso dire che il nostro approccio, per quanto riguarda il DOC, è la terapia d'elezione. Ma prima di prendere una decisone potrebbe contattare specialisti con diversi approcci per chiarire i suoi dubbi.

Dott. Alvise Arlotto
Buongiorno, nel suo caso consiglierei la terapia cognitivo-comportamentale credo sia quella più efficace per lei .Comunque nel caso in cui preferisse un diverso approccio psicoanalitico può anche optare per un diverso metodo
Buonasera, penso che la cosa migliore sia quella che le corrisponde di più. Provi a fare dei colloqui e poi scelga. Un caro saluto
L’efficacia della Terapia Cognitivo Comportamentale nel trattamento del Disturbo ossessivo compulsivo è ormai scientificamente comprovata; può essere scelta come trattamento d’elezione oppure combinata con il trattamento farmacologico, in entrambi i casi con un’ottima efficacia clinica.
Buonasera. Vorrei in primis sottolineare che esistono molte terapie efficaci oltre a quella psicoanalitica e quella cognitiva comportamentale, e che non è automatico associare una certa terapia ad un certo disturbo; prima del disturbo va considerata la persona con le sue risorse, il grado di disfunzionalità che le problematiche che sperimenta comportano nella sua vita, i suoi obiettivi, le sue aspettative ecc., aspetti che necessitano di essere esplorati all’interno di uno o più colloqui con un/a professionista. Il mio suggerimento è di scegliere e rivolgersi ad uno/a specialista valutando la fiducia, la competenza e la professionalità che le ispira oltre all’orientamento terapeutico con il quale lavora, per valutare insieme a lui/lei quale può essere un percorso efficace per affrontare le difficoltà che sta vivendo promuovendo un processo di crescita che possa migliorare la propria salute ed il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Caro utente, le ricerche dimostrano che la terapia cognitiva comportamentale è il trattamento di elezione per il DOC. Tuttavia ogni approccio è valido poiché parte della terapia passa anche attraverso la relazione terapeutica. Quindi si senta libero/a di scegliere l'approccio che più la fa sentire accolto/a nella sua fatica. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo (DOC), la Terapia Cognitivo Comportamentale è considerata una terapia altamente efficace, spesso va associata con terapia farmacologica prescritta da uno psichiatra. Va però sottolineato che la motivazione al cambiamento e una buona relazione terapeutica rappresentano le basi per qualunque trattamento terapeutico efficace.
Resto a disposizione. Cordialmente, dott.ssa Silvia Giolitto.
Buonasera alla sua domanda non e ' facile rispondere sic e sempliciter . Dipende molto dalla sua struttura di personalità anche perché il DOC di solito si associa ad un corredo sintomatogico complesso. Quindi per risponderle necessiterebbe una valutazione approfondita che valuti la natura del DOC. Se vuole rimango a disposizione. Io utilizzo un approccio psicoanalitico e relazionale. Saluti
Buonasera, oltre alle specializzazioni da lei indicate ne esistono moltissime altre. La visione tradizionale medica fa pensare che un sintomo si curi in un determinato modo. In psicologia non è così, dietro ad ogni sintomo c'è una persona con la sua storia, le caratteristiche personali e le cause che ne hanno provocato l'insorgenza. Per cui ciò che le posso dire è di cercare un terapeuta con il quale si trovi a suo agio che è la cosa fondamentale. Si documenti sulle differenze fra terapie cognitivo-comportamentali e psicodinamiche, provi entrambi con una seduta conoscitiva e poi decida.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
i disturbi d'ansia possono esser trattati con successo attraverso l'ausilio integrato della psicoterapia ( di qualsiasi orientamento) e della farmacoterapia. Si affidi quanto prima ad uno specialista, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, in un percorso di psicoterapia ciò che fa davvero la differenza è sempre la relazione che si instaura con il proprio terapeuta. Per questo motivo a prescindere dall'approccio un aiuto in tal senso può sempre essere utile. Un caro saluto.
Dott. Di San Diego
Buongiorno, la sua è una domanda complessa e che richiederebbe un approfondimento.
Più che risposte, a me vengono in mente delle domande, a cui ovviamente non è necessario rispondere in questa sede.
Il doc è stato diagnosticato da un/a professionista? Se sì, come anche suggerito dai colleghi e dalle colleghe, occorrerebbe valutare la natura del DOC in maniera approfondita. Scelga un/a terapeuta con cui si sente accolto/a e libero/a di esplorare i suoi vissuti.
In generale, mi sento di dirle che che dietro qualsiasi descrizione diagnostica c'è una Persona e che il sintomo ha una sua funzione specifica.
Ciò che risulta è importante la relazione terapeutica che si instaura con il/la professionista.
In bocca al lupo,
Valentina Battaglia
Buongiorno, le consiglio di fare dei colloqui per capire con quale approccio si trova più a suo agio, tendendo presente che oltre all’approccio e al metodo é fondamentale il feeling con la persona che avrà di fronte.
Dr.ssa Damiano Maria
Buongiorno, un'alternativa che magari non conosce e che funziona molto bene nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo è l’approccio breve strategico. La sostanziale differenza con il cognitivo comportamentale è che, mentre quest'ultimo, attraverso un processo di consapevolezza e sforzo volontario, guida il paziente ad imparare a combattere o gestire il disturbo, “spiega poi guida ad agire”; nell’approccio strategico il terapeuta utilizza stratagemmi terapeutici che mirano a creare esperienze emozionali correttive nelle percezioni, per poi far acquisire la capacità di gestione. In questo caso possiamo riassumere il concetto dicendo che “prima fa agire poi spiega” partendo dal presupposto che, come diceva Pascal, chi si persuade da solo lo fa prima e meglio! L’apprendimento dal punto di vista strategico risulta, quindi, più forte se prima il paziente sperimenta la possibilità di gestire il problema attraverso eventi casuali pianificati dal terapeuta. La scelta dipende dalla sua propensione o preferenza per una modalità o l'altra, in ogni caso, entrambe raggiungono, in tempi brevi, con strade diverse, lo stesso obiettivo. Mi soffermerei, forse, piu sulla scelta del terapeuta perchè la relazione con questo è un elemento importante per raggiungere dei risultati al di la del metodo usato... Resto a disposizione per ulteriori informazioni, un caro saluto Dott.ssa Demontis Anna
Gentile utente, la sua domanda è più complessa di quanto sembri. Come evidenziato dai colleghi, certamente le ricerche scientifiche evidenziano una buona efficacia della psicoterapia cognitivo-comportamentale per i sintomi da lei descritti. Al contempo, l'utilità di una psicoterapia dipende da molti fattori, tra cui le aspettative della persona, la sua struttura di personalità, la relazione terapeutica, solo per citarne alcuni. Le suggerisco quindi di selezionare un professionista in base alle sue preferenze e ai suoi bisogni, più che all'approccio terapeutico. Un terapeuta competente, infatti, è in grado di adattare la propria tecnica e metodologia alle necessità dell'utente o, eventualmente, effettuare un invio a un collega più specializzato, se reputa di non poter essere sufficientemente di aiuto. I miei migliori auguri per la sua ricerca, Dott.ssa Salustri

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