Salve,parto da cio che trovo assurdo. In un mese si è rotto l argine ed esce tutto ciò che ho accumu
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Salve,parto da cio che trovo assurdo. In un mese si è rotto l argine ed esce tutto ciò che ho accumulato, dolore rabbia ecc.
Ho avuto 3 episodi di cui uno stamattina e vi chiedo, ci si può svegliare cioè aprire occhi e provare confusione mentale, ping pong di pensieri e angoscia tremore tremendi? Capisco dopo un po ma neppure si è lucidi ed operativi e tremare come in un attacco di panico, non è fuori dal mondo? Tutto ieri stavo male per alcune riflessioni, dolori pure fisici ma per voi si può aprire occhi e star così?
Secondo quesito... Poco fa misuravo glicemia a mio padre e di colpo ho immaginato un coro di chiesa, come se sentissi (a mo' di immaginazione) queste voci cantare. Tipo quando ti viene un ritornello di canzone. Ora se avessi visto un film o fosse un ricordo di un concerto vero ok ma così di colpo mi son spaventata definendolo folle, da schizzata. Oltretutto al coro di chiesa do un simbolo di film orrore che non vedo, come pure alle bambole di porcellana. Se di colpo fosse venuta in mente che ne so, una cosa vissuta pure tempo fa, non mi definirei matta, ma così non sono brava a dirmi che la mente vola. Resto a bagno sul coro e vado in loop sul perché ad una che sta facendo una azione, uns cosa qualsiasi le vengano tali immagini. Ogni tanto sento leggo di chi sente voci ecc e mi terrorrizzo. Ricerco una spiegazione, il perché produca 8 su 10 idee, sintomi, che mi spaventino, mi facciano definire matta e non me ne stacchi subito, anzi resto dentro fissata. Ho iniziato da poco una psicoterapia, ho 49 anni, sedute da 50 minuti. Il lavoro è tanto, fatto di traumi lutti cambiamenti paure. Sono rimasta con un genitore anziano, invalido, non ho molte risorse economiche anzi, non trovo lavoro da un po e la terapia la pago con la pensione di mio padre, di cui non mi sento sfruttatrice perché ho assistito mamma con Alzheimer persa più di 15 mesi fa e lui che ora non sta benissimo.
Sta uscendo tutto ciò che ho accumulato post anche lutto di una sorella 11 anni fa, mai elaborato visto che poi la mia mamma si è ammalata. Sono ansiosa dalla nascita ossia da una educazione ansiogena diciamo così. Ho lavorato con la mente troppo per contenere paure ansie materne e dato poco spazio alla mia anima e nessuno ha protetto me. Stando dietro mamma, e sola tanto, credevo di aver imparato a stare con la solitudine, a bastarmi e a gestire i pensieri anomali. Invece mi si è sgretolato tutto in un susseguirsi di eventi, sptto in un mese e mezzo. Sono stata pure dallo psichiatra che non trova abbia bisogno di antidepressivi, cosa che detto tra noi non prenderei, ma di un ansiolitico che prendo già post lutto di mamma. Sia lui che il mio psicoterapeuta dicono che ci sono tanti traumi da elaborare, e che ho enormi risorse e non si conoscono tra loro. Ora nella px seduta parlero di questo - sintomo coro- di poco fa ma intanto vi chiedo, se un Vs paziente vi dicesse ciò che ho provato poco fa, immagine percezione autodefinizione di sto impazzendo, perché chi è normale o sano, non sente voci o immagina di colpo cose strambe.. Cosa gli direste? Sia per lo psichiatra che psicoterapeuta non sono psicotica ecc.. Forse con parti da integrare. Ma allora chi mentre fa una misurazione glicemica, di colpo immagina ecc ecc un coro? E cosa si fa per non pensare più di un secondo alla stranezza mentale? Se ho tante risorse e sn intligente perché mi torturo e produco mille paranoie dopo aver tenuto tanto, del resto ora che sono quasi sola, dovrei esser più brava a gestirmi ed è il contrario. Bianca
Ho avuto 3 episodi di cui uno stamattina e vi chiedo, ci si può svegliare cioè aprire occhi e provare confusione mentale, ping pong di pensieri e angoscia tremore tremendi? Capisco dopo un po ma neppure si è lucidi ed operativi e tremare come in un attacco di panico, non è fuori dal mondo? Tutto ieri stavo male per alcune riflessioni, dolori pure fisici ma per voi si può aprire occhi e star così?
Secondo quesito... Poco fa misuravo glicemia a mio padre e di colpo ho immaginato un coro di chiesa, come se sentissi (a mo' di immaginazione) queste voci cantare. Tipo quando ti viene un ritornello di canzone. Ora se avessi visto un film o fosse un ricordo di un concerto vero ok ma così di colpo mi son spaventata definendolo folle, da schizzata. Oltretutto al coro di chiesa do un simbolo di film orrore che non vedo, come pure alle bambole di porcellana. Se di colpo fosse venuta in mente che ne so, una cosa vissuta pure tempo fa, non mi definirei matta, ma così non sono brava a dirmi che la mente vola. Resto a bagno sul coro e vado in loop sul perché ad una che sta facendo una azione, uns cosa qualsiasi le vengano tali immagini. Ogni tanto sento leggo di chi sente voci ecc e mi terrorrizzo. Ricerco una spiegazione, il perché produca 8 su 10 idee, sintomi, che mi spaventino, mi facciano definire matta e non me ne stacchi subito, anzi resto dentro fissata. Ho iniziato da poco una psicoterapia, ho 49 anni, sedute da 50 minuti. Il lavoro è tanto, fatto di traumi lutti cambiamenti paure. Sono rimasta con un genitore anziano, invalido, non ho molte risorse economiche anzi, non trovo lavoro da un po e la terapia la pago con la pensione di mio padre, di cui non mi sento sfruttatrice perché ho assistito mamma con Alzheimer persa più di 15 mesi fa e lui che ora non sta benissimo.
Sta uscendo tutto ciò che ho accumulato post anche lutto di una sorella 11 anni fa, mai elaborato visto che poi la mia mamma si è ammalata. Sono ansiosa dalla nascita ossia da una educazione ansiogena diciamo così. Ho lavorato con la mente troppo per contenere paure ansie materne e dato poco spazio alla mia anima e nessuno ha protetto me. Stando dietro mamma, e sola tanto, credevo di aver imparato a stare con la solitudine, a bastarmi e a gestire i pensieri anomali. Invece mi si è sgretolato tutto in un susseguirsi di eventi, sptto in un mese e mezzo. Sono stata pure dallo psichiatra che non trova abbia bisogno di antidepressivi, cosa che detto tra noi non prenderei, ma di un ansiolitico che prendo già post lutto di mamma. Sia lui che il mio psicoterapeuta dicono che ci sono tanti traumi da elaborare, e che ho enormi risorse e non si conoscono tra loro. Ora nella px seduta parlero di questo - sintomo coro- di poco fa ma intanto vi chiedo, se un Vs paziente vi dicesse ciò che ho provato poco fa, immagine percezione autodefinizione di sto impazzendo, perché chi è normale o sano, non sente voci o immagina di colpo cose strambe.. Cosa gli direste? Sia per lo psichiatra che psicoterapeuta non sono psicotica ecc.. Forse con parti da integrare. Ma allora chi mentre fa una misurazione glicemica, di colpo immagina ecc ecc un coro? E cosa si fa per non pensare più di un secondo alla stranezza mentale? Se ho tante risorse e sn intligente perché mi torturo e produco mille paranoie dopo aver tenuto tanto, del resto ora che sono quasi sola, dovrei esser più brava a gestirmi ed è il contrario. Bianca
Buongiorno. È importante in questa fase stringere la cosiddetta alleanza terapeutica. In questo momento più che mai deve rivolgersi al professionista che l'ha in carico. Cordialmente SP
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Gentile Bianca,
la psicoterapia è iniziata da poco, perciò è necessario non perdere la motivazione e la determinazione a proseguire, nonostante la sensazione di crescente disagio: porre finalmente attenzione alle proprie emozioni comporta inevitabilmente il fatto di "sentirle" di più e, a volte, può essere meno agevole di quanto ci si potesse immaginare.
Si dia tempo. Tanto ce n'è voluto per arrivare ad oggi, costruendo un determinato modo di stare al mondo: con il suo impegno e l'aiuto degli specialisti a cui si è rivolta il cambiamento arriverà.
Ritengo importante che i due professionisti che la seguono, con il suo consenso, si confrontino tra loro in merito ad obiettivi terapeutici e procedure. I dubbi, le perplessità, le curiosità vanno affrontate in seduta, perché anch'esse possono contribuire alla comprensione del suo modo di "funzionare" e, dunque, all'efficacia della terapia.
Cordialità.
la psicoterapia è iniziata da poco, perciò è necessario non perdere la motivazione e la determinazione a proseguire, nonostante la sensazione di crescente disagio: porre finalmente attenzione alle proprie emozioni comporta inevitabilmente il fatto di "sentirle" di più e, a volte, può essere meno agevole di quanto ci si potesse immaginare.
Si dia tempo. Tanto ce n'è voluto per arrivare ad oggi, costruendo un determinato modo di stare al mondo: con il suo impegno e l'aiuto degli specialisti a cui si è rivolta il cambiamento arriverà.
Ritengo importante che i due professionisti che la seguono, con il suo consenso, si confrontino tra loro in merito ad obiettivi terapeutici e procedure. I dubbi, le perplessità, le curiosità vanno affrontate in seduta, perché anch'esse possono contribuire alla comprensione del suo modo di "funzionare" e, dunque, all'efficacia della terapia.
Cordialità.
Salve, come scrive nella sua domanda lei è in terapia da poco quindi sarebbe bene che lei ne parli con il suo terapeuta per i pensieri e la musica che l'assalgono e non sa darsi una spiegazioni. Sicuramente il suo terapeuta che sicuramente la conosce meglio di quanto la possiamo conoscere noi psicoterapeuta del portale. Inoltre lo psichiatra e il suo psicoterapeuta dovranno tersi informati l'uno con l'altro per poter procedere in tandem nella cura. Inoltre le consiglio di avere pazienza e dato che ha subito molti traumi ci vorrà tempo riuscire a stare bene, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve. Si tratta di pensieri invasivi dovuti probabilmente ad emozioni, ricordi e/o sensazioni che sono nella sua mente e che “vagano” senza una precisa collocazione. Non si giudichi per ciò che le accade e non si chieda se sia sana o malata, si concentri solo sulla risoluzione di ciò che me accade. In bocca al lupo
Salve, è importantissimo che in questo momento lei si affidi al terapeuta che la segue, concordo con le colleghe. Tenga duro e si conceda del tempo, anche se è doloroso.
Marta Calderaro
Marta Calderaro
Buongiorno, ha fatto bene ad iniziare una psicoterapia. Ci vorrà tempo, vista la mole di lavoro da fare. Ma tenga duro e faccia pieno affidamento al professionista che la segue.
Tenga duro
dott Tealdi
Tenga duro
dott Tealdi
Gentile Bianca, mi associo ai colleghi nel consigliarle di avere pazienza e fiducia nei professionisti che la seguono. E' importante condividere quanto ci ha descritto con la sua psicoterapeuta in modo tale da cercare insieme possibili connessioni circa i suoi vissuti dolorosi e il suo stato di malessere. Tenga duro, vedrà che col tempo riuscirà ad ottenere dei significati che abbiano senso rispetto alla sua storia. In bocca al lupo! E. Cuzzucoli
Salve signora non per ripetermi ma credo che sia utile per lei continuare il lavoro di psicoterapia con un possibile supporto farmacologico non un periodo di maggior crisi. Per quanto riguarda quello che lei definisce il sintomo del coro mi viene in mente che Potrebbe trattarsi di una fantasia ad occhi aperti generata dalla ansia. non mi permetto di fare diagnosi mediante questo strumento e le consiglio di confrontarsi ulteriormente con il suo psicoterapeuta
Buongiorno,
i sui sintomi sono normali quando il lavoro che si sta svolgendo è efficace. Credo proprio abbia trovato la persona giusta. E' pronta per rielaborare e superare i suoi traumi. Naturalmente, per fare ciò è necessario affrontare un periodo di "confusione" che prelude sempre ud una nuova alba.
Tanti auguri
i sui sintomi sono normali quando il lavoro che si sta svolgendo è efficace. Credo proprio abbia trovato la persona giusta. E' pronta per rielaborare e superare i suoi traumi. Naturalmente, per fare ciò è necessario affrontare un periodo di "confusione" che prelude sempre ud una nuova alba.
Tanti auguri
Buon giorno Bianca,
Non posso che aggiungermi alle opinioni già espresse dai colleghi. Come ha detto lei, ci sono tanti elementi da elaborare e fino ad ora ha investito moltissima energia nel cercare di sostenere il suo quotidiano tra mille avversità. Adesso che sta cercando un modo di stare al mondo che sia più confortevole per lei, fa parte del processo, reinvestire la sua energia ci si sente persi, ma è solo un passo per ritrovarsi. Coraggio Bianca! Ha iniziato un percorso ed è bene che si confronti con gli specialisti che ha scelto in questo momento, che necessita della dovuta attenzione. Come già detto da altri colleghi, sarebbe bene che il suo terapeuta e il suo psichiatra si confrontassero. In bocca al lupo .
Giorgia Tolio
Non posso che aggiungermi alle opinioni già espresse dai colleghi. Come ha detto lei, ci sono tanti elementi da elaborare e fino ad ora ha investito moltissima energia nel cercare di sostenere il suo quotidiano tra mille avversità. Adesso che sta cercando un modo di stare al mondo che sia più confortevole per lei, fa parte del processo, reinvestire la sua energia ci si sente persi, ma è solo un passo per ritrovarsi. Coraggio Bianca! Ha iniziato un percorso ed è bene che si confronti con gli specialisti che ha scelto in questo momento, che necessita della dovuta attenzione. Come già detto da altri colleghi, sarebbe bene che il suo terapeuta e il suo psichiatra si confrontassero. In bocca al lupo .
Giorgia Tolio
Buongiorno! La sua vita è stata ed è costellata di esperienze non facili da vivere e ciò dovrebbe farle pensare che la scelta di fare una psicoterapia denota una parte "sana", che si rende conto del malessere che prova e ciò non è poco. Ha immaginato un coro di chiesa in un momento di cura per suo padre, mi pare che questo possa avere un significato da elaborare in terapia e va visto come un indizio che la porterà al nocciolo del suo dolore; non lo legga come un mero sintomo e basta. I sintomi vanno contestualizzati all'interno della storia del paziente. Si affidi alla professionalità della sua psicoterapeuta e del suo psichiatra perchè ha già scelto così la strada verso il cambiamento.
Un caro saluto
Dott.ssa Valeria Randisi
Un caro saluto
Dott.ssa Valeria Randisi
Come dire di più dei colleghi che le hanno già risposto? Carissima Bianca, immagino che angoscia tutti questi pensieri stranissimi da averne paura! Ma la mente sempre qualcosa ci dice e forse è stato proprio l'avvio della recente psicoterapia ad aver "rotto l'argine", senz'altro ci saranno dolori, traumi, vissuti da elaborare.ò Io intervengo con l'EMDR, ma per lei il suo terapeuta saprà come aiutarla.
Viva la balena
Viva la balena
Salve Bianca, ha sopportato e gestito molte cose accadute nella sua vita. Fatti importanti come la perdita di sua sorella e la mamma con l'Alzheimer e ora prendersi cura di suo padre invalido l'hanno costretta a mettere se stessa in secondo piano. Ha accudito tutti meno se stessa. Come scrive "si è rotto l'argine". Il livello di stress è oltre ogni limite. Il corpo e la sua mente le stanno dicendo "basta"! Inoltre ha 49 anni ed è in premenopausa (dura 10 anni) ed è in atto un profondo e radicale cambiamento ormonale che crea ulteriore disagio da gestire.
Continui il percorso di psicoterapia che ha intrapreso.
E' arrivato il momento di dedicare tempo a se stessa.
Un saluto
Continui il percorso di psicoterapia che ha intrapreso.
E' arrivato il momento di dedicare tempo a se stessa.
Un saluto
E' vero che non è assolutamente psicotica. Sono solo emozioni tenute a freno che straripano. Ciò va risolto in seduta con molta fiducia.
Cordiali saluti-
Cordiali saluti-
Leggendo la sua lettera è chiaro che, forse mai come in questo momento, il desiderio di conoscersi e di trasformare la sua esperienza quotidiana è molto forte. Il mio suggerimento è di continuare esattamente come sta facendo. I miei migliori auguri. Adriano Purgato
Cara Bianca, in questo momento molto delicato della sua vita nel quale ha deciso di rivolgersi a una terapeuta credo che l'alleanza con lei sia un aspetto importantissimo da curare.
Le faccio i miei sentiti auguri
Le faccio i miei sentiti auguri
Considerata la sua descrizione dettagliata dei fatti, eviterei qualsiasi ipotesi o azzardo diagnostico, visto che ci sono tecniche veloci che posso dare delle risposte certe. Per darle un'idea, alcune tecniche consentono, esattamente come fa una lastra a raggi x, di riconoscere tutto il mondo interiore che genera il problema e allo stesso tempo consentono di intervenire per modificarlo in senso funzionale.
Gentile Signora, Lei non è mai stata sola, ma sempre in compagnia di una malattia terribile, imprevedibile che spesso ma non sempre aveva il volto di sua madre. Un'altra madre. Sicché concordo con tutti quelli che l'hanno definita intelligente. Solo forse deve imparare a volersi bene, a stimarsi, a non buttarsi via da sola come sembra stia facendo. Forse la malattia di suo padre le lascia spazio x sé; credo abbia bisogno d'imparare di nuovo a vivere. Metta più entusiasmo nei suoi giorni, colorandoli con piccole cose belle, e una fra queste sarà di sicuro il momento in cui può andare in terapia. Margherita Marra, roma
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