Salve. Oggi un amico mi ha fatto un dispetto alquanto brutto ma li per li ci ho riso e non mi è freg

18 risposte
Salve. Oggi un amico mi ha fatto un dispetto alquanto brutto ma li per li ci ho riso e non mi è fregato nulla. Ma dopo ci ho pensato e mi ha dato fastidio e mi sono sentito come se non fossi in grado di farmi rispettare e che se qualcuno mi fa dispetti a me non interessa tanto ci rido. Vorrei capire il motivo di questa mia reazione. Grazie
Salve, quello che è successo oggi credo che sia importante. Ripensando a quello che è avvenuto, ha provato fastidio ed è diventato consapevole del suo bisogno di essere rispettato dagli altri ed in particolare dagli amici.
Il "ridere" di fronte ad un dispetto o ad una mancanza di rispetto potrebbe essere un suo schema comportamentale che si attiva automaticamente e inconsciamente per non sentire il fastidio che questa volta ha sentito.
Questa nuova consapevolezza potrebbe essere un suo primo passo verso una maggiore autostima, che si esprime in un maggiore rispetto di sé e in uno stile di comportamento assertivo.
Un percorso di conoscenza di sé e di crescita personale con uno psicologo la aiuterebbe a procedere in modo più rapido e sicuro in questa direzione.

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Gentile utente, é assolutamente normale che la reazione “di getto” quando sta succedendo qualcosa possa essere diversa dalla reazione “a freddo” successivamente quando l’evento é ormai passato e si ripensa all’accaduto.
A partire da ciò viene giustamente da chiedersi come mai lo stesso evento venga letto in maniera così differente in momenti diversi.
Mi sembra di capire che sul momento lei non senta di avere letto il brutto dispetto come una mancanza di rispetto, lettura che ha dato successivamente “a freddo”.
Potrebbe avere valore esplorare meglio come sia stato vissuto e letto il dispetto sul momento, percezione a partire dalla quale é partita la reazione di risata.
Parallelamente si potrebbe approfondire questo collegamento per cui se uno fa un brutto dispetto a qualcun altro significa che non lo rispetta, il che é inevitabilmente collegato con la sua idea di cosa sia il rispetto e come lo si ottenga o si dimostri.
Definire meglio questi aspetti potrebbe aiutarla a non vivere le 2 reazioni che ha avuto come inconciliabili ma come varianti che si sono attivate in contesti diversi.
Spero di essere stato utile, se avesse delle domande o interesse ad approfondire il discorso mi scriva pure in chat.
Dottor Mauro Simonetti

Salve, questo suo dubbio è davvero importante. Ci possono essere dei periodi in cui ci ritroviamo a non "accettare" delle cose che prima ci andavano bene, forse cerchiamo di trovare nuovi modi di stare con gli altri. In questi momenti comprendere cosa si nasconde dietro le proprie reazioni e come poi riuscire a stare con gli altri in un modo nuovo che ci soddisfa fa parte di un percorso in cui si possono comprendere cose che oggi sembrano poco chiare.
Spero di aver risposto al suo dubbio e che riesca a comprendere i motivi delle sue reazioni e come stare meglio in queste situazioni che vive.
Ho notato che con le risate ha provato a sublimare il fastidio delle derisioni subite diventando consapevole del bisogno di essere rispettato dagli altri. Questa può essere l'inizio della sua nuova consapevolezza per migliorare la sua autostima. Un percorso di di crescita personale con un terapeuta potrebbe aiutarla su questo percorso. A sua disposizione Diego Polani
Salve, Mi spiace molto per la situazione e per l'accaduto e comprendo il disagio sperimentato. Per cercare di capire le reazioni che abbiamo dobbiamo analizzare dettagliatamente i pensieri e le valutazioni che noi creiamo della situazione, poiché tali pensieri contribuiscono alla genesi degli Stati emotivi e dei comportamenti conseguenti. La invito pertanto a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi e connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Che bel messaggio, complimenti per aver spalancato la porta a una nuova consapevolezza! Prima o poi avrebbe bussato, non si scappa...
Se Le va di capire le dinamiche sottese a questo suo atteggiamento di apparente noncuranza o di svalutazione dell'evento può scegliere di fare un lavoro su se stesso e contattare me o i miei colleghi.
Inizio a darLe un piccolo spunto di riflessione: Le dà più fastidio che la Sua reazione non sia autentica oppure il fatto di avere l'impressione che non sappia farsi rispettare? L'ipotesi che invece non gliene importi nulla e che rida per questo motivo la escluderei a priori, e questo è decisamente un punto a favore!
Lo sa che adesso sono curiosissima e che vorrei sapere quale dispetto Le ha fatto questo amico, vero???
Salve, lei ci parla di un caso isolato e non è possibile darle una risposta oggettivamente valida. Va analizzato il suo modo di relazionarsi con gli altri, l'idea che ha di se stesso, come vede il mondo e il suo livello di autostima. Le consiglio di contattare uno psicologo per valutare il tutto e nel caso acquisire strumenti validi per rafforzare e migliorare la sua autostima e il rapporto con le persone. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, quando qualcuno ci fa qualche dispetto è come se provassimo un senso di ingiustizia. La sua reazione è comprensibile ma sarebbe utile approfondire qual è il significato che ha dato ha questa sua reazione, e quanto questo contenuto rispetto al non sentirsi rispettato risuona e condiziona le sue relazioni o altri ambiti della sua vita.
Un percorso di psicoterapia le sarebbe utile per approfondire ed acquisire strumenti per gestire meglio le sue relazioni.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Dottoressa Daniela Chieppa
Buonasera, ciò che le ha provocato il "dispetto" del suo amico è più che legittimo. Deve comprendere il motivo per cui non riesce ad esternare i propri bisogni, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista ed iniziare un percorso, così da poter comprendere le cause del suo comportamento e per poter "imparare" ad esprimere i propri bisogni. Sono a disposizione, anche online, buona serata Dottoressa Nibbioli.
Buonasera grazie per aver condiviso questo disagio, partiamo dal presupposto che non esiste una strategia universale per reagire alle critiche, in quanto non tutti i provocatori sono uguali. Pertanto ci sono diverse strategie per difendersi dalle provocazioni: soltanto testandole potrebbe capire quale fa al suo caso. I provocatori sono dei “ladri”: ci rubano le energie, l’autostima, le certezze e l’integrità. Ma non dobbiamo permettere loro di avere tutta questa influenza sulla nostra vita. In fondo si tratta di persone che non meritano molta importanza se provano piacere a farle sentire questo disagio. Restando a disposizione per valutare strategie differenti le auguro buona giornata.
Dott.ssa Bachiorri Sara
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Buongiorno,
grazie per aver condiviso questa esperienza con noi.
Il processo di cambiamento è sempre molto attivo in noi ed è crescita costante, per cui credo che lei voglia cambiare qualcosa...
l'evento in questione è stato quello scatenante.
E' chiara la riflessione
cordiali saluti
Buongiorno, è una reazione comprensibile. Sarebbe interessante esplorare come mai al momento non l'ha avuta, ma anche perché poi sì e che significato abbia per lei quel senso di mancanza di rispetto.
Buongiorno e grazie per averci portato i suoi dubbi. Non penso sia possibile darle una risposta a partire dalle poche informazioni in nostro possesso, però penso che possa essere utile per lei ritagliarsi uno spazio di ascolto in cui cercare di trovare una risposta a questi suoi interrogativi. Da questo episodio potrebbe aprire una finestra su se stesso che potrebbe portarla ad una maggiore conoscenza e consapevolezza di sè. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buongiorno, non è facile reagire sempre come si vorrebbe, a posteriori ci vengono in mente sempre più "soluzioni", rispetto al momento. Ridere all'inizio, soprattutto con qualcuno che conosciamo è automatico e normale perché abbassiamo, per fiducia nell'altro, le difese. Certo, se il ridere ad ogni scherno o ingiustizia, o dispetto, è per lei una condizione fissa, potrebbe avere un significato più profondo. Se adesso vuole provare e cambiare questo atteggiamento per sentirsi più rispettato è perché comincia ad avere più consapevolezza del suo valore e vorrebbe che lo avessero anche gli altri, forse.
Cordialmente, dott.ssa M. Costantini.
Ciao,

capisco la tua confusione. È normale sentirsi in un modo e poi in un altro, specialmente quando si tratta di emozioni forti come rabbia, risentimento o tristezza.

La tua reazione iniziale di ridere al dispetto del tuo amico può essere stata un modo per proteggerti dal dolore. A volte, quando ci sentiamo feriti, è più facile reagire con l'umorismo che con la rabbia o la tristezza.

Tuttavia, è chiaro che il dispetto del tuo amico ti ha ferito, anche se non lo hai subito riconosciuto. È normale sentirsi arrabbiati o risentiti quando qualcuno ci fa qualcosa di male.

È importante che tu ti prenda del tempo per riflettere sui tuoi sentimenti. Cosa ti ha fatto sentire il dispetto del tuo amico? Perché ti ha ferito?

Una volta che avrai capito cosa stai provando, potrai iniziare a gestire le tue emozioni in modo sano.

Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:

Parla con un amico o un familiare di fiducia di quello che è successo.
Scrivi un diario per esprimere i tuoi sentimenti.
Pratica tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione.
Se ti senti sopraffatto dalle tue emozioni, potresti considerare di chiedere aiuto a un professionista. Un terapeuta può aiutarti a capire i tuoi sentimenti e a sviluppare strategie per gestire le emozioni difficili.

È importante ricordare che non sei solo. Tutti noi proviamo emozioni forti a volte. Non c'è niente di sbagliato in te se ti senti arrabbiato o risentito.
Gentile utente, l'episodio che lei riporta è un episodio importante per il quale può essere utile approfondire il "perché" lei ci è rimasto male e che cosa ha fatto scattare in lei queste emozioni.
Le relazioni con le persone sono sempre sfidanti perché ci possono esporre al giudizio degli altri e in alcuni casi farci rimanere male ma sono al tempo stesso un'ottima occasione per scoprire aspetti di noi.
Quello che le posso consigliare è di consultare uno psicologo per migliorare la propria autostima e, di conseguenza, "legittimarsi" a farsi rispettare e scoprire, se volesse, aspetti di lei di cui non era a conoscenza.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti e/o consulti.
Cordialmente,
Dr.ssa Benedetta Cereda
Buongiorno,
grazie per aver condiviso.
Siamo esseri relazionali, in continuo divenire e in evoluzione. Le relazioni con gli altri, spesso, ci pongono davanti a delle situazioni complesse.
Penso che, la "risata", sia stata la prima reazione d'impulso e forse di difesa. Talvolta sembra prevalere l'esigenza di "far finta di niente", di nascondere le proprie emozioni, piuttosto che dargli un peso, farle valere e mostrarle agli altri.
Credo che, quanto successo dopo, il pensiero che ha fatto e che ha condiviso rispetto al suo comportamento, sia molto importante. Renderci conto delle nostre reazioni automatiche, ragionarci ed, eventualmente, "rimanerci male", talvolta è fondamentale, per rifletterci e capire se, quella stessa reazione, ci appartiene ancora o meno.
Buongiorno gentile utente, mi sembra di capire dalla sua breve condivisione che stia esplorando le diverse dinamiche (legate a molti fattori) con cui ci confrontiamo con noi stessi e con il mondo. Nelle relazioni i comportamenti possono essere, a volte, diversi rispetto al nostro desiderio o aspettativa e questo può produrre forse frustrazione e/o inadeguatezza. L'autovalutazione con cui si sta confrontando l'aiuterà a definirsi e a prenderne coscienza per adeguarne in futuro la risposta. Se volesse approfondire le componenti che organizzano il suo comportamento potrebbe valutare un consulto con uno psicologo. Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni

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