Salve, non potrò mai spiegarmi a pieno la relazione con la mia ragazza, ma cercherò di essere chiara

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Salve, non potrò mai spiegarmi a pieno la relazione con la mia ragazza, ma cercherò di essere chiara il più possibile. Sono stata per due anni con lei e proprio ieri ho deciso di lasciarla. Lei è stata la prima persona di cui mi sono innamorata e coi cui ho avuto una relazione seria. L'ho sempre trovata una ragazza meravigliosa e speciale e molto più matura di me. Abbiamo vissuto due anni sempre insieme, ci vedevamo ogni giorno (tranne nei periodi di COVID) e ci siamo sempre trovate bene e abbiamo sempre sentito sintonia e una grande mancanza nei confronti l'una dell'altra, quando non potevamo vederci, nonostante all'inizio rifiutava il mio amore perché ne aveva paura, tanto che mi chiese di cambiare e di non darle troppo e dopo un po' di tempo mi chiese scusa e tornammo come prima. Dopo circa sette mesi di relazione, abbiamo trascorso tre giorni in vacanza io e lei da sole ed era tutto ciò che desideravo vivere con lei. Nonostante quei giorni non siano stati meravigliosi (perché lei si fece male e litigammo più volte), l'ultimo giorno di il più bello e mi bastò per soffrire davvero tanto quando tornammo nelle rispettive case. Chiamai mio fratello per un consiglio e lui mi disse che il nostro era un attaccamento morboso e che avremmo fatto bene a goderci i momenti da sole. Io non ne parlai con lei, decisi di fare tutto da sola e, dato che non riuscivo a stare bene senza di lei (perché pensavo a lei costantemente) decisi che il miglior modo per farlo era distaccarmi da lei e lo feci di colpo. Da quel momento, è andato tutto a rotoli, io mi distaccavo sempre di più e avevo bisogno di evadere da lei e di fare nuove amicizie ed esperienze, mentre lei mi amava ancora come il primo giorno ed è stata sempre al mio fianco, a rincorrermi perché scappavo, a stare male quando la ignoravo, a cercare di farmi parlare quando capiva che c'era qualcosa che mi turbava, ma quando era lei ad aver bisogno di me e mi parlava, io non la ascoltavo, anzi sbuffavo e non cercavo di capirla mettendomi sulla difensiva. Poi quando si allontanava lei, perché soffriva a causa del mio comportamento, io cercavo di darle ciò che le davo all'inizio della relazione, in modo da non perderla. In tutto questo, ho inizia ad avere continuamente dubbi su di noi... Mi chiedevo se l'amavo ancora, se stavo con lei per compagnia o per la paura di essere sola, se stavo con lei perché era l'unica che mi era capitata o perché nessuno mi avrebbe sopportato o ancora se magari mi ero accontentata di lei quando potevo avere di meglio. Nel frattempo avevo pensieri anche su altre persone, le guardavo e magari pensavo fossero carine o le immaginavo in determinate situazioni con me e di tutti questi pensieri gliene ho sempre parlato, in quanto per me costituivano una continua fonte di ansia perché credevo di tradirla in questo modo (anche se non ho mai avuto desideri verso altre persone, magari a volte mi sembravano solo interessanti e quindi avrei voluto conoscerle, ma non l'ho mai fatto perché stavo con lei e lei mi bastava). Tutti questi dubbi e pensieri si sono fatti ogni giorno più forti, fino a spingere anche lei (che voleva le dicessi tutte queste cose) a dirmi di pensarci bene e decidere cosa volessi. Cercava anche di capire il mio comportamento, perché la faceva soffrire vedere che le avevo dato tanto amore e di punto in bianco ho smesso di darglielo e ho iniziato a trascurarla. Per molto tempo, mi ha chiesto di decidere che tipo di amore le volevo dare, perché non ne poteva più di vedermi indifferente, poi si allontanava e le correvo dietro e quando si fidava di nuovo, ritornavo ad essere indifferente... Ma ho sempre continuato a fare così, non per cattiveria, ma perché ci lavoravo per non perderla e quando le cose andavano bene, lasciavo andare il "lavoro". Insomma, non sono stata una brava fidanzata e questo l'ho sempre saputo, ma ho sempre cercato di cambiare i miei comportamenti per averla al mio fianco. Qualche settimana fa ho avuto i miei soliti pensieri e lei non ha retto più, tanto che mi ha chiesto una pausa per riposarsi e capire cosa volesse. Abbiamo passato una settimana di pausa in cui ero nella crisi più totale perché non volevo perderla e avevo paura di stare in quella situazione di dubbio, tanto che quando mi ha detto che giovedì (cioè l'altro ieri) ci saremo viste, io sono stata molto più tranquilla. Fatto sta che giovedì abbiamo parlato del più e del meno, abbiamo discusso e io le avevo chiesto di cominciare a frequentarci nuovamente, con la dovuta calma (perché all'inizio della nostra relazione io correvo tantissimo) e di conoscere le vere noi (in quanto eravamo cambiare molto). Lei però mi ha detto che questa situazione sarebbe andata solo a mio vantaggio, in quanto sarei stata col lei e avrei lavorato sulle mie insicurezze (con uno psicologo), ma nel frattempo lei avrebbe sofferto ancora perché si doveva di nuovo adattare a "una nuova me" e che in questo momento non ce la faceva. Mi ha detto che lei voleva un tipo di amore diverso, proprio come lo avevamo all'inizio e che sa che l'amore cambia col tempo, ma che avrebbe accettato questa situazione se fossimo cambiate insieme e spontaneamente, invece di forzarmi a cambiare e tenerle nascosto tutto. A quel punto, le ho chiesto se le fosse andato bene ricominciare e intanto avrei lavorato sul non trascurarla e mi ha detto che aveva bisogno di un altro giorno per pensarci. Quando però sono tornata a casa giovedì, ho sentito di averla presa in giro, perché lei desidera un determinato tipo di amore e io le ho chiesto di stare insieme lavorando sul non trascurarla. Mi sono sentita veramente male e ieri mattina l'ho chiamata dicendole che lei voleva un tipo di amore che io non sapevo se sarei riuscita a darle e che per quanto mi facesse male dirglielo, era giusto lasciarci. Lei ha detto che me ne sto lavando le mani, perché non voglio lavorare, ma so che le ho causato tanto dolore e che finché non capisco almeno se la amo, non posso tornare con lei, altrimenti ricomincerà sempre questo circolo vizioso. Alla fine è andata così, ho deciso di andare da uno psicologo per capire meglio ciò che sento per lei e riuscire a comprendere le mie emozioni e sentimenti. Le ho chiesto di andare avanti ma di non dimenticarmi, in modo che quando capirò cosa provo per lei, almeno mi ascolterà e ha detto che lo farà. Ora sono in un vicolo cieco, perché non voglio perderla e voglio capire cosa sento nei suoi confronti e se il mio bisogno di sentirla sia dovuto a una questione di abitudine o di affetto nei suoi confronti o di non volerla perdere come persona. Cercherò di capirlo il prima possibile, perché è sempre stato un dubbio costante alternato ad una certezza costante e ho pensato che nell'ultimo periodo di relazione non sentivo molto per lei. Però lei mi ha insegnato tanto, è sempre stata accanto a me e io non ce la faccio a immaginare la mia vita senza di lei, o meglio... Non voglio. Voglio riaverla con me, ma so che più il tempo passa e più posso perderla. Per cui vorrei capire il prima possibile, ovvero con calma, ma lavorando ogni giorno per capirlo. Lei è troppo importante per me, non posso sapere di non poterla sentire o di non sapere cosa sta facendo. Vi chiedo davvero una mano per capire meglio i miei sentimenti, sono una persona molto forte (perché a causa di bullismo in passato, ho costruito un muro che non mi fa capire bene i miei sentimenti) e ad ogni minimo dubbio o pensiero nella relazione avevo molta ansia, perché ho sempre voluto il meglio per lei e ho sempre avuto bisogno di conferme sui miei sentimenti perché non volevo farla soffrire. Vi prego, datemi una mano!
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo che possa essere utile ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Ritengo che un consulto psicologico al possa essere utile anche per identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il benessere desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, capisco il momento non facile che sta vivendo, le consiglio di effettuare un colloquio psicologico, per capire i suoi sentimenti ed emozioni e trovare delle strategie per affrontare questa difficoltà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Buonasera, i sentimenti possono variare nel corso del rapporto, non sono mai dati una volta per sempre. Si evolvono come la nostra vita, essendone a fondamento. Le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico per se stessa prima di tutto. Una volta che riuscirà a riappropriarsi della sua nuova posizione emotiva sarà più semplice scegliere dove andare con il suo attuale rapporto affettivo.
Rimango a disposizione anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Si percepisce bene il dubbio che la attanaglia e la grande difficoltà che trova nel capirsi e nel capire ciò che sta vivendo. Purtroppo non esiste un consiglio che possa risolvere la sua situazione: potrei anche dirle ciò che penso, ma risulterebbe probabilmente un'opinione semplicistica e per lei poco utile. L'unica cosa che mi sento di dirle è di iniziare (o continuare, nel caso avesse già iniziato) il suo percorso psicologico. Tutto ciò che ha scritto in questo post può essere analizzato in terapia, dove sicuramente le sarà di aiuto. In questo spazio, purtroppo, non è possibile fare più di così. Cordialmente, dott. Simeoni
Gentile donna,

lei è portatrice di una istanza di coppia, per tanto potrebbe esser opportuno affrontare in un setting terapeutico di coppia le problematiche da lei evidenziate. Lo specialista per eccellenza in questi casi è uno psicoterapeuta sistemico-relazionale esperto in terapia di coppia. In terapia di coppia si lavora affinché i partner imparino a relazionarsi in modo armonico e amorevole, anche su problemi come quelli da lei evidenziati, a prescindere dalle difficoltà personali delle persone prese come singole (difficoltà che potrebbero essere affrontate in una terapia individuale). E’ la coppia che si mira a far funzionare in una terapia di coppia. In terapia di coppia avreste la possibilità di contattare le vostre autentiche emozioni e i vostri profondi bisogni affettivi. Ciò viene facilitato dal fatto di trovarsi in un ambiente riservato e protetto che è quello appunto della psicoterapia di coppia. Potrebbe aiutarla nel chiarire o meglio definire quali sono i sentimenti che lei e la sua compagna ad oggi provate reciprocamente. Nella speranza di aver orientato con queste poche righe la domanda di cui si è fatta portatrice.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Buongiorno, mi sembra ci sia un conflitto interiore che probabilmente riguarda entrambe, sulla giusta distanza da tenere nei rapporti. Si passa dalla fusionalità al disinvestimento senza mettere in comunicazione e trovare un equilibrio tra questi aspetti. C'è necessità di lavorare in terapia su questa dinamica che potrebbe avere radici profonde e riguardare anche le storie future.
Spero di averle dato uno stimolo utile.
Dr.ssa Francesca Pannone
Salve,
Credo che lei possa trarre giovamento da uno spazio personale dove poter fare chiarezza dentro di sé aprendo spunti di riflessione profondi, ragionare sui suoi vissuti, cercare risposte ragionevoli a domande molto importanti che in questo particolare momento della sua vita sono fonte di sofferenza e disagio. Domande che andrebbero affrontate con calma per dipanare una situazione che per entrambe è sicuramente complicata.
Un consulto psicoterapeutico potrà certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Cara utente, mi spiace molto per il momento di grande disagio e sofferenza che sta passando.
La scelta di iniziare un percorso con uno psicologo sicuramente le darà modo di elaborare tutti i suoi pensieri ed emozioni.
Racconti tutto al suo psicologo saprà come esserle di supporto in questo momento così delicato.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Salve,
il disagio che state vivendo entrambe mi è chiaro....quello che non è chiaro è perché di colpo ha allontanato la sua compagna proprio nel momento in cui sentiva di voler stare sempre con lei...ha seguito il consiglio di suo fratello andando contro i suoi stessi sentimenti...io proverei a lavorare su questo se fossi in lei...mi sembra sia il punto su cui scendere più in profondità...
Buonasera, ha fatto bene ad andare da uno psicologo in quanto traspare, dalle sue parole, confusione rispetto alle sue emozioni, ai suoi sentimenti ma anche rispetto al suo modo di vivere le relazioni.
Potrà riuscire a riflettere su se stessa in profondità, per cercare di ritrovare un equilibrio che le consenta di chiarirsi le idee rispetto ai suoi sentimenti verso la sua ragazza, e magari anche rispetto ai motivi che la spingono ad avvicinarsi e allontanarsi dai legami.
Resto cmq a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Salve, è normale poter avere dei dubbi su una relazione e su stessi.
La cosa più importante in una relazione è che ci sia una comunicazione chiara e una condivisione di ciò che va bene e ciò che va male.
Penso che abbia fatto bene ad iniziare un percorso con uno psicologo perché potrà sicuramente aiutarla a conoscersi di più e a scoprire ciò che davvero desidera e ciò che è pronta a dare e ricevere dall'altro, senza sentire di dover perdere se stessa.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, resto a disposizione.
Penso anche che può utilizzare la sua relazione terapeutica per approfondire meglio le sue questioni irrisolte e per portare in terapia i dubbi che ha su di sé e sulla relazione.
Grazie
Dott.ssa Porcelli
Buongiorno, la sua lettera trasmette tutta l'ansia e l'angoscia che sta vivendo, nessuno, credo che lei abbia già compreso da sola quale strada intraprendere ed infatti si è rivolta ad uno specialista che spero la aiuterà a fare chiarezza, comprendendo meglio le sue emozioni
Buongiorno, ho letto con interesse la sua richiesta d'aiuto.
Come i colleghi hanno già ben evidenziato, sembra che in questa fase di vita ci siano sofferenza e insicurezza. Si dia del tempo e continui a farsi aiutare dallo psicologo dov'è in cura.
Buongiorno, sento molta confusione e sofferenza dal suo racconto. I rapporti di coppia sono molto complessi perchè risentono di molti fattori, specialmente dei fattori emotivi. Il mio consiglio è di continuare il percorso con lo psicologo per esplorare meglio i suoi pensieri e le sue sensazioni, e anche per avere uno spazio tutto suo. Io resto a disposizione, dott.ssa Federica Curci
Gentile utente,
i conflitti che lei esprimere è possibile che riguardino lei e il suo modo di stare nelle relazioni. Forse parliamo di una storia relazionale antica che ha a che fare con i suoi primi investimenti affettivi in famiglia.
Direi che fare un po’ di chiarezza può essere un buon punto di partenza.
Valuti la possibilità di iniziare un percorso psicologico. A quattro mani è più semplice!
Un caro saluto
Dott.ssa Zena Ballico
Buongiorno, descrive in modo molto accurato le dinamiche relazionali in cui è coinvolta. Scrivere di ciò che viviamo è importante, perché fra le altre cose permette di rileggerci e riflettere sul modo in cui pensiamo a ciò che viviamo. Una delle cose cui può esserle utile guardare, è una tendenza a guardare molto ad ogni singola dinamica relazionale, ed i propri stati interni.

Se da una parte è normale quando viviamo qualcosa in modo intenso, dall'altro l'analisi minuta delle situazioni può farci perdere di vista il quadro generale. Impedirci di guardare le cose dall'alto, ed allargare la visuale fino a ricomprendere davvero tutto ciò che di importante accade, e che spiega quanto viviamo.

Semplificando lei tiene molto alla persona di cui non a caso scrive. Le dedica molto del suo tempo, sia fuori che dentro le righe. Prova un intenso attaccamento nei suoi confronti, ma sperimenta precise fasi in cui desidera fortemente la sua compagna, trascorrendo del tempo insieme che definisce meraviglioso, a fasi in cui citando le sue parole scappa, la ignora, sta sulla difensiva. Eppure perderla la spaventa, tanto che "lavora" costantemente sui propri comportamenti per evitare questo scenario. Se ho ben capito, con "lavorare" lei intende il fare cose che emotivamente non sente fino in fondo, al fine preciso di non perderla. Con ciò ragguinge quindi due obiettivi per lei importanti. Non perderla. E non vivere fino in fondo quel coinvolgimento, con il rischio implicito e forse per lei intollerabile di essere poi rifiutata.

In ciò che scrive, questa modalità alterna di vicinanza e distanza sembra essere iniziata proprio da un rifiuto. "Lei è stata la prima persona di cui mi sono innamorata [...], nonostante all'inizio rifiutava il mio amore perché ne aveva paura, tanto che mi chiese di cambiare e di non darle troppo. [...] All'inizio della nostra relazione io correvo tantissimo".

E' una possibilità su cui riflettere. Nelle relazioni davvero importanti, tendiamo ad avere comportamenti per noi tipici, che hanno a che fare con la nostra storia, con ciò che vogliamo e con ciò che temiamo. Con le nostre vulnverabilità. Guardare a questo ed alle ridondanze, a ciò che ricorre nella sua storia, potrà essere di grande aiuto nel percorso che ha intrapreso con il suo psicologo.
Un caro saluto
Buongiorno, comprendo che non deve essere facile trovarsi nella situazione da lei descritta e la dovizia di particolari con la quale lo racconta induce a pensare che il carico emotivo e la preoccupazione correlata all'avvento in questione è elevata. Le relazioni di coppia sono spesso molto complesse da gestire perché si instaurano dei meccanismi di difesa dell'altro dalla sofferenza che spesso non sono d'aiuto anzi al contrario danneggiano l'altro.
Tuttavia la sento molto confusa e ritengo che un confronto con un professionista possa aiutarla a comprendere come si sente, e anche cosa vuole. Dott.ssa Ashanti Coticchia
Buonasera, da ciò che scrive emerge tanta sofferenza e confusione. Per poter capire cosa vuole è necessario conoscere molto della sua storia personale e del suo modo di stare nelle relazioni. Sembrerebbe che la storia con questa ragazza la aiuti a regolare alcune sue emozioni. Altro non si può dire senza conoscerla e senza una valutazione adeguata. Ha già contattato una professionista, le consiglio di proseguire con il percorso, le sarà utile di certo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, mi spiace che questa relazioni le abbia portato così tanta sofferenza. Dalle sue parole emerge una difficoltà a sentire i riconoscere i propri bisogni. Sembra che viva in funzione degli altri e si adatti a ciò che gli altri desiderano senza rispettare sé stessa. Comprendo la necessità di avere una soluzione rapida ma se si è già rivolta ad un collega, si affidi a lui. Un caro saluto.

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