Salve, non ho mai chiesto consiglio di questo genere, mai andata da un psicologo forse perche ormai
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Salve, non ho mai chiesto consiglio di questo genere, mai andata da un psicologo forse perche ormai e tardi perche sia diverso cercherò di spiegare brevemente... ora ho 32 anni da quando ero piccola sono sempre stata una persona che se le cavata da sola abituandosi nelle situazioni il tipo che non chiedeva aiuto nonostante ho una sorella che mi stia vicino, ma non da capire tutto ciò che uno passa e ne anche mai nessuno da immedesimarsi nelle situazioni, e che cmq non mostravo e non mostro se piangevo a nessuno tranne cose serie come un lutto per il resto ho affrontato tutto con andare avanti, ho sempre avuto un padre malato mentalmente nel senso una brutta persona non ho mai dato peso a questo per me da anni e come se non esistesse più anche se delle volte ho mostrato pena per lui, e non se lo meritava poi basta per tutte le cattiverie e cose gravi che ci ha fatto ed è peggiorato con l' anzianità , ma era cosi schizofrenico da quando era giovane, e uno stress continuo perche ci ha sempre rotto fino a ora minacciato ecc, soprattutto ha fatto ammalare mia Madre di cuore un Angelo che non meritava, anche se la causa e stata un altra. Adesso arrivo il punto del problema non so se si può dire che solo in parte sono come apatica, e iniziato dal funerale di mia Nonna non eravamo molto legate, ma li volevo bene, ero ragazzina non dico che non mi dispiaceva e avrò pianto, ma dopo sembra quasi come se non fosse successo come se la mia mente non ci volesse credere forse per non soffrire, lo stesso e successo per mia Madre ovviamente all' inizio lo stesso non ci volevo credere non riuscivo a piangere poi ho pianto nel momento che se ne era andata, e al funerale non sono riuscita a piangere poi ho pianto molto dopo, mi sono sentita vuota perche mia Madre per me e sempre stata molto importante, ma dopo non sono riuscita a piangere varie volte e capitato poi niente e come se fossi rimasta a non volerci credere ce prima ci credevo e ne ero consapevole e poi dopo come se non fosse... e so che nel profondo mi manca ancora e spero che e in Paradiso e possa essere felice veramente e trovare la pace che qua non poteva avere... mi sono sempre detta che se per me solo non ridevo più e non piangevo non mi importava, ma non ho mai sopportato e non sopporto che diventassi cosi, se persone a me care se ne andassero e non riuscissi a piangere, e non è il fatto che io non ho mai voluto mostrarmi piangere , a me a un lutto di chi voglio bene non me ne frego se mi vedevano la gente piangere o no non mi interessa, e a me che non sopporto questo di non riuscire a piangere subito o delle volte non sempre perche a mia Madre ci tenevo tantissimo, e avvolte sembra questo come se non mi importasse di loro... ma non e cosi. mesi fa ho perso il mio Micio di famiglia e stato sempre per me come un bimbo da proteggere e io sua Madre... e li ho sempre voluto moltissimo bene e anche lui dimostrava di volermene se stavo giù di morale capiva... e stato con noi per molti anni era e sará sempre speciale era come mandato da mia Madre un Angelo anche se lui era nato prima e l' aveva conosciuto da piccolo prima che mia Madre ci lasciasse, cmq diversamente dalle altre volte sono riuscita a piangerlo subito sia quando ci avevano detto che poteva non farcela sia quando se ne era andato, e adesso mi mancano, ma non riesco a capire se ci tenevo e ci tengo moltissimo ora perchè non riesco a continuarli a piangere e ormai di raro?? come se non fosse successo... il giorno che se ne era andata mia Madre e il prete ha pregato o sentito come una sensazione come di pace che stesse poi bene e che fosse volata in paradiso, ma questo non vuol dire che per me non ci sia qualcosa che non va in me... per me anche gli Animali da quando ero piccola sono sempre stati importanti un lutto come aver perso una persona cara, li ho sempre pianti tantissimo poi crescendo non tutti anche se ci tenevo non sono riuscita a piangerli come un tempo nonostante ero dispiaciuta... io ora sono mesi che non riesco a piangere ormai da tempo ne ha ridere prima era di raro poi niente, mi scoccia che se una persona cara scherza simpaticamente io non rida veramente avvolte e devo sforzarmi anche se alle volte sono stanca ormai dentro e fuori, ma questo ormai ci ho fatto l' abitudine anche non piangere per me di raro se non e gravissimo e non mi sta dando problemi veramente gravi e fastidiosi se sono seri non riesco cmq, ma va bene cosi l' importante e che ho il timore e che non voglio diventare insensibile o che non ci creda dentro di me a chi per me e caro che un giorno potrebbe non star bene e andarsene poi di non riuscire a piangerli, ho pensato sempre che spero che non succeda e se mai io andassi prima via, e purtroppo invece per mia Madre andata via prima lei di me.... spero in un parere vostro essendo Dottori, che questa situazione non possa peggiorare e cosa potrei fare se continuare ad essere abituata cosi per non soffrire per me stessa e ok ripeto, ma per gli altri che ci tengo non lo accetterò mai e spero di avere ancora sensibilitá che mi rimane anche se avvolte reagisco in diversi modi e non si sa.... cordiali saluti.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
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Non butti via così sui social la sua esperienza, che potrebbe rimanere senza ascolto e senza confronti. È un peccato grande. E 32 anni non è assolutamente tardi, ci mancherebbe!
Cerchi un professionista che le ispira e inizi una psicoterapia.
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Gentile utente di mio dottore,
il congelamento delle emozioni è un meccanismo di difesa che una persona può mettere in atto in virtù di una serie di esperienze dolorose vissute nel corso della propria storia a cui non si è saputo reagire e in qualche modo elaborate male. Molto probabilmente il suo stato emotivo attuale è lo specchio di tutto quanto vissuto in famiglia, e necessita di una rimodulazione attraverso un lavoro sui significati di quanto accaduto che solo una psicoterapia può rimandarle. Si affidi ad uno specialista, vedrà che con il tempo riuscirà a sciogliere nuovamente i suoi vissuti emotivi, vivendo con più serenità le relazioni.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
il congelamento delle emozioni è un meccanismo di difesa che una persona può mettere in atto in virtù di una serie di esperienze dolorose vissute nel corso della propria storia a cui non si è saputo reagire e in qualche modo elaborate male. Molto probabilmente il suo stato emotivo attuale è lo specchio di tutto quanto vissuto in famiglia, e necessita di una rimodulazione attraverso un lavoro sui significati di quanto accaduto che solo una psicoterapia può rimandarle. Si affidi ad uno specialista, vedrà che con il tempo riuscirà a sciogliere nuovamente i suoi vissuti emotivi, vivendo con più serenità le relazioni.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buon giorno, ci ha raccontato che fin da bambina non amava chiedere aiuto e cercava di arrangiarsi da sè, sviluppando così le doti di autonomia a scapito delle emozioni che ha dovuto controllare per andare avanti. Il pianto congelato ha bisogno di poter esprimersi: è l'emozione che non può permettersi di provare che forse in questo momento della sua vita sta cercando di venir fuori. Non è tardi: non c'è mai un tempo giusto o sbagliato. Ora l'ha fatto, raccontandoci il suo disagio . E' un primo passo.
Un caro saluto, Cinzia Fiore
Un caro saluto, Cinzia Fiore
Gentile utente, la sensibilità che le rimane è una risorsa. Ha vissuto eventi luttuosi e non che sembrano minacciare il senso di relazione di cui parla e di cui l'essere umano ha bisogno. Non è mai tardi, e fra l'altro è ancora giovane e può pensare di intraprendere un percorso che la nutra e lenisca le sue ferite. Riservi quella sensibilità e quella forza di cui parla per dedicarsi a se stessa.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, lei ha un animo sensibile e attento che ha cercato di proteggersi da una situazione difficile e da una serie di lutti importanti. Ha messo intorno a sé delle barriere che oltre a proteggerla ora la bloccano. Per abbatterle dovrebbe fare un lavoro specifico con una psicoterapia che le permetta di far emergere la sua sensibilità, condividendola con le persone care, come un dono e non come un pericolo.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un cordiale saluto.
Dottoressa Lorena Menoncello
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un cordiale saluto.
Dottoressa Lorena Menoncello
Buongiorno,
Mi dispiace per questa sua situazione e per le perdite subite. Assolutamente a 32 anni non è tardi. Non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura di se stessi, del proprio benessere ed iniziare a volersi bene. Non è facile tutto questo ma già il fatto che si sia resa consapevole di ciò che le causa un malessere è un piccolo grande passo per poter iniziare a cambiare. Probabilmente per come ha descritto brevemente la sua infanzia è sempre stata abituata a difendersi ed a cavarsela da sola, quindi non era contemplata la debolezza.
Ci tengo anche a specificarle che ognuno vive il dolore in modo personale, ognuno ha i suoi tempi per elaborare le perdite e vivere il dolore.
Mi sento di consigliarle di iniziare un percorso con un professionista, affichè si possano sanare queste parti dolorose, che le possa consentire di essere libera e se stessa e che le faccia vedere quanto è forte e piena di emozioni.
Cordialmente
Dott.ssa GDM
Mi dispiace per questa sua situazione e per le perdite subite. Assolutamente a 32 anni non è tardi. Non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura di se stessi, del proprio benessere ed iniziare a volersi bene. Non è facile tutto questo ma già il fatto che si sia resa consapevole di ciò che le causa un malessere è un piccolo grande passo per poter iniziare a cambiare. Probabilmente per come ha descritto brevemente la sua infanzia è sempre stata abituata a difendersi ed a cavarsela da sola, quindi non era contemplata la debolezza.
Ci tengo anche a specificarle che ognuno vive il dolore in modo personale, ognuno ha i suoi tempi per elaborare le perdite e vivere il dolore.
Mi sento di consigliarle di iniziare un percorso con un professionista, affichè si possano sanare queste parti dolorose, che le possa consentire di essere libera e se stessa e che le faccia vedere quanto è forte e piena di emozioni.
Cordialmente
Dott.ssa GDM
Salve, il suo lungo racconto è un buon mezzo per inziare ad affrontare ciò che ci fa star poco bene perché la scrittura a volte è uno strumento ideale per certi percorsi emotivi. Lei è giovanissima e le consiglio vivamente di affrontare un percorso psicologico che la aiuti ad affrontare i vecchi ricordi che ancora pervadono la sua vita e trovare gli strumenti per archiviarli definitivamente e iniziare una vita più serena e senza rancori e rimpianti. Non esiti. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente mi dispiace per ciò che sta affrontando .
Dalle sue parole emerge la sua sensibilità. Il fatto che non ha mai chiesto aiuto e ha subito tanti dolori nel corso della sua vita ha fatto in modo che lei alzasse un muro , una protezione per difendersi a "scapito" delle sue emozioni . Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia per potere affrontare ed elaborare tutti i suoi pensieri ed emozioni. Con un percorso di psicoterapia troverà giovamento fino alla risoluzione dei suoi problemi . Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione . Cordiali saluti
Dalle sue parole emerge la sua sensibilità. Il fatto che non ha mai chiesto aiuto e ha subito tanti dolori nel corso della sua vita ha fatto in modo che lei alzasse un muro , una protezione per difendersi a "scapito" delle sue emozioni . Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia per potere affrontare ed elaborare tutti i suoi pensieri ed emozioni. Con un percorso di psicoterapia troverà giovamento fino alla risoluzione dei suoi problemi . Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione . Cordiali saluti
Salve, io credo che non è per niente tardi iniziare a lavorare sul sé ed elaborare tutti questi eventi luttuosi. Sta riconoscendo di aver bisogno di aiuto e la sua energia è una buona risorsa.
Gentile utente, non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura di se stessi. L'elaborazione del lutto è un processo lungo e doloroso, e lo è ancor di più quando i lutti si ripetono. Comprendo esattamente la sua difficoltà a lasciarsi andare a un pianto liberatorio che le permetterebbe di sfogare in parte il suo dolore, si affidi a qualcuno che la aiuti a capire meglio le sue emozioni e a ridurre il dolore che la accompagna. In parte lo ha già fatto scrivendo e condividendo la sua storia.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, cordialmente
dott.ssa Miculian
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dott.ssa Miculian
Gentilissima, la sua storia sembra costellata da eventi che non hanno mai trovato spazio per essere realmente ascoltati ed elaborati. Si conceda la possibilità di farlo in uno spazio sicuro e con un professionista che sappia accogliere e contenere i suoi vissuti.
Se vorrà resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Lucrezia Tolusso
Se vorrà resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Lucrezia Tolusso
Salve, eventi luttuosi recenti risvegliano ferite che sembravano essere state lasciate alle spalle. Seppur lontane nel tempo le perdite importanti ci riportano lì a quel dolore e richiamano allo stesso tempo il bisogno attuale di rispondere. In un percorso psicoterapeutico troverà consolazione e la possibilità di esprimere la sua sensibilità. Cerchi la persona giusta per lei. Cordiali saluti Espedito Longo
Gentile utente, mi viene da dirle che non è mai tardi per prendersi cura di sè, lo è ancor meno a 32 anni. La invito a condividere e a lavorare sulla sua storia con un professionista della salute. Le mando un caro saluto, dott.ssa Giada D’Amico
Gentile utente, non è semplice fidarsi fidarsi quando si è sempre dovuto fare da sé. Si dia una possibilità di ascolto con un professionista. Non è tardi per capire insieme come diminuire la sua sofferenza.
Dr.ssa Damiano Maria
Dr.ssa Damiano Maria
Gentilissima, ho letto la sua lunga lettera come fosse una poesia, una poesia di un'anima ferita nel profondo. Custodisca la sua grande sensibilità, il suo amore. Ha solo 32 anni, capisco che ne ha passate tante e molto dolorose, per cui le sembra un tempo infinito. Ma non è così. Ha bisogno di e-sprimere, cioè buttare fuori il suo dolore e la sua solitudine, e mettere una cornice intorno al suo mondo interno, che la contenga, la protegga. Si prenda per mano e affronti un percorso psicoterapeutico, è una persona forte e intelligente per aver retto un padre schizofrenico. Le faccio auguri di cuore e rifletta sulla poesia, potrebbe essere una sua forma di espressione. Cordiali saluti, dott.ssa Silvia Ragni
Ho letto il tuo messaggio, mi ha colpito molto la frase che hai scritto: "sono stanca ormai dentro e fuori". Il tuo modo di reagire difronte agli eventi difficili che hai dovuto affrontare fino adesso dipende in parte sia dalle tue esperienze di vita, sia da come nella tua famiglia d'origine le emozioni sono stati vissuti ed espresse. Spesso è difficile prendere le distanze da un modello familiare che ci ha sempre accompagnato nella nostra esistenza. Da quello che hai scritto, penso che tu sia una persona molto sensibile, con un grande bisogno di entrare in contatto con le proprie emozioni e viverle liberamente. Se pensi di avere difficoltà è bene che tu prenda in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarti a ritrovare il contatto con le tue emozioni e con te stessa e ritrovare la capacità di ridere insieme agli altri. ; non pensare che "sia tardi ormai".
Buonasera, si riesce a percepire quanto affetto e sensibilità lei provi per le persone e gli animali che ha amato, e quanto sia difficile per lei accettare certe reazioni, come la difficoltà nel piangere.
Questa sorta di "distanza emotiva" che descrive, in cui il dolore sembra attutito o sospeso, può essere una risposta protettiva, sviluppata per affrontare un carico emotivo molto intenso. È una strategia che la mente può adottare per riuscire ad andare avanti, specialmente quando ci si abitua, fin da giovani, a gestire situazioni difficili. Ma questo non significa che lei sia insensibile o che abbia smesso di provare affetto; anzi, il fatto che si interroghi su queste emozioni dimostra quanto siano importanti per lei.
Un percorso di riflessione con un professionista potrebbe aiutarla a esplorare queste reazioni, dandole uno spazio sicuro in cui esprimere il dolore e comprenderlo meglio. Questo percorso potrebbe aiutarla a riscoprire quella sensibilità a cui tiene tanto, ritrovando un equilibrio più vicino al suo sentire.
Resto a disposizione se desidera approfondire o se ha altre domande.
Questa sorta di "distanza emotiva" che descrive, in cui il dolore sembra attutito o sospeso, può essere una risposta protettiva, sviluppata per affrontare un carico emotivo molto intenso. È una strategia che la mente può adottare per riuscire ad andare avanti, specialmente quando ci si abitua, fin da giovani, a gestire situazioni difficili. Ma questo non significa che lei sia insensibile o che abbia smesso di provare affetto; anzi, il fatto che si interroghi su queste emozioni dimostra quanto siano importanti per lei.
Un percorso di riflessione con un professionista potrebbe aiutarla a esplorare queste reazioni, dandole uno spazio sicuro in cui esprimere il dolore e comprenderlo meglio. Questo percorso potrebbe aiutarla a riscoprire quella sensibilità a cui tiene tanto, ritrovando un equilibrio più vicino al suo sentire.
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