Salve, non gioco da circa 5 mesi e devo dire non ci penso più. Alcuni amici mi hanno invitato ad and

5 risposte
Salve, non gioco da circa 5 mesi e devo dire non ci penso più. Alcuni amici mi hanno invitato ad andare un’ora al bingo, cosa dovrei fare? Mi sono curata con la terapia magnetica transcranica in un gruppo di ricerca. Sono in cura da 7 anni al Sert. Devo dire che mi sento meglio.
Salve, le consiglio di non andare, potrebbe trovarsi in difficoltà. Anche se ha ottenuto ottimi risultati non può ritenersi ancora fuori pericolo. Le consiglio di provare a trovare altri momenti di socialità che non comportino la frequentazione di sale gioco. Spero di esserle stata utile. Saluti

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Salve, sono felice di sentire che si sente meglio e che non gioca da 5 mesi. La sua determinazione è ammirevole. Le suggerirei di considerare un approccio di Terapia Breve Strategica per rafforzare ulteriormente il suo percorso di guarigione. Questa terapia si focalizza sul modificare le situazioni che potrebbero rappresentare un rischio di ricaduta, come l’invito dei suoi amici al bingo.

Anziché esporsi a situazioni potenzialmente rischiose, potrebbe valutare delle alternative per socializzare senza mettere a rischio i progressi raggiunti. Il percorso che ha intrapreso al Sert e con la terapia magnetica transcranica è un'ottima base, e la Terapia Breve Strategica può offrirle ulteriori strumenti per mantenere il controllo e prevenire ricadute. Le consiglio di parlarne con il suo terapeuta per trovare insieme la strategia migliore.
Buongiorno,
Il fatto che lei stessa si ponga questa domanda "cosa dovrei fare?", da una parte dimostra una grande consapevolezza e un grande affetto per sé stessa, requisiti essenziali per non ricadere nella dipendenza. Dall'altra parte ci indica come la possibilità di questo evento futuro possa in qualche modo allarmarla, nonostante si senta bene, nonostante le lunghe cure. È come un antenna che da soli rizziamo e che ci guida più consapevolmente verso le nostre azioni.
Fossi in lei, mi chiederei "perché ho voglia di andare? Per la socialità? Per la compagnia di amici? Per giocare?". Provi a porsi queste domande.
Ovviamente spesso intorno all'atto del gioco d'azzardo si crea un vero e proprio contesto di socialità che oltre a rinforzare la ludopatia, può in qualche modo venire a meno una volta lasciato il "vizio". Se fosse la situazione di socialità a renderle desiderabile recarsi al bingo, le consiglierei di provare a crearne di alternative, con le medesime persone o meno, in contesti diversi (cinema, natura, chiacchiere davanti ad un buon gelato). Se invece fosse il giocare in sé, beh, in questo caso avrebbe chiaro quanto sia importante non ricada in episodi come questo che potrebbero inficiare sulla riuscita dei suoi lunghi e impegnativi sforzi per uscirne.

Spero di averle dato qualche spunto, anche per affrontare situazioni simili future. Io sono la dott.ssa Laura Servidio, nel caso abbia bisogno di ulteriore supporto, trova i contatti sul mio profilo.
Le porgo i miei cordiali saluti.

Dott.ssa Laura Servidio
Salve, è davvero incoraggiante sentire che si sente meglio e che non pensa più al gioco d'azzardo. La sua determinazione e il percorso di cura che ha seguito, inclusa la terapia magnetica transcranica e il supporto del Sert, sono risultati significativi e positivi.
L'invito al bingo può rappresentare una sfida, ma è importante riconoscere i progressi che ha fatto e proteggere il suo benessere. Anche se si sente meglio, è fondamentale essere prudenti e considerare attentamente le possibili conseguenze.
Le suggerisco di riflettere su quanto sia importante per lei mantenere la sua sobrietà dal gioco. Parlare con il suo terapeuta o un consulente del Sert potrebbe aiutarla a valutare i rischi e a prendere una decisione informata. Potrebbero offrirle strategie per affrontare situazioni simili in futuro.
Se decide di accettare l'invito, potrebbe stabilire dei limiti chiari e avere un piano di uscita nel caso in cui si senta a disagio. Tuttavia, declinare l'invito e spiegare ai suoi amici l'importanza di mantenere la sua sobrietà è una scelta altrettanto valida e rispettabile.
Ricordi che il suo benessere è la priorità. Se ha bisogno di ulteriori supporti o desidera parlare di questa situazione, sono disponibile per una consultazione psicologica, anche online. Non esiti a contattarmi per fissare un appuntamento o per ulteriori domande.

Un caro saluto,

Dott. Ivan De Lucia
Gentilissima signora, lei ha fatto un lungo percorso che l'ha portata a disintossicarsi dalla dipendenza del gioco, ciò significa che ha avuto una grande forza di volontà, unitamente al percorso di cura, che l'ha preparata anche a prevenire eventuali ricadute. Il mio consiglio è di non abbassare la guardia ed evitare situazioni rischiose. La psicoterapia può aiutarla e dotarla di strumenti utili a prevenire eventuali ricadute, anche occasionali che, pur non rappresentando una sconfitta, possono interrompere il grande lavoro che ha fatto. Infine, se può, tenga lontane da se le persone con cui giocava in passato, eviti stress e noia attraverso attività culturali e sportive. Le auguro buona vita. Dott. Rocco Ressa

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