Salve ,mio suocero è un paziente di 70 anni che soffre di depressione altalenante e ha da sempre ass

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Salve ,mio suocero è un paziente di 70 anni che soffre di depressione altalenante e ha da sempre assunto gocce di Xanax e una compressa di seurepin ,da 3 mesi a questa parte con la morte di sua moglie ha avuto di nuovo momenti di depressione e il nostro psichiatra ha aggiunto alla sua terapia una compressa di sulamid da dividere tra giorno e sera. Lo vedo troppo assonnato e vorrei capire se la causa potrebbe essere una eccessiva assunzione di questi farmaci.... Grazie
Salve, credo che sia più opportuno rivolgere questa domanda al suo medico di fiducia.
Inoltre, suo suocero ha intrapreso un percorso psicologico? Potrebbe essergli d’aiuto.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve, Mi spiace molto per la situazione di suo suocero e per la perdita della sua amata moglie. Comprendo quanto possa essere difficile perdere una persona significativa con la quale avete trascorso buona parte della propria vita. Per quanto riguarda la questione farmacologica, direi che sarebbe meglio parlare con il medico che ha prescritto i farmaci al fine di valutare eventuali modificazioni nella posologia. Ritengo comunque fondamentale un supporto psicologico per tuo suocero: anche a 70 anni si è degni, a mio parere, di avere un po' di benessere e di ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione di perdita di sua moglie oltre che uno spazio di riflessione per pensieri ed emozioni di natura personale.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno. In genere da quello che ricordo, visto che collaboro con un neurologo da anni, questi farmaci vanno abbastanza bene, il sulamid in genere si da per un periodo breve per tirare su un pò e poi va piano piano ridotto, ma è meglio che si affidi allo psichiatra che mi sembra si stia muovendo bene. Forse la sonnolenza va segnalata e magari può rivedere il dosaggio che è molto importante. tuttavia la depressione legata alla vedovanza per un uomo è un vissuto importante e se lui volesse elaborarlo sarebbe utile davvero perché altrimenti vivrà lasciando trascorrere i giorni. Se potesse elaborare il trauma non solo della vedovanza ma anche ciò che gli ha procurato la depressione anche prima , essendo ancora giovane ( 70 anni è un'età in cui può attivarsi ancora, ma se è per questo io penso pure a 90 se il corpo aiuta) potrebbe comunque migliorare la sua qualità di vita. IO ho lavorato con gli anziani soprattutto nella mia prima fase professionale, successivamente mi sono dedicata di più agli adolescenti perché mi è stato richiesto. Se serve sono a vostra disposizione.
Gentile utente,
Sarebbe utile chiedere direttamente al medico che segue suo suocero tutte le informazioni riguardo al piano farmacologico, la posologia indicata e gli eventuali effetti collaterali. Mi dispiace tanto per la situazione. In questi casi un sostegno psicologico può essere di grande aiuto.
Un caro saluto
Gentile utente, per quanto riguarda l'aspetto farmacologico le consiglio di rivolgersi al medico di fiducia o ad uno psichiatra.
Per quanto riguarda la depressione e quindi gli aspetti psicologici mi sento di dirle di non sottovalutarli assolutamente. A mio avviso sarebbe necessario un consulto con uno psicoterapetua.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordialmente,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Gentile utente per ciò che riguarda l’aspetto farmacologico le consiglio di porre questa domanda al medico prescrivente o al medico di base. Ha valutato la possibilità di un percorso psicoterapeutico per suo suocero? I sintomi depressivi possono essere reattivi al lutto, ma non vanno trascurati. Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Salve. Si rivolga al medico che glieli ha prescritti. In caso suo suocero volesse essere supportato anche psicologicamente oltre che farmacologicamente, può intraprendere un percorso psicoterapeutico che aiutandolo a elaborare il lutto, potrebbe aiutarlo nella depressione. Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,

è opportuno che esprima i suoi dubbi in merito alla posologia farmacologica al medico prescrivente, segnalandogli eventuali anomalie riscontrate in suo suocero dall'inizio del trattamento. E' la figura più adatta in questo caso a poter accogliere ed orientare la sua richiesta.

Cordiali saluti
Dottor. Diego Ferrara
gentile Signora, penso sia importante che venga raccontato al medico che ha in cura suo suocere la risposta alla terapia prescritta ed eventuali disagi riportati: occupandomi di psicologia medica mi sento di consigliare vista l'età anche una valutazione medica piu complessa ( esami sangue ) per escludere la copresenza di patologie che possano intervenire negativamente- complicando - il quadro depressivo.
Salve. Penso che suo padre stia attraversando momento molto doloroso. La perdita del proprio partner è davvero complessa per le persone anziane, perché assieme alla figura della persona che si è spenta si perdono anche tutte le abitudini di vita. Per il trattamento farmacologico consiglio di rivolgersi al medico prescrittore, inoltre indico come utile un trattamento psicoterapeutico con EMDR per aiutare la persona ad elaborare il lutto primario. e tutte le perdite secondarie alla morte.
Cordiali Saluti Dott.Tiziana Vecchiarini
Buongiorno, senta prima il parere del medico di famiglia l.

Saluti

MT
Gentile utente è opportuno rivolgersi al medico prescrittore per ciò che concerne la farmacoterapia accanto alla quale sarebbe di grande aiuto un percorso psicologico per sostenere ed elaborare questo momento significativamente doloroso di perdita aggiuntivo ad una condizione pregressa di sofferenza. Cordiali saluti Drssa Maria Barbara Zottarelli
Buonasera Signora, sì i farmaci possono dare sonnolenza e per maggiori informazioni sugli effetti collaterali può rivolgersi al medico prescrivente che ha il quadro complessivo sulla salute del Signore menzionato. Detto ciò, sarebbe importante valutare l'impatto del lutto in suo suocero che, a quanto mi pare di capire, era già un soggetto depresso.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, posso capire cosa sta pssando suo suocero e quanto gli sia difficile superare questo trauma del lutto della propria compagna. Dovrebbe consultare il medico che le ha prescritto il nuovo medicinale ed informarlo dei sintomi che avverte suo suocere ed attenersi a ciò che prescrive, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve, mi dispiace per il vostro lutto e comprendo la situazione difficile.
Provi a sentire lo psichiatra che ha prescritto il farmaco e comunichi ciò che sta notando, sarà sicuramente disponibile ad ascoltarla e a valutare il da farsi.
Ritengo comunque fondamentale un supporto psicologico per suo suocero.
Per qualsiasi chiarimento non esiti a contattarmi.
Saluti G.C.
Buonasera, capisco la sua preoccupazione e mi dispiace molto per lei e per suo suocero, ma purtroppo ha rivolto la domanda a dei professionisti che non le possono rispondere per tutto ciò che riguarda la psicofarmacologia. Non si preoccupi, è un errore frequente, ma alla domanda che lei pone può rispondere solo un medico o ancor meglio un medico psichiatra. Detto ciò credo fermamente che suo suocero , affiancato della terapia farmacologica ,possa trarre grande beneficio dall' intraprendere un percorso psicologico/psicoterapeutico che potrebbe aiutarlo ad approfondire ed elaborare le cause dei suoi periodi depressivi e supportarlo adeguatamente nell' elaborazione del recente lutto. Le auguro buona serata.
Buonasera le suggerisco di consultare ilo psichiatra che ha prescritto la cura, può essere utile abbinare alla cura psicofarmacologica un percorso di consulenza psicologica o psicoterapia.
Cordiali saluti
Gentile utente, deve rivolgersi ad uno psichiatra.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Gentilissima, credo che sia protettivo rivolgere questa domanda al suo medico di fiducia. Inoltre, a suo suocero potrebbe essere d'aiuto intraprendere un percorso psicologico.
Buona giornata. Dott.ssa Viganò
Buongiorno, per quanto riguarda la cura farmacologica di suo suocero, dovrebbe rivolgersi al medico che l'ha prescritta.
Inoltre potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico.
Buonasera, mi dispiace per questo momento che sta attraversando con suo suocero e della recente perdita di sua suocera.
Condivido quanto scritto dai miei colleghi, le consiglio, inoltre, una visita geriatrica.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Maddalena Lancieri
Gentile utente, le consiglio di rivolgere i dubbi inerenti il dosaggio farmacologico al medico che ha prescritto i farmaci, o eventualmente richiedere un consulto ad un altro medico esperto per poter avere un ulteriore parere. Mi sento tuttavia di consigliarle di unire al percorso con lo psichiatra anche un percorso psicologico, che possa aiutare suo suocero ad affrontare le difficili emozioni legate alla perdita della moglie. Suo suocero ha 70 anni ed è in cura per depressione, pertanto potrebbe essere ancora più difficile per lui adattarsi a questa nuova vita. Uno psicologo potrebbe supportarlo adeguatamente nell' elaborazione del recente lutto. Le consiglio inoltre di vedere se in zona vi sono centri o gruppi di auto aiuto per persone anziane che hanno perso dei cari. Potrebbero essere di grande supporto per suo suocero, che potrebbe confrontarsi con altre persone che stanno vivendo una situazione simile alla sua.
Mi rendo conto che è difficile rispondere a tutti i dubbi in poche righe, pertanto resto a disposizione nel caso avesse bisogno di ulteriori informazioni. Sono disponibile anche per colloqui online.
Con i migliori auguri, le auguro una buona giornata. Dott.ssa Asya Cappalli
Gentile utente,
Le consiglio di rivolgersi al medico curante o allo psichiatra che ha prescritto i farmaci, talvolta possono dare sonnolenza.
Sarebbe, inoltre, consigliabile per suo suocero, intraprendere anche un percorso di psicoterapia al fine di essere sostenuto in un momento doloroso quale la perdita del coniuge.
Un caro saluto
Buongiorno, la somministrazione farmacologica è argomento di interesse dello psichiatra che lo ha in cura, le consiglio di segnalare allo specialista la sonnolenza che riporta.
Io posso consigliarle di abbinare la terapia psicologica alla terapia farmacologica in quanto è ampiamente dimostrato che una terapia combinata abbia un effetto migliore e più duraturo nel tempo rispetto alla sola terapia farmacologica.
Resto a disposizione e le auguro una buona serata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno, la parte psicologica e la sofferenza di una persona, oltre ad essere trattata con i farmaci, ha bisogno di essere espressa e di non rimanere chiusa e schiacciata dentro. Un percorso psicologico che lo aiuti ad affrontare questa perdita, ma anche la sofferenza che tiene dentro al di là di questa perdita, è essenziale, i farmaci da soli non bastano. Resto a disposizione per ulteriori domande o approfondimenti. Saluti, Francesca
Gentile utente, per quanto riguarda l'aspetto farmacologico consiglio di rivolgervi direttamente al medico di riferimento che potrà aiutarvi con l'iter da seguire.
Sicuramente il concetto di perdita, rappresenta, nella vita di ogni individuo un evento di grande impatto emotivo che ha un percorso da seguire differente per ognuno , soprattutto per chi ha un'età adulta e ha trascorso una gran parte della vita con la persona che viene a mancare .
Sicuramente insieme alla terapia farmacologica consiglio un supporto psicologico per i motivi suddetti che potranno essere d'aiuto nell'elaborazione dell'evento traumatico.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o informazione in merito.
Un abbraccio forte.
Dr. Luca Russo
Salve, le consiglio di rivolgersi al suo psichiatra. Saprà sicuramente dirvi se la sonnolenza è correlata al farmaco, e bilanciare al meglio la terapia di suo suocero. Consiglio inoltre, se suo suocero è d'accordo, di intraprendere un percorso psicologico volto ad attraversare il suo dolore per la perdita
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Buongiorno, come alcuni colleghi hanno già detto io le consiglio di contattare il suo medico per maggiori dettagli circa gli effetti collaterali di questa terapia, e magari perché no, consigliare a suo suocero di intraprendere un percorso con uno psicologo\psicoanalista, potrà solamente giovare di due professionisti. Anche perché diversi studi dimostrano come una terapia combinata abbia un effetto migliore e più duraturo nel tempo rispetto alla sola terapia farmacologica. Per qualsiasi informazione non esiti a contattarmi.
Salve,
Mi spiace molto per la situazione che sta vivendo con suo suocero e per la perdita avvenuta in famiglia. Per quanto riguarda la parte farmacologica ritengo utile chiedere direttamente al medico che lo segue, sicuramente sarà in grado o di tranquillizzarla a riguardo, o eventualmente diminuire i dosaggi. Detto ciò, ha mai pensato suo suocero ad intraprendere un percorso psicologico? Cordiali saluti Federico Paparozzi
Gentile Utente, nei casi in cui vi sia una modificazione della posologia dei farmaci, soprattutto ad una certa età, è importante notare eventuali cambiamenti che potrebbero derivare appunto dal dosaggio modificato o dall'interazione con farmaci già in uso; è dunque positivo che questi cambiamenti non siano stati ignorati. Quel che è consigliato in questi casi è comunicare il tutto al medico che ha prescritto i farmaci e ha chiara la storia clinica del paziente. Così facendo l'effetto che il farmaco sta avendo potrà essere monitorato, ed eventualmente potrà esserne modificato dosaggio o prescrizione. Nel caso in cui i sintomi persistano si può comunque provare a chiedere un secondo parere ad un altro medico specializzato, in modo da chiarire ogni dubbio. A disposizione per eventuali altre domande, cordiali saluti. Dottoressa Denise De Bona
Buongiorno, come alcuni colleghi hanno già detto io le consiglio di contattare il suo medico per maggiori dettagli circa gli effetti collaterali di questa terapia, e magari perché no, consigliare a suo suocero di intraprendere un percorso con uno psicologo potrà solamente giovare. Anche perché diversi studi dimostrano come una terapia combinata abbia un effetto migliore e più duraturo nel tempo rispetto alla sola terapia farmacologica. Per qualsiasi informazione non esiti a contattarmi. Cordialmente, dottor Benito Pizzo
Gentile utente, può capitare che assumendo psicofarmaci si sperimenti un po' di sonnolenza. Può dipendere dal tipo di farmaco o dal dosaggio. Le consiglio di contattare il medico curante ed eventualmente chiedere se sia necessario un cambio di terapia.
Suo suocero ha subito una perdita e potrebbe beneficiare di un percorso psicologico di aiuto per elaborarla.
Resto a disposizione, anche online,
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Buonasera , le consiglio vivamente di chiamare il suo medico di riferimento di base o eventualmente il suo psichiatra per avere accertamenti maggiori.
Buonasera, in riferimento alla terapia farmacologica è opportuno rivolgersi al medico che l'ha prescritta. Eventualmente potreste considerare di affiancare ai farmaci un percorso psicologico.
Un saluto cordiale, Dott.ssa Sonia Ghislanzoni
Salve, mi dispiace sentire che suo suocero sta affrontando dei momenti difficili. È importante consultare il medico o lo psichiatra che gli ha prescritto i farmaci per discutere di eventuali effetti collaterali e dosaggi appropriati.
L'assunzione combinata di Xanax (alprazolam), Serenid (clorazepato dipotassico) e Sulamid (amisulpride) può portare a un aumento dell'effetto sedativo e della sonnolenza. Questi farmaci agiscono sul sistema nervoso centrale e possono causare effetti collaterali come sonnolenza, confusione mentale e rallentamento delle funzioni cognitive.
È importante monitorare da vicino suo suocero per eventuali sintomi di sovradosaggio o reazioni avverse. Se si riscontrano sintomi di sedazione eccessiva, è fondamentale contattare immediatamente il medico per discutere di eventuali modifiche alla terapia.
Inoltre, è importante tenere presente che la depressione è una condizione complessa e spesso richiede un approccio multimodale, che può includere terapia psicologica, supporto familiare e sociale, nonché eventuali modifiche nella terapia farmacologica.
Vi consiglio quindi di comunicare con il medico curante per valutare la situazione e eventualmente apportare delle modifiche alla terapia in modo da migliorare la qualità di vita del suo suocero.
Vi auguro tutto il meglio e spero che suo suocero possa trovare il supporto e il sollievo di cui ha bisogno. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Gentile, mi dispiace per la perdita della sua famiglia. Le suggerirei, per quando riguarda la parte farmacologica, di confrontarsi con il medico che ha prescritto i farmaci a suo suocero e potrebbe esser utile un supporto psicologico focalizzato sull'elaborazione del lutto con obiettivo ultimo migliorare la qualità di vita.
Cordialmente,
Dott.ssa Alice Savoia
Salve,
Credo che sia più opportuno fare tale domanda al medico di riferimento.

Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Gentile utente, mi dispiace per la vostra perdita. Per quanto concerne la questione farmacologica, le consiglio di parlare con il medico che ha prescritto il farmaco così da poter valutare un eventuale cambiamento nel dosaggio o del farmaco in questione. Per quanto riguarda l'aspetto più profondo, ogni lutto per una persona cara porta con sé delle reazioni depressive da separazione/perdita. Ogni essere vivente (dunque anche gli animali, ma persino le piante e le particelle che stanno alla base di ogni forma di vita) dimostra l'importanza del legame nell'esperienza di vita. L'affetto, l'amore e la presa di cura sono elementi essenziali che arricchiscono e donano senso all'esperienza del vivere. Questi elementi così essenziali per gli essere viventi portano con sé anche l'altra faccia: il lutto, la sofferenza, la perdita, la malinconia, la nostalgia. Fatte queste dovute premesse, le posso dire che il lutto merita il suo spazio nella vita di ogni essere vivente. Accoglierlo, attraversarlo ed elaborarlo sono step necessari per una sana ripresa del flusso della vita. Pertanto, un percorso psicologico a sostegno della perdita che suo suocero sta esperendo può essere un fattore cruciale per riguadagnare la vita dopo l'esperienza della morte. Ciò non significa che la perdita potrà essere superata del tutto; non si tratta di lavare via tutto con qualche colpo di spugna. Quelle sensazioni ed emozioni legate all'aver perso un/a compagno/a di vita rimarrà sempre, ma l'elaborazione permetterà di poter sentire la presenza della persona amata nonostante la perdita. Questa cosa che sembra aver del paradossale può permettere di proseguire la vita portando dentro i frutti dell'amore vissuto: la costante presenza della persona cara venuta a mancare che continua ad abitare la psiche di ogni persona che ha amato. Infine, anche per quanto riguarda la depressione a monte, precedente al lutto, consiglio un percorso psicoterapico che accompagni il trattamento psicofarmacologico. Vi auguro di attraversare e superare con amore la vostra perdita. Un caro saluto, Dott. Francesco Puleo
Gentile Utente, è molto importante che il dosaggio dei farmaci che assume suo suocero sia monitorato dal medico psichiatra competente.
Per quanto riguarda l'aspetto psicologico; la perdita di un coniuge dopo anni di matrimonio è un punto di svolta vitale che ha delle tempistiche di elaborazione soggettive, diamo il tempo a questa persona di "reinventarsi" in questa nuova veste. Dategli tutto il supporto necessario senza pretendere troppo e troppo in fretta ma non deresponsabilizzatelo pensando di aiutarlo, ad esempio sostituendovi alla moglie deceduta. Dategli modo di riscoprirsi nella sua unicità.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento,
un caro saluto,
Dott.ssa Demetra Piccardo
Salve, per gli eventuali effetti collaterali delle prescrizioni farmacologiche é prassi rivolgersi al medico competente.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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