Salve, mio padre anni 78, diabetico (assume Metformina) e cardiopatico (Lixiana e bisopropolo). Soff
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Salve, mio padre anni 78, diabetico (assume Metformina) e cardiopatico (Lixiana e bisopropolo). Soffre di ipoacusia.
Quattro anni fa fu diagnosticata Arterite di Horton curata con alte dosi di cortisone.
Tre anni fa episodio di infarto (aggiunti stent)
Nel dicembre 2021 a seguito di sospetta demenza viene fatta una RM ENCEFALO con esito:
Sistema ventricolare in asse, di normale morfologia e dilatato.
Aree di alterato segnale a margini sfumati sottocorticali e paraventricolari in regione fronte parieto occipitale bilaterale, non esplicanti effetto massa.
Dilatati gli spazi subaracnoidei.
ESITO: Atrofia cortico sottocorticale diffusa, multipli esiti vascolari a carattere calunare
tendenti alla confluenza soratentoriali bilaterali. ( indice di Evans 0,43; VN max 0,30)
Angolo Calloso 126°( VN superiore a 125°), Fazekas 2, CGA ( Global Cortical Atrophy 2, ERICA 1)
Successivamente nel febbraio 2022 si è presentata fibrillazione atriale tenuta sotto controllo tramite farmaco
A settembre 2022 viene eseguita TAC encefalo per avanzare della demenza:
Dilatazione idrocefalica del sistema ventricolare sovratentoriale,in asse
Ipodensità della sostanza bianca periventricolare su verosimile base ipossico-ischemica cronica.
Microcalcificazione in sede emisferica cerebellare destra.
Nel gennaio 2023 dopo un'infezione urinaria è stato somministrato del ceftriaxone (punture Rocefin) e dopo circa una settimana le sue condizioni mentali sono notevolmente migliorate (aveva ripreso la memoria che aveva un anno addietro)
Ora dopo 60gg è notevolmente peggiorato e dopo la visita del neurologo è stata diagnosticata una demenza a Corpi di Lewy.
Dal punto di vista clinico è tutto sotto controllo (pressione, diabete) tranne l'avanzare della demenza che galoppa settimanalmente.
Esiste un nesso tra ceftriaxone e miglioramento cognitivo? Grazie
Quattro anni fa fu diagnosticata Arterite di Horton curata con alte dosi di cortisone.
Tre anni fa episodio di infarto (aggiunti stent)
Nel dicembre 2021 a seguito di sospetta demenza viene fatta una RM ENCEFALO con esito:
Sistema ventricolare in asse, di normale morfologia e dilatato.
Aree di alterato segnale a margini sfumati sottocorticali e paraventricolari in regione fronte parieto occipitale bilaterale, non esplicanti effetto massa.
Dilatati gli spazi subaracnoidei.
ESITO: Atrofia cortico sottocorticale diffusa, multipli esiti vascolari a carattere calunare
tendenti alla confluenza soratentoriali bilaterali. ( indice di Evans 0,43; VN max 0,30)
Angolo Calloso 126°( VN superiore a 125°), Fazekas 2, CGA ( Global Cortical Atrophy 2, ERICA 1)
Successivamente nel febbraio 2022 si è presentata fibrillazione atriale tenuta sotto controllo tramite farmaco
A settembre 2022 viene eseguita TAC encefalo per avanzare della demenza:
Dilatazione idrocefalica del sistema ventricolare sovratentoriale,in asse
Ipodensità della sostanza bianca periventricolare su verosimile base ipossico-ischemica cronica.
Microcalcificazione in sede emisferica cerebellare destra.
Nel gennaio 2023 dopo un'infezione urinaria è stato somministrato del ceftriaxone (punture Rocefin) e dopo circa una settimana le sue condizioni mentali sono notevolmente migliorate (aveva ripreso la memoria che aveva un anno addietro)
Ora dopo 60gg è notevolmente peggiorato e dopo la visita del neurologo è stata diagnosticata una demenza a Corpi di Lewy.
Dal punto di vista clinico è tutto sotto controllo (pressione, diabete) tranne l'avanzare della demenza che galoppa settimanalmente.
Esiste un nesso tra ceftriaxone e miglioramento cognitivo? Grazie
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Buongiorno,
ci sono effettivamente degli studi scientifici che hanno esplorato il nesso fra ceftriaxone e miglioramento cognitivo in pazienti con demenza, ma viene usato solo a livello sperimentale per il momento perché i dati non sono definitivi, servono evidenze scientifiche più solide su efficacia e sicurezza.
ci sono effettivamente degli studi scientifici che hanno esplorato il nesso fra ceftriaxone e miglioramento cognitivo in pazienti con demenza, ma viene usato solo a livello sperimentale per il momento perché i dati non sono definitivi, servono evidenze scientifiche più solide su efficacia e sicurezza.
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