Salve. Mio marito( 38anne)soffre di deliri di tipo perseguitorio. Preciso che non è mai andato da un

2 risposte
Salve. Mio marito( 38anne)soffre di deliri di tipo perseguitorio. Preciso che non è mai andato da un psichiatria, perché non si rende conto che le cose che pensa sono errate. Più volte si è recato in pronto soccorso accusando sintomi strani tipo avvelenamento, problemi neurologici causati da " qualcuno". I medici gli hanno prescritto Abilify e gli hanno dato visite psichiatriche almeno due volte. Lui dice che i medici fanno parte di "questo gioco" come lui si esprime e si rifiuta alcun intervento.Il problema è che ultimamente la cosa sta peggiorando e spesso dice che solo se muore può uscire di questa situazione ed io veramente ho provato ogni mezzo per convincerlo e ho tanta paura che farà del male a qualcuno o a se stesso. Per favore datemi un consiglio. Non so più cosa devo fare. Grazie
Buongiorno. La situazione che lei descrive è molto delicata e difficilmente può cambiare se non si prendono provvedimenti giusti. Il problema annoso è che in questi casi il paziente rifiuta le cure ed impedisce di contenere e far migliorare la situazione. Può richieder la consulenza di uno specialista privato per spiegare più dettagliatamente non solo la sintomatologia di suo marito, ma la situazione generale in cui vive. Ogni aspetto può essere importante per ipotizzare strategie di convincimento /intervento. Un saluto
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Capisco quanto sia difficile la situazione che sta affrontando, e mi dispiace molto. Quello che descrive riguardo a suo marito è davvero preoccupante, e capisco quanto possa essere angosciante vederlo in queste condizioni, senza riuscire a convincerlo a farsi aiutare.
È importante, prima di tutto, che lei non si senta sola in questa situazione. Il fatto che suo marito rifiuti le cure e manifesti pensieri così gravi, come l’idea che solo la morte possa liberarlo da ciò che vive, è un segnale molto serio che richiede un intervento immediato.
Si rivolga al suo medico di famiglia per un consiglio (magari potrebbe allertare la salute mentale per una visita domiciliare). In secondo luogo può rivolgersi personalmente alla salute mentale per chiedere come muoversi. In ultimo non dimentichi di cercare supporto per se stessa. Parlare con qualcuno di fiducia, che sia un familiare, un amico o un professionista, può aiutarla a gestire il peso emotivo della situazione. La sua preoccupazione è del tutto comprensibile, e non deve sentirsi in colpa se dovesse prendere decisioni difficili per proteggere suo marito e le persone a lui vicine.
Non si dimentichi che a volte, per aiutare davvero qualcuno che amiamo, dobbiamo agire anche se in quel momento non lo comprendono o accettano (casi limite come ricovero coatto, TSO, ecc).

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