Salve, mio figlio ha un pessimo rapporto con il cibo, mangia spesso e di nascosto. Penso che ha biso

18 risposte
Salve, mio figlio ha un pessimo rapporto con il cibo, mangia spesso e di nascosto. Penso che ha bisogno di essere aiutato ma lui rifiuta di essere seguito da uno psicologo...per lui non c'è nessun problema. Sono molto molto preoccupata...come posso aiutato? Grazie
Gentile Utente,
Portare di forza un bambino / ragazzo da uno psicologo potrebbe non avere gli effetti desiderati.
Dobbiamo pensare che l'arrivo nella stanza di uno psicoterapeuta sia non l'inizio di un percorso individuale, ma la fine di processo di supporto e di ascolto familiare profondo.
I giovani non sempre hanno accesso alle loro paure e alle loro emozioni, a modo loro dunque "traducono" il malessere in maniera diversa: chiusura, comportamenti anomali, rabbia, iperattività..
Questo comportamento probabilmente porta con sé un significato più ampio che non comprende solo il bambino ma forse anche le relazioni familiari.
La invito a riflettere sulla possibilità di un percorso di terapia sistemica familiare.

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Salve. Non si può forzare qualcuno ad andare dallo psicologo, non parteciperebbe e sarebbe un lavoro inutile. Però può richiedere un sostegno per sé, per comprendere cosa può modificare lei in relazione a suo figlio, dare l'esempio che si può andare dallo psicologo quando si è in difficoltà o intraprendere un percorso familiare dove poter coinvolgere anche suo figlio in un secondo tempo. Distinti saluti
Buongiorno, credo sia molto importante per lei poter chiedere aiuto ad uno psicologo che possa sostenerla in questo momento difficile della sua vita e che possa aiutarla a comprendere meglio come poter aiutare suo figlio senza doverlo obbligare a fare qualcosa che non vuole. In questi casi ci sono molteplici strade da prendere per poter aiutare i propri figli, ci sono strutture che si occupano di queste problematiche specifiche e può contattarle per avere informazioni. Sono sicura che un buon terapista potrà aiutarla al meglio.
Salve, è importante che attivi un dialogo con suo figlio per capire come mai si comporta così ed ha un rapporto ambivalente con il cibo. Gli può parlare dell'importanza di chiedere aiuto e rivolgersi ad un esperto che si occupa di queste cose per comprendere da dove deriva il suo malessere. Molto spesso chi non ha un buon rapporto con il cibo nasconde delle mancanze affettive e delle insicurezze che si porta dietro da piccolo; come le consigliava una collega anch'io proporrei una terapia sistemica familiare per aiutare suo figlio a superare questa fase critica. Un percorso psicoterapeutico che coinvolge tutti i familiari è sempre consigliato per attivare le risorse della famiglia e superare il momento di crisi insieme rafforza molto i legami.
Buongiorno, comprendo la difficoltà della situazione, non sò l'età di suo figlio, ma potrebbe proporgli un percorso familiare in modo che non si senta "il problema" ma al contrario senta che lui sta solo esprimendo un disagio che coinvolge tutti voi. Forse in questo modo potrebbe motivarlo e sicuramente potrete essere aiutati anche voi genitori nel comprenderlo.
Sono d'accordo con la collega che le ha suggerito di iniziare lei a chiedere un sostegno psicologico, avrebbe uno spazio per trattare le sue paure rispetto al malessere di suo figlio e da lì si potrebbe poi pensare di coinvolgere anche lui
Salve, sono d'accordo con i colleghi, si confronti con un professionista per trovare le risposte che cerca. Purtroppo obbligare una persona a fare psicoterapia è solamente controproducente.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona sera, come detto precedentemente dai colleghi non si può forzare nessuno ad andare da uno psicoterapeuta. La invito a contattare lei un professionista perchè capire come comportarsi in questa situazione, mostrando così anche a suo figli che non c'è niente di male nel chiedere aiuto.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Carissima,
capisco la difficoltà nel vivere questa situazione.
Intanto ho da chiederle se suo figlio è maggiorenne o minorenne.
Potrebbe esserle utile fare un percorso di psicoterapia per sostenersi in questo momento.
Un caro augurio
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Gent.ma, bisognerebbe capire meglio ciò che la preoccupa di suo figlio (minore o maggiorenne?) e capire eventualmente poi che cosa sia possibile fare e come. Può decidere di prendere contatti lei stessa con uno specialista e valutare insieme il suo problema. SG
Buongiorno, le informazioni sono veramente poche per darle un parere veritiero. In ogni caso è comprensibile la sua apprensione e la sua preoccupazione, la reazione di suo figlio è normale, è difficile che i ragazzi si rendano conto di quanto sia potenzialmente grave la loro situazione e delle difficoltà che stanno attraversando. Potrebbe essere un idea fare lei qualche colloquio così da aiutare suo figlio indirettemente suo figlio o pensare a una terapia familiare.
Saluti,
Dott.ssa Marini
Se suo figlio non è disponibile a rivolgersi ad uno specialista, può comunque farlo lei, preferibilmente con il padre, affinché attraverso il confronto possiate meglio focalizzare il problema e individuare strategie per aiutarlo.
Non si può escludere che modificando atteggiamenti e comportamenti nel perimetro famigliare, questo non produca anche miglioramenti nel benessere psicologico dei figli. E' possibile che in secondo tempo, suo figlio accetti di essere aiutato da un professionista, ma è necessario preparare la strada perché possa farlo serenamente. Buona serata. Dr Bruno Ramondetti
Cara mamma, è normale per un genitore preoccuparsi quando di fronte si ha un figlio che sembrerebbe avere un comportamento alimentare non equilibrato. Sicuramente il suo percepito ed il suo vissuto non coincidono con quello dell'altro, che ora sembra non riconoscere il problema. Se poi effettivamente fosse quello alimentare (spesso il sintomo non è il problema, ma solo la manifestazione di un disagio da ricercare altrove) un genitore è una risorsa importante. Rivolgersi lei ad uno Specialista può voler dire aiutare suo figlio. Un buon terapeuta deve lavorare anche con chi non è presente in stanza di terapia, ma gli effetti di un sostegno mirato e d'aiuto al suo ruolo genitoriale oggi, che attraverso questo periodo delicato di suo figlio, possono avere risvolti sull'intero sistema. Spesso la terapia più efficace in questi casi è una terapia familiare, o comunque che tenga conto del sistema, anche se, suo figlio non parteciperà all'inizio. Provi a rivolgersi ad uno Psicoterapeuta sistemico relazionale, che la guidi in una strada dove possa essere lei la fonte di cambiamento e la risorsa. Un caro saluto. Se desidera avere dei chiarimenti può contattarmi. Dott.ssa Francesca Romana Manni

Si faccia aiutare innanzitutto lei da un professionista; potrebbe così trovare le migliori e più adeguate risposte su come far sentire la sua vicinanza a suo figlio e su come stimolarlo a prendere consapevolezza del problema e a chiedere aiuto.
Al momento suo figlio non si rende conto della sua difficoltà col cibo. Capisco però la sua preoccupazione. Intanto le suggerisco di informare il medico curante, a maggior ragione se suo figlio è minorenne. Immagino però che suo figlio, nonostante neghi la sua malattia, stia vivendo un periodo di difficoltà emotiva su altri fronti, magari nella sfera relazionale, stress lavorativo o scolastico... se lo dovesse vedere crollare per una questione che va al di là della problematica col cibo, quello potrebbe essere un buon momento per parlare con lui, della sofferenza del momento e proporgli un supporto emotivo. Le auguro che presto accetti un supporto...nel frattempo concordo con i colleghi sulla possibilità di chiedere un supporto per sè. SV
Gentile Utente, sono veramente poche le informazioni che fornisce. Credo sia importante, tuttavia, prima di interessare direttamente suo figlio, che lei possa concedersi dei colloqui con uno psicoterapeuta per comprendere meglio la dinamica relazionale che vi lega nonché il significato che il sintomo di suo figlio ha all'interno di tale dinamica. Comprendere questi aspetti spesso fa venire meno il comportamento disfunzionale di un giovane. Cordiali saluti.
Virginia Galli
Buonasera signora, le informazioni che ha fornito sono davvero poche per poter avere un quadro più chiaro di ciò che sta accadendo nella sua famiglia.
Consiglierei comunque di instaurare una relazione di fiducia con suo figlio e attivare un dialogo più intimo con lui. Condurlo in terapia senza una sua richiesta può essere inefficace, ma è anche tipico di questi disturbi specifici . Se lei sente di essere in difficoltà a gestire questa situazione può chiedere un supporto psicologico e un sostegno per lei.
Saluti dott.ssa Irene Grossi
Gentile sig.ra,

i comportamenti problematici di un figlio o i suoi sintomi psicopatologici sono ciò che generalmente spinge una famiglia a chiedere una psicoterapia.
I genitori si rivolgono allo psicologo in cerca di una spiegazione ed una soluzione ai problemi del figlio.
Secondo noi psicoterapeuti sistemico-relazionali, sarebbe un grave errore osservare il soggetto singolo estrapolandolo dal suo contesto di vita, sempre che questo sia possibile farlo.
Ogni individuo, infatti, oltre ad avere una propria identità e personalità distinta, ha anche un ruolo specifico all’interno dei vari sistemi di cui fa parte, primo fra tutti il sistema familiare.
Per comprendere ciò che ha prodotto il malessere in suo figlio, dunque, è essenziale procedere all’osservazione dell’intero gruppo famiglia, dando particolare valore al tipo di interazioni che si creano tra tutti voi membri del sistema
Studiare la vostra famiglia nella sua totalità permetterebbe di individuare quali tipi di transizioni relazionali possono aver portato allo sviluppo del malessere di suo figlio e che concorrono al suo mantenimento nel tempo. Spesso Il figlio sintomatico, è il portavoce della sofferenza che affligge l’intera famiglia.
L’espressione di alcuni sintomi psicopatologici molto spesso non sono altro che una richiesta di aiuto per sé e per la propria famiglia.
Contatti quanto prima uno specialista della sua zona prendendo un appuntamento per voi tutti, vedrà con il tempo potrete tutti trovare un nuovo equilibrio e riuscire a raggiungere il benessere che meritate.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara

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