Salve , mio figlio di 5 anni ha un tic alla gola da quasi due mesi ,mi dice sempre che sente tipo de
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Salve , mio figlio di 5 anni ha un tic alla gola da quasi due mesi ,mi dice sempre che sente tipo del cattaro che non va via per quello che fa così tipo raschiare la gola , lui e anche molto agitato , si innervosisce subito , piange immediatamente se qualcosa non gli va bene. Vorrei sapere se questo tic passa da solo o bisogna iniziare una terapia psihologica. Devo dire che l'anno scorso quando ci siamo trasferiti in Italia lasciando il nostro paese lui subito ha reazionato così con questo tic alla gola ,siamo andati dalla psicologa e ci ha detto che sarebbe questo il motivo, il cambiamento che abbiamo fatto ..dopo 3 mesi e sparito, adesso a distanza di un anno lo fa di nuovo ,vorrei capire se può essere sempre questo motivo ,perché a quanto pare lui ancora non è riuscito ad inserirsi tanto qui e mi chiede ancora se possibile tornare la giù ,grazie a chi mi risponderà !!

Salve, mi spiace molto per la situazione di suo figlio perchè comprendo il disagio che possa sperimentare e comprendo anche le preoccupazioni di voi genitori.
E' necessario un trattamento psicologico mirato alla maggiore consapevolezza del bambino circa i momenti in cui arrivano i tic, ridurre la sintomatologia ticcosa attraverso tecniche di comprovata efficacia, aumentare l'autostima personale ed apprendere tecniche per limitare l'impatto dei tic sulla vita quotidiana.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
E' necessario un trattamento psicologico mirato alla maggiore consapevolezza del bambino circa i momenti in cui arrivano i tic, ridurre la sintomatologia ticcosa attraverso tecniche di comprovata efficacia, aumentare l'autostima personale ed apprendere tecniche per limitare l'impatto dei tic sulla vita quotidiana.
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Gentile utente, la sua preoccupazione di genitore è assolutamente comprensibile. Potrebbe rivalutare la possibilità di tornare dalla psicologa che precedentemente vi aveva seguito per la prima comparsa del tic, e valutare un percorso psicologico per la gestione del tic, per accompagnare suo figlio alla comprensione delle ragioni sottostanti al tic. Inoltre un percorso potrebbe essere untile anche a voi genitori per imparare a gestione la comparsa di tic.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
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Dott.ssa Alessia D'Angelo

Salve, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per affrontare la cosa. Per sua tranquillità, la informo che vista la giovane ertà di suo figlio, la cosa si risolve generalmente in brevissimo tempo e definitivamente, fermo restando altri approfondimenti che lo psicologo che sceglierà effettuerà. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio

Gentile utente,
il caso necessita sicuramente di una valutazione clinica più ampia.
E' chiaro che il bambino esprime un disagio, ma i tic non sono solo i sintomi di un disadattamento. Anzi, in età scolare possono essere segnali di disturbi dell'infanzia molto diffusi, per fortuna trattabili. In genere si manifestano nei momenti in cui l'ambiente mette a dura prova la resilienza del soggetto (come nel caso di suo figlio il trasferimento).
Suggerisco un'indagine appropriata e un trattamento psicologico mirato a carico di specialisti dell'infanzia.
Saluti
SZ
il caso necessita sicuramente di una valutazione clinica più ampia.
E' chiaro che il bambino esprime un disagio, ma i tic non sono solo i sintomi di un disadattamento. Anzi, in età scolare possono essere segnali di disturbi dell'infanzia molto diffusi, per fortuna trattabili. In genere si manifestano nei momenti in cui l'ambiente mette a dura prova la resilienza del soggetto (come nel caso di suo figlio il trasferimento).
Suggerisco un'indagine appropriata e un trattamento psicologico mirato a carico di specialisti dell'infanzia.
Saluti
SZ

Gent.le signora, comprendo le sue paure e le sue ansie a riguardo. Le suggerisco per poter aiutare suo figlio nel migliore dei modi di intraprendere un percorso psicologico per aiutarlo ad elaborare nel migliore dei modi aspetti ed emozioni connesse a questi cambiamenti....decida lei se ritornare o meno dalla psicologa precedente.

Gentile Signora, comprendo la preoccupazione che vive ed anche l'ansia del bambino per sperimentare una sensazione fisica che lo disturba. Come tutti i disturbi psicosomatici, individuare l'origine del problema è importante come anche scoprire il suo significato comunicativo per il bambino ed i suoi contesti di vita. Tuttavia è importante sgomberare ogni altro dubbio anche con una appropriata visita con il pediatra di fiducia e/o lo specialista (ORL) e perciò le chiedo se avete già escluso la componente fisiologica. Resto disponibile per eventuali approfondimenti. Saluti, MGL

Buongiorno, credo sia importante l'attenzione che stia dedicando a suo figlio e al suo benessere. Fermo restando che ritengo opportuno fare anche una valutazione medica per poter escludere cause di tipo organico, mi sembra le comunicazioni che suo figlio le fa rispetto alle difficoltà legate al trasferimento siano quantomeno da raccogliere e se possibile da valutare in una consulenza psicologica con un esperto di età evolutiva. In fondo il quadro che lei presenta non è riferito solo al tic, dal momento che lei rileva degli altri piccoli segnali che potrebbero essere anche fisiologici dell'età (l'essere irritabile, l'agitazione), ma potrebbero anche esprimere un disagio da approfondire in sede adeguata. Io le consiglierei di valutare una buona consulenza con un professionista che possa poi indicare se sia necessaria una psicoterapia o meno.
Cari saluti
Dott.ssa Conversano
Cari saluti
Dott.ssa Conversano

Buonasera, spesso i Tic così come la balbuzie o altri sintomi somatici sono solo la punta di un iceberg, al di sotto del quale ci possono essere dei tratti ansiosi. Le consiglio di effettuare una valutazione psicodiagnostica con uno specialista che si occupa di bambini e ragazzi in modo da capire prima la natura della problematica e valutare se ci sono degli aspetti umorali da approfondire e poi eventualmente intraprendere un percorso se necessario. In bocca al lupo
Dott.ssa Federica Di Censi
Dott.ssa Federica Di Censi

Gentile signora,
i tic solitamente sono manifestazioni ansiose. Talvolta scompaiono da soli ma il disagio sottostante può prendere altre forme. Da quanto descrive il bambino vive una condizione emotiva delicata. Le suggerisco di tornare dalla psicologa per offrirgli sostegno psicologico. Valuti di farsi accompagnare anche lei, non necessariamente dalla stessa professionista.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Zena Ballico
i tic solitamente sono manifestazioni ansiose. Talvolta scompaiono da soli ma il disagio sottostante può prendere altre forme. Da quanto descrive il bambino vive una condizione emotiva delicata. Le suggerisco di tornare dalla psicologa per offrirgli sostegno psicologico. Valuti di farsi accompagnare anche lei, non necessariamente dalla stessa professionista.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Zena Ballico

Buonasera, mi dispiace per quello che sta vivendo, la sua preoccupazione è assolutamente comprensibile. Potrebbe essere utile ritornare dalla psicologa per fare un nuovo pezzo insieme. A disposizione, Federica Curci

Buonasera, quando non riusciamo ad esprimere il nostro disagio a parole, ci pensa il nostro corpo a inviare dei segnali e questo nei bambini è una prerogativa. Le consiglio di intraprendere insieme a suo figlio e al papà un percorso di terapia familiare in modo che possiate avere uno spazio protetto per esprimere e condividere le vostre paure ed emozioni legate a questi cambiamenti così che non rimarranno più "bloccate" nella gola.

Buongiorno, potrebbe essere una forma di ansia somatizzata.
Bisognerebbe approfondire con una visita psicologica.
dott Tealdi
Bisognerebbe approfondire con una visita psicologica.
dott Tealdi

Salve signora, dalla mia esperienza clinica le posso dire che il tic di suo figlio somiglia più ad una forma psicosomatica della malattia. Le spiego. Spesso, soprattutto nei bambini piccoli, può risultare molto complesso esprimere a parole dei disagi che accumulano dentro di loro, così che quando la mente arriva ad essere satura, colma di tali malesseri, è il corpo che inizia a parlare e a inviare messaggi, per farsì che ora siano palesemente visibili. Questo perchè il corpo di ognuno di noi, dal bambino fino all'anziano, è lo specchio della nostra anima e sa rimbombare più delle parole. Pertanto le consiglio di procedere verso una colloquio psicologico, considerando che i bambini sono molto empatici, pertanto è condizionante anche la fiducia che può trasmettergli un professionista, anzichè un altro.
Cordiali saluti.
La Dott.ssa Tiziana Tambaro.
Cordiali saluti.
La Dott.ssa Tiziana Tambaro.

Salve, spesso i bambini esprimono i loro bisogni emotivi con dei sintomi. Da quello che scrive pare che abbiate già affrontato un percorso per comprendere il perchè di questi comportamenti. Sicuramente il trasferimento è un'esperienza di passaggio importante per un bambino, che vede il cambiamento di molti fattori contestuali e la perdita transitoria di alcuni punti di riferimento.
Provi un po' a pensare a quando questo tic è ritornato 2 mesi fa.. Ci sono stati dei cambiamenti che hanno riguardato il vostro nucleo familiare e sociale (scuola, hobbies, ecc..)? In quali momenti suo figlio le chiede di ritornare "là giù"?
Queste sono solo alcune domande a cui potrà cercare di rispondere con un professionista, in modo da comprendere assieme il significato che nascondono.
Le auguro una buona giornata!
Provi un po' a pensare a quando questo tic è ritornato 2 mesi fa.. Ci sono stati dei cambiamenti che hanno riguardato il vostro nucleo familiare e sociale (scuola, hobbies, ecc..)? In quali momenti suo figlio le chiede di ritornare "là giù"?
Queste sono solo alcune domande a cui potrà cercare di rispondere con un professionista, in modo da comprendere assieme il significato che nascondono.
Le auguro una buona giornata!

Salve signora credo che abbia fatto bene a rivolgersi ad un sito di specialisti. I tic sono dei movimenti ripetitivi, brevi ed involontari del corpo che voglio no esprimere un disagio o un malessere. Andrebbe approfondita la causa di tali sintomi col fine di supportare il bambino in questo periodo evolutivo.

Cara, il nostro corpo reagisce ai cambiamenti e allo stress manifestando uno stato di malessere in diverse forme, i tic fanno parte di queste forme.
Quando si manifestano questi sintomi?
L'argomento andrebbe trattato con un professionista.
Rimango a sua disposizione per ulteriori approfondimenti.
Dott.ssa Carla Trovato
Quando si manifestano questi sintomi?
L'argomento andrebbe trattato con un professionista.
Rimango a sua disposizione per ulteriori approfondimenti.
Dott.ssa Carla Trovato

Buon giorno, mi spiace molto per la situazione ed immagino la preoccupazione da genitore. Nella stragrande maggioranza dei casi, tuttavia, il problema si risolve da solo con la crescita. Quando però, si presenta in modo frequente e prolungato può finire per causare dolore o infiammazioni ai muscoli e alle strutture coinvolte. Oltre al fatto che può essere la spia di un disagio psicologico.
La riprova dell’importanza di questo fattore psicologico è dimostrata dal fatto che, quando si trovano in uno stato di stress il tic riprende o addirittura peggiora. Sconsiglio un atteggiamento di riprovazione nei confronti del tic che, oltre che inutile, rischia di peggiorare la situazione, aumentando lo stress a cui è sottoposto il bambino. In generale, ripeto, i tic che compaiono nei bambini tendono ad attenuarsi e a sparire nel giro di un anno. Può succedere al limite che si ripresentino in modo sporadico più in là negli anni.
Se il tic non sparisce oppure se la frequenza e l’intensità del disturbo arriva a interferire con le normali attività quotidiane allora bisogna fare più attenzione, perché invece che al cosiddetto disturbo transitorio, ci si potrebbe trovare o di fronte o a una conseguenza di una malattia.
I bambini che soffrono di tic cronici possono poi manifestare problemi di attenzione e concentrazione, a volte balbuzie.
Disturbi che possono a loro volta ripercuotersi non soltanto sul rendimento scolastico, ma anche sulla capacità di socializzazione, non da ultimo per il senso di vergogna che può accompagnarsi e al rifiuto dei compagni. La invito perciò ad osservare bene la fase in cui si trova il suo bambino ed eventualmente prendere in considerazione un nuovo percorso psicologico.
Cordialmente Dott.ssa Giovannina Marasco
La riprova dell’importanza di questo fattore psicologico è dimostrata dal fatto che, quando si trovano in uno stato di stress il tic riprende o addirittura peggiora. Sconsiglio un atteggiamento di riprovazione nei confronti del tic che, oltre che inutile, rischia di peggiorare la situazione, aumentando lo stress a cui è sottoposto il bambino. In generale, ripeto, i tic che compaiono nei bambini tendono ad attenuarsi e a sparire nel giro di un anno. Può succedere al limite che si ripresentino in modo sporadico più in là negli anni.
Se il tic non sparisce oppure se la frequenza e l’intensità del disturbo arriva a interferire con le normali attività quotidiane allora bisogna fare più attenzione, perché invece che al cosiddetto disturbo transitorio, ci si potrebbe trovare o di fronte o a una conseguenza di una malattia.
I bambini che soffrono di tic cronici possono poi manifestare problemi di attenzione e concentrazione, a volte balbuzie.
Disturbi che possono a loro volta ripercuotersi non soltanto sul rendimento scolastico, ma anche sulla capacità di socializzazione, non da ultimo per il senso di vergogna che può accompagnarsi e al rifiuto dei compagni. La invito perciò ad osservare bene la fase in cui si trova il suo bambino ed eventualmente prendere in considerazione un nuovo percorso psicologico.
Cordialmente Dott.ssa Giovannina Marasco

Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi

Gentile signora, mi dispiace molto per il disagio del bambino e la vostra preoccupazione. Potrebbe valutare la possibilità di riprendere un appuntamento con la psicologa che ha già seguito suo figlio o in alternativa affidarsi ad un altro professionista per un nuovo percorso psicologico. Rimango a sua disposizione. Cordiali saluti Dott. Raffaella Rocca

Buongiorno, suo figlio somatizza con questo sintomo il suo disagio. Sintomo emerso con il vostro trasferimento ed ora dopo un anno ricomparso. Deve cercare di capire cos'è che crea stress al suo bambino, cosa lo preoccupa, cosa lo fa sentire a disagio: i compagni di scuola, le maestre, l'allontanarsi dalla sua casa e dagli affetti per delle ore della giornata. Il bimbo è nervoso perché il sintomo che ha sviluppato è fastidioso e questo gli procura ansia. Penso che uno psicologo potrebbe aiutarlo nella risoluzione del problema.

Salve, capisco la Sua preoccupazione per la situazione di Suo figlio. I tic alla gola, come quello che descrive, sono abbastanza comuni nei bambini e spesso possono essere legati a fattori emotivi, come stress, cambiamenti significativi o tensioni interne. Dato che questo tic è ricomparso dopo il trasferimento, è molto probabile che sia legato a una reazione emotiva del bambino a un cambiamento che ancora non ha completamente elaborato, come il trasferirsi in un nuovo paese e l'adattarsi a un ambiente diverso.
Il fatto che questo tic sia comparso già un anno fa e poi sia sparito, per poi riapparire ora, suggerisce che potrebbe esserci una connessione con la difficoltà di adattamento alla nuova vita in Italia. I bambini possono avere difficoltà a gestire il cambiamento e, quando non riescono a esprimere a parole le proprie emozioni o frustrazioni, tendono a somatizzarle in forme come i tic. Il fatto che Suo figlio chieda ancora di tornare nel Suo paese di origine potrebbe indicare che, sebbene stia cercando di adattarsi, alcune emozioni e paure legate al cambiamento non sono ancora del tutto risolte.
In molti casi, i tic nei bambini tendono a risolversi da soli con il tempo, ma se la causa emotiva sottostante non viene affrontata, è possibile che il tic persista o che ne compaiano altri. Dal momento che Suo figlio sembra essere molto agitato e ha reazioni emotive forti, come il pianto immediato in situazioni di stress, potrebbe essere utile consultare nuovamente un professionista, come uno psicologo infantile, per esplorare meglio le sue emozioni e aiutarlo a elaborare questo periodo di adattamento. La psicoterapia, anche solo un supporto psicologico, può essere utile per affrontare le difficoltà emotive legate al cambiamento e aiutare Suo figlio a sviluppare strategie per gestire lo stress e la frustrazione.
Nel frattempo, potrebbe essere utile anche parlarne con il pediatra, per escludere cause fisiche del tic, e per ottenere un consiglio su come gestire la situazione dal punto di vista psicologico.
Non si preoccupi, è normale che i bambini attraversino periodi di difficoltà emotiva, e con il giusto supporto, questo tipo di comportamento può migliorare. La cosa più importante è continuare a offrire a Suo figlio un ambiente amorevole e di supporto, e magari cercare di aiutarlo a integrarsi meglio nel nuovo contesto, anche attraverso attività che gli piacciono e che lo possano rendere più a suo agio nella nuova realtà. Saluti.
Il fatto che questo tic sia comparso già un anno fa e poi sia sparito, per poi riapparire ora, suggerisce che potrebbe esserci una connessione con la difficoltà di adattamento alla nuova vita in Italia. I bambini possono avere difficoltà a gestire il cambiamento e, quando non riescono a esprimere a parole le proprie emozioni o frustrazioni, tendono a somatizzarle in forme come i tic. Il fatto che Suo figlio chieda ancora di tornare nel Suo paese di origine potrebbe indicare che, sebbene stia cercando di adattarsi, alcune emozioni e paure legate al cambiamento non sono ancora del tutto risolte.
In molti casi, i tic nei bambini tendono a risolversi da soli con il tempo, ma se la causa emotiva sottostante non viene affrontata, è possibile che il tic persista o che ne compaiano altri. Dal momento che Suo figlio sembra essere molto agitato e ha reazioni emotive forti, come il pianto immediato in situazioni di stress, potrebbe essere utile consultare nuovamente un professionista, come uno psicologo infantile, per esplorare meglio le sue emozioni e aiutarlo a elaborare questo periodo di adattamento. La psicoterapia, anche solo un supporto psicologico, può essere utile per affrontare le difficoltà emotive legate al cambiamento e aiutare Suo figlio a sviluppare strategie per gestire lo stress e la frustrazione.
Nel frattempo, potrebbe essere utile anche parlarne con il pediatra, per escludere cause fisiche del tic, e per ottenere un consiglio su come gestire la situazione dal punto di vista psicologico.
Non si preoccupi, è normale che i bambini attraversino periodi di difficoltà emotiva, e con il giusto supporto, questo tipo di comportamento può migliorare. La cosa più importante è continuare a offrire a Suo figlio un ambiente amorevole e di supporto, e magari cercare di aiutarlo a integrarsi meglio nel nuovo contesto, anche attraverso attività che gli piacciono e che lo possano rendere più a suo agio nella nuova realtà. Saluti.
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