Salve mia. Mamma ha avuto un encefalite causata da herpes, è a casa da 4 gg. Parla ma solo a volte d
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Salve mia. Mamma ha avuto un encefalite causata da herpes, è a casa da 4 gg. Parla ma solo a volte dice cose che riusciamo a capire. Riconosce le persone e capisce se gli si fanno bdomande con risposte brevi. Premetto che da quando era in ospedale(circa 20gg fa) è migliorata tantissimo. Vorrei sapere in famiglia come dobbiamo comportarci. Grazie
Buongiorno, la prima cosa da fare, se non fosse già stato programmato tramite servizio sanitario nazionale, sarebbe quella di contattare un collega che possa fare una specifica valutazione delle abilità linguistiche di sua madre per impostare poi delle sedute riabilitative. A seguito di questo primo inquadramento il collega potrà fornirvi delle strategie mirate per favorire la comunicazione con la signora. In linea generale cercate di semplificare il vostro lessico e di usare frasi semplici, come già avete intuito. Cercate di porre domande che prevedano come risposta si/no o un paio di alternative (per es. /vuoi riso o pasta?/) e di attendere con pazienza i suoi tempi di risposta. Potete aiutarla nella prosuzione di una parola dandole un aiuto, per es. la parte iniziale della parola (per es. /è una me.../ se la signora sta cercando di dire /mela/). In bocca al lupo per tutto!
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Buonasera signora,le suggerisco di stimolare sua madre su ogni fronte,favorendo le autonomie personali come il mangiare vestirsi/svestirsi,curare la propria igiene.Voi famigliari cercate di non anticiparla nelle richieste e non vi sostituite a lei nel fare ciò che lei stessa e’in grado di fare da sola.Le consiglio di rivolgersi ad una logopedista per una valutazionale funzionale e per una terapia che non sia solo di tipo strettamente linguistico(aumento della comprensione verbale,riconoscimento ed esecuzione di comandi semplici e complessi)ma che lavori sulla eventuale paresi e disartria.
Gentile signora , più L intervento terapeutico è precoce e meglio e questo è dimostrato dal miglioramento della sua mamma in ospedale.le consiglio quindi di cercare un Logopedista e un fisioterapista neuromotorio che possano aiutarla e darle indicazioni nel tempo che occorrerà per attivare le strutture sanitarie che nella sua regione seguono questi pazienti a domicilio. Auguroni e cordiali saluti Daniela Barberini
Buongiorno, come precedentemente detto, le consiglio di prenotare una visita logopedica e fisioterapica per iniziare ad intraprendere un percorso riabilitativo a 360°; i terapisti potranno poi consigliarle le tecniche da adottare nel quotidiano. Nel mio piccolo posso consigliarle di aiutare sua mamma nella comunicazione mediante l'adozione di strategie (anche mediante gesti comunicativi) in maniera tale che la situazione non diventi molto frustrante per lei. Il terapista che la prenderà in carico potrà darvi sicuramente dei consigli più specifici, avendo davanti a sé il quadro completo della situazione. Buona giornata.
Buongiorno, le conseguenze dell'infiammazione del parenchima cerebrale ha lasciato qualche alterazione nelle aree motorie, tra cui quella motoria del linguaggio. Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso di logopedia a supporto delle funzionalità articolatorie e ricettive del linguaggio. Parallelamente a casa, aiutatela ad eseguire attività semplici di ragionamento logico, quali il gioco delle carte, semplici cruciverba e attività per la memoria.
Rimango a disposizione, se lei volesse, per ulteriori informazioni.
Saluti
Rimango a disposizione, se lei volesse, per ulteriori informazioni.
Saluti
Buongiorno,
se la signora non è già seguita da una logopedista dell'ospedale di riferimento in cui è avvenuto il ricovero le consiglio di procedere quanto prima con una visita logopedica.
In questa circostanza il logopedista procederà con lo svolgimento di una valutazione delle competenze linguistiche in modo tale da poter mettere a punto un percorso riabilitativo e sarà anche in grado di fornire a voi familiari delle strategie e dei consigli per comunicare in modo più efficace.
A grandi linee concordo con quanto detto dalle colleghe, quindi utilizzare frasi brevi e con un linguaggio semplice, preferire domande con risposta si/no o comunque con poche opzioni di risposta, attendere i suoi tempi e non sostituirsi a lei. Può essere molto utile anche accompagnare il linguaggio verbale a gesti o anche a materiale visivo (es. parole scritte o immagini).
Cordiali saluti,
Irene Catellani
se la signora non è già seguita da una logopedista dell'ospedale di riferimento in cui è avvenuto il ricovero le consiglio di procedere quanto prima con una visita logopedica.
In questa circostanza il logopedista procederà con lo svolgimento di una valutazione delle competenze linguistiche in modo tale da poter mettere a punto un percorso riabilitativo e sarà anche in grado di fornire a voi familiari delle strategie e dei consigli per comunicare in modo più efficace.
A grandi linee concordo con quanto detto dalle colleghe, quindi utilizzare frasi brevi e con un linguaggio semplice, preferire domande con risposta si/no o comunque con poche opzioni di risposta, attendere i suoi tempi e non sostituirsi a lei. Può essere molto utile anche accompagnare il linguaggio verbale a gesti o anche a materiale visivo (es. parole scritte o immagini).
Cordiali saluti,
Irene Catellani
Buongiorno,
consiglio di far riferimento ad un/una logopedista il prima possibile, in modo da sfruttare a pieno la fase post acuta, “finestra” temporale favorevole alla riabilitazione.
Lo specialista, in seguito a valutazione delle abilità linguistiche, procederà mettendo a punto un percorso organizzato gerarchicamente in obbiettivi comunicativo-linguistici individualizzati e completo di strategie da utilizzare nella quotidianità.
Come riportano i colleghi è utile ridurre la lunghezza e la complessità delle frasi nella conversazione, preferire domande chiuse ed attendere la risoluzione spontanea delle latenze anomiche. Aiuta molto l’associazione gesto-parola per favorire la comprensione.
Per qualsiasi altra informazione non esiti a contattarmi
Cordialmente,
Alba Majolo
consiglio di far riferimento ad un/una logopedista il prima possibile, in modo da sfruttare a pieno la fase post acuta, “finestra” temporale favorevole alla riabilitazione.
Lo specialista, in seguito a valutazione delle abilità linguistiche, procederà mettendo a punto un percorso organizzato gerarchicamente in obbiettivi comunicativo-linguistici individualizzati e completo di strategie da utilizzare nella quotidianità.
Come riportano i colleghi è utile ridurre la lunghezza e la complessità delle frasi nella conversazione, preferire domande chiuse ed attendere la risoluzione spontanea delle latenze anomiche. Aiuta molto l’associazione gesto-parola per favorire la comprensione.
Per qualsiasi altra informazione non esiti a contattarmi
Cordialmente,
Alba Majolo
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