Salve. Mia figlia ha quasi 6 anni e da quando è iniziata la scuola ha cominciato ad avere disturbi a

19 risposte
Salve. Mia figlia ha quasi 6 anni e da quando è iniziata la scuola ha cominciato ad avere disturbi alimentari: nausea, vomito, rifiuto del cibo. Siamo stati dal pediatra il quale ci ha detto che l'origine di questo disturbo è di natura psicologica, perché ha una totale avversità per la scuola. Ci ha detto che è un disturbo transitorio e di lavorare sul piano psicologico in simbiosi scuola-famiglia. Sono ormai 10 giorni che va avanti questa situazione e la bambina ha perso peso. Siamo molto preoccupati perché ancora non notiamo miglioramenti. Volevo chiedervi consiglio soprattutto sul comportamento di noi genitori. Grazie mille.
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Mi dispiace per la situazione che state vivendo in famiglia, comprendo la difficoltà del momento. A questo punto credo che sia opportuno portare vostra figlia da uno psicologo per avere più informazioni a riguardo.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che la bambina ed anche voi genitori possiate richiedere un consulto psicologico al fine di indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, comprendo quanto possa essere difficile per voi questo momento.
Potrebbe essere utile chiedere un consulto con uno psicologo al fine di approfondire il disagio riportato.

Cordialmente,
Dott.ssa FM
Cari genitori, comprendo la preoccupazione sorta in voi per il comportamento di vostra figlia. L’inizio della scuola elementare rappresenta un momento di forte cambiamento nella vita psico-sociale di un bambino; è utile mettersi in ascolto attento dei bisogni e delle emozioni che in questo momento sta provando vostra figlia; in questo modo si sentirà compresa e sostenuta da voi genitori.
Per consigli più mirati, sarebbe necessario approfondire la questione in un percorso di consultazione psicologica e capire meglio come intervenire nello specifico.
Coordialmente
Dott.sa Chiara C
Salve. È difficile dare una risposta. Vanno valutate varie situazioni: le relazioni che ci sono in famiglia e il tipo di relazione che la bambina ha con i familiari e il mondo esterno, se parla o tiene tutto per sé, come ha vissuto il periodo di scuola materna, se ci sono stati degli episodi che possano aver scatenato queste reazioni. Si rivolga ad uno psicoterapeuta che possa valutare tutta la situazione per potervi essere di aiuto. Distinti saluti
Gentile utente, comprendo la preoccupazione che un genitore possa avere rispetto una situazione di questo tipo. I bambini sono soliti "parlare" con il corpo, non riuscendo, spesso, per la loro età, ad elaborare un disagio psichico, ad avere difficoltà nella regolarizzazione emotiva. Tutto ciò comporta quella che possiamo definire somatizzazione del mondo psichico che viene esperito con un disturbo di tipo fisico o organico.
Potrebbe essere importante un percorso con uno psicoterapeuta che aiuti da una parte il bambino a conoscere il proprio mondo emotivo, a migliorare il suo rapporto con le emozioni, ma anche aiutare i genitori in un percorso di sostegno, conoscenza e supporto sulle difficoltà che si possono incontrare
Cordiali Saluti Dott.ssa Alessia Battista
Buongiorno. Il mio parere è che quando si tratta di bambini non si può mai generalizzare, porre teorie generali per spigare in poche parole un comportamento o un sintomo di un bambino. Lo stesso per quanto riguarda le indicazioni da dare a genitori. Sua figlia sta mostrando un disagio attraverso un sintomo che pone voi genitori in angoscia. Sta dicendo qualcosa attraverso il sintomo, e questo qualcosa riguarda l’annodamento tra la nuova scuola e i genitori. Oltre questo il mio consiglio è che vi rivolgiate ad uno psicoterapeuta infantile prima voi genitori, in seguito eventualmente la bambina. Questo per capire bene e seriamente la situazione. Nel frattempo anche voi potete provare a chiedere conto alla bambina di quel che succede, cominciare a creare un discorso (non giudicante o moraleggiante) su ciò che vive. Un saluto
Buongiorno, è comprensibile la vostra preoccupazione. Se il medico ha già escluso cause organiche le consiglio di seguire il suo suggerimento e di proseguire con un percorso psicologico. Sicuramente la vostra bambina sta manifestando uno stato di malessere attraverso il vomito, la nausea e la privazione del cibo. Non avendo ancora sviluppato capacità di resilienza sta chiedendo a voi aiuto attraverso la manifestazione di questi sintomi. Vi consiglio quindi di indagare per trovare la causa di questo malessere e trovare insieme ad un professionista delle strategie per affrontare la situazione. Nel frattempo, vi consiglio di dare tutto il vostro appoggio alla bambina, di empatizzare con lei aiutandola a riconoscere e nominare il tipo di emozioni che prova. Resto a disposizione. Un saluto.

Dott.ssa Sonia Zaccoletti
Gentile utente, penso che la cosa più adeguata per voi in questo momento sia effettuare un consulto psicologico da un esperto di terapia infantile (lo può trovare consultando questo portale) in modo da valutare la situazione approfonditamente e capire il modo migliore per muoversi. Un caro saluto
Buongiorno, come avete già intuito, vostra figlia vi sta mandando dei segnali di aiuto, siete stati molto bravi a riuscire ad ascoltarli e comprendere che per tradurli avete bisogno di aiuto. Uno spazio condiviso, che permetta a vostra figlia di sentirsi a suo agio e cominciare ad aprirsi esprimendo le sue paure insieme a voi genitori che siete le persone che la conoscete meglio, penso che sia la soluzione migliore.
Cari genitori, vostra figlia sta esprimendo attraverso il rifiuto del cibo un disagio, un malessere e quindi vanno capite le origini.
Fate bene a intraprendere un percorso che vi possa aiutare a comprendere quale possa essere la fonte di questo disagio.
Le cause possono essere legate alla scuola ma anche ad altri fattori esterni che vanno indagati.
Saluti
Dott. ssa Viola Barucci
Buongiorno,
Capisco quanto può essere difficile questo periodo per tutta la famiglia. Propongo un supporto psicologico per indagare e approfondire le problematiche che sono sorte con questo cambiamento per sua figlia.
Resto a disposizione
Dr.ssa Paola Tucci
Salve, accolgo e capisco la frustrazione che state vivendo voi genitori nel vedere la vostra piccola in questa situazione di malessere. Sono un'insegnante, oltre ad essere una psicologa dell'apprendimento, e so per certo come la scuola dovrebbe essere per i bambini un luogo sicuro, dove nascono le prime amicizie, dove iniziano le prime relazioni significative con figure adulte, differenti dai loro genitori. E' normale che inizialmente possono verificarsi episodi di pianto e malessere ma questi poco a poco dovrebbero svanire lasciando spazio all'entusiasmo e alla creazione di un mondo privato. Se questi pianti e queste difficoltà non svaniscono, è bene cogliere questi segnali e chiedere una consulenza con uno specialista.
Saluti
Buongiorno, capisco la preoccupazione per il disagio di vostra figlia. Credo sia fondamentale rivolgersi ad uno psicoterapeuta, con il quale possiate capire le origini di tale difficoltà e che vi possa orientare. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maccioni
Buongiorno, ritengo utile un percorso di psicoterapia familiare per capire bene cosa ci sia dietro il disagio espresso da sua figlia.
Buona serata
Buonasera, la sua preoccupazione è assolutamente comprensibile. Potreste iniziare un percorso di terapia familiare per farvi aiutare e sostenere nella comprensione di questo disagio espresso da sua figlia. Cordialmente, Dott.ssa Semeraro
Buongiorno, solitamente all'interno degli istituti scolastici ci sono degli sportelli psicologici, penso che potrebbe essere un supporto per voi anche perchè avrebbe stretto contatto con l'ambiente scolastico. Ho lavorato in ambiente scolastico e ci sono diversi bimbi che vivono la scuola in maniera non serena, penso sia davvero fondamentale capire che cosa scatena nella bambina questo rifiuto, se dovesse aver bisogno di approfondimenti o di ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi.
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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La ringrazio per aver condiviso con tanta franchezza la situazione di Sua figlia, che è certamente fonte di grande preoccupazione per tutta la famiglia. È comprensibile sentirsi angosciati di fronte a comportamenti alimentari così delicati e a un cambiamento significativo nel suo comportamento da quando ha iniziato la scuola. La nausea, il vomito e il rifiuto del cibo possono essere spesso manifestazioni di tensioni interne e di emozioni difficili da esprimere per un bambino. La relazione tra scuola e famiglia gioca un ruolo cruciale in questo contesto, e il fatto che il pediatra abbia suggerito di lavorare su questo binomio è un passo importante. Potrebbe essere utile avvicinarsi a questa situazione con empatia e pazienza, creando uno spazio sicuro dove sua figlia possa esprimere liberamente le sue paure e preoccupazioni riguardo alla scuola. A volte, i bambini non riescono a verbalizzare i loro sentimenti, e i disturbi alimentari possono diventare un modo per manifestare il loro disagio. Dedicare momenti speciali di condivisione e ascolto può fare la differenza nel farla sentire supportata e compresa. Inoltre, è fondamentale collaborare con gli insegnanti della scuola per assicurarsi che ci sia una comunicazione aperta e un approccio coordinato. Se questa situazione continua a persistere o se desidera esplorare ulteriormente le dinamiche familiari in gioco, La invito a contattarmi.
Sarò qui per aiutarLa a trovare strategie adatte a supportare sia sua figlia sia la vostra famiglia in questo momento delicato.
Cordialmente, Dottoressa Laura Lanocita
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