Salve. Mi sono stati recentemente diagnosticati condilomi anali interni ad una visita proctologica e

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Salve. Mi sono stati recentemente diagnosticati condilomi anali interni ad una visita proctologica e sono in lista di attesa per la loro rimozione chirurgica in ospedale (circa 6 mesi ma mi sto adoperando per velocizzare i tempi). Da anni sono sotto terapie immunosoppressive importanti (Metothrexate 20mg, biologici e cortisone) per artrite reumatoide e da ormai 5 anni ho test HPV vaginali positivi a ceppo oncologico 16 con colposcopie e pap test però negativi. Avendo avuto anche alcuni sintomi intestinali come feci oleose, sangue vivo nelle feci, incontinenza, gonfiori in zona anale e occasionali fitte al basso addome mi è stata fissata una colonscopia questa settimana per escludere altro. Data l'alta infettività dei condilomi, c'è la possibilità che l'hpv e/o i condilomi salgano dalla zona anale interna a quella rettale e del colon durante la procedura? Consigliate la risoluzione dei condilomi rettali prima e di effettuare la colonscopia in seguito? O meglio fare colonscopia per accertarsi che nel mio stato immunosoppressivo l'hpv non sia già nel tratto intestinale? Durante la colonscopia verranno analizzata la stadiazione dei condilomi? Grazie per la pronta risposta.
Un rischio non nullo di propagazione dell'infezione c'è, mai condilomi non insorgono comunque mai oltre il canale rettale.
Suppongo che il Collega che ha prescritto l'esame abbia calcolato bene il rischio in relazione al vantaggio diagnostico, quindi mi fiderei del suo parere.
La colonscopia analizzerà tutto il colon, quindi sarà in grado di rilevare anche i condilomi anche se, ritengo, l'esame sia stato prescritto per valutare ben altro.
Saluti

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